F1 Ferrari, Vettel: “Mai pentito di essere venuto a Maranello”
Il pilota tedesco conferma come nonostante l’addio alla Rossa a fine 2020 è sempre rimasto fedele alla scelta compiuta quando era in Red Bull LEGGI TUTTO
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Il pilota tedesco conferma come nonostante l’addio alla Rossa a fine 2020 è sempre rimasto fedele alla scelta compiuta quando era in Red Bull LEGGI TUTTO
MARANELLO – Il sindaco di Firenze Dario Nardella, l’ingegner della Ferrari Mattia Binotto insieme ai rispettivi collaboratori si sono incontrati ieri a Maranello in vista del grande evento del prossimo 13 settembre. Al centro della riunione ci sono stati gli aspetti organizzativi del Gran Premio del Mugello e la giornata della festa per il millesimo Gp della Ferrari che in parte coinvolgerà anche i tifosi, nel rispetto delle misure di sicurezza per il distanziamento sociale.
Firenze e Ferrari gran connubio
Il primo cittadino di Firenze non ha nascosto la sua gioia: “Siamo onorati di ospitare a Firenze la festa del millesimo Gran premio della Ferrari. Parliamo dell’unica scuderia che ha fatto tutte le edizioni della Formula 1 e difatti raggiunge per prima il traguardo numero 1000. Firenze e Ferrari sono un connubio straordinario nel mondo, all’insegna della genialità, della creatività e della cultura italiana”. Nardella era accompagnato dall’assessore allo sport Cosimo Guccione e dal consigliere delegato allo sport della Città metropolitana Nicola Armentano. LEGGI TUTTO
Il sindaco di Firenze e il team principal della Rossa hanno fatto, a Maranello, un punto sulla gara e sulla festa in programma per il Cavallino il prossimo 13 settembre LEGGI TUTTO
MARANELLO – C’era bisogno di un cambiamento in casa Ferrari. Dopo le prime tre gare del Mondiale 2020 sono emersi molti problemi in casa della Rossa e così a Maranello hanno deciso di dare una sterzata. La Scuderia Ferrari, come si legge in una nota, comunica di aver rivisto la struttura organizzativa dell’area tecnica “al fine di renderla più efficiente e orientata allo sviluppo della prestazione, rivedendone l’impostazione in maniera da definire una catena di comando non più orizzontale e affidando ai responsabili di ciascuna area tutte le deleghe necessarie al raggiungimento degli obiettivi preposti”.
Nuova organizzazione
A tale scopo è stata creata anche una nuova area, denominata Performance Development, affidata alla responsabilità di Enrico Cardile. Le altre aree di competenza non hanno subito cambiamenti: Enrico Gualtieri rimane responsabile della Power Unit, Laurent Mekies è direttore sportivo e responsabile delle attività di pista mentre Simone Resta rimane a capo dell’area Ingegneria Telaio. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha commentato i cambiamenti a Maranello: “Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, abbiamo voluto intervenire sulla struttura organizzativa dell’area tecnica in modo da rendere sempre più veloce ed efficiente il processo di ideazione e sviluppo della prestazione della vettura. C’era bisogno di dare una sterzata, identificando in maniera più netta responsabilità e processi e, al tempo stesso, ribadendo la fiducia dell’Azienda in questo gruppo tecnico”.
Valore delle persone
Il team principal della Rossa spiega anche la funzione della nuova sezione: “L’area affidata ad Enrico Cardile, che si avvarrà del contributo di esperienza di Rory Byrne e continuerà a contare su un tecnico preparato come David Sanchez, sarà il fulcro dello sviluppo della prestazione della monoposto. Siamo convinti che il valore delle persone Ferrari sia di assoluto livello e non abbia nulla da invidiare a quello dei nostri maggiori concorrenti, però dovevamo intervenire per dare un segnale forte di discontinuità, alzando l’asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area. L’abbiamo detto più volte ma vale la pena ripeterlo: abbiamo iniziato a gettare le fondamenta di un processo che ci deve portare a costruire un nuovo ciclo vincente, duraturo nel tempo”.
