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    Ferrari, Leclerc: “Nella seconda parte di stagione Red Bull più forte grazie agli aggiornamenti”

    ROMA – Charles Leclerc è tornato a parlare della stagione 2022 di Formula 1, conclusa al secondo posto in classifica piloti. Il monegasco si è soffermato anche sugli errori commessi da lui e dalla Ferrari nel corso di un’annata caratterizzata da alti e bassi. “Il team fa autocritica, certo e io ne sono parte. Non sono un pilota che critica aspramente in pubblico – ha detto ai microfoni di “Auto, Motor und Sport” -. Però, nelle riunioni, spingo la squadra in avanti, è il mio compito e se faccio degli errori vi rimedio. Se la squadra commette degli errori, è qualcosa pure che deve essere sul tavolo”.Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Le parole di Leclerc
    “Red Bull, soprattutto dopo la pausa estiva, ha compiuto per qualche motivo un passo in avanti e specialmente con Max, non altrettanto con Sergio – ha aggiunto -. Sono stati molto, molto veloci, soprattutto in gara. Non pensiamo di aver perso di più dalla direttiva tecnica (sul porpoising, ndr). C’è un legame temporale tra la sua introduzione e la perdita di velocità da parte nostra, però, a essere sincero, non crediamo abbia nulla a che vedere. È Red Bull che con gli aggiornamenti è diventata più forte”.
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    F1 Ferrari, Leclerc e il Mondiale perso: “Ecco cos’è successo”

    ROMA – “Il team fa autocritica, certo e io ne sono parte. Non sono un pilota che critica aspramente in pubblico. Però, nelle riunioni, spingo la squadra in avanti, è il mio compito e se faccio degli errori vi rimedio. Se la squadra commette degli errori, è qualcosa pure che deve essere sul tavolo”. Charles Leclerc è tornato a parlare della stagione 2022 di Formula 1, conclusa al secondo posto in classifica piloti. Il monegasco si è soffermato anche sugli errori commessi da lui e dalla Ferrari nel corso di un’annata caratterizzata da alti e bassi.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Sulla Red Bull
    “Red Bull, soprattutto dopo la pausa estiva, ha compiuto per qualche motivo un passo in avanti e specialmente con Max, non altrettanto con Sergio – ha aggiunto Leclerc nell’intervista ad “Auto Motor und Sport” -. Sono stati molto, molto veloci, soprattutto in gara. Non pensiamo di aver perso di più dalla direttiva tecnica (sul porpoising, ndr). C’è un legame temporale tra la sua introduzione e la perdita di velocità da parte nostra, però, a essere sincero, non crediamo abbia nulla a che vedere. È Red Bull che con gli aggiornamenti è diventata più forte”.
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    F1, Montezemolo: “Ferrari senza leader, sono preoccupato”

    ROMA – Parlando di Luca Cordero di Montezemolo è impossibile non associarlo alla Ferrari . Il manager emiliano ebbe un primo periodo a Maranello dal 1973 fino al 1977 per poi rientrare nel 1991 come presidente per una guida durata 23 anni e terminate nel 2014 con l’arrivo di Sergio Marchionne. Sotto la sua gestione resta indimenticabile il periodo vincente di Michael Schumacher.
    “Azienda senza leader”
    Una voce autorevole la sua, che non si esprime spesso sulle dinamiche in scena a Maranello, ma in quest’occasione, dopo l’addio di Mattia Binotto, Montezemolo ha voluto esprimere la sua visione. “La situazione in Ferrari mi dispiace e mi vede preoccupato. In questi momenti siccome tengo davvero tanto alla Ferrari preferisco non fare commenti se non constatare che mi sembra un’azienda senza leader e senza una leader”, ha concluso il 75enne bolognese.
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    F1, Montezemolo:

    ROMA – Parlando di Luca Cordero di Montezemolo è impossibile non associarlo alla Ferrari . Il manager emiliano ebbe un primo periodo a Maranello dal 1973 fino al 1977 per poi rientrare nel 1991 come presidente per una guida durata 23 anni e terminate nel 2014 con l’arrivo di Sergio Marchionne. Sotto la sua gestione resta indimenticabile il periodo vincente di Michael Schumacher.
    “Azienda senza leader”
    Una voce autorevole la sua, che non si esprime spesso sulle dinamiche in scena a Maranello, ma in quest’occasione, dopo l’addio di Mattia Binotto, Montezemolo ha voluto esprimere la sua visione. “La situazione in Ferrari mi dispiace e mi vede preoccupato. In questi momenti siccome tengo davvero tanto alla Ferrari preferisco non fare commenti se non constatare che mi sembra un’azienda senza leader e senza una leader”, ha concluso il 75enne bolognese.
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    F1, Binotto subito in pista dopo la Ferrari? La voce che circola in Germania

    ROMA – Ormai da martedì 29 novembre Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. La fine di una collaborazione durata ben 28 anni per l’ormai ex ingegnere della Rossa che ora sta vagliando le varie opzioni per futuri incarichi. Sembra che il nativo di Losanna sia sulla lista dei desideri dell’Alpine per assumere il ruolo di direttore tecnico del team francese, ma nelle ultime ore ha preso piede un possibile passaggio in una delle rivali della Ferrari: la Mercedes.
    I precedenti passaggi da Ferrari a Mercedes
    Manca ancora una comunicazione ufficiale della scuderia di Maranello sul tempo che Mattia Binotto dovrà passare senza poter lavorare per altri team della Formula 1. Solitamente la forbice parla di 6-12 mesi di stop per poi avere il via libera. Non è ancora chiaro in che ruolo Binotto potrà entrare nella formazione esistente della Mercedes, ma non sarebbe la prima volta di un passaggio dalla Rossa alla casa di Brackley. Infatti prima di lui anche Aldo Costa e James Allison hanno deciso di fare lo stesso percorso, cambio di scenario che potrebbe risultare positivo per la carriera dell’ex team principal della Ferrari.
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    F1, Binotto cerca casa: per lui possibile futuro in Mercedes?

