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    GP Bahrain, guaio Red Bull: il ds Wheatley positivo al Covid-19

    ROMA – Brutte notizie in casa Red Bull. Il team guidato da Christian Horner infatti ha annunciato pochi minuti fa la positività al Coronavirus di uno dei membri principali della squadra, il direttore sportivo Jonathan Wheatley. Fortunatamente, come confermato dallo stesso team di Milton Keynes, nessun altro membro della squadra risulta al momento essere stato contagiato: “I compiti di Jonathan saranno suddivisi tra un certo numero di altri membri del team durante il GP del Bahrain di questo fine settimana – si legge in un tweet diffuso dalla stessa Red Bull – il test positivo non ha comportato la necessità di isolare gli altri membri della squadra a seguito del tracciamento dei contatti e non influenzerà le operazioni a bordo pista della squadra”. Una vera e propria tegola per il team austriaco alla vigilia del primo fine settimana in Bahrain. LEGGI TUTTO

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    Leclerc riceve il Tapiro d'Oro: “Non andrei mai in vacanza con Hamilton”

    ROMA – “La gara era andata bene e ho buttato tutto via all’ultima curva. Ho sbagliato e mi sono sfogato in radio con i miei ingegneri, avete sentito tutto…”. Charles Leclerc parla così a Valerio Staffelli che gli ha consegnato il Tapiro d’Oro.

    No a vacanze con Hamilton
    L’errore del monegasco durante il Gran Premio di Turchia è solo l’ennesimo episodio di una stagione decisamente infelice ma, in compenso, gli ha fatto vincere un altro ambito trofeo: il Tapiro d’Oro di Striscia la notizia. “Queste cose succedono, ma devono essere uno spunto per crescere e tornare più forti” commenta Leclerc. “Il dominio di Hamilton? Va molto forte ed è simpatico, ma non ci andrei in vacanza assieme” rivela il monegasco a Staffelli. Infine, sul futuro compagno di scuderia Sainz Jr, dichiara: “Lo conosco da anni, siamo molto amici: Vettel mi ha fatto migliorare, vedremo cosa succederà con Carlos”. LEGGI TUTTO

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    GP Bahrain, Ricciardo: “Finalmente corriamo al caldo”

    ENSTONE – “Negli ultimi anni non ho colto grandi risultati in Bahrain ma mi sto preparando bene per questo fine settimana”. Daniel Ricciardo è motivatissimo in vista della gara di domenica prossima sul circuito di Sakhir, terz’ultimo appuntamento del mondiale di Formula 1.

    Finalmente il caldo
    Il pilota australiano della Renault, che il prossimo anno sarà al volante della McLaren per sostituire Sainz a sua volta approdato in Ferrari, vuole riscattare alcune stagioni poco felici sulla pista araba: “Negli ultimi anni non è andata benissimo in Bahrain” conferma Ricciardo. “Ma il circuito mi piace, è divertente anche per le sessioni in notturna. Ci sono vari punti dove poter sorpassare. Inoltre ho qualche questione in sospeso qui dallo scorso anno: arrivo molto carico a Sakhir”.
    Dopo tante piste europee si correrà per tre volte consecutivamente in Medio Oriente: “Ultimamente abbiamo corso su circuiti fantastici in tutta Europa ma, personalmente, era troppo freddo. Preferisco di gran lunga il caldo ed è il clima che troveremo in Barhain” conclude Ricciardo. LEGGI TUTTO

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    F1 Hamilton: “Servono tante componenti per vincere così tanto”

    LONDRA – “Ci è voluto molto, molto tempo per diventare così bravo. Non è per niente facile”. Il campione del mondo Lewis Hamilton fa un bilancio a tutto tondo della sua carriera al sito ufficiale della Formula 1, parlando di aspetti professionali e personali.

    Tanta disciplina
    Il pilota britannico si guarda indietro e analizza come tutto è iniziato: “Penso di aver sempre avuto il talento. Probabilmente ho sempre avuto gli strumenti ma” all’inizio “ho aperto la cassetta degli attrezzi senza sapere cosa fare con quegli strumenti”.  ammette il sette volte campione del mondo. “Per vincere sette titoli mondiali e quasi 100 gran premi è necessaria grande disciplina e una continua tendenza al miglioramento. Ogni anno scrivo una nota per ricordarmi dove ancora non ho raggiunto l’eccellenza, poiché ci sono molte cose in cui ancora non l’ho fatto, e poi mi chiedo ‘quindi, come posso farlo?’ Solo così si ottengono certi risultati”.
    Sacrifici paterni
    Hamilton ha poi voluto rendere omaggio a tutti gli ingranaggi che fanno funzionare la sua ‘macchina’ (non solo la monoposto), il motivo per cui il suo talento viene messo costantemente nelle condizioni migliori per essere sfruttato: “Ognuno è importante allo stesso modo. Facciamo tutti parte di una enorme catena. C’è un legame forte e sono davvero orgoglioso di ogni singola persona. Quello che abbiamo fatto, non lo ha fatto nessun altro”. Un ringraziamento particolare il pilota inglese lo ha riservato ai genitori che, per lui, hanno messo da parte i loro sogni e lo hanno sostenuto durante tutta la sua carriera: “So che per molte persone là fuori non è facile inseguire i propri sogni. Mia madre amava ballare ma non appena ha avuto figli ha smesso. Mio padre desiderava fare tante cose ma non appena mi ha avuto, ha cambiato tutti i suoi piani. Ma abbiamo lavorato insieme. Se una cosa finisce ne può venir fuori un’altra, si aprono sempre altre porte”.
    Lotta dura
    Poi, infine, un pensiero all’anno appena passato in cui le battaglie da combattere fuori dalle piste sono state molte e a cui Hamilton non si è voluto sottrarre: “Quest’anno è stato diverso perché che ho lottato per qualcosa di molto più grande di un settimo titolo mondiale. Quello che ci manca, e per cui non abbiamo ancora vinto, sta nel fatto che dobbiamo unirci e spingere per il cambiamento” conclude il pilota inglese. LEGGI TUTTO

