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    Martín Landaluce ottiene la prima vittoria da professionista

    Martín Landaluce nella foto

    Martín Landaluce ha un futuro impegnativo nel 2023. Dopo essere stato una delle grandi rivelazioni del circuito giovanile e consacrarsi come uno dei grandi progetti futuri del tennis spagnolo, ‘Tintín’ ha provato il professionismo alla fine dell’anno scorso, con sconfitte in un Challenger e nell’ATP di Gijón. Sia lui che il suo team sono molto chiari sul fatto che ora è il momento di costruire un buon ranking dai gradini inferiori, e stanno facendo proprio questo.
    Ieri Martín ha ottenuto la sua prima vittoria a livello professionistico nel torneo Futures a Manacor, dove si allena abitualmente nell’Accademia di Rafa Nadal. Ha sconfitto il suo avversario, il francese Pablo Trochu, per 6-1 6-1, ottenendo il suo primo punto ATP e comparirà nella classifica della prossima settimana. Chi lo sa, forse in futuro ricorderemo questa notizia come l’inizio di qualcosa di molto grande. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “Sto giocando un ottimo tennis”

    Stefanos Tsitsipas

    La terza giornata degli Australian Open è stata segnata in modo indelebile dalla sconfitta del campione in carica Rafael Nadal, e dalla buona prestazione del finalista 2022 Medvedev di fronte ad un lottatore come Millman. È forse passata sotto traccia l’ottima prestazione di Stefanos Tsitsipas, che ha regolato in tre comodi set il 21enne tennista locale Rinky Hijikata. Non un avversario di prim’ordine per la testa di serie n.3 del torneo, ma è piaciuta molto la prestazione del greco per come sia stato offensivo, concreto, assai proiettato a rete con buonissimi risultati.
    Forse si iniziano a vedere i frutti del lavoro svolto con Mark Philippoussis, idolo a Melbourne e soprattutto uno che sotto rete sapeva davvero dare dal tu alla palla. Secondo quanto affermato dal finalista di Wimbledon 2003, un passo decisivo alla crescita di Stefanos è proprio legato al suo esser sempre più offensivo e spinto a chiudere di volo, per mascherare la relativa debolezza del rovescio (più bello come stile che efficace) che per sorprendere gli avversari mettendoli sotto grande pressione. Ecco le considerazioni di un soddisfatto Tsitsipas dopo il successo al secondo turno.
    “Sono molto contento del livello a cui ho giocato” afferma Stefanos. “Ho mostrato un ottimo tennis. Difficilmente ho regalato punti con errori non forzati o errori che potrei definire “stupidi”. Sono riuscito a mantenere un livello alto per tutta la partita, un gioco ad alta intensità. Ho colpito molto bene sia di rovescio che col diritto. È vero, ho avuto giornate migliori al servizio, ma più che il punto diretto ho giocato il match servendo con l’intenzione di mettere a segno buone aperture degli angoli per venire a rete. Sono andato bene a rete, ho anche risposto bene direi”.
    Aver vinto un match rapidamente è per il greco un fattore importante: “Ci si aspetta sempre partite difficili in ognuno dei turni di un Grande Slam. Tutti sono preparati al massimo per questo tipo di torneo. In ogni caso per me è importante disputare alcune partite del genere, penso sia un vantaggio durante uno Slam non passare troppo tempo in campo. Bisogna risparmiare energie, concentrarsi il più possibile su ciò che è importante, sull’ottenere vittorie. Ora forse posso dedicare quel tempo che mi aspettavo di spendere in campo ad allenarmi”.
    Anche l’essere meno sotto i riflettori in queste prime giornate lo considera un aspetto positivo: “Non mi interessa se parlano degli altri, va bene come sia. Tuttavia in realtà credo sia meglio avere più silenzio intorno a te, piuttosto che non avere tutti i media addosso ogni secondo”.
    Al terzo turno Tsitsipas è atteso dall’olandese Tallon Griekspoor. Il greco ha raggiunto la semifinale agli Australian Open per ben tre volte: 2019, 2021 e 2022. Che sia l’anno buono per provare a vincere il titolo?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Sonego subisce la rimonta di Hurkacz. Cede in cinque set, ha servito per condurre due set a zero