Il manager conferma poi che non sarà una strada rapida e in discesa: “È un percorso lungo, che può subire delle battute d’arresto come quella che stiamo vivendo attualmente in termini di risultati e di prestazione, ma che ci deve veder reagire con forza e determinazione per ritornare il prima possibile ad essere protagonisti assoluti in questo sport. Questo è ciò che vogliamo tutti noi e quello che si aspettano i nostri tifosi in tutto il mondo” conclude Binotto. LEGGI TUTTO
Il team principal della Rossa commenta la nuova struttura organizzativa di Maranello con la nascita di una nuova area con a capo Enrico Cardile LEGGI TUTTO
Non salta nessuno: non adesso almeno, pur non mancando le buone ragioni. Nella SF1000 s’annidano magagne piuttosto serie, ed è evidente che qualcuno a Maranello ne porti responsabilità. Il problema è che non s’è capito quali siano le peggiori pecche del progetto Ferrari: e come fai a cacciare questo o quel tecnico, se non hai ancora compreso dove la vettura sia fallata? Mattia Binotto continua a fare dichiarazioni vaghe: dopo l’Austria aveva detto che «potrebbe dipendere non per forza da una parte sola della vettura, potrebbe essere un problema di metodo, di progetto, o di concetto». Anche ieri ha dichiarato che «il progetto complessivo della vettura va rivisto, se necessario dobbiamo ridiscutere anche l’organizzazione per migliorare e rinforzare il metodo di lavoro dove ce n’è più bisogno. Per questo dobbiamo, come squadra, capire quali siano le dinamiche che ci hanno portato alla situazione attuale. Non è tagliando teste che si fa andare più forte una macchina». […]
La strategia della Ferrari
Se ai tempi di Schumi si poteva fare tutto, anche girare contemporaneamente in tre circuiti diversi, ora bisogna lavorare di fino, di concetto: fare poche manovre che siano fondamentali, e azzeccarle. Per niente facile. L’indagine non si esaurirà prima del secondo GP a Silverstone, perché dopo aver corso su piste affatto diverse quali sono Red Bull Ring e Hungaroring, bisognerà osservare la SF1000 anche su un circuito con curvoni veloci. Fondamentale sarà farlo (weekend del 2 agosto) ma anche rifarlo (9 agosto), perché la possibilità di effettuare comparazioni tra diverse soluzioni sulla stessa pista, a una settimana di distanza, è tecnicamente preziosa. Successivamente, dopo Silverstone 2, si deciderà dove e come spendere i gettoni di sviluppo. E’ chiaro che si tratterà di correttivi, ma Binotto e i capoccia dei vari reparti sperano sempre che la macchina si possa risistemare in modo da manifestare un potenziale inespresso. Fino a quel momento nessuna decisione traumatica, non ci saranno allontanamenti, ciò che potrebbe avvenire nella seconda parte del campionato.
Ora a rischiare è Binotto
Questo è il margine di manovra che John Elkann (avvertenza: si tratta del presidente della Ferrari) e l’amministratore delegato Louis Carey Camilleri hanno garantito all’attuale team principal. Se la Ferrari si rimetterà in corsa con possibilità di varare una macchina nettamente migliore nella prossima stagione (telaio bloccato, un’evoluzione di motore consentita ma ampio margine di manovra su aerodinamica e sospensioni) Binotto potrà cambiare alcuni responsabili e continuare a condurre, in caso contrario sarà molto probabilmente lui a pagare. Nessuno in questo momento, a Maranello, sembra mettere in dubbio il fatto che Binotto possa vivere giornate di quarantott’ore, visto che sia ogni team principal, sia ogni direttore tecnico, è con la testa sul lavoro ventiquattr’ore su ventiquattro. LEGGI TUTTO
ROMA – “Ferrari? Tornerei a Maranello a piedi ieri, ma ho zero possibilità”. Luca Cordero di Montezemolo, parlando ai microfoni di “La Politica nel pallone” su Gr Parlamento, analizza il difficile avvio della Rossa e conferma come la scuderia gli sia rimasta nel cuore.
Mancanza di organizzazione
L’ex presidente di Maranello negli anni d’oro di Schumacher ha espresso il suo pensiero sulla Ferrari: “Dobbiamo avere il coraggio di dare per persa questa stagione, ma sono molto preoccupato per le prossime: la dirigenza della Ferrari deve prendere adesso decisioni coraggiose, prendere il toro per le corna”. Montezemolo analizza le difficoltà della Rossa: “Il problema di oggi nasce dall’organizzazione: adesso una sola persona, e giovane, ha molte responsabilità sulle spalle. Di fatto Mattia Binotto è solo e deve gestire anche i piloti. Mi sembra eccessivo parlare di rifondazione della squadra, ma va rimesso mano il prima possibile all’organizzazione. E se la macchina non sarà nettamente migliorata sarà ancora peggio l’anno prossimo. Bisogna anche avere il coraggio di dire che questa stagione è persa, perché qui ci stiamo giocando anche il ’21 e il ’22: sono molto preoccupato”.
