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    F1, Giovinazzi: “Esclusione dai test Ferrari? Penso all'Alfa Romeo”

    ROMA – “Per ora non ci voglio pensare, né voglio sprecare le mie energie per decisioni che non mi riguardano. Voglio semplicemente rimanere concentrato su me stesso, come faccio sempre. Intendo migliorarmi, poi vediamo cosa succederà”. Così Antonio Giovinazzi commenta l’esclusione di Fiorano dove ha visto girare i due piloti ufficiali, Leclerc e Sainz, e altri cinque talenti del settore giovanile: Schumacher Jr., Giuliano Alesi, Robert Shwartzman, Marcus Armstrong  e Callum Ilott. Il pugliese però non mostra preoccupazioni a riguardo: “Pensare a quello che fanno altri piloti – continua Giovanizzi in un’intervista a Crash.net – non è qualcosa che mi rende un pilota migliore, semplicemente non serve a nulla”.

    Tutto sull’Alfa Romeo
    “Poi chiaramente nessuno ha la palla di vetro, non si sa mai cosa possa succedere: per ora sono concentrato a far bene con l’Alfa Romeo, con la quale guiderò nel 2021. Quindi, devo fare bene con questo team e vediamo cosa succederà nel 2022. Sono parte della famiglia Ferrari, certo, ed è bello sentire il suo supporto anche per le prospettive di carriera. Ma sono anche un pilota dell’Alfa Romeo, e lavoro al meglio delle mie possibilità. Penso di averlo dimostrato” ha concluso Giovinazzi. LEGGI TUTTO

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    F1, Tsunoda: “Non ho paura di commettere errori”

    ROMA – “Questa sarà la mia stagione da rookie e spingerò al massimo fin dall’inizio per adattarmi il più possibile alla macchina. Non ho paura di sbagliare, cercherò ovviamente di limitarli, ma all’inizio sono inevitabili. Sono fiducioso di poter imparare dai miei errori, come ho dimostrato lo scorso anno in Formula 2”. CosìYuki Tsunoda si presenta a poche settimane dall’avvio del Mondiale 2021 di Formula 1, in cui sarà titolare accanto a Pierre Gasly. “Sono davvero felice di avere il supporto dei fan giapponesi e sono orgoglioso di portare un altro pilota giapponese sulla griglia, dopo Kamui Kobayashi nel 2014. Per quanto riguarda la pressione, la metto su me stesso, quindi non cambia nulla. Voglio spingermi e avere successo”, ha aggiunto il pilota dell’AlphaTauri.

    La scorsa stagione
    Nel corso della scorsa stagione Tsunoda ha ottenuto tre vittorie, altri due podi e il terzo posto in classifica generale. “L’anno scorso sono migliorato tanto in tutti gli aspetti del mio lavoro. Prima di tutto in termini di guida, ma anche in termini di mentalità per quanto riguardo a come mi approcciavo alle corse. È stata una stagione di grande successo, una delle migliori della mia carriera agonistica”, ha commentato il giapponese. “All’inizio avevo già un buon ritmo e potevo competere con forti rivali, ma mi è mancato costanza fino a metà stagione. Poi ho lavorato con un allenatore psicologico e ciò ha portato ha fatto migliorare molto anche la mia mentalità. Alla fine il duro lavoro che abbiamo fatto tutti è stato ripagato. So che il prossimo passo nella mia carriera non sarà facile, ma non vedo l’ora” ha concluso Tsunoda in un’intervista per il sito della scuderia di Faenza. LEGGI TUTTO

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    F1, Mick Schumacher: “La Ferrari Driver Academy ha avuto fiducia in me”

    ROMA – “Le persone che lavorano nelle corse tendono a guardare al futuro e non indietro e questo vale anche per me. È una questione di mentalità, perché in un ambiente così competitivo, pensiamo sempre a cosa possiamo fare di più e a come fare meglio. Ma forse in questo caso si può fare un’eccezione.. La pandemia ha colpito davvero tutti e ha creato seri problemi a molte persone. Ecco perché mi sembra quasi ingiusto essere felice di quello che è stato il 2020 per me, perché ad essere sincero, è stato l’anno migliore da quando corro, quello che ho sognato da quando ero bambino. Ora posso dire di essere pronto per la Formula 1”. Così Mick Schumacher, figlio del sette volte campione del mondo Michael Schumacher, in una intervista per il libro Racing Activities, pubblicata sul sito ufficiale della Ferrari. Il pilota tedesco della Ferrari Driver Academy, che nella prossima stagione siederà alla guida di una Haas, ha disputato ieri e oggi una serie di test sul circuito di Fiorano, al volante della Ferrari SF71H del 2018. “È vero che, all’inizio della pandemia, quando così tanti paesi imposero un blocco quasi totale, lo sport era giustamente, non una priorità. Avevo paura che la mia seconda stagione in Formula 2 sarebbe stata rimandata di un anno e con essa, il mio sogno di arrivare in Formula 1. Poi abbiamo iniziato a correre in Austria, ma ho avuto un inizio di stagione davvero terribile. Per due volte ho commesso lo stesso errore, così ho raccolto pochissimi punti nei primi due round”, ha aggiunto.

