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    Kei Nishikori si ritira dal torneo Challenger di Stanford a causa di un infortunio al ginocchio

    Kei Nishikori nella foto

    Kei Nishikori ha annunciato che non parteciperà all’evento di Stanford a causa di problemi persistenti al ginocchio. Malgrado le aspettative e la preparazione, Nishikori ha rivelato che il suo ginocchio non è ancora completamente guarito, motivo per cui ha deciso di prendersi ulteriore tempo per recuperare.
    L’obiettivo principale di Nishikori era utilizzare il torneo Challenger come preparazione in vista del prossimo US Open, in programma dal 28 agosto.
    Non è la prima volta che Nishikori affronta problemi al ginocchio. Durante l’ultimo torneo di Atlanta, l’ex numero 4 del mondo ha manifestato chiari segni di disagio, giocando con un evidente bendaggio alla gamba sinistra.
    Gli appassionati di tennis e i sostenitori di Nishikori si augurano una pronta guarigione per il tennista, sperando di rivederlo in campo al più presto e in piena forma. La sua assenza a Stanford è un duro colpo per l’evento, ma la salute del giocatore viene prima di tutto. Si spera che questo periodo di riposo gli permetta di tornare al circuito con rinnovata energia e determinazione.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Struff salta anche gli Us Open. La prima volta slam di Diaz Acosta

    Struff nella foto

    Jan-Lennard Struff, uno dei tennisti emergenti di quest’anno e finalista al Mutua Madrid Open, sta vivendo un periodo difficile a causa di un infortunio. Nonostante abbia offerto una prestazione notevole a Madrid, complicando la partita di Carlos Alcaraz, ora si trova ad affrontare un periodo di inattività.
    Dopo aver raggiunto la finale nel torneo di Stuttgart, dove è stato sconfitto da Frances Tiafoe, il tennista tedesco ha subito un infortunio all’anca. Le conseguenze di tale infortunio sono state più gravi di quanto si pensasse inizialmente, costringendo Struff ad una pausa di otto settimane.
    A seguito di questo, Struff ha annunciato che non parteciperà a nessuno degli eventi della stagione norteamericana su superficie in cemento. Ciò significa che non prenderà parte nemmeno all’US Open 2023. Questo sarà il secondo Grand Slam che Struff mancherà quest’anno, essendo stato assente anche a Wimbledon.
    In relazione a questa notizia, l’argentino Facundo Díaz Acosta avrà l’opportunità di partecipare direttamente ad un Grand Slam per la prima volta nella sua carriera.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il tennista perfetto secondo Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Sempre interessanti le sfide dell’ATP che mettono alla prova i migliori giocatori del circuito per creare il tennista ideale. Da quali avversari o campioni leggendari ‘preleverebbero’ le loro tecniche? Questa volta, Stefanos Tsitsipas ha delineato il suo giocatore ideale, con alcune scelte che potrebbero sorprendere molti.
    DIRITTO: Juan Martín del Potro. “Hai visto il suo colpo di diritto? È come un martello!”.
    ROVESCIO: Daniil Medvedev. “Mai visto qualcuno eseguire rovesci come lui”.
    SERVIZIO: Milos Raonic. “Ha un servizio potente; l’ho affrontato alcune volte ed è veramente arduo rispondere alle sue battute, è difficile anticiparlo”.
    RISPOSTA: Novak Djokovic. “È una scelta scontata per chiunque. Ha un’ottima capacità di bloccare la palla e di rispondere in profondità”.
    ROVESCIO SLICE: Roger Federer. “Mantiene la palla molto bassa e lo colpisce con naturalezza”.
    GIOCO A RETE: Nicolas Mahut. “Mi ha colpito molto quando ho giocato in doppio con lui”.
    TOCCO: Diego Schwartzman. “Ha mani eccezionali, lo scelgo sicuramente”.
    MOBILITÀ: Carlos Alcaraz. “Si muove come se non ci fosse un domani; non ho mai visto un giocatore così”.
    VELOCITÀ: Rafael Nadal. “Non ho giocato contro lui a 18 anni, ma mi piacerebbe avere la sua velocità di allora”.
    FLESSIBILITÀ: Grigor Dimitrov.
    MENTALITÀ: Novak Djokovic. “Ha dimostrato di poter superare match estremamente difficili grazie alla sua solidità mentale. Questa è la ragione per cui è attualmente in testa per il numero di Grand Slam vinti”.
    TENACIA: Marton Fucsovics
    COMPETITIVITÀ: Jannik Sinner. “Non è uno che si arrende facilmente”.
    FESTEGGIAMENTI: Stefanos Tsitsipas. “Il mio ballo a Los Cabos dimostra che di recente sto mostrando dei festeggiamenti spettacolari, e mi diverto molto a farlo (sorride)”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Paolo Bertolucci: ‘Carlos Alcaraz, il grande erede dei Big3″

