consigliato per te

  • in

    GP Sakhir: aumentata la sicurezza sul circuito

    SAKHIR – La Formula 1 ha deciso di aumentare le misure di sicurezza in vista del Gran Premio di Sakhir in programma domenica prossima. La decisione è stata presa dopo il terribile incidente, sulla stessa pista medio orientale, che ha avuto per protagonisti Grosjean e la Haas.

    Corsa più corta e maggiori protezioni
    La F1 metterà così due file di pneumatici a protezione dell’area dove, poco dopo la partenza, si è schiantata la monoposto del pilota francese. La serie di pneumatici a bordo pista verrà estesa anche alla curva nove dove saranno rimossi i cordoli. Domenica prossima i piloti correranno su un tracciato con una configurazione diversa rispetto a quella dello scorso weekend: il giro sarà lungo 3.5 chilometri anziché i 5.4 del Gran Premio del Bahrain con solo 11 curve da percorrere e tempi di qualificazione ridotti a circa 55 secondi. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Ralf Schumacher: “Quanto vale la Mercedes senza Hamilton?”

    ROMA – “George (Russell ndr) conosce già la vettura come test driver per la Mercedes, ha esperienza e conoscenza della pista e degli pneumatici 2020 ed è un pilota che è stato addestrato da Toto Wolff”. Così l’ex pilota di Jordan, Williams e Toyota, Ralf Schumacher si è detto curioso di vedere il team di Brackley in pista per il Gran Premio di Sakhir senza il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. “Russell – ha commentato il tedesco parlando a Sky Deutschland – è di gran lunga uno dei giovani piloti più talentuosi in circolazione, non ha la macchina per mostrarlo, ma lo si può notare dai risultati delle qualifiche”. “Quanto è buona la Mercedes se non c’è Hamilton? – si è chiesto ancora Schumacher – spero che vedremo che Lewis vale ogni centesimo” ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    F1 Renault: Alonso nei test di fine stagione ad Abu Dhabi

    SAKHIR – La FIA e la Formula 1 hanno concesso al due volte campione del mondo, Fernando Alonso, di prendere parte ai test di fine stagione sul tracciato di Yas Marina. Il pilota spagnolo sarà così al volante della Renault 2020.

    Prossimo passo
    Tradizionalmente il test vede la partecipazione di giovani piloti per sperimentare le macchine della Formula 1. Ma la Renault, nonostante l’opposizione di alcuni team, ha ricevuto al possibilità di far girare il due volte campione del mondo, assente dal Circus da due anni. Alonso sarà affiancato dal collaudatore della Renault Guanyu Zhou. Il pilota cinese, attualmente ottavo nel campionato di F2 con una vittoria e cinque podi, ha già svolto cinque giorni di test in Formula 1 nel 2020 ma con una vettura vecchia del 2018.
    “Vorremmo ringraziare la FIA e la F1 per aver accettato di far provare Fernando”, le parole del team principal Renault Cyril Abiteboul. “Per Alonso questo sarà il prossimo passo verso il suo ritorno. Ha lavorato instancabilmente per essere pronto in vista della prossima stagione”.
    Il manager ha speso parole anche per il giovane pilota cinese: “Zhou si è unito alla Renault Sport Academy l’anno scorso, Ha lavorato duramente dando un contributo importante al team con il lavoro al simulatore e nei test. Sono felice possa guidare la macchina di quest’anno” ha concluso Abiteboul. LEGGI TUTTO

  • in

    Aperta indagine ufficiale della FIA sull'incidente di Grosjean

    SAKHIR – La Federazione Internazionale dell’automobile ha reso noto come sia in corso una indagine inerente all’incidente che ha visto protagonista Romain Grosjean e la sua Haas numero 8 nel corso del primo giro del Gran Premio del Bahrain a Sakhir.

