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    Ferrari, Leclerc: “Quest’anno abbiamo fatto un grande passo avanti”

    ROMA – Charles Leclerc ha parlato analizzando la stagione 2022 di Formula 1, conclusa al secondo posto in classifica piloti. Il monegasco della Ferrari, nella prima parte del campionato, si è mostrato pienamente in grado di lottare per il titolo, ma dall’estate in poi le cose non sono andate come in partenza. “È difficile trarre una conclusione sul 2022. Se torno e considero quanta strada abbiamo fatto rispetto allo scorso anno, c’è stato un incredibile passo avanti. Ovviamente non posso ignorare la parte centrale della stagione, che è stata super frustrante – le sue parole riportate da “Motorsport-total” -. Abbiamo guidato il campionato con un grande vantaggio di punti, chiudendolo poi con un grande distacco. Quella è stata una parte frustrante della stagione”.Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Le parole di Leclerc
    “Penso che abbiamo davvero fatto un passo avanti nelle ultime gare in termini di strategia e nel modo in cui abbiamo preso le decisioni – ha aggiunto Leclerc -. Purtroppo non era facile farlo vedere, perché il il ritmo non era buono come all’inizio della stagione”. Il classe 1997 si è poi espresso con ottimismo in vista del 2023: “Dobbiamo solamente eliminare tutti gli errori che abbiamo commesso quest’anno e cercare di migliorare per il prossimo. Sono fiducioso che potremo recuperare la Red Bull in termini di ritmo”. 
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    Ferrari, i rischi e le opzioni per il 2023

    TORINO – Sono ore di intenso travaglio, quelle che si vivono a Maranello. Le dimissioni di Mattia Binotto sono diventate note urbi et orbi nei giorni scorsi, ma non sono un fulmine a ciel sereno: da dopo Abu Dhabi il Team Principal e la Ferrari stavano trattando l’uscita. Questione di dettagli. Del resto, Mattia Binotto non sentiva più la fiducia da parte dei vertici aziendali e la sua decisione di dire basta è stata una logica conseguenza. Non è stato licenziato, questo deve essere detto a onor del vero, caso mai la Ferrari avrebbe voluto aspettare almeno le prime gare del 2023 e decidere dopo aver valutato il valore dell’auto, del progetto e quindi la fondatezza delle ambizioni per il Mondiale futuro. Binotto ha detto no a questa strada. La Ferrari non sembra prontissima, tanto che prende corpo di un interim da parte dell’amministratore delegato, Benedetto Vigna, manager che non si è mai occupato di corse. Ma è ovvio che a Maranello il lavoro prosegue ugualmente, in fondo il progetto della futura monoposto è già ultimato.
    Ruolo tecnico e ruolo manageriale
    Tra le tante voci che si susseguono in queste ore c’è anche quella che vorrebbe un ritorno di Simone Resta, senior designer al tempo di Sergio Marchionne, che negli ultimi anni ha lavorato nelle scuderie satellite (prima la Sauber Alfa Romeo, poi la Haas). Ma anche questa è tutta da verificare. Il suo eventuale ritorno non andrebbe a coprire la casella che lascerà vuota Mattia Binotto, ma interpreterebbe un ruolo più tecnico, lasciando vuoto il ruolo di Team Principal. Per il quale, al momento, c’è solo e sempre il nome di Frederic Vasseur, anche se pare che – almeno in una prima fase – sia stato lui a proporsi piuttosto che la Ferrari a cercarlo. Altri nomi sono stati considerati, tutti teoricamente possibili, ma (da quel che pare di intuire) nessuno disponibile: dal tedesco Andreas Seidl (oggi McLaren) all’austriaco Franz Tost (da una vita in Italia, alla Toro Rosso che oggi si chiama AlphaTauri). Ma siccome, alla fine, la fila di persone che si candida non c’è, può farcela Vasseur. Sempre che – e questo, piaccia o non piaccia è un tema che a Maranello dovranno affrontare – si trovi il modo di mettere intorno a un tavolo lo stesso Vasseur e Nicolas Todt, manager di Charles Leclerc, visto che la rottura tra i due non c’è stata una rottura burrascosa che non risulta sia stata mai sanata. E sarebbe molto difficile pensare di aprire una nuova pagina di storia iniziando con una macchia sulla pagina bianca.
    I piloti? Occhio a Mercedes e Audi
    E i piloti, in tutto questo? Situazione fluida. Binotto e Leclerc un tempo erano strettamente legati, il team principal dimissionario aveva seguito la crescita del monegasco passo a passo. Ma oggi tra i due la sintonia non c’è più. Leclerc vuole un ruolo di prima guida che oggi non ha (e che difficilmente potrà avere, perché i contratti scritti non si possono certo cambiare dall’oggi al domani), spera di avere un’auto vincente, ma intanto tiene sott’occhio cosa accade alla Mercedes (visto che Hamilton va per i 38 anni). Carlos Sainz, sempre ambizioso, sta alla finestra. Ma intanto il padre, legato all’Audi da tempo (anche quest’anno correrà la Dakar con la Casa degli Anelli), ha sondato la Casa tedesca per capire che intenzioni avrà nel 2026. La sensazione è che anche su questo fronte siano necessari chiarimenti.

