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    Ruud posa per Vogue scandinavia

    Uno degli scatti di Ruud per Vogue Scandinavia

    Casper Ruud non ha iniziato il 2023 nel migliore di modi. Dopo aver chiuso la scorsa stagione la con la finale alle ATP Finals di Torino, il miglior tennista norvegese di tutti i tempi ha debuttato così così in United Cup, quindi ha perso al proprio esordio a Auckland contro Djere ed è stato estromesso al secondo turno agli Australian Open dallo statunitense Brooksby.
    Prima dell’avvio della stagione, Casper aveva annunciato un periodo di stop attivo nel mese di febbraio: nessun torneo sulla terra in America Latina o negli indoor in Europa, ma duro lavoro per affinare condizione tecnica e preparare il fisico per la doppietta Indian Wells – Miami e quindi per la stagione sul rosso in primavera. Una scelta coraggiosa per un tennista che proprio grazie ad eccellenti risultati negli ATP 250 e 500 ha costruito una classifica eccellente, iniziando quindi a toccare grandi prestazioni anche negli Slam, come dimostrano le due finali 2022 a Parigi e New York.
    Ruud intanto ha approfittato della prematura uscita agli Australian Open per posare per un bel servizio fotografico per l’edizione scandinava di Vogue. “Proviamo qualcosa di nuovo” scrive Casper sulla propria pagina Instagram, “cercate nell’edizione di febbraio-marzo per altre foto e intervista”. LEGGI TUTTO

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    Craig Tiley conferma l’infortunio di Novak Djokovic a Melbourne: “capisco che sia difficile credere che i giocatori possano fare ciò che fanno con questo tipo di lesioni, ma Djokovic è straordinario e ha gestito tutto in modo estremamente professionale”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic aveva promesso di pubblicare prove e test per dimostrare la gravità dell’infortunio con cui ha vinto l’Australian Open 2023, ma è stato Craig Tiley, direttore dello Happy Slam, a precederlo parlando del tema, fornendo dettagli sul problema alla gamba sinistra che Nole ha superato per vincere il suo decimo Australian Open. “Molti dei problemi che affronta sono dovuti alla sua cattiva reputazione, ma se c’è qualcosa che nessuno può fare è mettere in discussione l’atleta. Ha giocato con una rottura di tre centimetri alla coscia sinistra”, ha rivelato Tiley in un’intervista alla radio australiana SEN. Il dirigente garantisce di aver visto i suddetti esami che Djokovic aveva promesso di pubblicare, affermando che in nessun momento c’è stata una finzione da parte del dieci volte campione dell’Australian Open. “Ho visto i test e i medici vi diranno la verità. C’è stata molto speculazione sul fatto che l’infortunio fosse vero o no e capisco che sia difficile credere che i giocatori possano fare ciò che fanno con questo tipo di lesioni, ma Djokovic è straordinario e ha gestito tutto in modo estremamente professionale”, ha aggiunto.
    Craig Tiley ha anche spiegato come Djokovic sia riuscito a superare l’infortunio. “È molto concentrato in tutto ciò che fa in ogni momento. Va dal cibo che mangia, a ciò che beve, quando lo fa e come lo fa. Non c’è un solo errore in nulla di ciò che fa”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Presentato il poster ufficiale del Roland Garros 2023

    L’Affiche ufficiale di RG23

    Come ogni anno, si rinnova anche nel 2023 la tradizione del “L’affiche officielle du tournoi”, ossia il poster ufficiale dell’edizione di Roland Garros. Un piccola opera d’arte, assegnata a creativi ed artisti di fama internazionale, che danno un tocco di originalità e classe all’immagine del più importante torneo al mondo su terra battuta.
    Quest’anno l’autore del poster è Maxime Verdier, artista parigino che espone da oltre 10 anni le sue creazioni in importanti rassegne d’arte e gallerie.
    Ecco il poster 2023

    Presenting the official #RolandGarros 2023 poster ✨
    L’affiche officielle du tournoi 2023 🎾
    © Maxime Verdier/FFT 2023 pic.twitter.com/26TxOb46DT
    — Roland-Garros (@rolandgarros) February 1, 2023 LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic dovrà saltare Indian Wells e Miami ma potrà giocare gli Us Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il governo degli Stati Uniti ha annunciato un cambiamento importante nella politica di contenimento del Covid-19, che riaprirà le porte ai tornei americani per il nuovo numero uno del mondo, Novak Djokovic. L’impossibilità di entrare senza essere vaccinati è stata prolungata fino all’ 11 maggio, il che significa che Djokovic non avrà la possibilità di giocare nei Masters 1000 di Indian Wells e Miami per il secondo anno consecutivo. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti ha anche specificato che questa sarà l’ultima misura d’emergenza, il che significa che le porte saranno aperte per il serbo a partire da quel momento, anche senza essere vaccinato contro il Covid-19.
    Questo significa che Djokovic potrà giocare nel Masters 1000 di Cincinnati e, soprattutto, agli US Open. Inoltre, avrà accesso a tutti gli altri tornei negli Stati Uniti e probabilmente anche il Canada adotterà la stessa misura, considerando che anche il Masters 1000 di Toronto si giocherà d’estate. LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Tsitsipas ha sbagliato tattica contro Djokovic a Melbourne, puntando sulla velocità solo Federer poteva farcela”

