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    La singolare confessione di Iga Swiatek (super tifosa di Nadal): «Ho pianto quando Djokovic ha perso agli US Open»

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Iga Swiatek non ha mai nascosto la sua passione tennistica per Rafa Nadal, tuttavia, alla finale degli US Open la polacca non ha avuto problemi a tifare per Novak Djokovic.E non solo non ha avuto problemi, ma ha preso molto sul serio il fatto che il numero 1 del mondo stesse lottando per completare il Grand Slam – qualcosa che alla fine non è accaduto.
    Più di un mese dopo, Swiatek ha ammesso che dopo la sconfitta di Nole contro Daniil Medvedev, ha iniziato a piangere.
    “Sentivo che meritava questo risultato e se qualcuno poteva farlo, quello era lui. Ho pianto quando ha perso la finale degli US Open, ma sì, anche se sono sempre stata fin da piccola una Fans di Nadal”. LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: “Sarebbe bellissimo se io e Sinner arrivassimo a Torino. Non so bene cosa sia successo. Non sono riuscito a trovare l’adrenalina giusta”

    Matteo Berrettini nella foto

    Matteo Berrettini : “Non so bene cosa sia successo. Non sono riuscito a trovare l’adrenalina giusta, non era neanche una questione di tennis, ma di energie nervose. Ho fatto veramente fatica a trovare il giusto piglio. Era tanto tempo che non mi succedeva, qualche volta succede. Mi dispiace perché pensavo di poter giocare bene, c’era una bella atmosfera, ma non sono riuscito a fare di più.Non era una questione di tennis, è una questione di attivazione mentale. Purtroppo succede, per fortuna non succede troppo spesso. Sto cercando anch’io la motivazione dentro di me. Forse il motivo è che sono umano e ogni tanto capitano giornate così. Peccato perché ci tenevo a fare bene qui, purtroppo non è successo. Forse il motivo è che la stagione è lunga, e qualche piccolo passo falso a volte capita.Alcune volte ci sono diversi livelli di adrenalina prima di un match, e quando c’è meno tensione spesso c’è meno attaccamento al punto. Questo è un po’ quello che è successo anche oggi. Paradossalmente ero molto molto teso la partita precedente, perché era un po’ che non giocavo, perché fisicamente ero sul forse; oggi mi sentivo bene, mi sentivo che volevo giocare, ma avevo poca “cazzimma” che alla fine fa la differenza, che ti fa fare il servizio vincente sulla palla break invece che il doppio fallo.Sinner? E’ impressionante che lo stia facendo a questa età.”
    “Jannik Sinner? E’ impressionante che lo stia facendo a questa età. Sarebbe bellissimo se tutti e due arrivassimo a Torino. Credo di non dire una falsità quando dico che abbiamo fatto tutti e due un’annata buonissima. Lui ha vinto tre tornei addirittura.Credo di meritarmelo e credo che lo se meriti anche lui di andare alle Finals. Però ci sono ovviamente altri giocatori pronti a toglierci il posto. Quindi finché non è matematico ancora non dobbiamo festeggiare.L’ho visto e gli ho fatto un in bocca al lupo, sarebbe piaciuto anche a me, sarebbe stata una cosa bella sfidarsi agli ottavi, però speriamo magari di giocare contro in un altro torneo importante“. LEGGI TUTTO

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    DominicThiem: “Non sono ancora vaccinato ma ho intenzione di farlo prima degli Australian Open”. L’austriaco ha anche ripreso la racchetta in mano per 10 minuti

    Dominic Thiem AUT, 1993.09.03

    In un momento in cui si parla sempre più del legame tra il vaccinarsi e l’essere presenti agli Australian Open, Dominic Thiem assicura che si sta preparando per questo. L’austriaco non è ancora stato vaccinato contro il Covid-19, ma lo farà prima dell’inizio degli Australian Open.
    “Non sono ancora vaccinato, ma ho intenzione di farlo prima degli Australian Open. Sto aspettando che Novavax sia approvato perché il mio medico mi ha detto che è un buon vaccino”, ha detto in conferenza stampa in Austria.
    Thiem ha anche parlato del suo recupero dal grave infortunio al polso destro, che alla fine lo ha costretto a terminare la sua stagione in anticipo. “Oggi ho giocato a tennis per 10 minuti per la prima volta. Devo fare un passo alla volta. Sono stati 10 minuti con una palla più leggera, domani forse 15. Se tutto andrà bene, colpirò le palle normalmente all’inizio di novembre”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Lotta al match fixing, Itia: 38 segnalazioni di scommesse sospette nel terzo trimestre 2021

