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    Parla il Presidente della Federtennis spagnola: “Challenger fondamentali per il movimento iberico”. “Nadal? Pronti ad accoglierlo, ma non è ancora finita”

    Miguel Díaz Román – Foto Johanna Wallmaier

    Miguel Díaz Román, presidente della Real Federación Española de Tenis (RFET), è arrivato a Tenerife per il weekend conclusivo del Tenerife Challenger 3. Il numero uno del tennis iberico è venuto ad assistere alle semifinali del torneo ATP Challenger 75 organizzato da MEF Tennis Events all’Abama Tennis Academy. I campi in cemento del magnifico resort dell’isola canaria sono stati teatro di tre eventi del circuito professionistico organizzati tra il 15 gennaio ed il 12 febbraio. “Non troppi anni fa avevamo solo due tornei Challenger in Spagna. Adesso, anche grazie allo splendido lavoro MEF Tennis Events, siamo riusciti ad ampliare questo numero. Non possiamo che ringraziare Marcello Marchesini per questo: i tre Tenerife Challenger sono importanti per il nostro movimento”. Le parole di Díaz Román, impressionato dal lavoro fatto dall’azienda italiana, tornata sull’isola dopo il successo del 2021 che era culminato nell’onorificenza assegnata dalla WTA al Tenerife Ladies Open come miglior torneo WTA 250 di quella stagione.
    “Challenger fondamentali per il movimento iberico” – “Per noi è molto importante organizzare tornei in Spagna. Partire con tre Challenger in una location splendida come quella dell’Abama Tennis Academy è speciale”, ha rimarcato Miguel Díaz Román, che nella sua visione dà un ruolo fondamentale all’organizzazione di eventi professionistici. Il prossimo step in questa direzione potrebbe essere l’organizzazione di un ATP Challenger 175, categoria che fa il suo esordio quest’anno: “Mi piace questa novità ed insieme a Marcello ne abbiamo già parlato. Personalmente penso che in futuro per la Spagna sia un obiettivo fattibile. In generale per noi è importante che i nostri giocatori abbiano la possibilità di giocare e guadagnare punti in casa”. Tra i tanti ragazzi che sono scesi in campo a Tenerife, è stato protagonista anche il classe 2006 Martin Landaluce. Il presidente della RFET ha detto la sua sulle prospettive del campione in carica degli US Open Junior: “Non voglio paragonarlo ad Alcaraz, ma Landaluce ha tutti gli ingredienti per diventare un campione. Il tennis però è uno sport difficile ed ogni percorso ha i suoi tempi”.
    “Nadal? Pronti ad accoglierlo, ma non è ancora finita” – Tra i temi affrontati da Miguel Díaz Román anche la Coppa Davis, con l’intenzione, qualora non dovesse essere stravolto il format, di continuare ad ospitare la fase finale: “Abbiamo già parlato con l’ITF per provare ad organizzare le Finals di Davis anche dal 2024. Già quest’anno avremo un girone a settembre a Valencia (oltre alla fase conclusiva di Malaga, ndr) e come federazione abbiamo l’interesse di continuare ad organizzare un evento così importante”. In ottica futura il numero uno della federazione ha parlato anche di una possibile collaborazione con Rafael Nadal, sottolineando però le soddisfazioni che il ventidue volte campione slam può ancora togliersi da giocatore: “Logicamente in futuro noi ci adatteremo a qualunque cosa vorrà fare Rafael Nadal. Ci ha dato prestigio internazionale ed è il miglior sportivo spagnolo di tutti i tempi. Però non dobbiamo dimenticarci che lo scorso anno ha vinto due slam e sono sicuro che già dal prossimo Roland Garros proverà a vincerne un altro”. In conclusione Díaz Román ha fatto una panoramica sugli obiettivi della sua presidenza dopo la rielezione del 2021: “In questo momento storico le scuole tennis di tutta la Spagna sono piene di ragazzi e per il nostro movimento questa è una base solida in ottica futura. Per quanto riguarda i tornei, l’anno scorso abbiamo organizzato anche un ATP 250 a Gijón e vorremmo riuscire ad ottenere una licenza pluriennale”. LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner dopo il successo a Montpellier: “fondamentale aver tenuto sempre il servizio” (con sintesi della finale)

