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    Ferrari, Budget Cap: Sainz chiede sanzioni esemplari per la Red Bull

    ROMA – La violazione del budget cap da parte della Red Bull ha infiammato la Formula 1. Nelle ultime settimane non si parlato d’altro e ormai è impossibile non avere una propria opinione in merito. Il team di Milton Keynes ha sforato il tetto di spesa massimo, ma l’infrazione è ritenuta “minore” da parte del regolamento, perciò anche le eventuali sanzioni lo saranno di conseguenza. Nonostante il titolo conquistato da Max Verstappen nel 2021 non sembri essere in discussione, una penalità dovrebbe comunque arrivare. Piuttosto interdetto Carlos Sainz, pilota della Ferrari, che al contrario auspicava sanzioni più severe.
    Sainz ha le idee chiare
    Il pilota spagnolo ha dichiarato: “Le decisioni della Fia devono essere prese in base al regolamento. Per quanto riguarda il budget cap, è già prevista una serie di sanzioni fisse in base a quanto si sfora. Non è un segreto che lo sviluppo sia fondamentale in Formula 1, è tutto per il nostro sport – riporta GPFans – Se un team infrange questa regola, deve ricevere una grande penalità”. Così il ferrarista, che invoca penalità adeguate da parte della Fia. Sainz è solamente una delle tante persone nell’ambiente F1 che hanno chiesto delle sanzioni nei confronti della Red Bull. Polemici infatti i team principal Mattia Binotto e Toto Wolff, ma anche Lewis Hamilton.
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    F1, Sainz: “Il dualismo con Leclerc non apprezzato da chi tifa Ferrari”

    ROMA – L’inizio di stagione 2022 di Carlos Sainz aveva destato più di qualche preoccuapazione, con i tifosi Ferrari, in virtù invece del grande inizio di Charles Leclerc, che speravano in una nomina del monegasco come prima guida del team, senza avere mai il consenso della dirigenza di Maranello che ha sempre voluto mantenere lo stesso trattamento per entrambi. Il pilota spagnolo torna proprio su quei momenti. “Posso capire che dopo le prime gare Charles fosse chiaramente un passo avanti  – ha spiegato ad As – ma da metà stagione in avanti sono migliorato molto. Ho iniziato a lottare di più, ma anche quando sono entrato in lotta sembrava che alcuni non mi volessero. È stato frustrante, soprattutto a livello mediatico. Prima sono stato criticato e poi quando ho iniziato ad avere il passo per stare davanti non andava bene neanche quello”.
    “Calma e fiducia in se stessi”
    La Ferrari ha sempre ritenuto che una coppia di piloti al pari livello possa essere un vantaggio. “Binotto e la squadra riconoscono il dualismo come una virtù, ma una parte delle persone che seguono la Ferrari non vuole che ci siano due piloti dello stesso livello. Io sono convinto che la cosa migliore per la squadra sia che io e Charles siamo il più vicino possibile l’uno all’altro. Sono in F1 da molti anni – ha aggiunto – e so come funziona questo sport. Ho avuto anni molto buoni, inizi pessimi, finali buoni e viceversa. So che, alla fine l’importante è la testa. Essere calmi, avere fiducia in se stessi, forse è uno dei miei punti di forza. Devo sicuramente migliorare come pilota in alcuni aspetti, ma so anche che sono bravo, che sono in grado di dimostrarlo in qualsiasi gara”, conclude il pilota iberico.
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    F1, Sainz e il dualismo con Leclerc: “Chi segue Ferrari non vuole due piloti di pari livello”

