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    Darren Cahill in visita al Piatti Tennis Center

    Darren Cahill con Riccardo Piatti

    Attraverso una bella foto pubblicata sul proprio canale Instagram, il Piatti Tennis Center saluta la visita di Darren Cahill alla struttura creata e diretta da Riccardo Piatti.
    “È sempre un piacere aver un vecchio amico come Darren Cahill in visita al nostro centro. In bocca al lupo per la prossima stagione e torna a trovarci presto”, questo il cordiale saluto pubblicato nel post social, insieme agli hashtag “vita da coach” e “rispetto”.

    Always nice to have a good old friend like @darren_cahill visiting the Center. Good luck for the next season and come back to visit us soon 🙂#CoachesLife #Respect pic.twitter.com/9SQn6A1XWt
    — Piatti Tennis Center (@PiattiTennis) November 30, 2022

    È molto probabile che lo storico coach di Jannik Sinner, Riccardo Piatti, e l’attuale “super coach” dell’altoatesino Darren Cahill (che affianca Simone Vagnozzi) abbiano parlato del momento dell’azzurro. Ricordiamo che Sinner è cresciuto nel centro di Piatti fin da ragazzo, sino alla rottura con il team del coach comacino maturata lo scorso febbraio dopo l’Australian Open. Cahill invece affianca Sinner dalla scorsa estate.
    Sempre in una breve storia Instagram pubblicata ieri, Jannik ha mostrato alcune fasi di un suo allenamento, con l’eloquente “back to work”. Certamente Sinner sarà uno dei tennisti più attesi all’avvio del 2023, e non solo dagli appassionati del Belpaese. LEGGI TUTTO

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    Intervista a Wiktorowski (coach Swiatek): “Il grande 2022? Decisivo aver migliorato il servizio e mentalità”