    Lorenzo Sonego

    Quest’edizione 2023 degli Australian Open non sorride ai colori azzurri nei long match. Dopo le dolorose sconfitte al quinto set di Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, anche Lorenzo Sonego esce al secondo turno, rimontato dal polacco Hubert Hurkacz dopo esser stato in vantaggio per due set a uno. 3-6 7-6 2-6 6-3 6-3 lo score conclusivo a favore della testa di serie n.10 del torneo, che ha scampato un grandissimo pericolo salvandosi in una giornata tutt’altro che positiva sul piano della sua prestazione. Infatti Hurkacz ha disputato un match modesto, soprattutto nei primi tre set: poco reattivo, falloso, molto incerto col diritto e in varie scelte tattiche. Solo il servizio l’ha sostenuto (a tratti nei primi set) e gli ha permesso di rimettere in piedi una partita che sul finale del secondo set pareva compromessa. Infatti un eccellente Sonego ha servito sul 5-4 del secondo parziale, per portarsi avanti 2 set a 0. Purtroppo Lorenzo è incappato in un brutto game col servizio, con un tentativo maldestro di palla corta e un paio di errori col diritto (un po’ di fretta, almeno nel primo) che gli sono costati un dolorosissimo contro break.
    Lorenzo ha ritrovato il suo ottimo livello di gioco, energia e agonismo nel terzo set, ma dal quarto parziale è calato, soprattutto nell’efficacia al servizio, mentre il polacco ha iniziato a sbagliare di meno, ha trovato più punti col rovescio e si è buttato avanti per scappare da quegli scambi sul diritto che tanto gli erano costati nella prima fase del match. Hubert è salito tantissimo al servizio e ha iniziato a pungere in risposta, portandosi in vantaggio. Dopo il break subito dall’azzurro all’avvio del quarto set, non si è più avuta la sensazione che il match potesse di nuovo girare a favore dell’azzurro, anche quando sul finale del quarto parziale Hubert ha ceduto un turno di battuta (prontamente riscattato nel gioco seguente). Un vero peccato, perché Sonego ha disputato grande partita, che ci ha restituito pienamente quel grande agonista capace di difendere ed offendere con coraggio, energia e prontezza. Una prestazione maiuscola per quantità e qualità per oltre due ore e mezza di gioco, per questo è una sconfitta amara. Si poteva realizzare un grande “upset”: purtroppo la chance era chiudere il secondo set, quando il rivale era dimesso, scorato, falloso. Sotto di due set, forse, “Hubi” sarebbe stato pronto per la doccia, incapace di reagire e ritrovare pezzo dopo pezzo il suo tennis offensivo e potente.
    Spiace commentare ancora una sconfitta dopo una grande battaglia. Sonego, a differenza di Berrettini, non è arrivato a match point, e non così vicino a vincere, ma il campo per oltre due ore e mezza ha parlato chiaro: il tennista migliore era Lorenzo. Più efficace, più continuo, più “cattivo” e pronto a prendersi il punto. Hurkacz è avanzato su giocate estemporanee, con la prima palla e poco altro. Purtroppo quel contro break subito dall’azzurro sul 5-4 è stato davvero decisivo, perché al tiebreak Hubert ha giocato in modo impeccabile e quindi l’azzurro per strappare il terzo set ha speso molto. Forse troppo, come poi ha dimostrato il calo improvviso e repentino all’avvio del quarto che, di fatto, ha rimesso in partita il rivale.
    Non si può rimproverare molto a “Sonny”: ha giocato al suo meglio, con grinta e spingendo tantissimo in attacco e rincorrendo tutto in difesa. Ha sbagliato qualche scelta, un paio di diritti offensivi gli sono scappati via… ma quanti ne ha rischiati e trasformati in punti vincenti. Purtroppo per battere un rivale forte come il polacco serve il match quasi perfetto. Soprattutto serve l’abilità di dare il colpo di grazia al momento opportuno, la stoccata che avrebbe probabilmente fiaccato in modo definitivo la resistenza del rivale. Non è riuscito ad arrivare a set point servendo sul 5-4, lì sta il rimpianto di una partita che è stato vicino a vincere. In questo il tennis è uno sport tanto bello quanto crudele. Non capitalizzare il momento spesso è sinonimo di sconfitta. Ci consola aver ritrovato un Sonego in ottima forma atletica, scattante e grintoso come nel 2021. Questo Lorenzo ci farà ancora divertire nel 2023, anche se oggi l’amarezza è tanta.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sonego inizia il match al servizio. Sul 30 pari un doppio fallo lo condanna ad una palla break immediata da difendere. Rimedia con un Ace al T, perfetto. Scapato pericolo, 1-o Sonego. Anche Hurkacz sul 30 pari commette doppio fallo, stavolta la chance è per Lorenzo. Con un errore banale dal centro col diritto, Hubert cede il turno di servizio, BREAK e 2-0 avanti Sonego. Complicato il terzo game, salva due palle break il torinese (Hurkacz troppo statico nelle chance) e consolida il vantaggio sul 3-0. Il polacco non riesce ad entrare bene in partita: altro doppio fallo, diritto sparacchiato malamente in rete e 15-40, altre chance per Sonego per scappare via nel set. Non riesce a rispondere in campo Lorenzo e non sfrutta le occasioni. Con una difesa straordinaria su una serie di volée non chiuse, l’azzurro strappa la terza PB del game. Si salva ancora Hubert, servizio e diritto potente. Con grande fatica, Hurkacz muove lo score nel set. Il match avanza sui turni di servizio. Pochi scambi, molti errori. È bravo a Sonego a servire con precisione e spostare il rivale col diritto, mettendo a nudo la lentezza e scarsa reattività del rivale, entrato in campo quasi smarrito, come gli sguardi al suo angolo. 5-2 Sonego. Male, malissimo Hubert col diritto, la palla non solo non è incisiva, ma gli scappa lunga, come se non la sentisse. 0-30, a due punti dal primo set Lorenzo. Si tiene “in vita” col servizio Hurkacz, unico colpo che parzialmente funziona: con 4 punti di fila, resta in scia sul 3-5. Serve per il set Sonego. Arriva lo scambio più lungo del match, ben 26 colpi, se lo prende il polacco che vola 15-30. Ace, provvidenziale, per Lorenzo (secondo del match). Con l’ennesimo errore di diritto di uno spento Hurkacz, ecco il Set Point Sonego! Con una bella prima al centro, chiude 6-3 il primo set. Ottimo, positivo e reattivo Sonego, contro un Hurkacz troppo lento e falloso.