    Analizzato ogni aspetto
    La vettura del pilota francese, nel corso del primo giro, è andata a sbattere contro le protezioni spezzandosi in due e prendendo fuoco: “Come succede per tutti gli incidenti gravi che avvengono ogni anno in Formula 1 sui circuiti sparsi in tutto il mondo, anche per questo incidente è stata aperta un`indagine” scrive la FIA in una nota. “L’indagine sull’incidente di Grosjean esaminerà tutte le aree, compresi i dispositivi di sicurezza come il casco, il dispositivo HANS, l`imbracatura di sicurezza, gli indumenti protettivi, la cellula di sopravvivenza, il poggiatesta, il sistema di estinzione in auto e la protezione frontale dell’abitacolo Halo. L’analisi includerà anche l’integrità del telaio e le prestazioni della barriera di sicurezza di fronte a un impatto di tale energia e traiettoria. Si valuterà anche il ruolo dei commissari di pista e dello staff medico intervenuto sul posto”.
    La Federazione Internazionale ha tenuto poi a specificare come i dati raccolti sugli incidenti “vengono utilizzati dal FIA Serious Accident Study Group (SASG), presieduto dal presidente della FIA Jean Todt, dai presidenti di ogni commissione sportiva della FIA, dallo staff del dipartimento sicurezza della FIA e dai capi del reparto sportivo”. L’evento sarà così osservato in tutte le sue componenti affinché “gli incidenti vengono analizzati dal punto di vista tecnico, operativo e medico e vengono quindi presi gli opportuni provvedimenti”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1 Grosjean: “Ho pensato ai miei figli e sono uscito dal rogo”

    SAKHIR – “Fisicamente, va bene ma ho visto la morte troppo da vicino. Non si può viverla ed essere la stessa persona”. Sono queste le parole con cui Romain Grosjean inizia il racconto dello spaventoso incidente che lo ha visto protagonista, domenica scora, sul tracciato di Sakhir.

    Ricordando il 1976
    Il pilota della Haas ha rilasciato una lunga intervista all’Afp poche ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale militare di Manama: “La mano sinistra è abbastanza danneggiata mentre la destra va meglio. Poi c’è una distorsione alla caviglia sinistra e il ginocchio sinistro è gonfio, ma non è una grande preoccupazione. Il dolore è molto sopportabile, sono sotto antidolorifici” ha aggiunto Grosjean. “Ora la priorità è prendermi cura delle mani per cercare di essere al via del Gp di Abu Dhabi ma anche per i 50 o 55 anni che mi rimangono”.
    Il francese, se dovesse mancare l’appuntamento del 13 dicembre, chiuderebbe probabilmente con il rogo di Sakhir la sua esperienza nel Circus: “L’impatto non è il più violento che abbia mai conosciuto nella mia carriera, anche se le g lo indicano” prosegue il transalpino. “Questo perché la decelerazione è stata di 53 volte il peso del mio corpo. Mi slaccio subito la cintura di sicurezza, provo a uscire dall’auto ma mi sento bloccato e decido di aspettare. Vedi però subito il fuoco e penso a Niki Lauda. ‘Non posso finire così, non ora’, mi dico. Provo ad uscire di nuovo, non funziona, mi siedo e vedo la morte, non da vicino, ma da troppo vicino. È una sensazione che non auguro a nessuno”.
    Seguire i medici
    Grosjean continua il suo drammatico racconto spiegando che sono stati i figli a dargli la forza di estrarsi dalla macchina: “Mi chiedo dove comincerò a bruciare, se avrebbe fatto male. Mi dico che non posso lasciarli, e lì trovo la risorsa per tirarmi fuori dall’abitacolo. Quando esco sento un gran sollievo, vivrò”, ricorda il pilota.
    “Ora seguo le indicazioni dei medici per riprendermi il più rapidamente possibile. Non ho incubi, pensieri, lampi o paura, ma questo non significa che non arriverà ed è per questo che continuo a lavorare anche con un psicologo dello sport. Ho detto alla mia famiglia che ho anche bisogno di tornare in macchina per sapere cosa sono capace di fare, se voglio ancora farlo, se la passione c’è ancora e se non ho paura” conclude Grosjean. LEGGI TUTTO