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    F1, Ferrari non si ferma: a dicembre test Pirelli per il 2023

    ROMA – Non si conclude con i test di Abu Dhabi la stagione 2022 di Ferrari e Alfa Romeo, che a dicembre saranno nuovamente in pista per effettuare alcuni test in vista del prossimo anno in Formula 1. Le due scuderie effettueranno infatti alcuni test chiesti da Pirelli per completare lo sviluppo delle gomme per il 2023. In particolare, i team dovranno provare gli pneumatici rain per il 2023, ma ci sarà anche un altra sessione di test per le gomme slick, in cui sarà impegnata solamente Alfa Romeo. Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Quando saranno i test?
    Si comincia con l’Alfa Romeo, che sarà in pista al Paul Ricard sabato 3 e domenica 4 dicembre, mentre pochi giorni dopo toccherà alla Ferrari sul circuito di Fiorano, sempre con gomme rain. Per quanto riguarda le gomme slick, invece, appuntamento a Portimao dove Alfa Romeo proverà gli pneumatici il 14 e 15 dicembre.
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    F1: test Pirelli per Ferrari e Alfa Romeo a dicembre

    ROMA – Il 2022 di Ferrari e Alfa Romeo prosegue anche dopo i test della Formula 1 effettuati ad Abu Dhabi. Le due scuderie effettueranno infatti alcuni test chiesti da Pirelli per completare lo sviluppo delle gomme per il 2023. In particolare, i team dovranno provare gli pneumatici rain per il 2023, ma ci sarà anche un altra sessione di test per le gomme slick, in cui sarà impegnata solamente Alfa Romeo. 
    Il programma dei test
    Si comincia con l’Alfa Romeo, che sarà in pista al Paul Ricard sabato 3 e domenica 4 dicembre, mentre pochi giorni dopo toccherà alla Ferrari sul circuito di Fiorano, sempre con gomme rain. Per quanto riguarda le gomme slick, invece, appuntamento a Portimao dove Alfa Romeo proverà gli pneumatici il 14 e 15 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Binotto-Ferrari, da Elkann a Leclerc: tutti i motivi dell’addio

    Dopo la vittoria di Charles Leclerc in Australia (terza gara della stagione, secondo centro del ferrarista dopo il successo nella prova inaugurale in Bahrain) nessuno avrebbe pensato – o forse nemmeno avrebbe potuto pensare – che a fine stagione si scatenasse l’inferno a Maranello. Né che Mattia Binotto, l’uomo che – pur con varie difficoltà – aveva traghettato la Ferrari dalle secche del post-Vettel sino al secondo posto del Mondiale, si sedesse alla scrivania per scrivere la lettera di dimissioni. Invece è accaduto. La stagione è proseguita sino a metà estate con una appassionante testa a testa tra il pilota monegasco e Max Verstappen, ma alla fine il pilota olandese e la Red Bull sono riusciti a prevalere senza se e senza ma. Il che ha dato la stura ai malumori.