    Tomasz Wiktorowski con Iga Świątek

    Il collega polacco Dominik Senkowski ha intervistato Tomasz Wiktorowski, coach della n.1 al mondo Iga Swiatek, al termine di una stagione straordinaria che ha portato la 21enne di Varsavia a dominare la prima parte dell’anno, conquistare due Slam e svariati record sul tour WTA. Per il coach il miglioramento della sua assistita è stato globale e più rapido di quello che si aspettava, ma i due punti salienti sono stati l’aver costruito un servizio più efficace e una mentalità vincente, ricca di ambizione senza accontentarsi di buoni risultati. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista a Wiktorowski.
    “Mi aspettavo che Iga raggiungesse tali risultati. Non sapevo se sarebbe stato con me o con il prossimo allenatore. Un anno fa conoscevo a malapena Iga personalmente. È strano che ci siamo incrociati, ma è andata così. La nostra collaborazione è iniziata grazie a dei contatti con suo padre, ma non proprio con Iga. Abbiamo parlato forse tre volte prima di incontrarci per un discorso di collaborazione. Non conoscevo lei personalmente ma conoscevo bene il suo tennis, l’ho commentato anche in TV. Questo mi ha aiutato, tanto che iniziando il lavoro insieme avevo già un’idea pronta su quello che dovevo fare per Iga“.
    Il coach esalta lo scatto in avanti dal punto di vista mentale di Iga: “Tutti possono vedere il cambiamento a livello mentale. Tuttavia, non sapremo mai quale viene prima: la gallina o l’uovo. È venuto prima un gioco migliore o un miglioramento mentale? Non mi interessa nemmeno. Sono contento che stiamo facendo tutti un lavoro tale da ottenere risultati come la scorsa stagione. Sono molto contento di come Iga ora prende decisioni in campo, con responsabilità. Produce un gioco più aggressivo, decide bene quando accelerare, come farlo e in quale direzione. Questa decisione è stata assente nella partita contro Sabalenka nelle finali WTA e contro Cornet a Wimbledon, sono state due partite in cui Iga ha giocato senza prendere decisioni. Ha perso solo 9 partite nel 2022, in sette la rivale ha disputato una prestazione migliore, Iga ha meritato di perdere. Nelle due sconfitte con Sabalenka e Cornet no, Iga poteva vincere”.
    Il coach ha lavorato duramente per trasformare Swiatek in una tennista molto più aggressiva e meno attendista. È stato un lavoro che ha portato frutti quasi immediati: “Sono stato fortunato che ciò su cui abbiamo lavorato a dicembre ha portato risultati molto rapidamente. Iga ha dimostrato di essere già una grande giocatrice, aveva solo bisogno di un po’ di ordine e di razionalizzare il suo gioco, e di un allenamento diverso. A dire il vero, non mi aspettavo che riuscisse a mettere in campo così velocemente queste piccole cose: come la correzione dello swing di diritto, la posizione in risposta o il rapporto tra la direzione del colpo. A sua volta, grazie al fatto che i buoni risultati sono arrivati rapidamente, è stato anche più facile per me continuare. Abbiamo creato fiducia e siamo stati in grado di andare avanti sulla base di questo”.
    Entrando più nel dettaglio tecnico, Wiktorowski parla del servizio e degli schemi di gioco. “Continuo a chiedere a Iga di essere sempre pronta a giocare una palla in più. A volte non lo fa quando è a rete: dopo una volée si dimentica di prepararsi per un colpo successivo o di essere pronta per uno smash. Oggi stiamo lavorando e non ci fermiamo più al primo colpo al volo. Da un punto di vista tecnico, il colpo che Iga ha migliorato di più quest’anno è il servizio. Ne ho la conferma dai numeri. Ad esempio, la finale degli US Open Iga l’ha vinta principalmente con il servizio, soprattutto nel primo set. Stiamo lavorando molto sulla palla corta, sia col diritto che di rovescio. Un drop shot viene giocato con una mossa simile a uno slice. Quando Iga si sente sicura, introdurrà un drop shot o mi segnalerà che è pronta ad usarlo. E se non lo fa, lo proporrò io di usarlo maggiormente”.