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner: “La chiave del successo? Innanzitutto essere riuscito a tenere sempre il mio di servizio. Poi lui ha iniziato male il tie-break ed io sono rimasto concentrato. Nel secondo set ho sfruttato bene l’unica occasione che mi ha concesso.Il tabellone è stato di buona qualità. Non avevo mai vinto un match nelle mie prime due partecipazioni a Montpellier e sono contento di portare a casa questo trofeo. Ringrazio il mio team per lavorare con me e per capirmi. Ringrazio il mio nuovo fisioterapista. Ora possiamo festeggiare insieme e ringrazio il pubblico, l’atmosfera è stata fantastica”. [embedded content] LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz paragona Federer a Messi: “per il suo talento e la facilità di gioco”. Ed arriva il tatuaggio 11-09-22

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha sollevato un vero e proprio entusiasmo dal suo arrivo per il torneo ATP 250 di Buenos Aires, anche se non tutti hanno avuto il privilegio di incontrarlo di persona. Un media che ha avuto questa opportunità è OLÉ, dove il collega Ayrton Aguirre, gli ha fatto alcune interessanti domande che vogliamo riportare.“Voglio continuare a vincere molti Grand Slam e per farlo devo prendere esempio da Djokovic e Rafa, perché con il passare degli anni continuano a vincere questi tornei e mantengono il loro livello di gioco elevato. Questo è ciò che mi piacerebbe , mantenere il mio livello elevato nel corso degli anni”, ha riconosciuto il murciano, che ha anche chi è il Leo Messi del tennis. “Roger Federer, per il suo talento e la facilità di gioco”, ha affermato.
    Non era facile vederlo, ma non c’è immagine che possa sfuggire all’universo di Twitter, per quanto nascosto possa essere il dettaglio. Parliamo di Carlos Alcaraz e di una fotografia che ha già fatto il giro del mondo, quella del tatuaggio che ha mostrato in questi giorni durante l’allenamento a Buenos Aires, dove si può vedere inciso la seguente data: 11.09.22. E cosa è successo quel giorno? È diventato campione di Grand Slam e il numero uno più giovane di sempre nella storia. Valeva la pena fare una follia. LEGGI TUTTO

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    Arthur Fils e l’ammirazione per Federer e poi Nadal: “Il mio idolo era Roger Federer, ma man mano che crescevo, ha iniziato a piacermi sempre di più vedere giocare Rafael Nadal”

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12

    Arthur Fils sta vivendo un inizio di stagione sorprendente all’età di soli 18 anni. Dopo aver vinto il suo primo Challenger della carriera ad Oeiras, il francese si trova nelle semifinali del 250 ATP di Montpellier, dopo aver battuto Richard Gasquet, Roberto Bautista Agut e Quentin Halys. Quando gli è stato chiesto chi lo ispira attualmente, Fils ha dato una risposta interessante.“Quando vedo Carlos Alcaraz o Holger Rune vincere Grand Slam o arrivare nella seconda settimana degli Slam, mi dico che essere tra i primi 150 è un buon risultato, ma non è l’obiettivo principale di adesso. Quando vedo Carlos vincere l’US Open e giocare molto bene, penso di poter fare lo stesso. Sono esempi, cerco di imparare da loro e mi motivano”, ha detto.
    E quanto ai suoi idoli? Fils ha cambiato la sua preferenza in un momento successivo. “Il mio idolo era Roger Federer, ma man mano che crescevo, ha iniziato a piacermi sempre di più veder giocare Rafael Nadal. La sua mentalità, il modo in cui combatte. Ha 22 Grand Slam. Cercherò di fare lo stesso per cercare di vincere uno, due o tre Slam”, ha dichiarato.
    Infine, il francese dichiara che non si pone limiti sui suoi obiettivi. “Non ho paura di nessuno, questo è ciò che i miei genitori mi hanno insegnato. Non mi pongo limiti. Se gioco bene, migliorerò e anche la classifica sarà la conseguenza. Se alla fine dell’anno potrò raggiungere la top 10, la raggiungerò”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Tc Crema sempre al top: partito il progetto con Marco Panichi, preparatore atletico di Djokovic

