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    Ferrari, Sainz dopo la prima giornata in Giappone: “Venerdì bagnato ma produttivo”

    SUZUKA – “È stato un venerdì molto bagnato, e questo di solito significa non girare più di tanto. Oggi però le condizioni di pista sono rimaste piuttosto stabili e così ho avuto modo di provare sia le gomme intermedie che le wet”. Carlos Sainz ha parlato così dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio del Giappone, diciottesimo appuntamento stagionale. Lo spagnolo della Ferrari ha analizzato le prime due sessioni sul circuito di Suzuka, con la seconda in particolare caratterizzata da pesanti condizioni di bagnato. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Giappone: Russel davanti nelle seconde libere, Ferrari indietro

    SUZUKA – Mercedes fa la voce grossa nella  seconda sessione di prove libere del GP del Giappone:  non si ripete Fernando Alonso, al comando nella prima sessione, ma il miglior tempo lo stampa George Russell che chiude in 1:41.395 precedendo il compagno di squadra Lewis Hamilton, secondo, e Max Verstappen, terzo con un ottimo passo gara e pronto a brindare al titolo in caso di vittoria e giro veloce in gara.
    Ferrari costrette a rincorrere
    Seconde prove libere a due facce per la Ferrari, sempre in pista con Sainz, ma segnata da problemi per Leclerc, che ha potuto girare poco. Lo spagnolo ha chiuso con il sesto tempo, dietro anche a Sergio Perez con l’altra Red Bull e alla Haas di Kevin Magnussen mentre il monegasco è fuori dalla top ten, in undicesima posizione. Davanti a lui, infatti, ci sono Alonso, Bottas, Ocon e Zhou che chiude proprio davanti al monegasco della Rossa. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Giappone: Mercedes al comando nelle FP2, Ferrari costrette a rincorrere

    SUZUKA – La seconda sessione di prove libere del GP del Giappone regala ancora soprese: davanti a tutti, infatti, non ci sono Red Bull o Ferrari, così come non si ripete Fernando Alonso, al comando nella prima, ma le Mercedes che riescono a precedere tutti. Il miglior tempo lo stampa George Russell che chiude in 1:41.395 precedendo il compagno di squadra Lewis Hamilton, secondo, e Max Verstappen, terzo con un ottimo passo gara.
    Ferrari attardate
    Seconde prove libere a due facce per la Ferrari, sempre in pista con Sainz, ma segnata da problemi per Leclerc, che ha potuto girare poco. Lo spagnolo ha chiuso con il sesto tempo, dietro anche a Sergio Perez con l’altra Red Bull e alla Haas di Kevin Magnussen mentre il monegasco è fuori dalla top ten, in undicesima posizione. Davanti a lui, infatti, ci sono Alonso, Bottas, Ocon e Zhou. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Giappone: nelle prime libere il miglior tempo è di Alonso, Sainz 2° davanti a Leclerc

    SUZUKA – Sulla pista bagnata del Giappone la sorpresa porta il nome di Fernando Alonso: Ia guidare il gruppo, nella prima sessione di prove libere c’è infatti la Alpine del pilota spagnolo che è stato più veloce nella prima sessione di prove libere, disputata in condizioni di bagnato, facendo segnare il miglior tempo in 1:42.248mettendosi alle spalle le due Ferrari. Le Rosse, però, sono apparse subito competitive sulla pista bagnata con Carlos Sainz a chiudere secondo e Charles Leclerc in terza posizione, davanti all’altra Alpine guidata da esteban Ocon.

    Bene anche la Haas che porta Kevin Magnussen in quinta posizione davanti alla prima delle Red Bull guidata da Max Verstappen, che questo weekend può laurearsi campione del mondo.  A completare la top ten, poi, ecco l’altra Haas di Mick Schumacher, autore anche di un incidente a sessione terminata, la McLaren di Lando Norris, Valtteri Bottas e Sergio Perez che chiude il gruppo. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Giappone: sorpresa Alonso nelle prime libere, lo spagnolo comanda davanti alle due Ferrari

    SUZUKA – Il weekend del Gran Premio del Giappone si apre con una sorpresa: a guidare il gruppo, nella prima sessione di prove libere c’è infatti la Alpine di Fernando Alonso; il pilota spagnolo è stato il pilota più veloce nella prima sessione di prove libere, disputata in condizioni di bagnato, facendo segnare il miglior tempo in 1:42.248mettendosi alle spalle le due Ferrari. Le Rosse, però, sono apparse subito competitive sulla pista bagnata con Carlos Sainz a chiudere secondo e Charles Leclerc in terza posizione, davanti all’altra Alpine guidata da esteban Ocon.