    Secondo set, Hurkacz to serve. Da 40-0 si complica la vita, ma ai vantaggi muove lo score. Più comodo il turno dell’azzurro, che regala un diritto ma vince il suo game a 30. Il set scorre rapido su turni di battuta. Hubert inizia a macinare col diritto, un po’ meno falloso, cercando l’affondo rapido per non cadere nel palleggio ad alto ritmo imposto dall’italiano. Ma all’uscita dal servizio è ancora poco reattivo, e anche nel venire avanti perde spesso l’attimo ideale. L’equilibrio non si rompe, in pochi minuti lo score segna 3 pari. Nel settimo “fatidico” game, Hubert rischia la seconda sul 30 pari, ma esce. Un doppio fallo (come nel primo set…) che gli costa la prima palla break del set. Sonego risponde, sposta lateralmente il rivale ma cercando l’affondo col diritto stecca la palla. Arriva un urlo liberatorio del polacco, come se necessitasse una scossa che… non arriva, perché sbaglia ancora col diritto (14esimo gratuito). Niente prima palla in campo sulla seconda PB, Sonego aggancia la palla col diritto lungo linea da sinistra, una vincente splendido SPLENDIDO che gli vale un BREAK importantissimo. 4-3 e servizio per l’azzurro. Con pazienza, lavorando bene col rovescio e soprattutto con i suoi piedi reattivi come molle, Sonego consolida il vantaggio, portandosi 5-3. Serve per il secondo set l’azzurro sul 5-4. Inizia con in errore in scambio, ma poi è Hubert a regalare, terribile un diritto impattato da fermo e lungo un metro. Si riscatta Hurkacz con un bell’attacco, quindi Lorenzo sbaglia una smorzata che gli costa il 15-40. Cancella la prima palla break con un Ace (ancora sulla palla break!), e la seconda con un contro piede magistrale col diritto inside out, perfetto nella scelta dei tempi di gioco. 5 PB su 5 annullate finora da Lorenzo. Si butta avanti con successo il polacco e trova la terza chance del contro break. Bagarre nel game. Con un errore di diritto, stavolta è Sonego a cedere il game, quando bastava un passo a chiudere il set. Tutto da rifare, 5 pari. Hurkacz si porta 6-5 e, in un momento a dir poco critico, arriva di nuovo la pioggia. Hubert prende il borsone e scappa rapidamente nel tunnel che porta fuori dal campo, Lorenzo resta in campo in attesa di capire se l’interruzione è breve o meno. Pessimo timing per uno stop, servendo per restare nel set dopo aver sprecato la chance di chiuderlo. Dopo poco il gioco riprende, per fortuna Sonego non paga lo stop, si arriva al tiebreak (Lorenzo ha un bilancio positivo nei TB contro Hurkacz). Inizia malissimo il polacco, con un pessimo doppio fallo, 1-0 Sonego. Segue un gran diritto per l’azzurro, 2-0. Sbaglia poi col diritto dopo un lungo scambio Lorenzo, 2-1. Ora il polacco tiene lo scambio, è improvvisamente più vivace coi piedi. Sul 3 pari il punto che spacca il “decider”: comanda l’azzurro, Hurkacz fa il tergicristallo… viene avanti Lorenzo e lascia un passante che invece atterra in campo. Grave errore di valutazione, Hubert si butta avanti e scappa via 6-3. Chiude il set 7-3 Hurkacz, con un errore da fondo dell’azzurro. Un set che pareva quasi vinto da Lorenzo, va invece al polacco. Un set pari. Il match si complica non poco, quando pareva molto bene indirizzato.
    Terzo set, Sonego inizia alla battuta col macigno delle occasioni non sfruttate nel secondo parziale. Trova un buon game, di carattere, e in risposta si rimette a spingere, a macinare tennis in spinta, arrembante. Con un diritto a tutta si porta 15-30, poi il game va ai vantaggi. È bravo l’azzurro a cogliere la chance di break, facendo giocare al rivale un diritto fuori equilibrio. BREAK Sonego, 2-0 e servizio. Il terzo game è una sofferenza, annulla palla break e con grinta leonina avanza 3-0, poco aiuto dal servizio ma che grinta e spinta col diritto (oltre 10 minuti la durata del game!). Si butta avanti con decisione sul 30 pari in risposta l’azzurro, un attacco perfetto chiuso di volo che gli vale la palla per il 4-0. Non riesce però a rispondere alla prima esterna, potente, di “Hubi”. Si salva, Hurkacz e muove finalmente lo score nel set, 1-3. Il parziale avanza senza scossoni sui turni di servizio, Lorenzo tiene senza patemi i suoi due game, portandosi 5-2. Nell’ottavo game il polacco serve male, doppio fallo, errori, con la seconda di servizio ha vinto un solo punto nel set. Sul 15-40 ci sono due Set Point per Sonego. Un altro errore di diritto, giocato rigido con le gambe, costa al polacco il 6-2. Urla Sonego, è avanti 2 set a 1. Un parziale assolutamente meritato, più positivo ed efficace in ogni settore di gioco, mentre l’avversario è crollato in continui errori.
    Quarto set, Sonego al servizio. Brutto game per l’azzurro, crolla 0-40 con tre palle break immediate da difendere. Cade qualche goccia di pioggia, il gioco si interrompe di nuovo, vengono pulite le righe con gli asciugamani e si prova a ripartire. Annulla le prime due l’azzurro, quindi altro stop, continuano a cedere gocce. Purtroppo, commette un doppio fallo, la lunga pausa (oltre due minuti) prima di servire gli è stata fatale. Break Hurkacz, avanti 1-0 e servizio, quindi 2-0. Lorenzo è costretto a rincorrere, mentre scocca la mezzanotte a Melbourne. Improvvisamente ecco un calo dell’azzurro: la prima palla è scomparsa (solo il 40% nel set), errori, anche i suoi piedi sono meno rapidi nell’andare sulla palla. 1-3 e 0-40, sembrano già quasi tre set point… Si butta avanti e salva la prima, con coraggio; lo aiuta Hubert con un rovescio in rete sulla seconda; stavolta è il diritto di “Sonny” a morire in rete. BREAK Hurkacz, 4-1 e servizio, il parziale sembra ormai compromesso. Hurkacz serve per chiudere sul 5-2. Lorenzo approfitta di un errore del polacco e sul 30 pari si butta avanti in risposta, trovando una grande volée in allungo. Una chance per riprendere uno dei due break ceduti. Con un’altra gran risposta e un attacco sulla riga, ecco un BREAK a favore dell’azzurro, 3-5 ora lo score. Purtroppo Lorenzo sul 30 pari commette un doppio fallo che gli costa il Set Point a favore del rivale. Attacca Sonego, ma si fa trovare a tre quarti campo, il colpo successivo è ingestibile. 6-3 Hurkacz, si va al quinto set. Il polacco ha meritato il parziale, capitalizzando un calo evidente dell’azzurro.
    Quindi e decisivo set, Hurkacz scatta alla battuta, piccolo grande vantaggio, dopo una pausa bagno piuttosto lunga per entrambi. È molto cresciuto al servizio il polacco nel quarto set, e anche all’avvio del quinto la prima palla c’è (un Ace nel game). 1-0 Hurkacz. Inizia malissimo Lorenzo il suo primo game: errore terribile con lo smash (a campo aperto) da due passi dalla rete, quindi Hubert trova una risposta sulla riga. Attenzione, 0-30, immediato pericolo per l’azzurro. Gioca un pessimo rovescio dal centro, fermo coi piedi e con la palla in pancia, che vola largo. 0-40 e tre palle break delicatissime da difendere. Cancella la prima, ma un diritto in allungo atterra di poco in corridoio. Bravo Hurkacz, ma l’errore del torinese ha dato il via ad un BREAK sanguinoso. 2-0 e servizio avanti il polacco, la strada è terribilmente in salita ora per Lorenzo. Il momento difficile, di scoramento, per l’azzurro viene dalla risposta affossata a mezza rete sullo 0-15 del game successivo, un colpo non da Sonego, buttato via. Hubert prende un paio di righe e con uno schema offensivo perfetto vola 3-0. Polemico l’azzurro su un paio di chiamate, ma è evidente il suo calo. Rialza la testa Lorenzo, vince il suo primo game nel set, si butta avanti e cerca di complicare i turni di servizio del rivale. Ma ora Hubert è tornato efficace col rovescio, fa di tutto per non iniziare scambi sul diritto dell’azzurro, che invece esagera in risposta. 4-1 Hurkacz. Il match scorre via sui turni di battuta, fino al 6-3 conclusivo. Un bell’abbraccio tra i due, Lorenzo esce sconfitto ma tra gli applausi. Se abbiamo assistito ad una lunga e bella partita è soprattutto merito suo. Un altro rimpianto azzurro in un torneo, per ora, affatto fortunato per i nostri.