    Marco Panichi (destra) con Matteo Tognon (al centro, coordinatore tecnico del Tennis Club Crema) e Alessandro Cè, responsabile della preparazione atletica

    Dai muscoli di gomma di Novak Djokovic, numero uno del ranking mondiale e fresco di 22esimo titolo Slam all’Australian Open, a quelli carichi di speranze dei ragazzi del Tennis Club Crema, il passo può essere breve. Il collegamento è nel nuovo progetto lanciato dal circolo del presidente Stefano Agostino, che ha inaugurato un’ambiziosa collaborazione con Marco Panichi, il 58enne romano preparatore atletico del campione di Belgrado.
    Una figura di enorme esperienza che prima di approdare alla corte di Djokovic, seguito per un anno fra 2017 e 2018 e poi dall’estate 2019 a oggi, ha lavorato con numerosi tennisti di alto livello, fra i quali una buona fetta degli italiani più forti dell’ultimo ventennio. “La collaborazione – spiega Matteo Tognon, coordinatore tecnico del Tc Crema – nasce dall’idea di inserire delle consulenze nei nostri programmi, che possano avvicinare la scuola tennis all’eccellenza. Per questo ci siamo rivolti a un professionista di altissimo profilo: Marco è una persona fantastica, che condivide il suo sapere unendo tanta esperienza e grande umiltà”. Con Panichi è stato lanciato un progetto di un anno, che lo impegnerà sui campi del Tc Crema per tre o quattro volte, ciascuna per un paio di giorni come avvenuto fra lunedì e martedì. In più, l’accordo prevede anche sei settimane – la prima a febbraio – nelle quali a Crema sarà presente un suo collaboratore, che si occuperà di svolgere test fisici sulla progressione degli atleti.
    Ma non è tutto: al lavoro con Panichi è stata integrata la collaborazione con la moglie Manuela Caputi, mental coach che a sua volta collabora con Djokovic. “Insieme – continua Tognon – Marco e Manuela lavorano sul concetto di mente e corpo intesi come un’unica entità, con flessibilità ed equilibrio come pilastri. Il lavoro rimbalza costantemente fra questi due punti focali”. Come accennato, i ragazzi del settore full time del Tennis Club Crema hanno già avuto un primo assaggio del progetto fra lunedì e martedì, lavorando sia in aula con Manuela sia fra campo e palestra con Marco, accompagnato dal preparatore atletico del club Alessandro Cè. “Per i nostri ragazzi – dice ancora Tognon – sono state due giornate intense e stimolanti. Abbiamo iniziato con gli atleti del settore full time, ma l’obiettivo è che il progetto possa gradualmente portare effetti positivi su tutti gli allievi e anche sullo staff e i frequentatori”. Non a caso, è prevista la supervisione di Panichi sull’attività del preparatore atletico, affinché certi concetti possano essere portati avanti quotidianamente e a tutti i livelli. “Ognuno di noi – chiude Tognon – deve imparare ad aprire la mente ed essere sempre pronto ad attingere informazioni, per crescere e migliorare la propria professionalità. Tanto che per il futuro, se ce ne sarà la possibilità, non perderemo l’occasione di valutare altri progetti di questo genere”. LEGGI TUTTO

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    Pronostici Tennis: i favoriti dei principali tornei 2023

