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    Ferrari “fredda” e Leclerc leader, la ricetta di Domenicali per ripartire in F1

    ROMA – Analizzare i punti deboli ma soprattutto non farsi prendere dalle emozioni: questa la ricetta che Stefano Domenicali suggerisce alla Ferrari per non scoraggiarsi dopo l’incerto avvio di stagione di F1 nel GP del Bahrain; e un ruolo fondamentale lo dovrà avere anche Charles Leclerc, visibilmente frustrato dopo il problema occorso alla sua SF-23, e che potrebbe costargli caro in vista dei prossimi appuntamenti. “Penso che un grande atleta proprio in questi momenti debba avere la personalità per essere un punto di riferimento all’interno della squadra”, ha sottolineato Domenicali nell’intervista rilasciata a Sportmediaset. Secondo l’ex team principal del Cavallino, il monegasco deve prendere in mano la situazione, in quelli che sono gli anni più importanti della sua carriera: “Deve pretendere che la squadra metta a sua disposizione la miglior macchina possibile, ma al tempo stesso lui non può permettersi alcun tipo di errore. Lui deve essere molto pragmatico perché vincere con la Ferrari è qualcosa di straordinario e altre squadre in questo momento non gli possono dare la possibilità di lottare per la vittoria. Deve essere lui a trascinare la squadra, che sta attraversando sicuramente un periodo non facile”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Marko sul motore Ferrari: “Il più potente, ma non affidabile”

    ROMA – “La Ferrari ha il motore più potente di tutti, ma a cosa serve se non è affidabile?”. A chiederselo è Helmut Marko, facendo riferimento al Gran Premio del Bahrain, primo appuntamento del mondiale di F1. L’ex pilota, intervistato da Servus Tv, si è poi soffermato sulla doppietta di Red Bull, con la vittoria di Verstappen seguito da Perez, sottolineando: “In Bahrain ha fatto la differenza la nostra gestione gomme, ma c’è da dire che l’asfalto di Sakhir è particolare, per cui non è detto che riusciremo a ripeterci in questo modo lungo l’arco della stagione”.  LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, le difficoltà nei numeri: tra le scuderie meno migliorate rispetto al 2022

    ROMA – Il primo weekend di gara della stagione 2023 di F1 è andato in archivio, ed è quindi possibile tracciare i primi bilanci sul nuovo equilibrio delle forze in campo. In particolare, quando andato in scena sul circuito di Sakhir ha messo in mostra non solo la supremazia della Red Bull, per certi versi preannunciata, ma soprattutto l’exploit dell’Aston Martin, che si è confermata dopo le buone indicazioni emerse dai test; Ferrari, invece, non ha fatto il passo in avanti che ci si attendeva, e a questo si è aggiunto il problema che ha fermato Charles Leclerc. Un indicatore, certamente non esaustivo ma comunque significativo, delle difficoltà del Cavallino emerge anche confrontando quanto si sono migliorate le diverse scuderie in termini di tempi sul giro in qualifica tra il 2022 e il 2023. In questa classifica, Ferrari emerge come la terzultima scuderia, con un miglioramento di soli 558 millesimi. La migliore è proprio Aston Martin, con ben 2″4 tolti al cronometro rispetto al 2022. Notevole anche il miglioramento di Williams (-1.203), mentre Red Bull è terza con quasi un secondo tolto. Giù dal podio Mercedes (-0.708), che però non è poi riuscita a migliorarsi in gara. LEGGI TUTTO

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    La Ferrari è già sotto esame: gli errori e i rimedi, 15 giorni per svoltare

    TORINO – Riavvolgere il nastro, per provare a capire cosa sia successo. La Ferrari vista in Bahrain è stata troppo brutta per essere vera, troppo triste in confronto a quella allegra che si era vista alla presentazione. È una Ferrari attonita dalla contro-prestazione della prima gara. Frederic Vasseur non può avere colpe, l’auto era già pronta quando lui è arrivato a Maranello, ma – dopo le lunghe riunioni con gli ingegneri e le ricognizioni tecniche – alcuni limiti non erano stati previsti, probabilmente Vasseur è il primo che non si aspettava la “legnata” ricevuta a Sakhir. Il manager francese, sin dai suoi primi giorni, ha indicato nell’affidabilità il primo problema da risolvere eppure proprio da quel fronte sono arrivati i guai, perché senza la rottura sull’auto di Leclerc sarebbe stato possibile arrivare con due auto in fondo, probabilmente il monegasco sarebbe salito sul podio (Alonso permettendo). LEGGI TUTTO

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    Ferrari, il ritiro di Leclerc e i precedenti di Schumacher: la statistica

    ROMA – La Ferrari è incappata in un inizio di stagione decisamente complicato nella nuova stagione di F1. Al gap con Red Bull già noto e pronosticabile, infatti, nel GP inaugurale in Bahrain si è aggiunto il colpo di scena del ritiro di Charles Leclerc, per motivi ancora tutti da chiarire. Uno “shock”, lo ha definito Frederic Vasseur, e in effetti l’affidabilità doveva essere una delle poche certezze di una SF-23 ancora in fase di rodaggio da diversi altri punti di vista. Un avvio negativo, che non può essere di buon auspicio per il resto della stagione; il trend degli ultimi 28 anni, infatti, è chiaro: nel periodo considerato, a partire dall’epoca Michael Schumacher, nessun pilota della Ferrari ha vinto il titolo iridato dopo essere incappato in un ritiro nel primo Gran Premio.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, da Schumacher a Leclerc: com’è finita la stagione dopo il ritiro al debutto

    ROMA – La stagione 2023 di Formula 1 non è certo cominciata come sperato, per Ferrari. Al gap con Red Bull già noto e pronosticabile, infatti, nel GP inaugurale in Bahrain si è aggiunto il colpo di scena del ritiro di Charles Leclerc, per motivi ancora tutti da chiarire. Uno “shock”, lo ha definito Frederic Vasseur, e in effetti l’affidabilità doveva essere una delle poche certezze di una SF-23 ancora in fase di rodaggio da diversi altri punti di vista. Un avvio negativo, che non può essere di buon auspicio per il resto della stagione; il trend degli ultimi 28 anni, infatti, è chiaro: nel periodo considerato, a partire dall’epoca Michael Schumacher, nessun pilota della Ferrari ha vinto il titolo iridato dopo essere incappato in un ritiro nel primo Gran Premio.  LEGGI TUTTO

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    Il gesto di Leclerc dopo il disastro Ferrari in Bahrein: torna ai box e fa una cosa sorprendente

    Leclerc non c’è, ma non è disposto ad alimentare le polemiche in casa Ferrari, nonostante i deludenti risultati nel GP d’esordio in Barhein e la delusione per il ritiro forzato, il pilota monegasco tiene alto il morale del team.
    Il ritiro brucia, ma Leclerc abbraccia tutti
    Non si arrende all’evidenza del risultato, fa gruppo e dimostra doti da leader: Charles Leclerc ci tinene a sottolineare che il clima in casa Ferrari sia cambiato e dopo il doloroso ritiro nel primo GP della stagione, anzichè prendersela contro tutto e tutti, rientra nei box, salutando e ringraziando, uno per uno, tutti i componenti del team. Un gesto sorprendente e inedito, ma anche intimamente apprezzato da tutti i presenti.
    Sainz, non mi sorprende non poter lottare neache con Alonso
    Ferrari, Vasseur e la frase che spaventa tutti
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