    (10) H. Hurkacz vs L. Sonego GS Australian Open H. Hurkacz [10]37266 L. Sonego66633 Vincitore: H. Hurkacz ServizioSvolgimentoSet 5H. Hurkacz 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 ace5-3 → 6-3L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 ace 40-04-2 → 5-2L. Sonego 15-0 30-0 40-15 40-30 40-40 df A-404-1 → 4-2H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-153-0 → 3-1H. Hurkacz 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0L. Sonego 0-15 0-30 0-40 15-401-0 → 2-0H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 4L. Sonego 15-0 15-15 15-30 30-30 30-405-3 → 6-3H. Hurkacz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-405-2 → 5-3L. Sonego 15-0 30-0 30-15 30-30 40-305-1 → 5-2H. Hurkacz 15-15 30-154-1 → 5-1L. Sonego 0-15 0-30 0-40 15-403-1 → 4-1H. Hurkacz 15-0 30-0 30-152-1 → 3-1L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-0 → 2-1H. Hurkacz 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0L. Sonego 0-15 0-30 0-40 30-40 df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 3H. Hurkacz 0-15 15-15 15-40 df2-5 → 2-6L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 2-5H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 40-301-4 → 2-4L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-3 → 1-4H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-3 → 1-3L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-400-2 → 0-3H. Hurkacz 0-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-1 → 0-2L. Sonego 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* df 0-2* 2*-2 3-2* 3-3* 4*-3 5*-3 6-3*6-6 → 7-6L. Sonego 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6H. HurkaczA-40 0-15 15-15 15-30 30-305-5 → 6-5L. Sonego 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A4-5 → 5-5H. Hurkacz0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 df 40-A df3-3 → 3-4L. Sonego 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-403-2 → 3-3H. Hurkacz 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2H. Hurkacz 15-0 30-0 30-30 40-301-1 → 2-1L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-303-5 → 3-6H. Hurkacz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-5 → 3-5L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 2-5H. Hurkacz 15-0 40-0 40-151-4 → 2-4L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4H. Hurkacz 15-15 15-40 30-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace 40-40 40-A 40-40 40-A A-40 ace0-3 → 1-3L. Sonego 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-2 → 0-3H. Hurkacz 15-15 30-30 30-40 df0-1 → 0-2L. Sonego 15-0 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-40 40-40 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Sinner domina Etcheverry, vola al terzo turno

