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    Mick Schumacher: “Vettel ancora in Formula 1? Sono contento”

    ROMA – Vettel resterà in Formula 1 anche nella prossima stagione. Il pilota tedesco, che sta disputando l’ultimo Mondiale con la Ferrari, ha firmato un contratto con l’Aston Martin. Ad essere entusiasta è Mick Schumacher, il pilota della Prema nonché figlio di Michael, che è atteso al volante di una F1. “Vettel – racconta il leader di F2 durante l’ultimo Gran Premio della Toscana Ferrari 1000 sottolineando come per lui sarà un vero piacere continuare a vedere il quattro volte Campione del Mondo all’interno del paddock – è una persona estremamente alla mano e dai modi gentili, dal quale qui e là ho già ricevuto diversi consigli e suggerimenti in diverse occasioni”. “Sono veramente molto contento che resti in F1 il prossimo anno”, conclude Mick Schumacher in un’intervista dell’emittente tedesca RTL.  LEGGI TUTTO

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    F1, maglietta antirazzista di Hamilton: niente investigazioni dalla Fia

    ROMA – “Non abbandonerò” la lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni razziali, ha assicurato Lewis Hamilton, mentre la FIA – riferisce BBC Sport – ha deciso di non aprire un’indagine sulla maglietta indossata dal pilota Mercedes sul podio al Mugello, benché colta alla sprovvista dal gesto. Sulla t-shirt Hamilton esortava ad “arrestare i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”. Un portavoce della Fia ha riferito che un’indagine è stata esclusa. Scrivendo su Instagram Hamilton ha ringraziato “quelli di voi che continuano a sostenermi e dimostrarmi amore, ve ne sono davvero grato”. Quindi ha aggiunto: “Questo è un viaggio nel quale dobbiamo unirci e sfidare il mondo a tutti i livelli di ingiustizia, non solo razziale”. La Taylor era una donna di colore che, lo scorso marzo, fu uccisa dalla polizia con otto colpi di pistola mentre era nella sua casa a Louisville, Kentucky. La FIA è stata colta di sorpresa dal messaggio di Hamilton – che in precedenza aveva indossato una maglietta con scritto “Black Lives Matter” – ed ha valutato se il campione del mondo di F1 avesse violato l’articolo 1.2 del proprio statuto, che recita: “La FIA deve astenersi dal manifestare discriminazioni a causa di razza, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, origine etnica o sociale, lingua, religione, filosofica o opinione politica, situazione familiare o disabilità nello svolgimento delle proprie attività e di intraprendere qualsiasi azione al riguardo”. La FIA è anche firmataria della Carta Olimpica, che vieta qualsiasi “tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale”. LEGGI TUTTO

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    F1, maglietta antirazzista di Hamilton: la Fia non aprirà inchieste

    ROMA – “Non abbandonerò” la lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni razziali, ha assicurato Lewis Hamilton, mentre la FIA – riferisce BBC Sport – ha deciso di non aprire un’indagine sulla maglietta indossata dal pilota Mercedes sul podio al Mugello, benché colta alla sprovvista dal gesto. Sulla t-shirt Hamilton esortava ad “arrestare i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”. Un portavoce della Fia ha riferito che un’indagine è stata esclusa. Scrivendo su Instagram Hamilton ha ringraziato “quelli di voi che continuano a sostenermi e dimostrarmi amore, ve ne sono davvero grato”. Quindi ha aggiunto: “Questo è un viaggio nel quale dobbiamo unirci e sfidare il mondo a tutti i livelli di ingiustizia, non solo razziale”. La Taylor era una donna di colore che, lo scorso marzo, fu uccisa dalla polizia con otto colpi di pistola mentre era nella sua casa a Louisville, Kentucky. La FIA è stata colta di sorpresa dal messaggio di Hamilton – che in precedenza aveva indossato una maglietta con scritto “Black Lives Matter” – ed ha valutato se il campione del mondo di F1 avesse violato l’articolo 1.2 del proprio statuto, che recita: “La FIA deve astenersi dal manifestare discriminazioni a causa di razza, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, origine etnica o sociale, lingua, religione, filosofica o opinione politica, situazione familiare o disabilità nello svolgimento delle proprie attività e di intraprendere qualsiasi azione al riguardo”. La FIA è anche firmataria della Carta Olimpica, che vieta qualsiasi “tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale”. LEGGI TUTTO

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    F1 Renault, colloqui con la FIA per far svolgere i test ad Alonso

