consigliato per te

  • in

    Mubadala World Tennis Championship 2022: I risultati della prima giornata (LIVE)

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    ESIBIZIONE – UOMINI: World Tennis Championship (Emirati Arabi), cemento – Quarti di Finale

    13:00 Tsitsipas S. (Gre) – Norrie C. (Gbr)Il match deve ancora iniziare
    15:00 Rublev A. (Rus) – Coric B. (Cro)Il match deve ancora iniziare

    ESIBIZIONE – DONNE: World Tennis Championship (Emirati Arabi), cemento – Finale

    17:00 Jabeur O. (Tun) – Raducanu E. (Gbr)Il match deve ancora iniziare

    SABATO 17 DICEMBRE (Diretta Sky Sport Tennis)Ore 12:00 – Perdente Tsitsipas/Norrie vs. Perdente Rublev/CoricNon prima delle 14:00 – Casper Ruud vs. Vincente Tsitsipas/NorrieNon prima delle 16:00 – Carlos Alcaraz vs. Vincente Rublev/Coric
    DOMENICA 18 DICEMBRE (Diretta Sky Sport Tennis)Ore 10:00 – Finale 3/4 PostoNon prima delle 12:00 – Finale LEGGI TUTTO

  • in

    Doping: si aggrava la posizione di Majchrzak

    Kamil Majchrzak

    Brutte notizie dalla Polonia per Kamil Majchrzak. Il 26enne tennista polacco (n.77 del ranking ATP) è stato sospeso dalla ITIA per esser risultato positivo ad alcuni test antidoping condotti nei tornei autunnali da ui disputati a Sofia, Giappone e Corea del Sud. Tre le sostanze vietate trovate nei campioni del test. Sui social si era dichiarato innocente, incredulo e preoccupato, certo di non aver assunto alcuna sostanza proibita, attendendo altri esami. Pare che nuovi test condotti in patria abbiano aggravato la sua posizione.
    Infatti secondo quanto riportato da alcuni media nazionali, Kamil è risultato positivo ad un primo controllo effettuato in Polonia. Ma non solo: un canale tv del suo paese ha annunciato che nell’analisi a cui si è sottoposto sia stata rivelata una quarta sostanza proibita. Attendiamo l’ufficialità della notizia che, se confermata, peggiorerà il quadro a carico di Majchrzak. LEGGI TUTTO

  • in

    Il ritorno del Memorial Carlo Agazzi è subito uno show: al Palaiseo arrivano Sonego e Arnaldi