    La scorsa stagione e la Haas
    “Il momento chiave della scorsa stagione? Non uno in particolare. La verità è che dopo la brutta partenza non ci siamo persi d’animo perché sapevamo di aver lavorato bene con il mio team Prema. Non abbiamo mai perso la fiducia nell’idea che avremmo potuto vincere ed è quello che è successo. Ci siamo concentrati e siamo rimasti uniti, lavorando duramente per recuperare terreno passo dopo passo. Impegno, fiducia in se stessi, lavoro di squadra e divertimento sono stati i fattori che ci hanno visto risalire la classifica e alla fine vincere il titolo, grazie soprattutto a risultati costanti”, ha proseguito. Quanto alla guida di una Hass nella stagione alle porte ha aggiunto: “È stato bello vedere che il nostro approccio ed i risultati ottenuti sono stati premiati in questo modo e devo ringraziare la Ferrari Driver Academy per aver avuto fiducia in me, tanto che la decisione è stata presa ancor prima che si decidesse il campionato. Era importante avere il supporto della FDA, essere in grado di guidare auto di Formula 1, parlare con persone molto esperte e sentirsi semplicemente come se fossi uno di famiglia”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mick Schumacher: “Il 2020 è stato mio anno migliore, ora sono pronto”

    ROMA – “Le persone che lavorano nelle corse tendono a guardare al futuro e non indietro e questo vale anche per me. È una questione di mentalità, perché in un ambiente così competitivo, pensiamo sempre a cosa possiamo fare di più e a come fare meglio. Ma forse in questo caso si può fare un’eccezione.. La pandemia ha colpito davvero tutti e ha creato seri problemi a molte persone. Ecco perché mi sembra quasi ingiusto essere felice di quello che è stato il 2020 per me, perché ad essere sincero, è stato l’anno migliore da quando corro, quello che ho sognato da quando ero bambino. Ora posso dire di essere pronto per la Formula 1”. Così Mick Schumacher, figlio del sette volte campione del mondo Michael Schumacher, in una intervista per il libro Racing Activities, pubblicata sul sito ufficiale della Ferrari. Il pilota tedesco della Ferrari Driver Academy, che nella prossima stagione siederà alla guida di una Haas, ha disputato ieri e oggi una serie di test sul circuito di Fiorano, al volante della Ferrari SF71H del 2018. “È vero che, all’inizio della pandemia, quando così tanti paesi imposero un blocco quasi totale, lo sport era giustamente, non una priorità. Avevo paura che la mia seconda stagione in Formula 2 sarebbe stata rimandata di un anno e con essa, il mio sogno di arrivare in Formula 1. Poi abbiamo iniziato a correre in Austria, ma ho avuto un inizio di stagione davvero terribile. Per due volte ho commesso lo stesso errore, così ho raccolto pochissimi punti nei primi due round”, ha aggiunto.

    La scorsa stagione e la Haas
    “Il momento chiave della scorsa stagione? Non uno in particolare. La verità è che dopo la brutta partenza non ci siamo persi d’animo perché sapevamo di aver lavorato bene con il mio team Prema. Non abbiamo mai perso la fiducia nell’idea che avremmo potuto vincere ed è quello che è successo. Ci siamo concentrati e siamo rimasti uniti, lavorando duramente per recuperare terreno passo dopo passo. Impegno, fiducia in se stessi, lavoro di squadra e divertimento sono stati i fattori che ci hanno visto risalire la classifica e alla fine vincere il titolo, grazie soprattutto a risultati costanti”, ha proseguito. Quanto alla guida di una Hass nella stagione alle porte ha aggiunto: “È stato bello vedere che il nostro approccio ed i risultati ottenuti sono stati premiati in questo modo e devo ringraziare la Ferrari Driver Academy per aver avuto fiducia in me, tanto che la decisione è stata presa ancor prima che si decidesse il campionato. Era importante avere il supporto della FDA, essere in grado di guidare auto di Formula 1, parlare con persone molto esperte e sentirsi semplicemente come se fossi uno di famiglia”. LEGGI TUTTO