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    F1 Ferrari, Sainz e lo stress a inizio stagione: “Non ero abituato a stare davanti”

    ROMA – Non è stato un brutto inizio di stagione per Carlos Sainz nel 2022 della Formula 1, almeno dal punto di vista dei risultati. Fino all’estate, tutte le gare in cui è arrivato al traguardo sono state concluse almeno con un quarto posto. Sono stati però quattro i ritiri fino al Gran Premio d’Austria dello scorso luglio. Come ammesso dallo stesso pilota della Ferrari, le difficoltà nella prima parte del campionato non sono mancate: “Non ero abituato allo stress che deriva da correre per le prime posizioni” – le sue parole riportate da “Racingnews365”.Guarda la galleryAll’asta la Ferrari di Niki Lauda
    Verso il 2023
    “Ho dovuto abituarmi alla macchina all’inizio della stagione, e nelle prime gare sono stato meno competitivo rispetto al finale del campionato – ha aggiunto Sainz -. Spero di trarre vantaggio da questa situazione per l’anno prossimo, mi auguro di avere un inizio di stagione migliore. Anche in questo caso, speriamo di essere al via con una vettura competitiva nel 2023. Stiamo lavorando sodo su questo aspetto, sviluppando il progetto il più possibile”.
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    Ferrari, il vuoto di potere e le settimane che scorrono

    TORINO – Ormai manca poco alla scadenza del mandato di Mattia Binotto alla guida della Ferrari. Non più di un paio di settimane, considerando i giorni festivi. Il Team Principal (ad interim) ha rappresentato la Ferrari all’ultimo Consiglio Mondiale e, conoscendo la persona, c’è da credere che l’abbia fatto al meglio, mettendo gli interessi della Scuderia davanti a tutto. Ma al Galà Fia di fine anno, che si terrà per la prima volta a Bologna, ha deciso di delegare Laurent Mekies: siamo agli sgoccioli. Binotto avrà tempo e modo per trovarsi una collocazione, la storia insegna che gli ex ferraristi in genere hanno sempre mercato. Stupisce che, invece, il processo di ricerca del suo sostituto sia ancora in corso.
    La spietatezza degli avversari
    La Formula 1 è un mondo nel quale la competitività rasenta spesso la spietatezza. Può darsi che a Maranello, senza lasciare trapelare nulla, siano già pronti a una scelta. Ma certo non è quella la sensazione che arriva all’esterno. E a parte i tifosi (o l’eterogeneo mondo del web) i rivali percepiscono questo silenzio come un vuoto di potere, come un segno di debolezza. Ed è certo che cercheranno di approfittarne fino in fondo. In Formula 1 si vince in pista, ma si costruisce la vittoria fuori dalla pista. Inutile fare l’elenco dei tanti casi che confermano questa tesi, è così da sempre.
    I ruoli dei progettisti
    È probabile che a Maranello il lavoro di completamento dell’auto 2023 vada avanti regolarmente, anche perché – molti “osservatori” fanno una grande confusione – il Team Principal non ha tra i suoi compiti quello di progettare un’auto. E nemmeno il direttore tecnico, a dirla tutta, ha questo compito: entrambi hanno una funzione manageriale, di coordinamento e direzione (per progettare ci sono gli ingegneri deputati alle singole aree tematiche). Ed è proprio la mancanza di queste figure di coordinamento che può risultare decisiva, ovviamente in negativo. Senza contare che qualcuno (tra i progettisti, ovviamente, italiano o stranieri) potrebbe avere la tentazione di cercare alternative professionali o magari di seguire il destino dello stesso Binotto. Dunque, non resta che augurarsi che il processo di selezione vada avanti più velocemente di quanto non appaia. Aiuterebbe tutti a trascorrere un sereno Natale.
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    Cresce la Ferrari figlia di Binotto: ecco i dettagli

