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    Ferrari, Leclerc: “Dopo Monaco abbiamo imparato la lezione”

    ROMA – La consueta conferenza piloti apre il weekend del Gran Premio dell’Azerbaijan, ottava tappa della Formula 1. La Ferrari, dopo il disastro di Monaco, ha qualcosa da farsi perdonare dai propri tifosi. Charles Leclerc però assicura: “Abbiamo imparato tante lezioni da Monaco. Dopo ogni weekend cerchiamo di analizzare la gara. Chiaramente a Monaco c’è stato tanto da analizzare, perché abbiamo commesso degli errori. Ma abbiamo trovato le risposte che cercavamo e sono fiducioso che non si ripeteranno”. Qui – avvisa il monegasco – ci mancherà un po’ di velocità in rettilineo rispetto alla Red Bull. Ma quest’anno abbiamo una macchina molto più competitiva e penso che se faremo la pole sabato riusciremo a mantenerla domenica”.
    Le parole di Sainz
    Il Gran Premio di Monaco occupa molto anche delle parole di Sainz che afferma: “Avremmo potuto fare alcune cose diversamente. Per me è stata una gara lineare, abbiamo azzeccato la strategia. Ero leader prima che tutti passassero alle slick, ma per dei dettagli ho perso la vittoria. Questo dimostra che in F1 per vincere devi avere tutto dalla tua parte, e per me a Monaco non è stato così. Penso che con un po’ più di fortuna avrei potuto vincere. Quello di Baku è un bel circuito, mi piace venire qui e penso che sia un bene per il Circus essere qui”, ha concluso lo spagnolo, ancora alla caccia della sua prima vittoria in Formula 1. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Zhou: “Voglio che Leclerc conquisti il mondiale”

    ROMA – Mentre l’annata di questa nuova era della Formula 1 non è ancora arrivata al giro di boa, anche alcuni piloti si sbilanciano nei primi pronostici. La lotta tra Ferrari e la Red Bull continua, e il rookie dell’Alfa Romeo, Guanyu Zhou, ha esprime la sua preferenza nella battaglia tra Charles Leclerc e Max Verstappen ai microfoni di “racingnews365.com”: “Francamente mi piacerebbe se vincesse Leclerc. Tuttavia credo che la Red Bull sia molto forte ora come ora. Continuano a diventare sempre più veloci, quindi sarà difficile”.
    Su Leclerc
    “Mi piace l’idea di avere un campione del mondo diverso ogni anno- ha aggiunto Zhou -. Leclerc sta simpatico a tutti nel paddock. Quest’anno Red Bull e Ferrari sono chiaramente in vantaggio, ma penso che la situazione sia molto migliore di due anni fa. Le vecchie gare erano tutto un dominio della Mercedes, ora c’è sicuramente molta più suspense”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Zhou: “Spero che il mondiale lo vinca Leclerc”

    ROMA – A neanche metà della stagione, i piloti nel paddock della Formula 1iniziano a pronosticare il pilota che vincerà il mondiale. Sebbene la lotta tra Ferrari e Red Bull sia ancora incerta, il rookie dell’Alfa Romeo, Guanyu Zhou, ha già espresso la sua preferenza ai microfoni di “racingnews365.com”: “Francamente mi piacerebbe se vincesse Leclerc. Tuttavia credo che la Red Bull sia molto forte ora come ora. Continuano a diventare sempre più veloci, quindi sarà difficile”.
    Le parole di Zhou
    “Mi piace l’idea di avere un campione del mondo diverso ogni anno – ha aggiunto Zhou -. Leclerc sta simpatico a tutti nel paddock. Quest’anno Red Bull e Ferrari sono chiaramente in vantaggio, ma penso che la situazione sia molto migliore di due anni fa. Ricordo che mentre guardavo le gare c’era sempre un 1-2 delle Mercedes. Così è più emozionante” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Non vogliamo più podi regalati da altri”

    ROMA – La Mercedes vuole far sì che i podi e i risultati importanti tornino una costante in Formula 1. A dirlo è Toto Wolff, team principal della Mercedes, a “racingnews365.com”: “Abbiamo conquistato alcuni podi, ma questo avviene solo quando qualcosa va storto davanti. Non voglio che ci venga regalato nulla. Attualmente – ha ricordato il viennese siamo solo terzi, ma spesso lottiamo per la quinta o la sesta posizione, lì dove non vogliamo essere”, ha infatti affermato l’austriaco.
    Il commento di Wolff
    Toto Wolff è però consapevole che ogni punto è fondamentale per costruire un campionato dignitoso e aggiunge: “Se si concretizza in modo inaspettato la possibilità di salire sul podio va bene, perché ottieni i punti importanti sul lungo termine, ma io non voglio nulla di tutto ciò. Voglio ricominciare a lottare per la vittoria. Ma resta il fatto che tutti i piazzamenti colti fin qui sono basi importanti per poter ottenere di nuovo risultati di valore”. Piazzamenti che sono arrivati soprattutto grazie a George Russell, unico pilota in Formula 1 a rientrare sempre in top 10. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: la scuderia di Maranello celebra la prima vittoria di Schumacher