    Lorenzo Sonego nella foto – Foto Sposito

    Agli organizzatori del Memorial Carlo Agazzi – Trofeo Cst piace tenere i piedi per terra, ma anche per la tredicesima edizione (al Palaiseo fra sabato 17 e domenica 18 dicembre) sono riusciti a sorprendere tutti, garantendosi la partecipazione di due giocatori di altissimo livello come Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi.
    Il primo, che di recente è stato il grande protagonista della cavalcata dell’Italia nelle Davis Cup Finals di Malaga, è addirittura nei primi 50 giocatori del mondo e tornerà a Iseo da campione in carica, visto che l’ultima edizione del rodeo Open la vinse lui nel 2019, in finale su Andrea Arnaboldi. Da allora, il 27enne torinese si è migliorato sino a portare a tre la conta dei titoli vinti nel circuito Atp, è arrivato alla posizione numero 21 della classifica mondiale e in semifinale agli Internazionali d’Italia nel 2021, oltre ad aver battuto niente meno che Novak Djokovic nel 2020 a Vienna, quando il serbo era numero 1 del mondo. L’altra stella attesa in provincia di Brescia è invece in costruzione, perché Matteo Arnaldi, classe 2001 da Sanremo e numero 135 Atp, è esploso proprio quest’anno scalando oltre 200 posizioni in dodici mesi, e diventando uno dei giovani di punta della Next Gen italiana. Tanto che, nel Master dei migliori otto under 21 al mondo giocato a novembre a Milano, c’era anche lui. Doveva rimanere l’ultimo impegno della sua stagione, invece ha accettato volentieri la chiamata del Memorial Carlo Agazzi e presto sarà in riva al Lago d’Iseo.
    Sonego e Arnaldi scenderanno in campo domenica, ma l’evento – presentato mercoledì con la conferenza stampa tenuta al Comune di Iseo – scatterà già sabato mattina, con i primi incontri del tabellone di qualificazione. Fra gli altri iscritti spicca il nome di Omar Giacalone, 2.1 siciliano che la scorsa domenica ha sfiorato il titolo della Serie A1 col Ct Palermo, ma sono presenti anche i 2.2 Gabriele Bosio, Riccardo Mascarini, Ottaviano Martini, Gianluca Cadenasso e Nicolò Pozzani, più tanti altri seconda categoria che puntano a trovare un posto fra i 14 in gara (giovedì alle 12 il termine delle iscrizioni). “Riproporre un torneo di ottimo livello e con due nomi di spessore – ha detto Andrea Agazzi, direttore dell’evento in ricordo del padre Carlo – ci riempie di soddisfazione. Non ci aspettavamo la presenza di Sonego, che invece ha dimostrato attaccamento al torneo, del quale porta con sé un buon ricordo. Siamo molto contenti anche di accogliere per la prima volta Arnaldi, uno dei giovani italiani pronti al grande salto. Per i ragazzi della nostra scuola tennis vedere due atleti così sui campi dove giocano ogni giorno rappresenta un’opportunità incredibile e un’esperienza che si porteranno dentro. Il nostro obiettivo è di farli interagire il più possibile con i protagonisti”. La dimostrazione è anche nel ritorno dell’evento “Prova a giocare con i campioni”, che domenica permetterà di nuovo ai giovani di scambiare qualche palla con i tennisti. LEGGI TUTTO

  • in

    Un politico russo chiede al ministro della giustizia che Kasatkina venga trattata come una spia

    Daria Kasatkina (foto USA Today)

    Incredibile vicenda politica in Russia. Roman Teryushkov, deputato di “Russia Unita”, partito guidato da Vladimir Putin, ha fatto una richiesta formale affinché la tennista Daria Kasatkina sia considerata un “agente straniero” nel suo Paese, di fatto una spia, inviando una lettera formale al ministero della Giustizia. La richiesta, se accolta (finora è stata respinta, in attesa di appello), comporterebbe una riduzione dei diritti della giocatrice, come previsto dalla legge russa. Secondo altre fonti, la richiesta si estenderebbe anche a Karen Khachanov e all’ex n.1 Yevgeny Kafelnikov, citati in un intervento del politico come persone sgradite.
    Non è la prima volta che Teryushkov si scaglia contro Kasatkina, accusandola di usare il suo impatto globale per danneggiare gli interessi della Russia. “Kasatkina, Khachanov e Kafelnikov criticano apertamente le azioni delle autorità russe, avendo una residenza permanente fuori dal territorio, dimostrando al mondo intero la loro distanza dalla società russa. Le loro azioni sono regolate dalla legge degli agenti stranieri”, sostiene il parlamentare.
    Curioso che nella sua richiesta non sia stato incluso anche Rublev, uno dei tennisti più forti al mondo e apertamente schierato contro l’invasione all’Ucraina da parte del suo paese.
    Già lo scorso luglio Kasatkina era stata presa di mira dal politico russo, quando in un’intervista parlò apertamente della sua omosessualità. “Non ne ho mai parlato in modo così aperto davanti a una telecamera, ma a ma piace così”, disse senza mezzi termini alla televisione nazionale. Il suo gesto, coraggioso vista la situazione sociale e legislativa del Paese, fu duramente stigmatizzato da Teryushkov. Ironica la reazione di Daria alla notizia: “Che bello avere tifosi alla Duma di Stato…”. LEGGI TUTTO