    38 segnalazioni di scommesse sospette nel terzo trimestre 2021

    L’International Tennis Integrity Agency (ITIA), l’organizzazione indipendente precedentemente nota come Tennis Integrity Unit (TIU), ha ricevuto 38 segnalazioni di scommesse sospette tra luglio e settembre 2021.
    Complessivamente, spiega agipronews, il numero totale di segnalazioni ricevute quest’anno arriva a 72, con il terzo trimestre che ha registrato di gran lunga il numero maggiore di “alert”, 27 in più rispetto agli 11 del secondo trimestre e 15 in più rispetto ai 23 del primo trimestre.
    Tra i tornei, l’ATP Challenger Tour ha registrato il maggior numero di segnalazioni, 13 solo nel terzo trimestre. Sono stati registrati altri 9 alert durante l’M25 Men’s World Tennis Tour, 7 durante l’M15 Men’s World Tennis Tour e altri due durante il W15 Women’s World Tennis Tour.
    «Ogni alert segnalato all’ITIA viene registrato e valutato. È importante sottolineare che un avviso non corrisponde automaticamente a una prova di una partita truccata», ha sottolineato l’Itia. «Le segnalazioni possono scaturire da molte ragioni diverse, ad esempio per un’impostazione errata delle quote», ha spiegato l’organizzazione. MSC/Agipro LEGGI TUTTO

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    Trofeo FAIP-Perrel / Next Gen Bergamo!