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    F1 Hamilton: “Non facile diventare così bravo”

    LONDRA – “Ci è voluto molto, molto tempo per diventare così bravo. Non è per niente facile”. Lewis Hamilton, pilota della Mercedes, si confessa al sito ufficiale della Formula 1 parlando di tutto ciò che c’è dietro ai suoi successi.

    Tanti fattori decisivi
    Il pilota britannico si guarda indietro e analizza come tutto è iniziato: “Penso di aver sempre avuto il talento. Probabilmente ho sempre avuto gli strumenti ma” all’inizio “ho aperto la cassetta degli attrezzi senza sapere cosa fare con quegli strumenti”.  ammette il sette volte campione del mondo. “Per vincere sette titoli mondiali e quasi 100 gran premi è necessaria grande disciplina e una continua tendenza al miglioramento. Ogni anno scrivo una nota per ricordarmi dove ancora non ho raggiunto l’eccellenza, poiché ci sono molte cose in cui ancora non l’ho fatto, e poi mi chiedo ‘quindi, come posso farlo?’ solo così si ottengono certi risultati”.
    Grazie a tutti
    Hamilton ha poi voluto rendere omaggio a tutti gli ingranaggi che fanno funzionare la sua ‘macchina’ (non solo la monoposto), il motivo per cui il suo talento viene messo costantemente nelle condizioni migliori per essere sfruttato: “Ognuno è importante allo stesso modo. Facciamo tutti parte di una enorme catena. C’è un legame forte e sono davvero orgoglioso di ogni singola persona. Quello che abbiamo fatto, non lo ha fatto nessun altro”. Un ringraziamento particolare il pilota inglese lo ha riservato ai genitori che, per lui, hanno messo da parte i loro sogni e lo hanno sostenuto durante tutta la sua carriera: “So che per molte persone là fuori non è facile inseguire i propri sogni. Mia madre amava ballare ma non appena ha avuto figli ha smesso. Mio padre desiderava fare tante cose ma non appena mi ha avuto, ha cambiato tutti i suoi piani. Ma abbiamo lavorato insieme. Se una cosa finisce ne può venir fuori un’altra, si aprono sempre altre porte”.
    Anno complesso
    Poi, infine, un pensiero all’anno appena passato in cui le battaglie da combattere fuori dalle piste sono state molte e a cui Hamilton non si è voluto sottrarre: “Quest’anno è stato diverso perché che ho lottato per qualcosa di molto più grande di un settimo titolo mondiale. Quello che ci manca, e per cui non abbiamo ancora vinto, sta nel fatto che dobbiamo unirci e spingere per il cambiamento” conclude il pilota inglese. LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Ferrari? Quest'anno non siamo riusciti a tenere passo”

    ROMA – “Come squadra, abbiamo perso i nostri obiettivi e non siamo riusciti a tenere il passo, siamo delusi”. In una intervista al giornale tedesco ‘Die Zeit’ Sebastian Vettel parla della stagione fallimentare della Ferrari, team che lascerà a fine stagione per andare a prendere il posto di Sergio Perez alla Racing Point, futura Aston Martin. “Non è che le Mercedes dominino le gare perché sono fortunate – afferma il pilota tedesco – la W11 è un’auto davvero spettacolare. Un’auto che ha permesso al marchio tedesco di trionfare ancora una volta nel campionato piloti e costruttori. E sono passati sette anni così. Un’egemonia nell’era ibrida che sembra non avere fine”. Il quattro volte iridato spiega poi cosa è successo quest’anno alla SF1000 con cui la Ferrari non è riuscita a vincere nessuna gara (nel 2019 la Rossa ne ha vinte tre: due andate a Leclerc -Spa e Monza- e una a Vettel – Singapore-). “Abbiamo fatto solo un piccolo passo avanti e la concorrenza è cresciuta molto di più. L’anno scorso abbiamo avuto un’auto relativamente efficiente. Quest’anno abbiamo più carico aerodinamico, ma anche la resistenza aerodinamica è significativamente maggiore”. LEGGI TUTTO