    Il coach è orgoglioso della continuità di risultati ottenuti da Iga nel 2022. “Sono orgoglioso per come Iga è riuscita portare avanti questa stagione. Ha mantenuto l’alto livello mostrato all’inizio dell’anno. Non ci sono stati grandi cali. Possiamo considerare le partite in cui ha perso, ma ce ne sono state davvero poche. Per tutto il resto è stata in grado di giocare a un livello che prima poteva solo sognare. Iga è stata in grado di trasferire tutta se stessa in campo, e le situazioni sono diverse nell’arco di un’annata. Mantenere quel livello è legato alla capacità di adattamento. Iga ha mantenuto la sua efficacia, adattandosi alle varie condizioni che ha dovuto affrontare, invece di cercare – cosa comune tra i giocatori ed è una trappola – di subirle secondo quel che si aspettava. Sono anche orgoglioso del fatto che abbiamo introdotto una mentalità secondo cui non puntiamo a un risultato decente, ma alla vittoria. Lo abbiamo introdotto in collaborazione con Daria Abramowicz all’inizio dell’anno. Anche questo ha funzionato”.
    Un suo pensiero sul tennis femminile in questo momento. “Tre-quattro anni fa pensavo che avremmo avuto un tennis femminile molto fisico ma anche tecnicamente migliore. Sono sorpreso che le ragazze che non hanno ancora una tecnica di gioco completa riescono ad arrivare alla ribalta. Jabeur ha un tennis molto interessante, anche Garcia. Pegula e Gauff, sono una delle migliori coppie, ma si notano carenze tecniche. Anche la stessa Iga non ancora ha una tecnica completa. Qualche anno fa, mi sembrava che se fossimo arrivati a questo punto del tennis femminile, una tecnica completa era un prerequisito per primeggiare. Il termine ‘tecnica completa’ a mio parere copre tutti i colpi. Nel caso di Iga, questa tecnica è quasi completa, ci stiamo avvicinando”.
    “I miei punti di riferimento? Ho lavorato con molti grandi coach in passato. Ci siamo allenati molto con Wozniacki e Sven Groeneveld. Ho anche studiato Carlos Rodriguez, che mi ha sempre impressionato quando era allenatore di Henin e Li Na. David Kotyza era così rilassato e allo stesso tempo aveva un buon rapporto con Kvitova, tutto era organizzato in campo. Sam Sumyk che lavora con Azarenka ha mostrato un tennis più aggressivo. Mi ha fatto pensare a come Azarenka riesca ad accorciare le distanze dalla palla. Quando Darren Cahill ha lavorato con Halep, ci siamo allenati molto insieme. Lui ha un approccio più analitico. Anche quest’anno abbiamo avuto modo di scambiare due parole. Ho usato due consigli che ho dato a Iga”.
    Un’intervista molto interessante, che racconta nel dettaglio come Swiatek sia riuscita a prendere slancio dopo il ritiro di Ash Barty e scappare via in fuga su tutto il gruppo delle rivali, capitalizzando novità tecniche con una mentalità vincente. Per molti mesi, soprattutto in primavera, Iga è parsa praticamente imbattibile, troppo più veloce, aggressiva a resistente in campo. Il 2023 sarà un’annata ancor più complessa, quella delle conferme dopo un 2022 favoloso. La polacca sembra avere ancora un certo margine su tutte le avversarie, ma molto dipenderà da lei, dalla sua capacità di mantenere quel tennis “energetico” che diventa una sorta di muro difficilissimo da scardinare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu è stata insignita dell’Ordine dell’Impero Britannico