    Holger Vitus Nodskov Rune nella foto

    I baby fenomeni Brandon Nakashima e Holger Rune, imminenti protagonisti alle Next Gen Finals, sono tra i più attesi al Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo. Con cinque ex top-50 e ben quattordici giocatori meglio piazzati rispetto alla prima testa di serie del 2020, si annuncia una grande edizione. Per l’Italia c’è Gaio, ma la pattuglia azzurra crescerà.
    Non c’erano dubbi sulla bontà della nuova data del Trofeo FAIP-Perrel (44.820€, indoor), ma l’entry list diffusa dall’ATP è andata oltre ogni aspettativa. Nel 2020, la prima testa di serie era il numero 156 ATP Lorenzo Giustino. Nel parco giocatori della sedicesima edizione (prevista dal 31 ottobre al 7 novembre) ci sono ben quattordici giocatori con una classifica migliore: una lista d’oro, guidata dall’americano Brandon Nakashima, uno dei baby fenomeni del circuito mondiale. Classe 2001, è numero 83 ATP e sta ridando speranza al tennis a stelle e strisce. Quest’anno ha giocato due finali ATP consecutive (Los Cabos e Atlanta), più giovane americano dai tempi di Andy Roddick. Nato e cresciuto in California da mamma vietnamita e papà di origine giapponese, ha scelto Bergamo come prova generale in vista delle Next Gen ATP Finals, il Masters riservato ai migliori otto Under 21 del mondo, in programma a Milano la settimana successiva. La vicinanza tra le due città ha invogliato alcune Baby Star a mettere gli occhi sul Pala Agnelli, tappa ideale per arrivare al meglio all’happening milanese. È il caso di Nakashima, che per qualche tempo è stato seguito da Pat Cash, il quale aveva scommesso forte su di lui: “Credo che potrà essere testa di serie negli Slam già nel 2022” diceva l’ex campione di Wimbledon. La direzione sembra proprio quella.
    IL TEENAGER CHE HA SPAVENTATO DJOKOVICSarà della partita un altro Next Gen, forse ancora più noto: nonostante sia n.124, molti ricordano la fantastica partita di Holger Rune contro Novak Djokovic al primo turno dello Us Open. Il giovanissimo danese (classe 2003) si era qualificato per il main draw alla prima presenza in uno Slam, e il sorteggio gli ha subito messo contro il numero 1. Lui non ha fatto una piega e gli ha tolto un set, prima di essere travolto dai crampi. Quest’anno Rune (che punta deciso al numero 1: “Diventare numero 2 non mi interessa” ha detto) ha scalato centinaia di posizioni e si è aggiudicato tre Challenger, tutti nella penisola italiana: Biella, San Marino e Verona. Con il suo vivace spirito agonistico, cercherà il poker in un torneo che negli ultimi anni ha lanciato futuri campioni.
    VECCHIE CONOSCENZEIl profumo di Next Gen, tuttavia, non è l’unico motivo di interesse di un torneo pieno di nomi interessanti. Detto di un cut-off di ottimo livello per un ATP Challenger (attualmente fissato al n.204: significa che i tennisti sotto quella soglia dovranno giocare le qualificazioni), è opportuno segnalare che sono iscritti ben sette giocatori che nel recente passato sono stati tra i top-100 ATP. Tra loro spiccano il bosniaco Damir Dzumhur (n.23 nel 2018), il moldavo Radu Albot (n.39 nel 2019) e il kazako Mikhail Kukushkin (anche lui n.39, sempre due anni fa). Per tutti e tre sarà un ritorno a Bergamo dopo diversi anni. Nel caso di Kukushkin, l’ultima apparizione risale addirittura al 2010. Da segnalare anche la presenza di Illya Marchenko, in striscia positiva e impossibilitato a giocare la finale nel 2020 per i noti fatti legati alla pandemia, nonché ad altre due vecchie conoscenze del torneo: Ricardas Berankis (ex n.50) ed Evgeny Donskoy (ex n.65, prima testa di serie un paio d’anni fa). Ma non finisce qui: ci saranno anche due giocatori che stanno facendo ottime cose nel 2021 come il britannico Liam Broady e lo slovacco Alex Molcan, che soltanto un mese fa raggiungeva il terzo turno allo Us Open.
    SPERANZE AZZURRENon mancheranno gli italiani: l’unico ammesso di diritto è Federico Gaio, sempre a caccia di un posto tra i top-100 e certamente in grado di dire la sua a questi livelli. Ci sono poi altissime probabilità che possano giocare Roberto Marcora (finalista nel 2019) e Franco Agamenone, italo-argentino che quest’anno sta facendo sfracelli. I due sono rispettivamente primo e terzo nella lista degli alternates. Ha discrete possibilità di esserci anche Filippo Baldi, di nuovo in pista nel 2021 dopo un brutto stop per infortunio. Senza dimenticare che la Federazione Italiana Tennis ha a disposizione due delle tre wild card, che saranno concesse ad alcuni dei giovani più interessanti. Gli organizzatori hanno in mano il terzo invito e sono già al lavoro per fare un altro regalo agli appassionati. Inoltre, le qualificazioni del 31 ottobre-1 novembre potrebbero dare ulteriore linfa alla presenza azzurra. Dando un’occhiata più estesa alla lista degli iscritti, spiccano nomi di assoluto prestigio come Sergiy Stakhovsky (giustiziere di Federer a Wimbledon e vincitore di 4 titoli ATP), Lukas Rosol (vincitore del torneo nel 2009 e capace di battere Nadal a Wimbledon tre anni dopo), nonché Mischa Zverev, fratello di Alexander che oggi si diletta tra l’attività di giocatore e quella di commentatore per Eurosport. Intanto vanta un passato da numero 25 ATP. Uno dei tanti indicatori di un torneo che promette di essere indimenticabile, in un’esaltante mix tra gioventù, esperienza e giocatori di categoria. Il nuovo vestito autunnale sta decisamente bene al torneo di Bergamo. La città e il torneo lo meritavano.
    Entry ListBrandon Nakashima 83Ricardas Berankis 106Dennis Novak 111Radu Albot 113Alex Molcan 117Holger Vitus Nodskov Rune 124Liam Broady 126Christopher O’Connell 131Damir Dzumhur 134Nikola Milojevic 136Mikhail Kukushkin 146Zdenek Kolar 148Evgeny Donskoy 149Federico Gaio 152Illya Marchenko 167Jiri Lehecka 175Cem Ilkel 179Mohamed Safwat 186Filip Horansky 190Mathias Bourgue 201Hugo Grenier 203Alexandre Muller 204Yannick Maden 186 (PR)
    Alternates1 Roberto Marcora 2082 Danilo Petrovic 2093 Franco Agamenone 2264 Maxime Janvier 2305 Sergiy Stakhovsky 2346 Nino Serdarusic 2357 Filippo Baldi 241 (PR)8 Tim Van Rijthoven 2429 Tobias Kamke 25110 Lukas Rosol 26011 Duje Ajdukovic 26112 Pavel Kotov 26713 Andrea Arnaboldi 273 (PR)14 Andrea Arnaboldi 28115 Evgeny Karlovskiy 28516 Geoffrey Blancaneaux 29117 Kyrian Jacquet 30518 Ergi Kirkin 30619 Ryan Peniston 30820 Evgenii Tiurnev 310 LEGGI TUTTO