  • in

    Van Assche, studia per diventare grande

    Luca Van Assche

    Il francese Luca Van Assche ha chiuso il 2022 vincendo il primo torneo Challenger in carriera a Maia (Portogallo). È stata una vittoria importante anche dal punto di vista statistico: è diventato il primo classe 2004 a trionfare a livello Challenger, e tennista francese più giovane tra i migliori 150 al mondo. Il giovane parigino aveva alzato la coppa junior di Roland Garros 2021, insieme ai primi passi nel mondo Pro. Ai microfoni del sito ATP ha parlato della sua crescita sportiva ma anche scolastica: sta continuando gli studi insieme alla carriera tennistica, iscritto al secondo anno della Paris Dauphine University, alla facoltà di matematica. Combinare i due impegni non è facile, ma per lui è importante ed è un grande stimolo.
    “Effettivamente non è facile, spesso ho davvero molto da studiare quando sono sul circuito, ma trovo sempre un modo per gestirmi. Ci sono momenti in cui diventa difficile fare tutto al meglio, ma per ora mi diverto e riesco a reggere entrambi gli impegni, quindi continuerò su questa strada. La cosa brutta è che non posso fare gli esami online, mi costringono a stare a Parigi. Quest’anno, ad esempio, ho avuto due settimane di esami: una settimana a giugno e una a gennaio. Cerco di prendermi il tempo per studiare quando sono a casa ma anche quando sono in viaggio”.
    Il suo primo acuto è stata la vittoria a Roland Garros junior nel 2021, un dolce ricordo: “Vincere il titolo al Roland Garros Junior è stato un momento molto speciale. Vivo a Parigi, il che significa celebrare la vittoria a casa, dove ho la mia famiglia e dove condivido ogni momento con loro. Ho lasciato la mia carriera giovanile con grande soddisfazione, orgoglioso dei miei risultati. Inoltre quell’edizione di Roland Garros fu incredibile, eravamo tutti giocatori francesi approdati in semifinale nel tabellone maschile, è stato qualcosa di unico. Spero che il futuro del tennis francese sia radioso”.
    Il primo titolo Challenger l’ha lanciato verso nuovi orizzonti: “Quella in Portogallo è stata una settimana fantastica, sono molto felice di aver alzato il trofeo. Quando ho perso il primo set in finale, la mia testa ha cominciato a pensare ‘Non posso perdere quattro finali!’ Non avevo altra scelta che continuare a combattere su ogni punto. Uno dei miei obiettivi in ​​questa stagione era vincere un titolo Challenger, e fortunatamente ci sono riuscito nell’ultimo torneo dell’anno”. Luca con questo successo è diventato il sesto francese a vincere un Challenger a 18 anni, dopo Santoro, Grosjean, Gasquet, Monfils e Moutet. “Mi hanno detto di questo piccolo record, sono tremendamente orgoglioso di appartenere a quel gruppo, spero in futuro di poter avere una carriera brillante come quella che hanno avuto i connazionali che mi hanno preceduto”.
    Non dotato di un fisico imponente (è sotto al metro e ottanta), Luca fa della velocità in campo e strategia i suoi punti di forza. “Fin da bambino in campo ho cercato di sbagliare il meno possibile. Ho buone abilità in difensa, ma non credo di essere solo un ribattitore. Posso contrattaccare passando da difesa a attacco. Per vincere è necessario possedere più stili di gioco, come è stato capace di fare in carriera Djokovic”.
    “Obiettivi per il 2023? Continuare con la stessa dinamica con cui ho chiuso questa stagione, adesso con molta più fiducia. Sto lavorando sodo ogni giorno, voglio raggiungere la top 100 il prima possibile e restarci a lungo”.
    Intanto avrà una prima grande chance al prossimo Australian Open: infatti grazie ad un accordo di lunga data tra la federazione francese (nel cui sistema Luca è cresciuto) e quella australiana, ogni anno la FFT assegna una wild card nel main draw al primo Slam dell’anno; per l’edizione 2023 l’ha ricevuta proprio Van Assche. LEGGI TUTTO

  • in

    Del Potro fa una scommessa con un utente su twitter che prevede il ritorno alle competizioni ai prossimi US Open