    ROMA – Tu chiamala, se vuoi, Ferrari ibrida. Non nel senso del motore termico-elettrico, che in quella realtà siamo calati da un bel pezzo, ma proprio di squadra che racchiuderà due elementi tra loro discordanti: la macchina da una parte e tutto ciò che ci gira attorno dall’altra, compreso il nuovo team principal, ruolo per il quale Frédéric Vasseur rimane in pole position (sarà cosa fatta, ma non lo dicono). Paradossalmente il corpo estraneo non sarà il nuovo capo, ma la vettura. Perché il team entrerà in metamorfosi, la Scuderia perderà la sua autonomia, la chimica sarà del tutto nuova e il solo pensarlo fa tremare le vene, ma la macchina – la Rossa! Il corpo oggetto di venerazione planetaria – sarà quella firmata da Mattia Binotto, piaccia o meno.
    Meriti ed eredità
    Cosa ne verrà fuori dunque? La nuova dirigenza metterà il cappello sui pregi cercando di assumersene il merito? O in presenza di un difetto lo esalterà per denunciare la molto italica “pesante eredità ricevuta”? Di certo la macchina-di-Binotto-nel-team-di-Vasseur, ibrido tendente al mostruoso, promette di essere «una bomba» come ha rivelato Günther Steiner, capo della Haas. Giovedì scorso ha incontrato Binotto, quindi ha riferito: «Mi ha detto che il motore del 2023 sarà una bomba. E se sarà competitivo ciò sarà positivo anche per noi, perché vorrà dire che avremo una grande power unit». Ricordiamo che nulla sta accadendo per caso: la fragilità del motore Ferrari nel 2022 fu il prezzo da pagare – previsto e accettato – per l’investimento sul 2023. Si volle varare un’unità che avrebbe permesso alla Ferrari di uscire dalla crisi innescata dalle sanzioni di fine 2019 e di tornare a battersi alla pari con Mercedes e Honda. L’asticella della potenza fu posta molto in alto perché in quel campo non si sarebbe potuto toccare più nulla, per regolamento, mentre gli interventi sull’affidabilità sono consentiti.
    Punti forti
    Secondo investimento sul 2023: non rattoppare i problemi che causarono le fragorose rotture del 2022 (Barcellona e Baku per Charles Leclerc, Red Bull Ring per Carlos Sainz), ma intervenire profondamente sulle cause, identificate nella zona dell’iniezione (quella più innovativa del motore 066/7). Ciò ha imposto un calo delle potenze, che saranno nuovamente disponibili nel 2023. Ma nella Ferrari reloaded. Poi tutte le migliorie apportate all’aerodinamica, sempre dallo staff di Binotto: la conferma della carrozzeria-ala dalle linee morbide, ancorché riviste, un nuovo fondo concettualmente simile a quello della Red Bull, più alto (come richiesto dalla direttiva tecnica 39 entrata in vigore per ridurre il saltellamento) ma finalmente con un adeguamento delle sospensioni, non modificabili nella scorsa stagione.
    Il vantaggio
    Geometrie invariate (push rod anteriore e pull posteriore, come negli ultimi anni) perché la F1-75 è una nuova vettura e non ci sono schemi da rompere, e non per ultimo una nuova conoscenza delle gomme, che infatti negli ultimi GP non hanno mostrato criticità nell’usura. Lo stesso Binotto poco prima del suo esonero – ah no, scusate, sono dimissioni – aveva messo in chiaro: «I due grandi aspetti da migliorare nel 2023 saranno l’affidabilità della power unit, priorità assoluta, e la velocità della macchina perché siamo stati spesso molto competitivi in qualifica, ma non sempre in gara». Tenendo conto che Red Bull potrà sviluppare meno della Ferrari in galleria del vento (e non di poco: -15% dopo le sanzioni per sforamento del budget cap 2021) e che il ritorno di Mercedes al vertice non è scontato, la Rossa che verrà potrebbe davvero recitare un ruolo da primadonna. Ma non sarà Binotto a godersela. Poi la vera Ferrari di Vasseur o chi per lui la vedremo nel 2024, ma questa è un’altra storia.
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    Ferrari, Sainz su Leclerc: “Ho copiato il suo stile di guida”