    ROMA – Ora che Mattia Binotto ha annunciato il suo addio alla Ferrari, l’ex team princiapal della Rossa cerca una nuova avventura. Messa la parola fine a una collaborazione durata ben 28 anni, l’ormai ex ingegnere della Rossa sta ora vagliando le varie opzioni per futuri incarichi. Sembra che il nativo di Losanna sia sulla lista dei desideri dell’Alpine per assumere il ruolo di direttore tecnico del team francese, ma nelle ultime ore ha preso piede un possibile passaggio in una delle rivali della Ferrari: la Mercedes.
    Come Costa e Allison
    La scuderia di Maranello non si è ancora pronunciata sul periodo di stop che Mattia Binotto dovrà osservare senza poter lavorare per altri team della Formula 1. Solitamente si aggira sui 6-12 messi prima di avere il via libera. Inoltre non è ancora chiaro in che ruolo Binotto potrebbe entrare nella formazione  della Mercedes, ma non sarebbe la prima volta di un passaggio dalla Rossa alla casa di Brackley. Infatti gli anni passati anche Aldo Costa e James Allison hanno deciso di fare lo stesso percorso, cambio di squadra che potrebbe risultare positivo per la carriera dell’ex team principal della Ferrari. LEGGI TUTTO

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    I segreti della Ferrari sono sul mercato

    Bisogna essere matti – ma matti di quelli veri – per essere al vertice di un team di Formula 1 e non vedere in Mattia Binotto un uomo-passepartout. La sua cartella – immagine metaforica, ché forse gli servirebbe un camion, o molti terabit di memoria – contiene tutti i più recenti progetti tecnici ma anche conoscenza di uomini, procedure, prassi, aspetti finanziari divenuti così importanti con il budget cap, e naturalmente gli inconfessabili segreti che la Ferrari ha, come ogni altra squadra. Chissà dunque dove finirà l’ingegnere reggiano, che dubitiamo si dedicherà alla vigna (con la “v” minuscola, of course).
    Qui Mercedes
    Toto Wolff lo chiamerà, se non l’ha già fatto. I due sono in ottimi rapporti e il manager austriaco da tempo vorrebbe sfilarsi dal ruolo di team principal che occupa dal 2013 per giocare a tempo pieno nel ruolo di businessman, peraltro con influenza anche sul Team Mercedes AMG F1 (ne è proprietario per un terzo, alla pari di Daimler AG e Ineos). Non sarebbe certo la prima volta che Mercedes mette le mani su un ingegnere ex ferrarista: ricordiamo Aldo Costa messo alla porta nel 2011 dal presidente Montezemolo, James Allison nel 2016 e il motorista Lorenzo Sassi nel 2017 dal presidente Marchionne (Sassi forse fatto fuori su indicazione di Binotto, allora capo del settore). Tutti in Mercedes a cucirsi al petto gli allori dei titoli mondiali, giunti in serie. I rapporti tra Binotto e Sassi sono pessimi, ma non sarà certamente questo a frenare Wolff, di fronte alla disponibilità di una tale cassaforte di conoscenze a disposizione. Né è un impedimento l’inevitabile periodo di gardening, che per figure così importanti non è solitamente inferiore a un anno: ciò impedisce di recarsi in un posto di lavoro ma non – di fatto – di trasferire ad altri ciò che si sa. 
    Qui Alpine
    Certamente interessato anche Luca de Meo, presidente e a.d. del gruppo Renault: li unisce il fatto di essere stati promossi (sia pure in tempi, con ruoli e modalità diverse) da Sergio Marchionne. E oggi Alpine è l’unico grande costruttore in Formula 1 un po’ al palo come risultati, e con una chiara crisi di leadership all’interno del team. Su tutto e su tutti, poi, la prima logica di mercato: prendere una persona di valore per sottrarla alla concorrenza.
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    F1 Ferrari, Domenicali commenta l’addio di Binotto

    ROMA – Stefano Domenicali sa cosa sta provando Mattia Binotto in queste ore. Anche l’attuale amministratore delegato di Liberty Media, dopo aver guidato la Rossa, ha rassegnato la dimissioni dalla scuderia di Maranello, augurando il meglio all’ormai ex team principal della Ferrari dopo l’arrivo dell’annuncio ufficiale. “Alla luce della posizione che occupo non posso dire nulla – ha spiegato a Marca – se non augurare il meglio a Mattia Binotto per il suo futuro”.
    “Serve Ferrari competitiva”
    La futura scelta della Ferrari – in vista del 2023 – non può essere assolutamente sbagliata per non disperdere la crescita iniziata in questa stagione. “Auguro alla Rossa di trovare una persona che possa proseguire il cammino iniziato quest’anno, che ha visto la Ferrari tornare al vertice e concludere il campionato in seconda posizione. Una Ferrari competitiva  – conclude Domenicali – per il mondo della F1 è importante”
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