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Potenti dichiarazioni quelle rilasciate in una chiacchierata con Jotdown da Paolo Bertolucci, che segue attentamente tutto ciò che succede nel circuito ATP come rinomato analista. Interrogato sul livello e sul futuro di Carlos Alcaraz, l’ex numero 12 del mondo non ha esitato a fare affermazioni incisive. “È il grande erede del Big3. Ho passato tutta la mia vita nel tennis e non avevo mai visto nulla di simile. Nessuno è stato così completo a 20 anni. Non penso ci sia un altro tennista che possa oscurarlo nei prossimi dieci anni”, ha affermato prima di approfondire il suo atteggiamento in campo. “Sorride sempre. Nadal soffriva molto in campo, Federer aveva una tecnica perfetta, ma non sorrideva. Carlos si diverte a giocare a tennis”, ha detto.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: Tra la paura, la sconfitta e il ritorno alla gioia del tennis. Una conversazione intima con Walter Veltroni

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Un caldo pomeriggio estivo, il celebre giornalista, scrittore, regista e politico Walter Veltroni ha l’opportunità di intervistare Matteo Berrettini, uno dei più noti tennisti italiani, per il Corriere della Sera. Una conversazione intima e rivelatrice che si svolge tra ricordi dell’infanzia, riflessioni sulla vita e sul tennis, e confessioni personali.
    Berrettini ricorda la sua stanza da bambino, affollata di poster di “Pulp Fiction”, “Mad Max”, “Fight Club”, e la trilogia di Batman diretta da Nolan. Parla con affetto del rapporto con suo fratello e del suo amore per i Lego. “Nel mondo di quei mattoncini mi isolavo, mi sembrava di stare in una bolla tutta mia,” confessa. L’ordine che solo un bambino poteva dare a quel caos rappresentava per lui un riflesso della vita: “Il frammento diventava l’intero, grazie al cervello”.
    Il suo viaggio nel mondo del tennis ha inizio a soli tre anni con la sua prima racchetta, seguito da un breve passaggio alle arti marziali per poi tornare al tennis a otto anni, da cui non si separerà più. Berrettini descrive il tennis non solo come uno sport, ma come una filosofia di vita. “Io sul campo da tennis non ho segreti, conosco e riconosco ogni singola emozione, ogni gesto, ogni fragilità e ogni potenza. Il tennis è uno specchio impietoso, ti guarda dentro. E ho capito una cosa fondamentale: per eccellere, in questo sport, devi in primo luogo riconoscerti”, afferma.
    Quando si parla di sconfitta, Berrettini è profondamente filosofico. “Il tennis ti insegna a perdere,” dice. “Anche i migliori, anche nelle migliori stagioni, devono bere il calice della sconfitta. Io odio perdere, ma ho sempre usato la sconfitta per migliorarmi. Per me è un motore più grande della vittoria.”A suo avviso, il carattere e l’atteggiamento mentale sono plasmabili. Berrettini descrive se stesso come istintivo e selvaggio durante i suoi anni più giovani, mentre ora cerca di controllare e correggere le sue reazioni: “L’esperienza mi ha insegnato a capire la natura dei momenti che vivo e a cercare l’atteggiamento mentale più giusto”.
    L’atteggiamento di non mollare mai, anche quando si è in difficoltà, rappresenta per lui una forma di rispetto verso se stesso. “La rinuncia a combattere, l’inerzia negativa è l’unica sconfitta che non sopporto, non riesco a perdonarmi. Io non voglio mollare mai,” proclama.Nell’ultimo periodo, Berrettini ha dovuto lottare con molti infortuni, che hanno influito non solo sulla sua carriera ma anche sulla sua morale. “Non poter competere in appuntamenti importanti mi ha fatto conoscere il buio…Sono stati momenti brutti, che non mi sono piaciuti. Ma sono stati fondamentali per farmi ritrovare le ragioni della gioia di fare quello che ho iniziato da bambino e che ha occupato tutta la mia vita.”
    In questi momenti di difficoltà, si è mai sentito solo? “Non mi sono mai sentito solo, visto che ho tante persone che mi vogliono bene, attorno, ma spaesato sì,” risponde Berrettini.E ha mai pensato di dire basta? “Tante volte, credimi…Ma poi il tempo, il confronto con gli altri mi hanno fatto capire che io sono felice solo se scendo in campo e respiro quell’atmosfera. E sono infelice se non lo faccio. è una magnifica condanna, che mi sono scelto. E che ancora oggi, di nuovo oggi, mi regala gioia immensa”.
    Berrettini rivela anche la sua particolare routine prima del servizio, scegliendo le palle fornite dai raccattapalle in base alla loro “freschezza”. Considera la paura come un “motore fondamentale” per un tennista e racconta della sua amicizia con il collega tennista Lorenzo Sonego.
    In chiusura dell’intervista, Berrettini esprime i suoi obiettivi: “Al livello sportivo nel mio cuore c’è Wimbledon. E anche gli internazionali di Roma. Ma oggi che, per la prima volta, ho conosciuto il malessere, l’obiettivo è quello di non frequentarlo più, di tenerlo lontano. E di vivere il tennis per quello che è: gioia e sfida per migliorare sé stessi”.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    L’ITIA ha sospeso per 12 mesi il coach francese Clement Reix

