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    F1, Rueda: “Con Leclerc abbiamo pensato di resistere”

    ROMA – “Leclerc era in una situazione in cui aveva appena cambiato le gomme, passando dalle dure alle medie. Le aveva montate da una decina di giri e stavano funzionando benissimo in condizioni di umido. Al giro 50 ci siamo trovati nel momento della decisione difficile. Le opzioni erano, pioggia che aumenta e podio alla portata se riusciamo a passare le due macchine davanti a noi o si fermano per il pit stop. Oppure rientriamo per il cambio e ci ritroviamo al 7° o 8° posto”. Queste le parole di Inaki Rueda nel consueto “Race debrief” della Ferrari dopo il Gran Premio di Russia, quindicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il direttore strategico della Ferrari ha spiegato le scelte fatte nelle fasi finali della gara di Sochi, quando Charles Leclerc è rimasto in pista, finendo quindicesimo dopo l’aumento della pioggia. “Ci siamo detti che secondo noi la pioggia sarebbe aumentata e che quindi restare in pista con le gomme slick sarebbe stato molto difficile – ha detto Rueda -. Ma se avessimo resistito per tre giri un grande risultato sarebbe stato alla portata. E così abbiamo deciso di restare in pista”.
    Su Sainz
    “Certo, ora sappiamo che è stata la decisione sbagliata, però bisogna considerare che queste situazioni si verificano spesso, una per esempio già sabato nelle qualifiche, quando la pista ha iniziato ad asciugarsi e con Sainz dovevamo decidere se mettergli le gomme da asciutto o rimanere fuori a giocarsi la pole con le intermedie – ha aggiunto -. Abbiamo deciso di rischiare le gomme da asciutto e bisogna ringraziare Carlos di essere stato molto bravo a fare il tempo”. Rueda ha parlato anche della strategia usata con Sainz: “Montava le dure usate 31 giri e quindi avrebbe dovuto comunque fermarsi per mettere le medie o le intermedie. Ha messo le intermedie, perdendo poche posizioni ma non c’era alternativa, abbiamo infatti capito che non avrebbe comunque finito la gara se non gli avessimo cambiato le gomme LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton e l'ipotesi Ferrari: “Non so perché non sia mai stato possibile”

    La prossima stagione
    Nel 2022 ci saranno numerosi cambiamenti viziati da un grande equilibrio, almeno sulla carta: “Onestamente non mi spavento per questo – ammette Hamilton in una lunga intervista a Sky Sport -. Guardando al prossimo anno, è probabile che le prestazioni delle auto siano più ravvicinate. Le gare saranno più intense, perciò l’abilità di guida potrà avere un grosso peso. Ed è per questo che voglio rimanere in F1, perché sarà davvero un’opportunità per mostrare le mie abilità. Nel nostro sport non è così semplice, qualche volta c’è l’occasione di sorpassare, ma nemmeno così tante. Questo è il motivo per cui sono entusiasta. E credo che il mio spirito possa aiutare il team a fare dei progressi, perché so di cosa ho bisogno dall’auto e dove devono andare le prestazioni. Spero di essere importante in questo senso e di essere parte della crescita di Russell, che sarà accanto a me. Lui è già velocissimo ma sicuramente imparerà da me perché sono in F1 da più tempo. E anche io potrò imparare da lui. Non ho remore a imparare da qualcuno di più giovane. Non ho timori, voglio solo vincere. Credo che quando si invecchia si debba lavorare di più sul fisico, ci deve allenare di più. Quando si è giovani te ne basta meno”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Ferrari? Mai stato possibile e non saprò mai il perché”

    In vista del 2022
    Nel 2022 ci saranno numerosi cambiamenti viziati da un grande equilibrio, almeno sulla carta: “Onestamente non mi spavento per questo – ammette Hamilton in una lunga intervista a Sky Sport -. Guardando al prossimo anno, è probabile che le prestazioni delle auto siano più ravvicinate. Le gare saranno più intense, perciò l’abilità di guida potrà avere un grosso peso. Ed è per questo che voglio rimanere in F1, perché sarà davvero un’opportunità per mostrare le mie abilità. Nel nostro sport non è così semplice, qualche volta c’è l’occasione di sorpassare, ma nemmeno così tante. Questo è il motivo per cui sono entusiasta. E credo che il mio spirito possa aiutare il team a fare dei progressi, perché so di cosa ho bisogno dall’auto e dove devono andare le prestazioni. Spero di essere importante in questo senso e di essere parte della crescita di Russell, che sarà accanto a me. Lui è già velocissimo ma sicuramente imparerà da me perché sono in F1 da più tempo. E anche io potrò imparare da lui. Non ho remore a imparare da qualcuno di più giovane. Non ho timori, voglio solo vincere. Credo che quando si invecchia si debba lavorare di più sul fisico, ci deve allenare di più. Quando si è giovani te ne basta meno”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto: “Guardiamo gli aspetti positivi”

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