    Bene anche la Haas che porta Kevin Magnussen in quinta posizione davanti alla prima delle Red Bull guidata da Max Verstappen, che questo weekend punta a chiudere la partita iridata.  A completare la top ten, poi, ecco l’altra Haas di Mick Schumacher, autore anche di un incidente a sessione terminata, la McLaren di Lando Norris, Valtteri Bottas e Sergio Perez.  LEGGI TUTTO

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    La F1 affronta l'onda lunga Budget Cap: può diventare uno tsunami

    TORINO – Il 2021 dovrebbe essere un anno magico per Mohammed Ben Sulayem, che l’ha concluso succedendo a Jean Todt alla guida della Fia, ma finora ha portato al principe saudita solo grane. Prima quella di Michael Masi, il direttore di gara rimosso dopo la gestione molto contestata del duello mondiale di Max Verstappen e Lewis Hamilton, concluso con quell’ormai famosa safety car che all’ultimo giro dell’ultimo GP ad Abu Dhabi è costato all’inglese l’ottavo titolo e contemporaneamente ha dato il primo all’olandese. Adesso la vicenda Budget Cap, il tetto di bilancio (fissato l’anno scorso in 145 milioni di euro) che proprio la Red Bull (e l’Aston Martin, ma non interessa a nessuno, tranne Fernando Alonso che rischia di metterci le chiappe sopra con una penalizzazione) avrebbe sforato in quella stagione. Un vulnus che rischia di minare la credibilità del Circus, tornato di moda e riamato dai giovani.Aver rinviato a lunedì, dopo il GP del Giappone che domenica potrebbe assegnare il titolo bis a Verstappen (per essere sicuro deve vincere con il giro veloce), non aiuta certo. Senza dare credito a chi parla di inciuci vecchio stile, è comprensibile che da parte della Fia ci sia la difficoltà di avere numeri certi sui bilanci, già di per sé (e non solo per la Red Bull e tanto meno per la F1) oggetto spesso di “fantasiose” operazioni (come moltiplicare le società fiscali che fanno capo a una sola: in questo caso ben otto…). Senza contare che nel famigerato regolamento del Budget Cap non ci sono pene scritte e certe. Semmai margini manovra. Complesso essere inattaccabili, anche giuridicamente.Però la sostanza è che se qualcuno ha speso di più per portare in pista più sviluppi ha tratto vantaggio. E un Mondiale deciso all’ultimo giro è facile pensare che sia stato condizionato da tutto ciò. Falsato, come dice chiaramente Lewis Hamilton a Suzuka. Il più duro, anche perché quello che ha pagato di più. Personalmente e come team. Non a caso la Mercedes fa alzare la voce ai suoi piloti. La Ferrari invece, come ormai da tradizione, sceglie una via più politica e meno mediatica. Lavora lontano dai riflettori, per questo Charles Leclerc è più cauto. Ma i benefici di un eventuale aggiramento del Budget Cap nel 2021 avrebbero condizionato anche questa stagione. E visto che la Red Bull ha portato molti sviluppi anche nel 2022, pure la prossima. Un’onda lunga, che fa subito fermata con un argine solido e chiaro. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Leclerc: “Red Bull? Se sbagli devi essere punito”

    SUZUKA – Charles Leclerc ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio del Giappone, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Il monegasco ha commentato il caso che vede coinvolte Red Bull e Aston Martin, accusate dello sforamento del budget cap e in attesa che la Fia decida le eventuali conseguenze e sanzioni. “Se spendi di più sei più veloce, ed è ovvio che se sbagli con le regole devi essere punito, ma non sono io a poter decidere la punizione – ha detto -. Credo però nel lavoro della Fia e in una punizione adeguata per chi infrange le regole”. 
    Verso il Giappone
    “Tutti i piloti adorano il primo settore del circuito, dove c’è una curva dietro l’altra ed è davvero eccitante – ha detto Leclerc in vista del Gp di Suzuka -. Correre qui è bello anche per tifosi che sono super appassionati e creano un’atmosfera unica”. L’obiettivo è la vittoria, ma lo sguardo è inevitabilmente puntato anche al 2023: “Ho fiducia, abbiamo avuto una vettura solida su tutte le piste, anche se mi aspetto una Red Bull molto forte. Le prestazioni non ci sono mai mancate, abbiamo sempre lottato davanti anche se dopo Spa ho capito che non avremmo vinto il titolo. Per lottare per il Mondiale l’anno prossimo dobbiamo mettere tutti i pezzi a posto: la strategia, il management, la prestazione e mettere tutto insieme nel momento giusto”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, a Suzuka per andare oltre il caso budget cap

    TORINO – La Formula 1 che è volata in Giappone per il GP che si corre a Suzuka è pervasa da mille tensioni. Si attende il responso della Fia sugli eventuali sforamenti al budget cap. In molti sostengono che una spesa extra anche solo di 4 o 5 milioni (su 145) significano molto in termini di prestazioni, è la differenza che intercorre tra vincere e perdere. Il pronunciamento federale (se non ci saranno altri ritardi che, a questo punto, sarebbero davvero duri da digerire per tutte le squadre, quelle in regola e quelle non) dovrebbe mettere un punto fermo. Si vedrà con quali risultati, tanto più che il regolamento non stabilisce con esattezza quali siano le pene per chi abbia eventualmente speso troppo.
    PASSO AVANTI – In tutto questo, c’è un Mondiale che – a differenza dell’anno scorso – con ogni probabilità si chiuderà in fretta, forse già in Giappone. Un Mondiale che Verstappen, a parte ogni considerazione sul budget, ha meritato di vincere. La Ferrari ha compiuto un passo in avanti molto grande dall’anno scorso, ma non sufficientemente grande dall’avere costanza di rendimento e soprattutto “passo gara” al livello di quello della Red Bull. E tuttavia, dopo la buona prova a Singapore, potrebbe ripetersi proprio a Suzuka, pur considerando che la pista ha caratteristiche completamente diverse. LEGGI TUTTO