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    Da Ercolano: Claudio Pistolesi parla del momento del tennis italiano: “Momento straordinario, sul quale bisogna fare alcune riflessioni. Innanzitutto ritengo che si stiano raccogliendo i frutti del lavoro svolto negli ultimi 15-20 anni”

    Claudio Pistolesi nella foto

    “Non c’è un ‘sistema italiano’ dietro il boom dei nostri atleti ma una serie di storie straordinarie, nelle quali si distinguono oltre ai ragazzi anche i coach, che credono nelle doti di giovani promesse e investono tempo per puntare alla loro crescita”. Parola di Claudio Pistolesi, uno che di tennisti se ne intende avendo guidato per anni Davide Sanguinetti, Simone Bolelli e avere contribuito all’esordio tra le big di Mara Santangelo: “Per limitarci agli italiani” sorride, lui che ha avuto il privilegio di essere anche il tecnico dell’ex numero uno della racchetta al femminile Monica Seles. Pistolesi è in questi giorni ad Ercolano, dove è in corso di svolgimento il torneo challenger Atp 80 allo Sporting Poseidon di via Benedetto Cozzolino: qui segue la testa di serie numero 6, lo sloveno Andrej Martin (all’esordio ha battuto 63 46 75 Mirza Basic): “Ma anche Francesco Ferrari, che ha firmato ma non è entrato”.
    A margine dei numerosi impegni, Pistolesi ha trovato il tempo per parlare del momento del tennis italiano: “Momento straordinario – ammette – sul quale bisogna fare alcune riflessioni. Innanzitutto ritengo che si stiano raccogliendo i frutti del lavoro svolto negli ultimi 15-20 anni, quando una serie di giocatori diventati poi coach ha iniziato a viaggiare, girare, confrontarsi con gli altri. Penso in primis a Riccardo Piatti e Alberto Castellani, due vite dedicate al tennis. Non va dimenticato che Castellani è stato il primo ad introdurre nel tennis la figura del mental training, poi adottata da tantissimi altri team. Ma la figura più emblematica del sacrificio che fa un coach che crede in un proprio allievo è quella di Vincenzo Santopadre, che ha investito 12 anni della propria vita, pagandosi viaggi senza alcuna garanzia e sottraendo tempo ai propri affetti, per portare avanti il lavoro per fare emergere Matteo Berrettini”.
    Pistolesi sorride poi quando parla di un altro grande talento del tennis italiano, Yannik Sinner: “L’ho incontrato di recente e l’ho ringraziato. L’ho ringraziato perché mi ha sottratto dopo 33 anni il record di giocatore italiano più giovane ad aver vinto un torneo nel circuito maggiore Atp. Gli ho spiegato che grazie a lui mio padre mi aveva rivisto in televisione sui principali canali nazionali. Ci siamo fatti una risata e da allora siamo diventati amici. Anche la sua storia è emblematica: c’è dietro l’intuizione dei tecnici che hanno visto in un campione giovanile di sci, un potenziale talento del tennis, e insieme al ragazzo hanno lavorato fino ad arrivare ai risultati che tutti conosciamo”.
    Il coach nato a Roma ma dal 2012 trasferitosi negli Usa cita altri esempi di importanti sinergie tra tennisti e coach: “Sonego e Arpino Caruso e Cannova, Musetti e Tarantini”. Poi sofferma la propria attenzione sull’organizzazione di tornei come la Vesuvio Cup: “Che contribuiscono ad aiutare gli atleti italiani nella loro crescita. Fino ad un certo livello, i nostri giocatori quasi possono giocare senza passaporto – scherza – visto che ad un’ora di auto o aereo possono trovare tanti tornei. Poi è ovvio, per arrivare a certi livelli occorre viaggiare, spostarsi, imparare nuove lingue, fare esperienze. Questo è il consiglio che posso dare ai giovani giocatori: bisogna uscire dalla ‘confort zone’ e girare per fare nuove conoscenze. Bisogna ringraziare gli organizzatori di questi tornei, anche i challenger. Loro ci rimettono tempo, soldi, cercano sponsor per avere il piacere di essere a capo di eventi come la Vesuvio Cup. Ma i ragazzi devono anche imparare che per completarsi devono fare esperienze all’estero. Ecco, se rimpiango qualcosa, è propria questa: avessi a disposizione la macchina del tempo, tornerei indietro per viaggiare di più già da giocatore”. LEGGI TUTTO