    ROMA – Carlos Sainz ha spiegato  il processo di adattamento alla F1-75, la vettura utilizzata dalla Ferrari nel Mondiale 2022 di Formula 1. Il pilota spagnolo, al suo secondo anno con la scuderia di Maranello, è riuscito poi a luglio a trionfare per la prima volta in carriera nel Gran Premio della Gran Bretagna. Il lavoro per sentirsi a suo agio sulla monoposto di quest’anno è però stato impegnativo: “Ho dovuto reinventarmi in molti aspetti. Ho copiato qualcosa dallo stile di guida di Leclerc e ho dovuto adattare un po’ l’assetto della macchina al mio stile – le sue parole riportate da “Marca” -. Ho fatto degli errori lungo il percorso, che mi hanno fatto fare un passo indietro e poi due avanti . Ma la cosa importante è che ora sono lì”.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Verso il 2023
    Sainz ha chiuso al quinto posto il Mondiale 2022 di Formula 1, e l’obiettivo è certamente andare ben oltre il piazzamento di quest’anno. Lo spagnolo, però, guarda con grande fiducia al 2023: “Il lavoro che io e gli ingegneri abbiamo fatto quest’anno mi riempie di ottimismo e orgoglio” – ha affermato.
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    F1 Ferrari, Sainz: “Ho copiato la guida di Leclerc”

    ROMA – “Ho dovuto reinventarmi in molti aspetti”. Carlos Sainz ha spiegato così il processo di adattamento alla F1-75, la vettura utilizzata dalla Ferrari nel Mondiale 2022 di Formula 1. Il pilota spagnolo, al suo secondo anno con la scuderia di Maranello, è riuscito poi a luglio a trionfare per la prima volta in carriera nel Gran Premio della Gran Bretagna. Il lavoro per sentirsi a suo agio sulla monoposto di quest’anno è però stato impegnativo: “Ho copiato qualcosa dallo stile di guida di Leclerc e ho dovuto adattare un po’ l’assetto della macchina al mio stile – le sue parole riportate da “Marca” -. Ho fatto degli errori lungo il percorso, che mi hanno fatto fare un passo indietro e poi due avanti . Ma la cosa importante è che ora sono lì”.Guarda la galleryAll’asta la Ferrari di Niki Lauda
    Ottimismo per il 2023
    Sainz ha chiuso al quinto posto il Mondiale 2022 di Formula 1, e l’obiettivo è certamente andare ben oltre il piazzamento di quest’anno. Lo spagnolo, però, guarda con grande fiducia al 2023: “Il lavoro che io e gli ingegneri abbiamo fatto quest’anno mi riempie di ottimismo e orgoglio” – ha affermato.
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    F1 Ferrari: Leclerc a Bologna per la premiazione Fia

    ROMA – Charles Leclerc sarà presente alla premiazione della FIA, in programma venerdì 9 dicembre a Bologna. Il monegasco della Ferrari non è certo reduce dalla stagione che desiderava, ma sarà ugualmente premiato per il secondo posto in classifica piloti dietro al campione del mondo Max Verstappen. Archiviato il 2022, poi, sarà tempo di pensare al prossimo anno e al lavoro da fare per lottare con più sicurezza per il titolo, un obiettivo rimasto vivo soltanto per metà anno.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Presente anche Mekies
    Anche Laurent Mekies, direttore sportivo della Ferrari, sarà alla premiazione per ritirare il premio ottenuto grazie al secondo posto in classifica costruttori. Mattia Binotto, team principal dimissionario, rappresenterà invece il Cavallino al Consiglio Mondiale della Fia in programma oggi, mercoledì 7 dicembre.
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