    Le dimissioni una strada obbligata

    Leclerc deluso

    Attenzione: non si parla di qualche mal di pancia serpeggiante dentro alla Ferrari (ci lavorano centinaia di persone, è naturale che qualcuno non sia contento), ma del senso di delusione che si è impadronito di Charles Leclerc. Deluso, il monegasco, per non avere avuto un’auto competitiva lungo tutto il campionato e deluso soprattutto del fatto di non essere mai riuscito a ottenere lo status di prima guida. Non nel contratto (normale, non c’è mai una clausola di questo tipo), ma nemmeno in pista. A parte questo, ha pesato una certa distanza – più o meno reale, comunque percepita come tale da Binotto – da parte dei vertici aziendali, a cominciare dal presidente John Elkann. Quando quest’insieme di voci, illazioni e pettegolezzi è sfociato in una tempesta mediatica che s’è abbattuta tra il GP del Brasile e quello di Abu Dhabi, la Ferrari se l’è cavata con la smentita formale di qualsiasi ipotesi di siluramento di Binotto. Il minimo sindacale, diciamo.

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    Dimissioni di Binotto strada obbligata, ma ora alla Ferrari si apre un vuoto

    TORINO – Alla fine, l’unica possibilità rimasta erano le dimissioni. E Mattia Binotto le ha rassegnate. Ora sta trattando l’uscita dalla Ferrari ed è chiaro che l’annuncio dell’addio è solo una questione di tempo. Certo, in linea teorica esiste sempre l’opzione “dimissioni respinte”, ma non sembra essere questo il caso. I dirigenti della Ferrari – a cominciare dal presidente John Elkann – non sono soddisfatti dell’esito del Mondiale. Arrivare secondi non è l’obiettivo che la Scuderia possa avere, ma se si guarda al bilancio del 2022 appena concluso e lo si confronta con quello delle stagioni precedenti, ci sarebbero motivi di soddisfazione e anche di ottimismo. Ma tant’è, si è giunti a un punto da cui è difficile tornare indietro, perché la fiducia sembra essere definitivamente venuta a mancare. Binotto ha interpretato una certa distanza presidenziale, dopo la tempesta mediatica seguita al GP del Brasile, come un pesante segnale negativo. E non ha voluto attendere di essere logorato da settimane di voci, di illazioni, di ipotesi sul futuro suo e della sua squadra.

    Il primo esemplare della Ferrari 2023

    Viene da chiedersi se in questo momento, ovvero nelle settimane in cui si sta mettendo a punto il progetto 2023 e si va verso la realizzazione del primo esemplare della nuova monoposto, giorni di lavoro intenso e a volte frenetico, privarsi del responsabile principale sia una mossa giusta oppure avventata. Ma questo punto non sembra più essere un tema in discussione. Sullo sfondo, comunque, rimangono i problemi da risolvere (affidabilità e capacità di sviluppo lungo la stagione ) e quelli irrisolti (le gerarchie tra i due piloti, con Charles Leclerc che certamente non è soddisfatto e Carlos Sainz che coltiva ambizioni in grande). Trovare un equilibrio tra queste istanze non sarà un’impresa facile, né comporterà tempi brevi per chiunque sia chiamato al posto di Binotto. Non resta che attendere la stagione 2023: solo i risultati in pista daranno un giudizio inequivocabile sulle decisioni di queste ore.

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    Ferrari, le parole di Vigna che tornano d’attualità

    Le parole di Vigna

    “L’ho detto in occasione dell’ultima trimestrale – aveva detto Vigna -, non sono soddisfatto del secondo posto perché il secondo è il primo dei perdenti. Abbiamo fatto dei progressi, quindi sono soddisfatto dei progressi fatti, non sono soddisfatto del secondo posto. Credo che il team abbia le carte in regola per poter migliorare nel tempo”. LEGGI TUTTO