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    Chiara Catini e il tennis dal cuore sacro. La 22enne tennista romana si racconta ai lettori di livetennis

    Chiara Catini ITA, 17.07.1999

    “Ciascuno di noi ha due cuorima uno eclissa l’altrose ognuno di noi riuscisseanche per un solo instantead intravedere la lucedel suo cuore nascostoallora capirebbe che quelloè un cuore sacroe non potrebbe più fare a menodel calore della sua luce…”
    dal film Cuore Sacro di Ferzan Ozptek
    Ragione e sentimento, quale contraddizione può spiegare in modo migliore quel moto perpetuo, quel continuo viaggiare di centinaia di ragazzi, che ogni settimana si spostano tra resort e sistemazioni di fortuna, per coltivare il sogno di uno smash vincente, di una vittoria sancita dal rituale “game, set, match”, cui il giorno dopo seguirà una sconfitta? Ce lo chiediamo tutti i giorni guardando in streaming improbabili campi polverosi senza raccattapalle, dove si consumano sfide, talvolta epiche, nel totale silenzio. Oltre la ragione, oltre anche il sentimento c’è evidentemente un cuore sacro, una passione luminosa che guida e riscalda questi ragazzi, quel cuore sacro che spinge la protagonista del bellissimo film di Ozptek, una straordinaria Barbara Bobulova, a lasciare i panni di una manager di successo per dedicarsi al volontariato. Chi vive a Roma sa che si può incontrare il famoso regista turco intorno alle vie del gazometro, proprio la zona della città martoriata qualche giorno fa dal terribile incendio del Ponte dell’Industria, meglio conosciuto dai romani come “ponte di ferro”. Lì ai confini dei quartieri Ostiense e Marconi è nata e vive Chiara Catini la 22enne tennista dal cuore sacro che incontriamo oggi.
    Allora Chiara, presentati ai lettori di livetennis. Partiamo dal tuo amore per il tennis, quando è nato e grazie a chi?
    Intanto volevo ringraziare LiveTennis per l’opportunità di quest’intervista! Sono cresciuta in una famiglia di tennisti, sin da piccola andavo nei centri sportivi e ci passavo intere giornate, andavo a guardare papà nei tornei e, in seguito, i miei fratelli: praticavo anche nuoto e pattinaggio ma ho scelto il tennis! Credo che nella nostra famiglia ci sia il tennis nel dna😂

    Guardando le statistiche ITF, si nota che a parte qualche torneo, tra cui il Trofeo Bonfiglio, non hai avuto una carriera junior. Raccontaci il perché di questa scelta:
    Non ho praticamente mai giocato junior perché sono sempre andata a scuola e ho sempre avuto come obiettivo principale lo studio, il tennis era un divertimento; cercavo di giocare tornei open, principalmente per capire il mio livello, visto che tutti i miei maestri mi parlavano di “talento”.