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Le quote antepost di ATP Montpellier e i Grande Slam Roland Garros, Wimbledon e Us Open
    ATP MontpellierPer gli ATP Montpellier che si chiuderanno il prossimo 12 febbraio, il favorito secondo i bookmaker sembra essere l’italiano Jannik Sinner (quotato in media 3.00). Il tennista altoatesino, è reduce dalla sconfitta agli Australian Open contro Tsitsipas, ma ha offerto un’ottima prestazione che potrebbe averlo aiutato nel lasciarsi alle spalle un 2022 avaro di soddisfazioni, anche a causa dei numerosi infortuni. In una recente intervista infatti, Vagnozzi si è concentrato proprio su Jannik Sinner e i suoi obiettivi per il 2023.Secondo il tecnico marchigiano, gli obiettivi principali per quest’anno sono la prevenzione degli infortuni e la partecipazione a numerose competizioni, utili per provare ad entrare nei primi 8 del ranking ATP ed ottenere così la qualificazione alle ATP Finals di Torino.
    Al secondo posto, troviamo il danese classe 2003 Holger Rune che, nonostante una quota più alta, è molto più in alto nel ranking ATP rispetto a Sinner (9° vs 17°). Rune è arrivato ai quarti agli Australian Open, ma soprattutto vanta la vittoria del Paris Masters, ottenuta dopo aver sconfitto, nello stesso torneo, cinque giocatori classificati nelle prime dieci posizioni mondiali (unico nella storia ad esserci riuscito).Al terzo posto infine, troviamo lo spagnolo Roberto Bautista Agut (quotato in media 6.5). Parliamo di un tennista classe ‘88 che in carriera ha vinto in singolare ben 11 tornei del circuito maggiore.
    Grande Slam Roland GarrosTra maggio e giugno ci sarà il classico appuntamento con la terra rossa del Roland Garros di Parigi. Sebbene Nadal sia inarrivabile in questo Slam grazie ai 14 titoli complessivi, compreso quello dello scorso anno aggiudicato in finale contro Rudd, secondo i principali bookmaker il tennista spagnolo è solo terzo tra i favoriti, dietro al connazionale Alcaraz e all’affamatissimo Djokovic.Alcaraz è secondo nel ranking ATP, ma non ha ancora vinto questo Slam. Secondo alcuni critici però, il suo punto di forza starebbe proprio nelle competizioni su terra, dove fino ad aprile del 2022 aveva una percentuale di vittorie pari al 72%.
    “Potrebbe essere una bestia sul rosso, probabilmente lo sarà. Ma gioca in modo più aggressivo rispetto alla maggior parte degli spagnoli. Gli piace andare avanti…” – Roddick
    Djokovic invece, ha vinto gli Open di Francia già in due occasioni, nel 2021 contro il greco Tsitsipas e nel 2016 contro Murray. Ora è reduce dalla vittoria agli Australian Open e dopo un difficile 2021, sembra assolutamente intenzionato a non lasciar nulla ai suoi diretti avversari.
    Gli italiani Sinner e Berrettini invece, si posizioni molto più in basso e rappresentano delle scommesse tennis molto più audaci. La quota di Sinner è in media pari a 10, quella di Berrettini addirittura è pari a 40.
    Grande Slam WimbledonIl favorito numero uno per il Grande Slam di Wimbledon è Novak Djokovic che presenta una quota quasi tripla rispetto al numero 2 Alcaraz (1.95 vs 5.5). Insomma, secondo i bookie, non sembra esserci storia sul campo in erba del più antico torneo del mondo. D’altronde, il tennista serbo ha vinto questo Slam già 7 volte in carriera ed è a -1 dal record assoluto di Roger Federer. Inoltre, è reduce da 4 titoli consecutivi, interrotti solo nel 2020 a causa della pandemia legata al Covid-19.
    Nello Slam di Londra si posiziona molto meglio l’italiano Berrettini, addirittura terzo con una quota in media pari a 7.50. D’altronde, il tennista romano è considerato il più forte tennista italiano su erba di tutti i tempi, riuscendo a raggiungere anche una finale nel 2021, persa ovviamente contro il solito Djokovic. Inoltre, ha anche raggiunto una semifinale degli Australian Open, nonché la semifinale degli US Open sul cemento. Infine, insieme a Jannik Sinner, è l’unico tennista del proprio paese ad aver raggiunto almeno i quarti di finale di tutte le prove del Grande Slam. Berrettini, arrivato con statistiche da urlo sull’erba nell’edizione del 2022, ha dovuto dare forfait per covid. Considerato anche il conto in sospeso con Djokovic, la voglia di rivalsa sarà tantissima per il tennista romano.
    Grande Slam Us OpenAnche per gli Us Open il favorito numero uno è Djokovic, anche se rispetto a Wimbledon, ha una quota più alta (in media 2.25). In effetti, il tennista serbo ha vinto solo 3 Slam negli States, 1 e 2 in meno rispetto ai mostri sacri Nadal e Federer. L’ultima vittoria, inoltre, risale ormai al 2018.Il secondo favorito invece, è il campione in carica Alcaraz, quotato in media 4.5, mentre al terzo posto, troviamo il russo Medvedev, 11esimo nel ranking ATP e già vincitore dell’edizione 2021.
    Infine, per quanto riguarda gli italiani, Sinner è quotato in media 10, Berrettini 30, Musetti 150, mentre Fognini e Sonego 250. LEGGI TUTTO