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Emma Raducanu, campionessa degli US Open 2021 a soli 18 anni, è stata insignita martedì dell’Ordine dell’Impero Britannico da Re Carlo III al Palace Windsor. Ex top 10 mondiale, Raducanu è diventata nel settembre 2021 la prima donna britannica a vincere un Grande Slam dal 1977. LEGGI TUTTO

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    Multa per Fish e Bob Bryan per aver promosso siti web di scommesse

    Mardy Fish nella foto

    Mardy Fish, allenatore degli Stati Uniti di Coppa Davis, e Bob Bryan, uno degli allenatori della squadra, sono stati multati martedì dall’ITIA (l’ente per l’integrità del tennis) dopo essere stati “beccati” a promuovere siti web di scommesse durante l’incontro della scorsa settimana a Malaga.
    Oltre alla multa di 10.000 dollari per ciascuno, i due ex tennisti sono incorsi in una pena sospensiva di quattro mesi e saranno sospesi da qualsiasi tipo di funzione nello sport se incorreranno nuovamente nella stessa “infrazione”. LEGGI TUTTO

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    Norrie: “Il mio 2022 è stato eccezionale, punto ancora più in alto. N.1? Perché no”

    Cameron Norrie

    Vincere aiuta a vincere. Questo vecchio adagio è il mantra di Cameron Norrie, britannico salito notevolmente nelle ultime due stagioni, nelle quali vinto un Masters 1000 lo scorso anno, ha disputato la semifinale a Wimbledon e toccato la top10 nel 2022. Risultati di prestigio che l’hanno portato ad essere uno dei tennisti più solidi e “scomodi” da affrontare sul tour ATP. Tuttavia in una recente intervista “Cam”afferma di aver ancora molta strada da fare e non nasconde le proprie ambizioni di vittorie e di posizioni in classifica.
    “Ovviamente Wimbledon è stato il momento clou del mio 2022, l’esperienza sul campo centrale in semifinale è stata qualcosa di indimenticabile. Ho avuto un grande anno l’anno scorso e volevo confermarlo. Sarebbe stato “ok” se l’avessi fatto, ma andata ancora meglio. Ho giocato alcune finali e vinto un paio di titoli, ma il momento clou è stato Wimbledon con la semifinale. Viverlo a casa con tutti quelli che mi supportano, i miei amici o la mia famiglia, tutti lì al più grande torneo del mondo. È stato molto bello”.
    Norrie ritiene che aggiungere un po’ “punch” ai suoi colpi da fondo campo sia il passo successivo nell’evoluzione del suo gioco. La sua analisi è molto lucida e punta a proseguire quel percorso di crescita che l’ha portato da giocatore di media classifica ad essere uno dei “cagnacci” del tour. “Penso che ci siano ancora molte cose su cui posso migliorare. Devo lavorare sulla velocità della mia palla e colpire con più potenza e decisione sul lato destro. Anche cercare più punti diretti col servizio. Penso anche che riesco a giocare al meglio quando mi faccio avanti. Continuerò a lavorare su quell’area e alla fine poter avere colpi di alto livello in tutte le esecuzioni. I migliori sono tennisti molto completi. Sento di poter essere un giocatore ancora più duro contro cui giocare”.
    Norrie non si accontenta di essere semplicemente uno dei primi dieci giocatori, punta a nuovi traguardi nella sua carriera. “Come giocatore, vuoi spuntare quella casella e vuoi essere tra i primi 10. Ci ho pensato molto quando ero sul punto di farcela, per circa tre o quattro mesi stavo facendo tutti questi punti e non stavo andando avanti nelle classifiche, quando poi sono sbarcato finalmente nella top 10 è stato davvero bello. Ma è il genere di cose che quando tocchi poi ti spingono a cercare qualcos’altro, ancora di più ambizioso. Cosa? Beh, anche essere tra i primi cinque, poi nei primi tre e perché no, puntare al numero uno al mondo. Non è mai abbastanza”.
    Sicuro di sé, ambizioso, il 27enne nato a Johannesburg punta a ritoccare verso l’alto quel best ranking di n.8 toccato lo scorso settembre. La sua carriera è decollata dopo il Masters 1000 vinto a Indian Wells nel 2021. Il suo vero obiettivo per il 2023 sarà migliorare il proprio rendimento negli Slam. Finora infatti, esclusa la semifinale a Wimbledon 2022, negli altri Major non ha raccolto molto: in Australia vanta il terzo turno (2021), come a Parigi (2021 e 2022) mentre a US Open quest’anno ha giocato gli ottavi di finale. Per ambire a posizioni di massimo rilievo nel ranking, il passaggio obbligato è giocare le fasi decisive degli Slam. LEGGI TUTTO

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    Serena Williams: “Sono un po’ annoiata…”. Si allena per il rientro?

    Serena Williams

    “I’m a little bored”. Serena Williams non nasconde di annoiarsi un po’ senza la routine degli allenamenti per restare competitiva nei grandi eventi del tour WTA e soprattutto Slam. L’ha scritto in una storia pubblicata su Instagram. Un messaggio che lascia aperta la porta ad un nuovo, ennesimo, rientro. Forse in cuor suo la super campionessa statunitense non ha affatto abbandonato l’idea di tornare ancora in torneo e competere.
    Tutto è nato lo scorso agosto, quando in un servizio e articolo pubblicato su Vogue la Williams ha annunciato che stava “evolvendo dal tennis”. È scattato un mini tour d’addio nell’estate in Nord America, culminato a US Open, dove al terzo turno contro Ajla Tomljanovic ha lottato fino all’ultima palla ma è uscita dal campo sconfitta. L’Arthur Ashe Stadium ha tributato alla leggendaria campionessa un caldo saluto d’addio. Tuttavia lei in conferenza stampa, sotto la forte pressione dei media, è stata ben attenta a non pronunciare mai la parola “ritiro”.
    Lo scorso ottobre ha fornito ulteriori indizi nel corso di una conferenza a San Francisco mentre promuoveva la sua società di investimenti, “Serena Ventures”, affermando che “Non sono in pensione. Le possibilità (di un ritorno) sono molto alte”.
    Ora questo messaggio sibillino, che fa il pari ad un’altra storia social di qualche giorno fa, nella quale la 41enne, accanto a sua sorella Venus e Urszula Radwanska, sorride davanti a un campo da tennis prima di iniziare una sessione di allenamento. Indizi o solo suggestioni? LEGGI TUTTO