Convivenza difficile tra piloti
Montezemolo ha poi parlato della situazione piloti in casa Ferrari: “Sinceramente non avrei annunciato così presto l’addio di Vettel. Avrei tenuto ancora un po’ l’indecisione anche perché la pressione su Leclerc ora è grande: non ci dimentichiamo che è giovanissimo, è arrivato soltanto lo scorso anno alla Ferrari e non ha vinto ancora nulla”. Il manager si è poi soffermato sul monegasco: “Oggi non è facile far convivere due numeri uno ed è stata giusta la scelta di averne soltanto uno, ma avrei aspettato per annunciarla. A chi somiglia Leclerc? Molto difficile dirlo, non l’ho seguito da vicino. In ogni caso il problema della Ferrari non sta nei piloti, ma in una macchina molto lontana dalla competitività. Non penso che per migliorare bastino un musetto o un alettone: c’è una gara ogni settimana o al massimo ogni 15 giorni, con questa organizzazione vedo difficile sviluppare la macchina o pensare al futuro, è un momento molto delicato”.
Occasione mancata
Montezemolo è poi tornato a commentare la possibilità avuta di diventare capo della Formula 1: “Non mi piace parlarne perché’ mi dispiacque molto. Quando ricevetti la proposta arrivò il veto della Ferrari: avremmo avuto un italiano in un ruolo importante, un uomo della Ferrari. Mio padre mi diceva: stai attento che la gente è gelosa del passato. Mi spiace perché è un mestiere che mi sarebbe piaciuto”. LEGGI TUTTO
ROMA – “Ferrari? Tornerei a Maranello a piedi ieri, ma ho zero possibilità”. Sono queste le parole di Luca Cordero di Montezemolo ai microfoni di “La Politica nel pallone” su Gr Parlamento parlando del difficilissimo momento delle Rosse.
Stagione persa
L’ex presidente di Maranello negli anni d’oro di Schumacher ha espresso il suo pensiero sulla Ferrari: “Dobbiamo avere il coraggio di dare per persa questa stagione, ma sono molto preoccupato per le prossime: la dirigenza della Ferrari deve prendere adesso decisioni coraggiose, prendere il toro per le corna”. Montezemolo analizza le difficoltà della Rossa: “Il problema di oggi nasce dall’organizzazione: adesso una sola persona, e giovane, ha molte responsabilità sulle spalle. Di fatto Mattia Binotto è solo e deve gestire anche i piloti. Mi sembra eccessivo parlare di rifondazione della squadra, ma va rimesso mano il prima possibile all’organizzazione. E se la macchina non sarà nettamente migliorata sarà ancora peggio l’anno prossimo. Bisogna anche avere il coraggio di dire che questa stagione è persa, perché qui ci stiamo giocando anche il ’21 e il ’22: sono molto preoccupato”.
Tempistiche sbagliate
Montezemolo ha poi parlato della situazione piloti in casa Ferrari: “Sinceramente non avrei annunciato così presto l’addio di Vettel. Avrei tenuto ancora un po’ l’indecisione anche perché la pressione su Leclerc ora è grande: non ci dimentichiamo che è giovanissimo, è arrivato soltanto lo scorso anno alla Ferrari e non ha vinto ancora nulla”. Il manager si è poi soffermato sul monegasco: “Oggi non è facile far convivere due numeri uno ed è stata giusta la scelta di averne soltanto uno, ma avrei aspettato per annunciarla. A chi somiglia Leclerc? Molto difficile dirlo, non l’ho seguito da vicino. In ogni caso il problema della Ferrari non sta nei piloti, ma in una macchina molto lontana dalla competitività. Non penso che per migliorare bastino un musetto o un alettone: c’è una gara ogni settimana o al massimo ogni 15 giorni, con questa organizzazione vedo difficile sviluppare la macchina o pensare al futuro, è un momento molto delicato”.
Peccato per la Formula 1
Montezemolo è poi tornato a commentare la possibilità avuta di diventare capo della Formula 1: “Non mi piace parlarne perché’ mi dispiacque molto. Quando ricevetti la proposta arrivò il veto della Ferrari: avremmo avuto un italiano in un ruolo importante, un uomo della Ferrari. Mio padre mi diceva: stai attento che la gente è gelosa del passato. Mi spiace perché è un mestiere che mi sarebbe piaciuto”. LEGGI TUTTO
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