    Juan Martin Del Potro nella foto

    Juan Martín Del Potro ha detto addio al circuito ATP in questa stagione, giocando la sua ultima partita a Buenos Aires, dove ha perso contro Federico Delbonis. Il maledetto infortunio al ginocchio non ha permesso all’argentino di continuare a giocare a tennis, ma la verità è che l’ex top 3 ha sempre lasciato la porta socchiusa per, chissà, competere ancora.
    E se Del Potro giocasse agli US Open del prossimo anno? Sembra molto improbabile, ma è stato DelPo ad accettare la sfida di un fan via Twitter. Perché, quel tifoso ha chiesto a Del Potro se avesse accettato di giocare gli US Open del 2023 con l’Argentina vittoriosa ai mondiali. L’Alviceleste non ha esitato. “Facciamolo, farò del mio meglio”, ha detto.
    Innanzitutto, bisognera vedere se l’Argentina sarà in grado di battere la Francia in finale. Poi, Del Potro dovrà essere fisicamente in forma per realizzare questo sogno. LEGGI TUTTO

  • in

    Le pagelle 2022 degli italiani: Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti

    “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. Parole e musica di Michael Jordan, uno degli sportivi più forti e carismatici di tutti i tempi. Traslando questa frase dal basket al tennis, da uno sport di squadra a una disciplina individuale nel quale la squadra intorno resta elemento fondamentale, trovo che queste parole calzino a pennello per descrivere il fenomenale 2022 di Lorenzo Musetti. Talento. Lavoro. Intelligenza. Tre elementi necessari per eccellere, basilari nel tennis e nella vita del 20enne toscano, che nella stagione da poco conclusa è stato semplicemente l’azzurro già in top 100 cresciuto di più, passato dal n.59 ATP di fine 2021 all’attuale n.23 del ranking mondiale.
    Come sempre nel tennis, i numeri vanno saputi leggere ed interpretare. Il miglioramento di “Muso” infatti va ben oltre quei 36 posti in classifica scalati nel 2022, che l’hanno portato a un passo dall’eccellenza, i migliori venti tennisti al mondo. Il più trentasei e l’attuale numero 23 (guarda caso, quello iconico di Michael Jordan…) sono un importante riscontro aritmetico della crescita esponenziale del tennis di Lorenzo. Un tennis passato dall’essere delizioso manifesto della definizione di talento tecnico, braccio fatato, leggerezza e stile classico, a gioco assai più consistente, continuo, razionale. Vincente. Questo è il vero traguardo raggiunto da Musetti, il più importante, ben più dei due tornei vinti e delle molte posizioni scalate nel ranking.
    Il gioco di Lorenzo affascina, soprattutto gli amanti dei “gesti bianchi”, ma non solo. Se si guarda all’estero (esercizio sempre salutare quello di uscire della visione nostrana delle cose proiettandosi verso orizzonti diversi), tutti i più grandi esperti ed osservatori della disciplina da tempo osservano con la massima attenzione l’evoluzione di Musetti, anche più di quella di Sinner, Berrettini e compagnia. Nel 2022 per questioni personali ho parlato con diversi ex giocatori del Matteo-nazionale, ma nel corso della chiacchierata la domanda arrivava sempre, puntale: “Ma Musetti…”. Lorenzo ha un tennis troppo bello, vario e divertente per lasciare indifferenti. Musetti incarna il tennis nella sua purezza con i suoi movimenti eleganti, con quelle pennellate d’autore che disegnano traiettorie mai uguali, sorprendono e divertono. Musetti incarna l’ideale del tennis che più appassiona, per questo è un ragazzo molto seguito in tutto il mondo, un atleta che piace ed intriga. Un tennis esteticamente straordinario il suo, ma fino allo scorso anno ancora poco consistente, non continuo, con diversi limiti in più esecuzioni se spinto al massimo livello. Per questo nei (troppi) dibattiti su di lui, molti nutrivano dubbi sul percorso di crescita, sul coach Tartarini, sulla direzione da prendere. Dubbi che il suo 2022, soprattutto la parte conclusiva, hanno spazzato via. Lorenzo è maturato, ha inserito grandi novità nel suo gioco, diventato non solo bello ma anche assai più tosto ed efficace.
    C’è voluto del tempo, era scontato che la sua crescita sarebbe stata (e continuerà nel prossimo anno) più lenta. Quando hai tanto talento, molte possibilità, giochi con grande istinto “sentendo” la palla, le geometrie, le rotazioni, il campo, le vibrazioni intorno a te, non è affatto facile gestire in modo razionale tutti questi “impostori” e dare un ordine razionale che possa indirizzare il talento in risultati concreti. Tutti i grandi creatori di gioco maturano più tardi, hanno bisogno di tempo per sperimentare su se stessi situazioni e alternative, trovando un via. La testa di un creativo come Lorenzo vede in frazioni di secondo cose che noi normali tennisti nemmeno potremo immaginare. Un “Muso” deve lavorare tanto per domare istinti e portarli su schemi efficaci, senza castrare la sua fantasia ma facendola correre a tutta su binari sicuri. Questo è stato un lavoro lungo e difficile, tutt’altro che concluso, ma che nel 2022 ha portato i primi grandi risultati.