    Jannik Sinner a Melbourne

    Vince e convince Jannik Sinner al secondo turno degli Australian Open 2023. Il tennista azzurro, testa di serie n.15 del torneo, ha sconfitto agevolmente l’argentino Tomas Martin Etcheverry lasciandogli la miseria di sette game, 6-3 6-2 6-2 lo score conclusivo dopo 1 ora e 44 minuti di gioco. Una prestazione sontuosa per Jannik, in versione “macchina da guerra”: efficace al servizio, potente da fondo campo con colpi troppo veloci ed aggressivi per la resistenza dell’albiceleste, apparso spesso in totale disarmo contro la pressione costante dell’azzurro.
    Sinner ha chiuso con 6 ace, il 62% di prime palle in campo con le quali ha realizzato l’88% di punti, quindi dominio netto quando ha servito la prima. Ottimo anche il 62% di punti vinto con la seconda, segnale di forza del match. 32 colpi vincenti complessivi nel match, inclusi 20 punti a rete sulle 22 discese. La forza con cui ha condotto gli scambi l’ha condotto spesso a rete, dove è stato quasi perfetto.
    Altro dato molto interessante, l’aver trasformato tutte le 5 palle break ottenute, senza concederne alcuna al rivale. Fotografia esatta del suo dominio oggi in campo. Una vittoria limpida, ottenuta con una prestazione eccellente, che lo porta al terzo turno dove aspetta Marton Fucsovics.
    Il primo set del match di Sinner si è deciso con un solo break, strappato nel sesto game a zero. Nel secondo set Jannik allunga nel terzo game, portandosi poi avanti 4-1 con un doppio break. Uno strappo micidiale che di fatto già sembra chiudere la partita. Con altri due break, nel primo e quinto game, Sinner veleggia comodo verso il successo.

    T. Etcheverry vs (15) J. Sinner GS Australian Open T. Etcheverry322 J. Sinner [15]666 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner2-5 → 2-6J. Sinner1-5 → 2-5J. Sinner1-4 → 1-5T. Etcheverry 15-0 15-15 df 15-30 15-401-3 → 1-4T. Etcheverry 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-2 → 1-3T. Etcheverry 0-15 15-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace0-2 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 df0-1 → 0-2T. Etcheverry 0-15 0-30 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-5 → 2-6T. Etcheverry 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace ace1-5 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-4 → 1-5T. Etcheverry 0-15 15-15 15-301-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3T. Etcheverry 0-15 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1T. Etcheverry 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6T. Etcheverry 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5T. Etcheverry 0-15 0-30 0-402-3 → 2-4J. Sinner 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3T. Etcheverry 15-0 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace1-2 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2T. Etcheverry 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Piatti Tennis Center da record: quattro under 18 all’Australian Open, con Gianluigi Quinzi come coach

    Atleti e tecnici del Piatti Tennis Center in Australia. Da sinistra: Ela Nala Milic, Dragoljub Kladarin (preparatore atletico), Lorenzo Carboni, Andrii Zimnokh, Gianluigi Quinzi (coach) e Manas Dhamne