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    l’Italia negli Slam nel 2023: Sinner e Berrettini possono sognare

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    L’Italia del tennis ha mostrato ancora una volta segni di crescita durante un 2022 che ha visto gli azzurri protagonisti. Sfiorato in Coppa Davis il ritorno in finale che manca dalla stagione 1998, per il 2023 sono diversi gli azzurri che possono coltivare sogni di gloria, magari con la vittoria di uno Slam che manca dal titolo di Adriano Panatta al Roland Garros del 1976.
    Il tennista ad andarci più vicino in questi anni è stato senza dubbio Matteo Berrettini, arrivato alla finale di Wimbledon del 2021 persa poi contro Djokovic. Un successo del romano nel 2023 per i betting analyst si gioca a 5, anche se in quota il favorito è Jannik Sinner, il più continuo nei tornei principali in questa stagione e offerto, riporta Agipronews, a 4 volte la posta. Più attardato invece Lorenzo Musetti, autore di un clamoroso salto di qualità nel 2022 e visto come vincente di uno slam a quota 20. LEGGI TUTTO

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    Denise Valente riparte da Anzio: il giovane talento azzurro si allena con Bronzetti “Entusiasta e motivata per questa nuova avventura”

    Denise Valente finalista a Solarino

    Nuovo arrivo in casa Piccari&Knapp Tennis Team. Anzio accoglie Denise Valente, una delle giovani tenniste più promettenti del panorama azzurro. Nata a Lavagna, in provincia di Genova, il 14 maggio 2004, la ligure è stata protagonista di una carriera giovanile di livello in cui ha avuto l’onore di prender parte ai tornei Junior dello Slam e di indossare la maglia della Nazionale, rappresentando l’Italia nelle più importanti competizioni internazionali. Già nel ranking WTA, Denise nella seconda metà di novembre ha conquistato il suo miglior risultato da professionista arrivando in finale nell’ITF $15.000 di Solarino, in cui ha perso il derby azzurro con Beatrice Ricci.
    Entusiasmo e voglia di lavorare: la ricetta di Denise – “Sono davvero entusiasta di iniziare questo nuovo percorso – le parole di Valente –. Per me è tutto una novità, mi sento molto motivata. Una volta lasciato il Centro Tecnico Federale di Formia avevo bisogno di un nuovo team che mi seguisse e mi aiutasse a crescere giorno dopo giorno: ho scelto Anzio perché è esattamente quel che cercavo. Conosco Karin Knapp perché, oltre ad essere stata una grandissima giocatrice, ha giocato insieme a me la Serie A con la maglia del Tennis Club Genova: lei per me è un grande esempio. E oggi nella stessa squadra sto con Lucia Bronzetti. Sin dal primo giorno ad Anzio sono stata felice dell’accoglienza ricevuta. Mi trovo benissimo con le mie compagne di allenamento, con i coach Francesco e Alessandro Piccari e il loro staff, ho tanta voglia di lavorare per migliorare e iniziare bene la nuova stagione”. È cominciata, dunque, la preparazione invernale che Denise condivide, tra le altre, con Lucia Bronzetti. Quest’ultima proverà nel 2023 a far meglio della splendida stagione appena conclusa, in cui i prestigiosi risultati ottenuti le hanno permesso di giocare con l’Italia in Billie Jean King Cup e di raggiungere il best ranking di numero 56 del mondo. Quasi 24 anni Lucia, 18 anni Denise: ad Anzio, se il presente è raggiante, il futuro lo sarà di più. LEGGI TUTTO