    Nel 2017 ti sei infortunata alla caviglia ed è iniziata una lunga odissea con due interventi chirurgici. Parlaci di questa esperienza:
    Sì, diciamo che sono stati anni difficili, non mi sentivo bene con me stessa, non vedevo la luce, sentivo di poter esprimermi ma il mio fisico non me lo permetteva, come in una sorta di rivolta, come se mi stesse mettendo alla prova! Operarsi a 17 anni non lo auguro a nessuno, anche se solo per una cavolata, ma la sensazione più brutta per me è stata dover essere lontana per 2 anni e mezzo dal posto che mi rendeva felice.

    Come si fa a riemergere fisicamente e psicologicamente da questa esperienza?
    Mi hanno aiutato molto i miei amici e i miei parenti, mi sono stati molto vicino, quotidianamente, insieme ai miei allenatori; poi ho tirato fuori quella determinazione che non sapevo di avere. Ho lavorato molto sotto tutti gli aspetti.

    Possiamo dire che quel periodo è stato uno snodo trasformativo della tua vita e che hai cominciato a guardare le cose in modo diverso?
    Sicuramente è stato un momento critico che mi ha fatto crescere molto a livello mentale e a livello umano, mi ha fatto capire che il tennis è davvero quello che voglio nella mia vita!

    Quando hai capito che il peggio era passato e che potevi essere una giocatrice professionista?
    Ad ottobre del 2019 mi sono andata ad allenare al Tennis Team Vianello, abbiamo cominciato a lavorare in modo programmato e professionale, mi sentivo molto meglio ed ho sentito che potevo giocare a un buon livello. Da lì ho iniziato a prendere tutto molto più seriamente, anche la preparazione fisica, che non mi è mai piaciuta 😂

    Alcuni sostengono, io non sono d’accordo, che una giocatrice possa definirsi professionista quando lo sport che pratica le consente di avere dei guadagni. Tu che cosa pensi e come ti definiresti?
    Eh! Che dirti? Sicuramente è un argomento discutibile. Io mi reputo una professionista perché per me il tennis è un lavoro, ancora non guadagno, anzi ci rimetto, ma questo non vuol dire che io non possa viverlo come una professione. Su un piano strettamente economico però è anche vero che i professionisti guadagnano, quindi da questo punto di vista ha ragione chi dice che non lo siamo pienamente.

    Se è lecito saperlo, quanto ti costa un mese di attività tra allenamenti, coach, tornei, spese di trasferta, ecc. e come si riesce a fare fronte?
    Un mese intero di tornei e/o alternato ad allenamenti, mi costa come uno stipendio dei miei genitori, purtroppo i sacrifici che fanno sono davvero tanti ed io sto cercando, piano piano, di dargli delle soddisfazioni.

    Anni fa l’americana Chiara Scholl, mi raccontò in un’intervista che, alcune volte, le era capitato di dormire in macchina per risparmiare le spese di albergo. Che cosa può spingere una ragazza a fare tali sacrifici, magari per uscire al primo turno di qualificazioni?
    Questi sacrifici significano tanto per ognuna di noi, vuol dire che la voglia di arrivare, la motivazione, la passione, sono davvero forti, nonostante le scarse disponibilità economiche e i costi elevati dei resort/hotel

    Chi ci guadagna sempre nel tennis, a chi conviene che ci siano tennisti che ci rimettono i soldi? Insomma chi è che non rischia nulla?
    Questa domanda è davvero difficile, non saprei rispondere, ahahah! Sono in crisi! Ai resort sicuramente conviene che ci siano tennisti che non riescono a guadagnare, questo è poco ma sicuro…

    Descrivici che tipo di giocatrice sei e come riesci a esprimerti in campo?
    Sono prevalentemente una giocatrice che spinge, a cui piace tirare forte, con un gioco d’attacco.