    International Tennis Integrity Agency

    Attraverso un comunicato sul proprio sito, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato che Clement Reix, ex giocatore professionista francese e attualmente coach, è stato sospeso per 12 mesi e multato di 10.000 dollari a seguito di due violazioni del codice anticorruzione (Tennis Anti-Corruption Program). Le violazioni sono legate a procedimenti avviati contro l’ex coniuge di Reix, Sherazad Reix, che è stata accusata di sei violazioni del TACP, che hanno portato a una sospensione di quattro anni, senza che lei abbia sporto un ricorso.
    Secondo l’accusa Clement Reix ha accettato un pagamento per influenzare negativamente le prestazioni di Sherazad Reix a un torneo, oltre a non aver denunciato il reato di corruzione. Entrambi i reati sono avvenuti nel 2018. Il caso riguardava le indagini delle forze dell’ordine in corso in collaborazione con l’ITIA in Belgio, che ha visto numerosi giocatori di tennis implicati in partite truccate. LEGGI TUTTO

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    È mancato Dirk Hordorff, ex coach di Schuettler e personaggio molto influente in Germania

    Dirk Hordorff

    È di un paio di giorni fa la notizia della scomparsa a soli 67 anni di Dirk Hordorff, ex allenatore, manager, talent scout, dirigente della federazione tedesca e personaggio molto influente in Germania e non solo. Da tempo era malato, tanto che lo scorso marzo si era operato per problemi cardiaci, che alla fine gli sono stai fatali. Dick è stato protagonista praticamente in ogni settore della disciplina, dall’organizzazione al management, ma il suo nome resterà per sempre legato alle imprese di Rainer Schuettler, connazionale da lui guidato come coach e che issò fino alla finale degli Australian Open 2003 e al n.5 del ranking ATP, nonostante non fosse dotato di grandissimo talento. In seguito Dirk ha seguito e portato in top10 anche Janko Tipsarevic e diversi altri giocatori. Fu tra i primi a scommettere sul talento di un giovanissimo Novak Djokovic, ma non riuscì mai a metterlo sotto contratto per la sua società di management.
    Era una persona divisiva, per il suo forte carattere e la sue prese di posizione nette, tanto da non farsi problemi a mettersi contro a Boris Becker quando era all’apice della sua carriera o pure criticare aspramente certe dichiarazioni di Roger Federer sulla politica tennistica. Quando la ITF stipulò l’accordo con Kosmos per la rivoluzione della Coppa Davis, fu uno tra i paladini dell’opposizione, affermando senza mezzi termini che quel contratto sarebbe fracassato entro 3-4 anni. Aveva ragione lui.
    Per il peggioramento della sua salute generale, da un pro’ di tempo si era fatto da parte, lasciando ogni impegno lavorativo, ma di recente di lui si era di nuovo parlato per colpa di accuse di molestie ricevute da due giocatori, Maximilian Abel e Sriram Balaji, i fatti a loro dire si sarebbero verificati molti anni. Accuse che Hordorff  aveva respinto con fermezza e per le quali non sono emerse prove.
    Forte la commozione di Schuettler, oggi capo allenatore della nazionale tedesca di Billie Jean King Cup, che ha dichiarato “Gli devo tutto, senza di lui la mia avventura non sarebbe stata possibile”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Notizie dal Mondo: “Ljubicic: Sinner può raggiungere Alcaraz. Sarà un futuro top 3. “Djokovic domina sui campi veloci: Medvedev e Alcaraz lo inseguono. Iga Swiatek, tra il successo nel tennis e il desiderio di università. Naomi Osaka riflette sul passato.