    Solamente dodici mesi fa il Piatti Tennis Center festeggiava la presenza, per la prima volta, di due talenti under 18 in un torneo juniores del Grande Slam, l’Australian Open.
    Un anno più tardi, invece, i ragazzi di base a Bordighera pronti a cimentarsi nel primo Major giovanile della nuova stagione sono addirittura raddoppiati, segno tangibile della crescita costante degli atleti del centro, in termini di numeri ma anche di qualità. Ad affrontare la trasferta australiana, che questa settimana li vede impegnati nel torneo di preparazione di scena a Traralgon, sono in quattro: la slovena Ela Nala Milic, il sardo Lorenzo Carboni, l’ucraino Andrii Zimnokh e l’indiano Manas Dhamne, reduce dal torneo Atp 250 di Pune, dove la scorsa settimana è diventato il primo giocatore nato nel 2007 a debuttare nel tabellone principale di un appuntamento del circuito maggiore, destando un’ottima impressione nell’incontro perso a testa alta contro lo statunitense Mmoh. Quattro atleti, provenienti da altrettanti paesi diversi a testimonianza della grande internazionalità del Piatti Tennis Center, accompagnati down under da coach Gianluigi Quinzi e dal preparatore atletico Dragoljub Kladarin. Per tre di loro sarà il debutto Slam: dalle qualificazioni (che si giocheranno sempre a Traralgon, il 18 e 19 gennaio) per Carboni e Zimnokh; direttamente dal main draw a Melbourne – da sabato 21 gennaio – per Dhamne. Nel tabellone principale anche la Milic, alla terza esperienza Slam dopo quelle di Wimbledon e Us Open della passata stagione.
    “Poter vantare quattro atleti in un torneo juniores del Grande Slam – dice Andrea Volpini, direttore sportivo del Piatti Tennis Center – è un traguardo molto interessante, del quale siamo felici. Per i ragazzi si tratterà di un’esperienza preziosa”. Già, perché giocare un Major, seppur giovanile, vuol dire vivere a contatto con le star della racchetta, il che si traduce nella possibilità di osservarle da vicino e provare a rubarne i segreti, per poi essere pronti per il salto fra i pro. “Il nostro obiettivo per il 2023 – continua Volpini – è di permettere a questi ragazzi di alzare il proprio livello di gioco. Per questo puntiamo a farli competere presto in tornei di categorie più alte, lasciando gli eventi under 18 per passare a Futures e Challenger. Contesti nei quali saranno obbligati a uscire dalla propria comfort zone e ad alzare il livello per avere delle possibilità. L’obiettivo, per la gran parte dei ragazzi che si allenano da noi, è di giocare nel corso dell’anno fra le 50 e le 60 partite, cifra necessaria per crescere”. Obiettivi di quantità e non di risultato, per non perdere il focus da ciò che davvero conta in ottica formativa. “Il torneo – dice ancora Volpini – è un mezzo per crescere, ma la competizione va bilanciata con l’allenamento. È per questo che nella programmazione di ciascun giocatore è ben definito il numero di settimane di allenamento e di quelle di torneo, che variano in base all’età. Un giusto bilanciamento fra le due è fra le chiavi per una buona stagione”. Sempre all’Australian Open ci sarà una traccia del Piatti Tennis Center anche nei tabelloni principali dei grandi, grazie a Roberto Bautista Agut e Lesia Tsurenko, che dalla passata stagione si allenano in Riviera. Nelle qualificazioni c’era invece Petra Marcinko, che nel 2022 a Melbourne vinse il titolo juniores. La stellina croata ha svolto la preseason sui campi di Bordighera. LEGGI TUTTO

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    Australian Open: alcuni record assoluti del primo Slam stagionale

    Francesca Schiavone, suo il match più lungo

    Il primo torneo dello Slam 2023 sta per scattare. Stanotte Rafael Nadal, campione in carica, inizierà la sua difesa del titolo vinto lo scorso anno. Lo spagnolo ha trionfato in due occasioni nello Slam australiano. Non difenderà il titolo 2022 Ash Barty, che poche settimane dopo aver trionfato nello Slam di casa (ben 44 anni dopo l’ultima connazionale) ha deciso appendere la racchetta al chiodo ed è attualmente in dolce attesa.
    Scaldiamo l’attesa per l’1 di notte, quando scatteranno i primi match, con una serie di record del torneo di Melbourne, inaugurato nel 1905 per il maschile e 1922 per il femminile.
    Più successi:
    Novak Djokovic: 9 (82 vittorie e 8 sconfitte in carriera)
    Margaret Court: 11

    Più titoli consecutivi:
    Roy Emerson: 5
    Margaret Court: 7

    Campioni più giovani:
    Ken Rosewall – 1953 – 18 anni e 2 mesi
    Martina Hingis – 1997 – 16 anni e 4 mesi

    Campioni più anziani:
    Ken Rosewall – 1972 – 37 anni e 2 mesi
    Thelma Coyne Long – 1954 – 35 anni e 8 mesi

    Campioni senza essere testa di serie:
    Mark Edmondson – 1976
    Chris O’Neil – 1978
    Serena Williams – 2007

    Vincitori del torneo alla prima presenza:
    Andre Agassi – 1995
    Virginia Wade – 1972
    Barbara Jordan – 1979
    Monica Seles – 1991

    Match più lungo:
    Finale 2012 – Djokovic b. Nadal 5–7 6–4 6–2 6–7(5) 7–5 in 5 ore e 53 minuti
    1t 2011 – Schiavone b. Kuznetsova 6–4 1–6 16–14 in 4 ore e 44 minuti LEGGI TUTTO

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    Umarell: lavori in corso dei giovani campioni e finalisti Slam 2022