    Toni Nadal

    Affrontare Djokovic ad alta velocità aprendo molto gli angoli è una tattica suicida, ed è costata la sconfitta a Tsitsipas nell’ultima finale degli Australian Open. Questo il parere di Toni Nadal in un’articolo pubblicato sul quotidiano iberico El Pais, del quale lo “zio” più famoso del tennis è apprezzato opinionista da qualche tempo. Oltre a dirigere la nota Academy del nipote a Maiorca, Toni periodicamente commenta i fatti salienti del tour Pro sulle colonne del giornale di Madrid. Riportiamo il suo qualificato parere in merito alla finale di Melbourne, e come invece decise con Rafa di affrontare il serbo prima della finale di US Open 2013, match nel quale Novak partiva ampiamente favorito ma che, invece, vide trionfare lo spagnolo.
    “Ciò che Djokovic ha ottenuto è tanto sorprendente quanto ammirevole” scrive Toni Nadal. “Che 15 anni dopo quel 2008 in cui ha alzato il suo primo Major a Melbourne, sia stato capace di rifarlo di nuovo per la decima volta (per la ventiduesima nel computo totale) e con un livello tennistico così impressionante dovrebbe ugualmente stupire il popolo del mondo del tennis e tutti i tifosi. In questa edizione è stato praticamente ingiocabile, disputando un torneo impeccabile dall’inizio alla fine. Il suo gioco è senza dubbio il più completo del circuito, che gli permette di giocare sia in attacco che in difesa. È deciso e combatte fino allo sfinimento. Risponde con una serenità sorprendente nei momenti di massima tensione. Impressiona per la sua ambizione e la conseguente voglia di continuare a migliorare”.
    Ecco il punto in cui tratta su come Tsitsipas ha provato ad affrontare il serbo, a suo dire con un approccio errato. “Pur riconoscendo l’enorme difficoltà del confronto e le poche garanzie offerte da qualsiasi strategia da adottare, credo che il suo approccio iniziale sia stato sbagliato. Nel primo set il giocatore di Atene ha voluto giocare contro Novak faccia a faccia, con colpi veloci e aggressivi, cambiando continuamente la direzione dei suoi tiri. Con questa condotta ritengo sia impossibile battere il balcanico a meno che tu non sia Roger Federer. Batterlo in velocità è una tattica quasi suicida, come abbiamo visto in quel veloce primo set in cui il giocatore greco sembrava tanto sconcertato quanto incapace di mettere in difficoltà il rivale”.
    Toni racconta quindi un aneddoto del 2013, quando suo nipote Rafael sfidò Novak a New York, sconfiggendolo in finale nonostante si giocasse sul sintetico. “Ricordo il giorno prima della finale con Djokovic agli US Open 2013, i dubbi che io e Rafael avevamo e la decisione che alla fine abbiamo preso. Per batterlo abbiamo pensato di non aprire troppo gli angoli o di cambiare velocemente direzione e giocare, invece, più al centro. Aumentare l’apertura del campo, le lunghe percorrenze e la velocità negli scambi non potevano che provocare una risposta ancora più aggressiva, inesorabile e quasi definitiva da parte di Djokovic. Quindi abbiamo pensato di giocare più lentamente, al centro del campo e con convinzione di perseguire questa tattica di sfinimento. Fortunatamente per noi, Rafael è uscito vincitore, ma ricordo quella finale come una di quelle più difficili mai giocate da mio nipote”.
    È un punto di vista interessante quello di “zio” Toni. Effettivamente Tsitsipas, pur avendo un tennis offensivo, non ha l’anticipo di Roger Federer, che proprio grazie a tempi di gioco estremamente rapidi ha spesso battuto Djokovic, portandolo all’estremo in epiche battaglie negli Slam, nonostante un certo gap di età a favore del serbo. Tuttavia è anche corretto affermare che rallentando molto il gioco, le incredibili capacità difensive e di resilienza in campo di Djokovic sarebbero state forse ugualmente superiori a quelle di Stefanos. Quindi, in qualsiasi modo la si voglia guardare, la partita per il greco restava un muro troppo difficile da superare visti i suoi mezzi e le straordinarie qualità (e forma) del fortissimo avversario.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Raonic investe nelle strutture tennistiche in Canada