    Chi sono i tecnici che ti seguono e su che cosa state lavorando?
    I miei allenatori in campo sono Massimo Vianello e Marco Martizi, mentre Antonello Regina mi segue nella parte fisica. Stiamo lavorando sul gioco di rete, sul rubare il tempo. Il cambio di ritmo è quello che mi manca per avere un gioco d attacco veramente efficace e, nella settimana a Sozopol, si sono visti i miglioramenti.

    Veniamo appunto alla tua bella vittoria nel 15000 di Sozopol in cui hai concesso solo un set nell’intero torneo. Raccontaci questa cavalcata vincente:
    Sicuramente stavo giocando bene e mi sentivo meglio in campo, ma non pensavo di poter giocare ed esprimermi in modo così efficace. Sono felice, è stata una settimana super positiva dove finalmente si è visto il mio gioco e il lavoro che stiamo svolgendo. Ho giocato bene e decisa dal primo all’ultimo turno, con la consapevolezza di ciò che stavo facendo.

    Che emozioni hai provato dopo la tua vittoria?
    Sono state tante sensazioni positive contemporaneamente, ero felice per me, per la mia famiglia e per i miei allenatori! Ero talmente emozionata in campo che a fine partita non mi ero quasi resa conto di aver vinto!

    Che obiettivi ti dai per il ranking? Attualmente sei n. 764
    Cercherò di migliorarmi sempre di più per competere ad un livello sempre più alto; rispetto alla classifica non ho un vero obiettivo, se non quello di poter giocare i 25 mila da inizio anno, magari entrando direttamente in main draw.

    In una partita di tennis il tempo giocato è la parte nettamente più breve di un incontro. Come gestisci i momenti di non gioco?
    Cerco di rimanere sempre concentrata, di respirare e di attivarmi sempre prima di ricominciare, cerco di pensare a cosa devo fare meglio o se c’è qualcosa da cambiare.

    Abbiamo visto sui social molte tenniste reclamizzare prodotti, alcune anche promuovere delle aste online. Tu mi pare non lo faccia. Qual è la tua posizione in merito?
    Se a loro può portare dei vantaggi a livello economico le capisco e fanno anche bene, visto le numerose spese che dobbiamo sostenere. Io però non ho mai avuto modo di fare la testimonial e probabilmente quest’attività mi distrarrebbe anche troppo dall’obiettivo principale, quindi sono contenta di esserne fuori.

    Descrivici una tua giornata tipo:
    La mia giornata comincia alle 9 con l’allenamento tennistico, prosegue con la parte fisica e la pausa pranzo, alle 3 ricominciamo ad allenarci e alle 5 sono libera.In quest ultimo periodo vado a dare una mano alla mia famiglia che ha preso in gestione dei campi da padel, dopodiché cerco di organizzare un’oretta per i miei amici e poi alle 20.30 si cena da nonna e si va a dormire

    Come vivi il tuo tempo libero e quali sono i tuoi hobby?
    Nel tempo libero cerco di dedicarmi agli amici e alla mia famiglia, che vedo molto poco, siamo tutti sportivi. Mi piace organizzare sempre una partita di padel con una cena annessa, quando si può.

    Consiglia una serie TV ai nostri lettori:
    Senza ombra di dubbio Prison Break su Netflix.

    Il libro o il film che ti ha insegnato qualcosa?
    Per rimanere in tema sportivo, c’è un libro “Il gioco interiore nel mondo del tennis” di Timothy Gallwey, che è davvero molto utile a livello mentale. Un altro libro che mi ha fatto capire tanto è stato quello di Andrè Agassi.

    Sei fidanzata e come gestisci il rapporto quando sei in trasferta?
    Sono fidanzata da un anno e mezzo! E difficile, molto difficile, cerco di dedicargli più tempo possibile quando sono a casa e lui,quando può cerca, di venire a vedermi agli allenamenti o ai tornei vicino casa. Una volta è venuto ad un ITF in Lituania e mi ha resa davvero felice! È un ragazzo d’oro, non è facile stare accanto ad una persona che non c’è quasi mai. Lui gestisce il suo lavoro in base a me e di questo sono stracontenta!