    Jacub Mensik

    Nel percorso di crescita di un giovane tennista le variabili sono tali e tante che poche cose sono meno preventivabili della futura carriera dei protagonisti degli Slam juniores. Basterebbe chiedere a Omar Jasika, l’australiano che nel 2014 trionfò a New York conquistando il titolo degli US Open e che sul finire del 2017 venne trovato positivo alla cocaina e quindi squalificato per due anni, compromettendo una carriera che comunque stentava a decollare. Torniamo però ad anni più recenti e diamo un’occhiata ai primi passi nel circuito ATP dei vincitori e dei finalisti degli Slam nella stagione 2022. Come dei veri Umarell ci aggireremo “attorno ai cantieri” di questi tennisti, per verificare a quale punto della propria costruzione si trovano.(La scala di valutazione Umarell che adotteremo in questo articolo va dal piano 1 al piano 11, dove uno sta per pianterreno e 11 per terrazzo).

    Bruno Kuzuhara: il detentore del titolo degli Australian Open è attualmente il numero 631 del mondo. I suoi risultati migliori sono arrivati nei tornei ITF giocati ad Antalya in Turchia: due semifinali nella prima parte dell’anno e poi due finali sul finire della stagione. Kuzuhara ha avuto anche un paio di occasioni per misurarsi con i giocatori del circuito maggiore: nel primo turno delle qualificazioni dell’ATP di Atlanta è infatti arrivato ad un passo dalla vittoria contro Steve Johnson, mentre nel tabellone di qualificazioni degli US Open ha battuto l’indiano Ramanathan prima di cedere nettamente a Flavio Cobolli. Un’annata, quella scorsa, non proprio esaltante per lo statunitense nato in Brasile e il nuovo anno non sembra essere cominciato nel migliore dei modi visto il pesante 6-1 6-0 subito per mano di Michael Mmoh nel primo turno delle qualificazioni degli Australian Open. Kuzuhara ha una bella mano, notevoli doti anticipo e due piedi superveloci, ma la sua palla temo sia ancora troppo leggera per ambire a un salto di livello. Credo che la terra battuta sia la superficie su cui, almeno al momento, potrà ottenere i migliori risultati per salire in classifica.Scala di valutazione Umarell: quinto piano

    Jacub Mensik: il finalista degli Australian Open ha da subito cominciato a vincere tante partite nel circuito maggiore (ovviamente quello ITF), con una notevole continuità di rendimento testimoniata da quattro quarti di finale e due semifinali raggiunte nel corso dell’anno. Non sono mancati i picchi di rendimento, però, come testimonia il titolo vinto a Allershausen a Settembre e soprattutto l’incredibile finale di stagione con tre ITF consecutivi vinti a Heraklion (1) e Sharm El Sheik (2) che lo hanno portato a ridosso dei primi 400 giocatori del mondo. Il 2023 è cominciato con un Challenger, quello di Nonthaburi, dove Mensik ha perso al primo turno delle qualificazioni, con una certa dose di rimpianti, contro Lucas Pouille. In certi aspetti del gioco Mensik mi ricorda tanto Karen Khachanov, ma alcuni attacchi con il rovescio in back messi in mostra contro Pouille mostrano che il percorso di crescita del ceco è ben indirizzato per provare a renderlo un giocatore in grado di trovarsi a suo agio in ogni zona del campo.Scala di valutazione Umarell: settimo piano quasi completato.

    Gabriel Debru: il vincitore del Roland Garros si trova attualmente al numero 573 del mondo. Fino al trionfo a Parigi la stagione del transalpino era stata abbastanza anonima con un quarto di finale raggiunto ad Antalya, le quali superate nel Challenger di Aix En Provence e una buona prestazione contro Bonzi al primo turno dello stesso torneo. A giugno è poi arrivato lo slam conquistato in patria e Debru ha trovato maggiore continuità di risultati nel resto della stagione: semifinale a Gubbio, un paio di quarti di finale e due primi turni superati nei Challenger di Cassis e Rennes. Dopo quasi cinquanta partite giocate nel corso dell’anno Debru ha pagato un po’ la fatica chiudendo il 2022 con tre sconfitte consecutive a livello Challenger; ma dopo aver ricaricato le pile, il francese ha raggiunto a Oeiras, nel primo torneo del 2023, il miglior risultato della sua embrionale carriera: un quarto di finale Challenger ottenuto grazie alle vittorie importanti perché sofferte contro Valkusz e Ejupovic, prima di venire sconfitto nettamente da Cem Ilkel. Il tennis difficile e brillante di Debru avrà probabilmente bisogno di tempo per far sì che tutti i pezzi del puzzle finiscano nel posto giusto: Gabriel ama giocare con i piedi vicini alla riga di fondo ed è in grado di produrre gioco e vincenti soprattutto con il rovescio. Utilizza d’istinto schemi ormai in disuso come la discesa a rete direttamente sulla seconda dell’avversario. Ed è proprio questo suo tennis istintivo il suo marchio di fabbrica. Adesso è indispensabile rendere più efficace quel dritto un po’ scomposto per poter dare sostanza ed equilibrio al gioco del francesino che non a caso stravede per Karatsev.Scala di valutazione Umarell: sesto piano