    La sua stagione è iniziata così così, la prima grande vittoria a Rotterdam su Hurkacz al secondo turno, in mezzo a troppe sconfitte e prestazioni ancora un po’ timide, nelle quali i suoi colpi parevano un po’ trattenuti, titubanti. Una prima fondamentale svolta è arrivata in Davis, in Slovacchia. Quel weekend che tanto ha tolto a Lorenzo Sonego, moltissimo ha dato a Lorenzo Musetti. Capitan Volandri l’ha buttato in campo nel match decisivo, il carrarino ha risposto presente, reggendo il peso del momento e trovando una vittoria in rimonta preziosissima per la nostra squadra e terribilmente importante per lui. Un successo che gli ha dato fiducia, non nell’immediato ma fondamentale per farlo maturare. Niente di buono infatti è successo nella trasferta sul cemento USA, ma al rientro, sulla terra in Europa, ecco i primi buoni risultati. Ancora a sprazzi, ma nel suo gioco si sono iniziati a vedere netti miglioramenti col diritto, sempre più veloce ed efficace, e nel servizio, più esplosivo – ma ancora poco continuo – con la prima palla. Quarti a Marrakech, una bellissima vittoria a Monte Carlo vs. Auger-Aliassime, con il Centre Court tutto in piedi ad applaudire una prestazione tecnicamente sontuosa. Al 1000 di Madrid passa le quali e vince 4 match di fila, prima di gettare la spugna vs. Zverev. Maledetto problema muscolare che lo costringe a saltare Roma. A Roland Garros rientra con poco tennis nelle gambe, va avanti due set vs. Tsitsipas e subisce la rimonta del finalista 2021 dello Slam “rosso”. Gli piovono addosso tante critiche “non regge”, ma il mormorio della gente è cieco, non riesce a vedere quanto quel diritto stia diventando ficcante, più anticipato e diretto sulla palla. Prima della sfortunata mini stagione su erba, si prende il titolo al Challenger di Forlì, lottando pure fin troppo, ma una vittoria è sempre salutare.
    La settimana del 18 luglio è una di quelle che ricorderà per tutta la vita. Amburgo, ex Master-Series, adesso ATP 500, torneo dalla grande tradizione e campi discretamente rapidi. Musetti vola. Regola uno dopo l’altro Lajovic, Ruusuvuori, Davidovich-Fokina, l’emergente Cerundolo in semi e quindi alla domenica si ritrova all di là della rete Carlos Alcaraz, il fenomeno. È semplicemente la partita più bella del 2022. La vince Lorenzo, un film drammatico e tecnicamente bellissimo, in tre set. Quel match meriterebbe un articolo a se stante, per rivivere emozioni clamorose. È il primo torneo ATP in carriera, vinto contro quello che diventerà presto n.1, giocando un tennis eccezionale. L’ennesima conferma che nelle grandi occasioni il suo talento non si deprime, ma esplode. Sente il momento, il pubblico, il rivale, e si esalta.
    Sul cemento in nord America non ottiene granché, ma il lavoro eseguito sul veloce paga straordinari dividendi dopo US Open, in autunno. Lorenzo cambia passo. Il suo gioco diventa sempre più sicuro, veloce, efficace. La prima palla schizza verso le stelle per percentuali, e oltre ai numeri gli porta punti importanti e decisive aperture di campo per entrare forte col diritto. Un diritto diventato assai più stabile, con uno swing più corto, più diretto nella palla e una chiusura splendida, con la palla che esce veloce e sicura. Servizio e diritto cresciuti notevolmente, a sostenere le sue meravigliose sbracciate e cambi di ritmo col rovescio. Ancora troppe palle corte rischiate, qualche momento di confusione tattica, ma niente a che vedere con il tennista titubante, difensivo e attendista di pochi mesi prima. Grazie a questo tennis più rapido e gesti meno ampi, la posizione in campo è meno arretrata, e anche la risposta è migliorata, pur restando la fase meno efficace del suo gioco. Un gioco che lo porta alle semifinali a Sofia, semifinali a Firenze, al titolo a Napoli battendo Berrettini in una finale tutta azzurra. Arriva nei quarti a Bercy, dopo aver battuto Cilic, Basilashvili e soprattutto demolito Ruud, prima di arrendersi a un Djokovic troppo forte. In Davis non brilla, ma ci sta dopo una cavalcata così importante.
    Ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere, ma mi fermo qua. Musetti ha vissuto un 2022 notevole, ma sottolineo ancora che più dei risultati è stato lo scatto in avanti nel gioco ad essere la sua vera vittoria. Nel novembre del 2021 Tartarini durante le NextGen Finals disse in sintesi “dobbiamo dare razionalità al suo gioco, deve fare meno cose e farle al meglio”. Missione compiuta. Adesso è necessario continuare su questa strada, rafforzando anche la seconda di servizio e soprattutto l’efficacia e continuità in risposta. I migliori servono benissimo, la risposta di Lorenzo deve esser molto di più di una sicura rimessa in campo, deve permettergli di non perdere campo e porre già problemi al rivale. Il suo obiettivo per il 2023 è continuare il miglioramento, entrare nella top20 e puntare alla seconda settimana negli Slam. Con il suo talento, l’intelligenza dimostrata da tutto il suo team, e la voglia di lavorare che non gli manca, nessun risultato gli è precluso. Nessuno. 
    Voto al 2022 di Lorenzo Musetti: 8
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Rafael Nadal votato tennista preferito dai tifosi per la prima volta in carriera