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    Andy Murray è il tennista in attività con il più alto numero di wild card assegnate nella storia del tennis

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Andy Murray, ex numero uno del mondo, ha ricevuto martedì una wild card per il tabellone principale dell’ATP 500 di Dubai, che si disputerà tra due settimane. Con questo invito, Murray ha aumentato il suo totale di wild card per gli eventi ATP, che sono diventati molto frequenti negli ultimi anni a causa della sua difficoltà, dopo l’intervento all’anca, a ottenere risultati costanti che gli permettessero di salire in classifica.
    L’invito per il torneo arabo è il 53º della carriera di Murray per tabelloni principali, il che fa del tennista scozzese il giocatore con più wild card nella storia del tennis maschile insieme a Tommy Haas, tedesco che ha chiuso la carriera con gli stessi 53 inviti. Goran Ivanisevic, attuale allenatore di Novak Djokovic, chiude il podio di questa statistica.
    PIÙ WILD CARD NEL CIRCUITO ATP:Andy Murray – 53Tommy Haas – 53Goran Ivanisevic – 51James Blake – 49Lleyton Hewitt – 45 LEGGI TUTTO

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    Jack Sock con una sorprendente riduzione di peso: “Ho lavorato molto duramente”

    Jack Sock nella foto – Foto Getty Images

    Jack Sock non ha partecipato ai primi tornei dell’anno, ma non è dovuto a un infortunio. Ha deciso di fare una preparazione di tre mesi per essere pronto fisicamente e per dare a se stesso una nuova possibilità di raggiungere grandi successi nel tennis. Ha lavorato duramente (ha perso circa 10 kg) e il suo duro lavoro è stato premiato con la vittoria contro Ivashka nella prima partita del ATP 250 a Dallas, con un risultato di 7-6 (2) 4-6 6-4. Questa partita fa vedere che il suo impegno ne è valsa la pena.
    “Alla fine dello scorso anno ho concluso che dovevo migliorare la mia forma fisica. Dovevo allenarmi e mangiare in modo più salutare, e questo è quello che ho fatto. Voglio dare a me stesso una possibilità di tornare ad avere successo in questo sport”, ha confessato l’americano, vincitore del Masters 1000 di Parigi-Bercy nel 2017, il più grande (e ultimo) titolo vinto della sua carriera in singolare. LEGGI TUTTO