    ROMA – Nella giornata di ieri ha compiuto 26 anni il primo trionfo di Michael Schumacher con la Ferrari. Il tracciato di Montmelò, a Barcellona, era bagnato, ma il tedesco (allora 27enne e già due volte iridato con la Benetton) fu capace di imporsi su Jean Alesi e Jacques Villeneuve, suggellando così l’inizio della sua era con la Rossa. Da allora, la leggenda di Hürth ha collezionato in Formula 1 72 vittorie, 116 podi e 1066 punti complessivi, per un pilota capace di lasciare il segno nel cuore degli appassionati come pochi.
    Sotto il segno di Schumacher
    Prima del sette volte iridato, la Ferrari infatti non vinceva un mondiale dal 1979, da quando cioè sulle Ferrari 312 T3 e T4 fu il sudafricano Jody Scheckter a far esultare Maranello. Un digiuno che sarebbe stato interrotto poi nel 2000 con il primo trionfo mondiale per Michael Schumacher. “L’inizio di qualcosa di davvero speciale”, ha scritto ieri la Scuderia sui propri canali social, ricordando quel Gran Premio di Spagna. Ricordi indelebili e sensazioni da brivido mondiale che ora la Ferrari spera di ritrovare con Charles Leclerc e Carlos Sainz, mai così sfiduciati dopo la gara di Monaco. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Due gli errori a Monaco, ecco perché abbiamo sbagliato”

    ROMA – Tempo di riflessioni in casa Ferrari dopo Gran Premio di Monaco. Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, spiega le scelte del muretto tricolore. “Con la pioggia e il ritardo dovevamo ripensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Su Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    Secondi fatali
    Poi ci sono stati i pugni rabbiosi di Leclerc sull’halo: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Luci e ombre a Monaco. Alcune cose sono state positive, di altre non siamo fieri. Torneremo più forti di prima dopo aver rivisto le nostre procedure”, dice Rueda per chiudere la sua analisi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Vi spiego cosa abbiamo sbagliato a Monaco”

    ROMA – L’analisi della Ferrari dopo il Gran Premio di Monaco a cura di Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, illustra nel dettaglio gli errori del muretto italiano. “Con il bagnato e il ritardo abbiamo iniziato a pensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Capitolo Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    La rabbia del 16
    Il capo strategia della Ferrari prosegue poi fino al momento in cui Leclerc ha battuto con forza e rabbia la mano sul volante all’ingresso della pitlane: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Torniamo da Monaco con in bocca un sapore dolceamaro – conclude Rueda. Ci sono stati degli aspetti positivi e cose di cui non andiamo fieri. Abbiamo analizzato il tutto. Abbiamo aggiornato i nostri riferimenti, le nostre procedure e sono sicuro che torneremo più forti di prima”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz: “Ogni distrazione in F1 può costarti la gara”

    ROMA – La Ferrari, archiviata la delusione di Monaco, prepara ora il Gp di Baku in Azerbaigian per trovare subito il riscatto. Solo Carlos Sainz ha mantenuto la posizione della griglia di partenza e a Monaco è arrivato secondo. Tuttavia, la sua gara poteva finire anzitempo, se non fosse stato per la sua bravura nel controllare la F1-75 sul bagnato. “Quando ci penso, sono sollevato perché il mio Gp doveva finire lì”, ha infatti detto Sainz, le cui parole sono riportate da “Motorsport Total”.
    Il salvataggio di Sainz
    Tutta colpa dei doppiati, come afferma il madrileno, che si era già lamentato della lentezza – a suo dire – eccessiva di Nicholas Latifi (Williams) nel suo giro out. “Sono tutti rimasti sulla traiettoria ideale e se volevi sorpassarli dovevi passare sul bagnato con gomma fredda. Inoltre – spiega lo spagnolo – il rettilineo ha una piccola curva a destra. Quindi sono andato sul bagnato e all’improvviso l’auto ha sovrasterzato così tanto che ho quasi perso il controllo. Penso di aver controsterzato tre o quattro volte per tenere la macchina”. “A Monaco si guida sempre al limite e questo dimostra come serva sempre la massima concentrazione per non commettere neanche i piccoli errori, che possono ugualmente costar caro”, ha concluso Sainz. LEGGI TUTTO