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Ivan Ljubicic, ex numero 5 del mondo, allenatore di Roger Federer per cinque anni e ancora strettamente legato al mondo del tennis, crede che Jannik Sinner possa ancora raggiungere il livello di Carlos Alcaraz, attuale numero uno al mondo. Il croato sottolinea che l’italiano di 22 anni ha delle caratteristiche uniche.“Non sarà mai un giocatore che esploderà all’improvviso. Ha bisogno di più tempo e di acquisire esperienza nelle grandi sfide. Purtroppo nel 2022 non è riuscito a raggiungere questi stadi nei tornei tanto quanto avrebbe voluto. Ma ora sta arrivando, io credo molto in lui”, ha affermato in un’intervista al sito ‘Tennis Majors’.Ljubicic posiziona Sinner allo stesso livello di altri due giovani. “Molto probabilmente tra cinque anni avremo Alcaraz, Sinner e Rune come top 3 ATP. Credo che anche Medvedev sarà ancora in quella zona e che potremmo avere altre sorprese.”
    Nelle ultime 52 settimane, non c’è nessuno che abbia avuto prestazioni migliori di Novak Djokovic sui campi veloci del circuito ATP. Il serbo ha un bilancio di 34-3, ovvero una percentuale di vittorie del 91,9% su questa superficie, grazie ai titoli vinti all’Open d’Australia di quest’anno e alle Nitto ATP Finals della fine dell’anno scorso. Questa percentuale avrebbe potuto essere diversa se Nole avesse partecipato al Sunshine Double, che comprende Indian Wells e Miami. Tuttavia, il serbo tornerà a competere sui campi di Cincinnati dopo la sconfitta nella finale di Wimbledon. D’altra parte, dietro di lui completano il podio Daniil Medvedev (79,7%) e Carlos Alcaraz (78,1%).
    E quando la carriera si conclude di un tennista? Questa è una domanda legittima per tutti i tennisti professionisti, alla quale Iga Swiatek ha già risposto. La polacca è al vertice della classifica WTA e vanta 15 trofei vinti in un percorso già impressionante, con l’idea che però ci sia ancora molta strada da fare. Tuttavia, la tennista di 22 anni ha già un’idea di cosa vorrà fare nel prossimo capitolo della sua vita.“Mi piace molto studiare. Ho finito due anni fa e mi manca avere quel tipo di stimolo. Ma so che non posso fare molto perché la mia priorità è la mia carriera sportiva. Sono abbastanza sicura c quando mi ritirerò, andrò all’università”, ha confessato Iga.
    Naomi Osaka prosegue la sua pausa dal tennis dopo essere diventata madre un mese fa. Nel podcast “Mountaintop Conversations”, ha ripensato ai momenti più complessi della sua carriera, specialmente a quelli in cui ha vissuto difficoltà a livello mentale.Un episodio emblematico si verificò a Roland Garros nel 2021, quando fu multata di 15.000 dollari per non aver partecipato a una conferenza stampa. L’atleta giapponese ha riflettuto su quel momento: “Nel mondo delle interviste ho sempre avuto un approccio molto diretto e, a volte, dico cose che forse non dovrei. Questo mi ha causato problemi, ma è perché apprezzo i giornalisti. Non so se ne siano consapevoli, ma mi piace interagire con loro e chiarire eventuali dubbi. Mi fa piacere che ci sia chi si interessa veramente a me”, ha rivelato.E riguardo all’assenza dalla conferenza stampa? “Man mano che acquisivo notorietà, sentivo come se l’energia intorno a me diventasse opprimente. Ho iniziato a chiudermi, a sentire che il mio carattere mutava in modo che non mi piaceva. In quel momento ho pensato di aver bisogno di una pausa, ma sapevo che sarei stata multata se l’avessi fatto. Ho considerato che preferivo pagare la multa piuttosto che sopportare quel turbamento interiore”, ha ricordato.“Non ero consapevole che ciò riguardasse la salute mentale. Crescendo, nessuno mi ha mai parlato di questo argomento e, onestamente, penso che la prima volta che mi sono veramente confrontata con il concetto di salute mentale sia stata quando mi sono ritirata dal Roland Garros. Non è che ho avuto un’infanzia difficile, è solo che la maggior parte della mia vita è stata focalizzata sul tennis”, ha concluso.Marco Rossi LEGGI TUTTO