    ENSTONE – “Le cose stanno cambiando ovviamente. L’idea iniziale era che lui (Alonso) provasse la macchina quando fosse stato possibile. Ma adesso crediamo che abbia una gran voglia di provare la Renault: cercheremo di accontentarlo ma usando il buon senso”. Sono queste le parole del team principal della scuderia francese, Cyril Abiteboul, in merito alla possibilità di vedere il pilota di Oviedo provare la vettura alla fine della stagione.
    Appuntamento ad Abu Dhabi
    Il crescendo continuo delle prestazioni della Renault, che il prossimo anno prenderà il nome di Alpine, hanno accresciuto l’interesse del pilota di Oviedo che ora sogna di provare la vettura quanto prima. In una dichiarazione a motorsport.com, riportata dal quotidiano spagnolo Marca, Abiteboul conferma queste voci anche se non sarà facile trovare la giusta modalità visto che il regolamento, in ambito di test, è cambiato molto. Il team principal è consapevole di ciò ma non vuole chiudere le porte perché una clausola specifica che i piloti possono prendere parte al test: “se non hanno partecipato a più di due gare di F1 durante la loro carriera, se non diversamente approvato dalla FIA”.
    Il team francese, dunque, dovrà cercare un accordo con la Federazione per permettere ad Aloso di girare nei test post stagione in programma ad Abu Dhabi: “Sì, è una possibilità. Bisognerà capire se ci sarà questa chance anche in base ai regolamenti dei test: di tutto questo stiamo discutendo con la FIA” ha concluso Abiteboul. LEGGI TUTTO

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    F1 Renault, Alonso potrebbe provare la macchina già nel 2020

    ENSTONE – “Le cose stanno cambiando ovviamente. L’idea iniziale era che lui (Alonso) provasse la macchina quando fosse stato possibile. Ma adesso crediamo che abbia una gran voglia di provare la Renault: cercheremo di accontentarlo ma usando il buon senso”. Cyril Abiteboul, team principal della scuderia francese, ammette come il due volte campione del mondo sia impaziente di iniziare la sua nuova avventura.
    Autorizzazione della FIA
    Il crescendo continuo delle prestazioni della Renault, che il prossimo anno prenderà il nome di Alpine, hanno accresciuto l’interesse del pilota di Oviedo che ora sogna di provare la vettura quanto prima. In una dichiarazione a motorsport.com, riportata dal quotidiano spagnolo Marca, Abiteboul conferma queste voci anche se non sarà facile trovare la giusta modalità visto che il regolamento, in ambito di test, è cambiato molto. Il team principal è consapevole di ciò ma non vuole chiudere le porte perché una clausola specifica che i piloti possono prendere parte al test: “se non hanno partecipato a più di due gare di F1 durante la loro carriera, se non diversamente approvato dalla FIA”.
    Il team francese, dunque, dovrà cercare un accordo con la Federazione per permettere ad Aloso di girare nei test post stagione in programma ad Abu Dhabi: “Sì, è una possibilità. Bisognerà capire se ci sarà questa chance anche in base ai regolamenti dei test: di tutto questo stiamo discutendo con la FIA” ha concluso Abiteboul. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton e la maglietta antirazzista: “Non mi arrenderò”

    ROMA “Voglio che sappiate che non mi fermerò, non mi arrenderò. Non rinuncerò a usare questa piattaforma per far luce su ciò che credo sia giusto. Questo è un viaggio per tutti noi per unirci e sfidare il mondo a ogni livello di ingiustizia”. Così Lewis Hamilton dice la sua attraverso una storia sul profilo ufficiale Instagram dopo le polemiche sulla maglietta indossata subito dopo il GP del Mugello e postata sui social, con la scritta “Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”.
    Mercedes difende Hamilton
    Anche la Mercedes ha preso le difese del campione del mondo in carica. Sul suo profilo ufficiale Twitter infatti ha risposto così a una follower che chiedeva al britannico di tenere fuori la politica dallo sport: “Non stiamo portando la politica nella Formula 1, questi sono problemi riguardanti i diritti umani che stiamo cercando di evidenziare e di cui vogliamo accrescere la consapevolezza. C’è una grande differenza”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton e la maglietta antirazzista: “Non mi fermerò”

    ROMA “Voglio che sappiate che non mi fermerò, non mi arrenderò. Non rinuncerò a usare questa piattaforma per far luce su ciò che credo sia giusto. Questo è un viaggio per tutti noi per unirci e sfidare il mondo a ogni livello di ingiustizia”. Così Lewis Hamilton dice la sua attraverso una storia sul profilo ufficiale Instagram dopo le polemiche sulla maglietta indossata subito dopo il GP del Mugello e postata sui social, con la scritta “Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”.
    La Mercedes difende Hamilton
    Anche la Mercedes ha preso le difese del campione del mondo in carica. Sul suo profilo ufficiale Twitter infatti ha risposto così a una follower che chiedeva al britannico di tenere fuori la politica dallo sport: “Non stiamo portando la politica nella Formula 1, questi sono problemi riguardanti i diritti umani che stiamo cercando di evidenziare e di cui vogliamo accrescere la consapevolezza. C’è una grande differenza”. LEGGI TUTTO