    Milos Raonic

    In molti si chiedono che fine abbia fatto Milos Raonic. Il gigante canadese, finalista a Wimbledon ed ex n.3 del mondo (2016), non gioca un match ufficiale dal luglio 2021, quando perse all’esordio nell’ATP 250 di Atlanta (contro Nakashima). Quello dell’estate di due anni fa era stato un tentativo di rientro, dopo uno stop di alcuni mesi. Milos infatti per continui problemi fisici si era fermato dopo il 1000 di Miami. Riposte le racchette nella sacca dopo l’evento estivo in Georgia, di lui si sono perse le tracce. Pochissimi comunicati, ancor meno attività social per aggiornare i suoi fans. Lo stop dopo Miami 2021 era dovuto ad un infortunio al polpaccio. Poi si è parlato di problemi non meglio specificati alle gambe, che non gli consentivano di riprendere un’attività continua e intensa, necessaria ad affinare la condizione per tornare alle competizioni sul tour Pro.
    Finalmente arrivano notizie sul suo conto, non per un pronto rientro in campo ma per un’iniziativa imprenditoriale. Raonic infatti secondo media canadesi è diventato socio e comproprietario dell’”Associazione dei circoli di tennis” in Canada, che si occupa di fornire supporto e infrastrutture a molte zone del paese nordamericano, per far sì che si possa praticare il tennis agonistico e di base in inverno. La mancanza di strutture coperte è sempre stato il tallone d’Achille del Canada, visto che nella stragrande maggioranza dell’anno non è possibile giocare a tennis all’aperto. Sembra che Milos abbia investito diverso denaro per migliorare strutture esistenti e dotare altri club di coperture invernali.
    Le notizie si fermano qua. Raonic nelle ultime dichiarazioni sulle proprie condizioni, risalenti a diversi mesi fa, non si considera un tennista ritirato. Tuttavia non c’è alcuna notizia sul fatto che abbia ripreso ad allenarsi con continuità.
    In carriera Milos ha vinto 8 tornei ATP tra 2011 e 2016, il più importante a Washington, oltre a vari importanti piazzamenti negli Slam (finale a Wimbledon 2016, semifinale agli Australian Open 2016, quarti di finale a Roland Garros 2014). LEGGI TUTTO

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    I bookie ci credono: per Sinner. Berrettini e Musetti obiettivo vittoria in uno Slam nel 2023

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Non è partito il migliore dei modi il 2023 del tennis italiano. Nel primo Slam dell’anno a Melbourne per Berrettini e Musetti è arrivata addirittura un’eliminazione al primo turno, mentre Jannik Sinner ha fatto sudare le proverbiali sette camice al futuro finalista del torneo Stefanos Tsitsipas venendo poi sconfitto al quinto e decisivo set.
    Un avvio che però non preclude le possibilità ai tre migliori azzurri di portare a casa uno slam nel 2023 e terminare un digiuno che dura addirittura dal 1976. Per i betting analyst è Jannik Sinner, il più costante del gruppo, ad avere più chance in quota a 5, mentre sale a 6 la vittoria di Matteo Berrettini, unico ad aver giocato già una finale a Wimbledon 2021. Più remoto invece un successo del più giovane dei tre, Lorenzo Musetti, visto campione nell’anno solare a 26 volte la posta. LEGGI TUTTO

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    Moutet operato al polso destro

    Corentin Moutet

    Non è proprio un bel momento per i tennisti francesi. Dopo la notizia relativa al nuovo problema al ginocchio per Herbert, ecco un altro transalpino k.o. Corentin Moutet è stato operato al polso destro, come dimostra la foto postata dal collega dell’Equipe Moynet.
    Non si conoscono ancora i dettagli, quanto il problema fosse grave e i tempi recupero. Visto quanto è delicato il polso per un tennista, di sicuro non rivedremo a brevissimo il talento francese in campo. Vi terremo aggiornati appena ci saranno notizie più dettagliate. Moutet ha disputato l’ultimo Australian Open, cedendo al secondo turno all’argentino Francisco Cerundolo in quattro set, è stato l’unico torneo da lui disputato nel 2023.

    Corentin Moutet a été opéré du poignet droit. pic.twitter.com/zc3OXwkFnU
    — Quentin Moynet (@QuentinMoynet) January 31, 2023
    Moutet, 23 anni, è n.66 dell’ultimo ranking ATP, quinto giocatore del suo paese dietro a Bonzi, Gasquet, Lestienne e Mannarino. Il tennis francese al maschile sta attraversando da tempo un complicato periodo di ricambio generazionale, con la fine dell’epoca d’oro che ha visto tennisti di grande qualità come Tsonga (finalista a Slam e vincitore di Masters 1000), Monfils, Gasquet, Simon (top10) e altri buoni giocatori arrivati in top20 e stabilmente competitivi ad alto livello.
    Proprio per rilanciare il settore e far crescere al meglio i migliori giovani talenti come Fils e Van Assche, la FFT da poco ha ingaggiato Ivan Ljubicic per dirigere e supervisionare il settore tecnico e sviluppare l’alto livello. LEGGI TUTTO