    Gilles Arnaud Bailly: finalista sia a Parigi che agli US Open, il belga ha scelto di ridurre al minimo le sue apparizioni nel circuito ATP. Ha giocato infatti soltanto cinque ITF e un ATP 250, quello di Anversa. Ed è stato proprio in occasione del torneo di Anversa che Bailly ha mostrato il suo talento al mondo mettendo alle strette l’ex top ten David Goffin. Una partita tiratissima in cui si è avuta la sensazione di assistere alla sfida fra Goffin e una sua evoluzione 2.0. Il tennis di Bailly è lineare, geometrico, cerebrale. Un tennis in sostanza goffinesco. Aldilà di questa vetrina d’eccezione ad Anversa, non sono mancati i risultati di Bailly nei pochi ITF giocati. Quattro sono stati i quarti di finale raggiunti da Gilles che però non gli hanno permesso, per un soffio, di entrare fra i prime mille giocatori del mondo. Poco male. Bailly sembra un ragazzo che non conosce la fretta.Scala di valutazione Umarell: quarto piano

    Mili Poljicak: il vincitore di Wimbledon non si è risparmiato nella stagione appena trascorsa. Ha giocato 13 tornei ITF, 6 tornei Challenger e un ATP 250 a Umago. Il croato con il viso da bambinone alla Krajicek si è issato intorno alla 500esima posizione mondiale, in virtù soprattutto dell’exploit nel Challenger di Zagabria dove ha raggiunto la semifinale partendo dalle qualificazioni (battendo gente come Zhang, Gaio, Basic e Gimeno Valer). A livello ITF i migliori risultati sono stati la semifinale a Sheffield e quella appena raggiunta a Monastir. Il suo è un tennis contraddistinto da una potenza devastante dei colpi unita a una buonissima mano quando riesce a entrare dentro al campo. L’incognita piuttosto evidente è invece la mobilità e la copertura del campo, visto che Poljicak, per struttura fisica, sembra condannato a dover comandare lo scambio se vuole portare a casa il punto. Di certo, come ha già dimostrato, per la pesantezza di palla è già pronto per provare a competere nei Challenger, potendo in questo modo migliorare la sua classifica grazie ad un paio di buoni tornei.Scala di valutazione Umarell: sesto piano

    Michael Zheng: il finalista di Wimbledon si è diviso per tutta la stagione fra l’attività juniores e il circuito ITF. Il miglior risultato è stata la finale raggiunta in aprile a Orange Park, partendo dalle qualificazioni e perdendo in finale contro Yibing Wu con il punteggio di 7-6 7-5. Grazie a questo exploit Zheng è entrato fra i primi 900 del mondo. Da questa posizione partirà dunque la stagione 2023 dello statunitense che anche quest’anno non giocherà a tempo pieno nel circuito professionistico, visto che disputerà il campionato NCAA con i Columbia Lions. Zheng è al momento un magnifico, ma acerbo produttore di gioco (proprio per la sua facilità può ricordare il miglior Tomic): gran servizio, propensione a cercare la rete con una leggerezza che sa di classico, capacità di giocare vincenti con apparente facilità da tutte le parti del campo con colpi “puliti” e penetranti. Manca ancora, come è normale che sia per questo tipo di tennista, della continuità di gioco e della consistenza che gli possano permettere di portare a casa le partite con una certa costanza. Vedremo nel 2023 se la splendida facilità di gioco di Zheng comincerà a fondersi con una consistenza da giocatore ATP.Scala di valutazione Umarell: quarto piano

    Martin Landaluce: c’è ancora ben poco da dire sul vincitore degli US Open. Lo spagnolo è un prospetto di 17 anni abbastanza clamoroso più per doti fisiche che tecniche (al momento), ma non ha ancora una classifica ATP avendo giocato solo un Challenger e un ATP 250 dove ha rimediato due nette sconfitte. Nel 2023 cosa sarà in grado di fare?Scala di valutazione Umarell: terzo piano

    Antonio Gallucci LEGGI TUTTO

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    Gasquet eguaglia il record di Agassi, Nadal e Federer

    Richard Gasquet nella foto

    Richard Gasquet ha vinto il 16° titolo della sua carriera ad Auckland, in Nuova Zelanda, sabato, in quello che è il suo primo titolo dal 2018 e che arriva ben 18 anni dopo il suo primo trofeo, ottenuto nel 2005 a soli 19 anni sull’erba di Nottingham.
    Il transalpino eguaglia il record di Roger Federer (2001-2019), Andre Agassi (1987-2005) e Rafael Nadal (2004-2022), che hanno vinto il loro primo e ultimo titolo a distanza di 18 stagioni. Lo spagnolo, ovviamente, potrebbe issarsi in cima a questo record se vincesse un trofeo nel 2023.
    Tennisti che conquistano un torneo con più stagioni di differenza (Era Open/ Singolare maschile):🇺🇸 Andre Agassi | 18 (1987-2005)🇨🇭 Roger Federer | 18 (2001-2019)🇪🇸 Rafa Nadal | 18 (2004-2022)🇫🇷 Richard Gasquet | 18 (2005-2023) LEGGI TUTTO