    Rafael Nadal nella foto – Foto Sposito-FIT

    A 36 anni, Rafael Nadal ha ottenuto un riconoscimento per la prima volta nella sua carriera. Lo spagnolo è stato votato il tennista preferito dai tifosi nel 2022, ricevendo il premio dagli ATP Awards, che continuano a essere divulgati in questi giorni. Qualcosa che è stato reso possibile dalla fine della carriera di Roger Federer, dato che lo svizzero è sempre stato il più votato ininterrottamente dal 2003.
    Questa volta, Nadal si è imposto nella votazione pubblica ed è stato orgoglioso di ricevere questo premio simbolico. “Sono molto felice. Mi fa sentire molto bene e non potrò mai ringraziarvi abbastanza non solo per questo premio, ma anche per tutto il sostegno che ricevo in ogni angolo del mondo. Significa tanto per me e non vedo l’ora che arrivi il 2023 per condividere ancora una volta grandi momenti con voi”.
    Nadal è il quarto tennista ad essere il preferito dai tifosi, dopo Gustavo Kuerten nel 2000, Marat Safin nel 2001 e 2002 e Federer dal 2003.

    The fans love Rafa, and Rafa loves the fans ❤️@RafaelNadal | #ATPAwards pic.twitter.com/9ifu4Hwm4q
    — ATP Tour (@atptour) December 13, 2022 LEGGI TUTTO