    Tu sei romana. Quali sono le tre priorità che a tuo avviso dovrebbe realizzare il nuovo sindaco?
    È difficile dirlo, mi piacerebbe che la città funzionasse meglio in tutti i servizi e che lo sport venisse considerato e premiato di più!

    Cosa pensi di Raducanu e Fernandez, le vedi confermarsi ad altissimi livelli?
    Raducanu e Fernandez sono due giocatrici molto forti, mi piace molto come giocano.Prima del torneo di Sozopol ho visto le loro partite, in particolare della Raducanu, mi è piaciuta molto e mi sono un pochino identificata nel suo gioco, ho cercato di rubare qualcosa da lei e metterlo in pratica durante il torneo… chissà se è per quello che è andata bene, ahahah!

    I tuoi prossimi programmi?
    L’obiettivo momentaneamente è la serie A, presso Lumezzane, poi cercherò di giocare anche qualche ITF.

    Erik Crepaldi sta lottando per la vita dopo un pauroso incidente stradale. Cosa vorresti dire alla sua ragazza, la tennista Federica Prati?
    Federica è un amica, le ho subito scritto appena ho saputo.Spero davvero che possa andare tutto per il meglio e che Erik possa vincere questa lotta, come spesso ho visto fargli fare sui campi da tennis, sono sicura che lui non mollerà. Le sono vicina.
    E con Chiara, anche noi di livetennis, ci stringiamo intorno ad Erik e Federica affinché il loro cuore sacro continui a battere e a riscaldarli.
    Antonio De Filippo LEGGI TUTTO

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    Indian Wells: Berrettini e Sinner prenotano un ottavo di finale tutto azzurro, in quota Fognini cerca l’impresa contro Tsitsipas

    Matteo Berrettini nella foto

    Dopo aver vinto domenica il loro primo incontro nel torneo di Indian Wells, i tre moschettieri azzurri Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Fabio Fognini tornano in campo per centrare l’accesso agli ottavi di finale. Berrettini, numero 5 del seeding, secondo gli esperti parte con i favori del pronostico contro Taylor Fritz. La vittoria del romano, riferisce Agipronews, si gioca a 1,32 contro il 3,40 dello statunitense.
    Un’altra sfida Italia-Stati Uniti è quella tra Jannik Sinner e John Isner. Parte avanti l’italiano, in quota 1,48, alla caccia di un possibile ottavo con Berrettini, contro il bombardiere di casa, proposto a 2,65. Servirà, invece, una vera e propria impresa a Fabio Fognini per eliminare la seconda testa di serie del torneo, Stefanos Tsitsipas. Un clamoroso successo del ligure vale 6,10 volte la posta, quota rasoterra invece per il greco, a 1,14.
    Indian Wells3R Harris (26) – Ruud (6) 0-1 2.96 1.403R Schwartzman (11) – Evans (18) 1-0 1.57 2.393R Dimitrov (23) – Opelka (16) 0-1 1.93 1.883R Shapovalov (9) – Karatsev (19) 0-0 1.72 2.133R Norrie (21) – Bautista-Agut (15) 1-0 1.73 2.123R Tiafoe – Hurkacz (8) 2-1 2.53 1.523R Rublev (4) – Paul 3-0 1.19 4.733R Medvedev (1) – Krajinovic (27) 1-1 1.07 8.473R Isner (20) – Sinner (10) 1-0 2.66 1.483R Fognini (25) – Tsitsipas (2) 0-2 6.39 1.123R Khachanov (24) – Carreno-Busta (12) 3-4 1.89 1.923R Ramos-Vinolas – Basilashvili (29) 0-1 2.16 1.713R Garin (13) – De Minaur (22) 0-1 2.46 1.553R Murray – Zverev (3) 3-0 4.38 1.223R Monfils (14) – Anderson 5-1 1.46 2.733R Berrettini (5) – Fritz (31) 0-1 1.31 3.51 LEGGI TUTTO