    ROMA – L’ottimo inizio stagione 2022 nel mondiale F1 di Charles Leclerc unito ad un avvio incerto di Carlos Sainz aveva spinto molti tifosi a chiedere alla Ferrari di nominare il monegasco come prima guida del team, ma la dirigenza di Maranello ha sempre voluto mantenere lo stesso trattamento. Il pilota spagnolo torna su quei momenti. “Posso capire che dopo le prime gare Charles fosse chiaramente un passo avanti  – ha dichiarato ad As – ma da metà stagione in avanti sono migliorato molto. Ho iniziato a lottare di più, ma anche quando sono entrato in lotta sembrava che alcuni non mi volessero. È stato frustrante, soprattutto a livello mediatico. Prima sono stato criticato e poi quando ho iniziato ad avere il passo per stare davanti non andava bene neanche quello”.
    “Alla fine conta la testa”
    Per molti una coppia così livellata continua a non essere un punto di forza, ma non per la Ferrari.  “Binotto e la squadra la riconoscono come una virtù, ma una parte delle personeche seguono la Ferrari non vuole che ci siano due piloti dello stesso livello. Io sono convinto che la cosa migliore per la squadra sia che io e Charles siamo il più vicino possibile l’uno all’altro. Sono in F1 da molti anni e so come funziona questo sport. Ho avuto anni molto buoni, inizi pessimi, finali buoni e viceversa. So che, alla fine l’importante è la testa. Essere calmi, avere fiducia in se stessi, forse è uno dei miei punti di forza. Devo sicuramente migliorare come pilota in alcuni aspetti, ma so anche che sono bravo, che sono in grado di dimostrarlo in qualsiasi gara”, ha così concluso Carlos Sainz.
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    F1, Rueda su Leclerc: “Un'altra sosta era impossibile”

    ROMA – La pioggia ha influenzato in maniera evidente l’ultimo Gp di F1 andato in scena a Suzuka lo scorso weekend. Una strategia gara che in casa Ferrari puntava a salvare più treni di gomme possibili. Questo secondo quanto afferma il responsabile delle strategie della Rossa Inaki Rueda. “Inizialmente era la nostra idea, poi domenica ci siamo resi conti di come fosse inutile. Avendo possibilità di scegliere con che tipo di gomma partire con pista bagnata, tutti sono andati con l’intermedia perché è una gomma nettamente migliore rispetto alla full wet – ha spiegato Rueda – ma dopo la bandiera rossa la ripartenza dietro alla Safety Car è stata obbligatoriamente con gomme da bagnato estremo. Però, quando due vetture sono rientrate ai box per montare le intermedie, soprattutto dai tempi di uscita di Sebastian Vettel è apparso chiaro quanto fosse vantaggioso il cambio”.
    “Degrado gomme superiore”
    Leclerc, fermatosi ai box insieme a Verstappen, dopo un inizio di gara convincente ha iniziato ad accusare più difficoltà con il passare dei giri. “All’inizio dello stint Leclerc era riuscito ad allungare su Perez, ma poi il nostro degrado gomme è stato superiore rispetto alla Red Bull. Abbiamo anche valutato se optare per un ulteriore sosta, ma non ci sarebbe mai stato abbastanza tempo per tornare al secondo posto, perciò Leclerc ha continuato fino alla fine perdendo di fatto la posizione solo per effetto della penalità”, conclude Rueda. LEGGI TUTTO

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    F1, Rueda: “Impossibile un'altra sosta per Leclerc”

    ROMA – Una gara influenzata dal fattore pioggia che ha reso la strategia gara, nata inizialmente in casa Ferrari per salvare più treni di gomme possibili, abbastanza scontata. Questo afferma il responsabile delle strategie della Rossa Inaki Rueda. “Inizialmente abbiamo pensato a quello, poi domenica ci siamo resi conti di come fosse inutile. Avendo possibilità di scegliere con che gomma partire con pista bagnata, tutti sono andati con l’intermedia perché è una gomma nettamente migliore rispetto alla full wet – ha spiegato Rueda – ma dopo la bandiera rossa la ripartenza dietro alla Safety Car è stata obbligatoriamente con gomme da bagnato estremo. Però, quando due vetture sono subito rientrate ai box per montare le intermedie, soprattutto dai tempi di Sebastian Vettel è apparso chiaro quanto fosse vantaggioso il cambio”.
    “Degrado maggiore per Leclerc”
    Leclerc, fermatosi ai box insieme a Verstappen, poi vincitore della gara, dopo un inizio convincente è calato con il passare dei giri. “All’inizio dello stint Leclerc era riuscito ad allungare su Perez, ma poi – conclude Rueda – il nostro degrado gomme è stato superiore rispetto alla Red Bull. Abbiamo anche valutato se optare per un ulteriore sosta, ma non ci sarebbe mai stato abbastanza tempo per tornare al secondo posto, perciò Leclerc ha continuato fino alla fine perdendo di fatto la posizione solo per effetto della penalità”. LEGGI TUTTO

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    La Red Bull ha sgarrato, ma quanto pagherà?

    ROMA – Non è neve al sole, come temeva Mattia Binotto, o perlomeno non lo è ancora. L’indagine federale condotta dalla Cost Cap Administration ha appurato che la Red Bull nel 2021 ha effettivamente sforato il tetto di spesa rendendosi protagonista di un “Minor Overspend Breach”, un’infrazione minore che però, a osservare bene le cose, minore non è. A carico del team di Max Verstappen c’è anche un’infrazione procedurale, mentre l’Aston Martin è stata protagonista solo di quest’ultima, e la Williams di un vizio di forma già chiarito e sanato (25.000 dollari di multa).
    Cicale e formiche
    Non è poi così importante che gli sgarri accertati non siano gravi quanto quelli di cui si vociferava: l’infrazione della Red Bull è del tipo “minore” e non “materiale”, mentre per l’Aston Martin è procedurale e non minore. Ma nel caso della squadra bibitara sempre di doping finanziario si tratta: Red Bull ha speso nel 2021 più di quanto era consentito – fino al 5% in più che è tantissimo, 7 milioni di dollari – mentre altre squadre si sono tenute prudenzialmente sotto al tetto di spesa, proprio per non inciampare nel regolamento al debutto.
    Tutto è possibile
    Le sanzioni previste per le infrazioni finanziarie cosiddette minori sono pesanti; il problema vero è che la gamma di queste punizioni è tanto ampia da far vacillare la certezza del diritto. I giudici del Cost Cap Adjudication Panel potranno infatti imporre di tutto (a eccezione dell’esclusione dal Mondiale, prevista solo per le infrazioni gravi): dalla multa e la reprimenda alla detrazione di punti nel Mondiale Costruttori e/o Piloti, passando per la sospensione per una o più gare, la riduzione di prove aerodinamiche o dei test, la riduzione del tetto di spesa per anni successivi. Una vaghezza che va di pari passo con la mancanza di trasparenza fin qui riscontrata.
    Sdegno
    Così a questo punto, nell’attesa della sentenza la Ferrari, la Mercedes e le altre squadre vivranno nel timore che i bibitari se la possano cavare con un buffetto, mentre gli accusati hanno accolto la notizia «con sorpresa e disappunto». «Nel 2021 siamo stati al di sotto del limite del tetto dei costi – scrive la Red Bull in una nota, contestando in toto il capo d’accusa – quindi dobbiamo rivedere attentamente le conclusioni della FIA. Nonostante le congetture e le posizioni di altri, esiste un processo previsto dai regolamenti FIA che seguiremo con rispetto, mentre valutiamo tutte le opzioni a nostra disposizione». Ma l’intera procedura potrebbe anche concludersi con una transazione tra FIA e Red Bull.
    Pena esemplare
    Seguiranno lunghe e pedanti disquisizioni tra revisori dei conti e periti di parte, su ogni voce da riportare non in questa riga ma in un’altra, non in questa colonnina ma in una diversa. Intanto Ferrari e Mercedes attendono la pena esemplare che hanno già richiesto: «una multa pesante e una sanzione che limiti la capacità di sviluppo, per evitare che il vantaggio indebitamente acquisito resti nei prossimi anni», aveva detto sabato Binotto, da scontare ovviamente nel 2023.
    Slancio duraturo
    A proposito di azioni che determinano effetti negli anni successivi: sarebbe interessante capire non solo di quanto la Red Bull abbia ecceduto, ma se questo extra budget dello scorso anno sia stato speso per far nascere la RB18 a effetto suolo di questa stagione, garantendosi così l’abbrivio per un intero quadriennio che non conoscerà più cambi regolamentari. Inoltre Ferrari e Mercedes, in buona e numerosa compagnia, sospettano che già il declassamento da “material” a “minor” celi un trattamento di favore nei confronti degli accusati. Mentre la Red Bull dichiara sdegnata di non essere neanche toccata da un eccesso di spesa. Fatto sta che lo scorso anno, come ha dichiarato Lewis Hamilton: “Noi abbiamo concluso lo sviluppo a Silverstone e loro hanno continuato a portare aggiornamenti, almeno quattro, sino alla fine dell’anno”. LEGGI TUTTO