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    Ferrari, Shwartzman: “Impaziente di guidare la F1-75. Un posto in F1? È troppo presto”

    ROMA – “Sono un po’ emozionato all’idea. Non so ancora di preciso in quali appuntamenti sarò in pista, ma sarà indubbiamente un bel momento”. Robert Shwartzman (22 anni) si preapara così alle due sessioni di prove libere che lo aspettano con la Ferrari in Formula 1 alla ripresa del mondiale. Il pilota dell’Acadedmy Ferrari nel frattempo resta a Maranello per supportare la squadra dal garage remoto: “Sono orgoglioso di poter guidare una Ferrari in un weekend di gara, e anche molto interessato a verificare il lavoro di correlazione fatto con gli ingegneri al simulatore. Abbiamo speso così tante ore per migliorare la monoposto virtuale e portarla il più possibile vicino alla realtà, che adesso non vedo l’ora di toccare con mano i risultati di questo lavoro”, ha aggiunto.Guarda la galleryLeclerc, il nuovo yacht si chiama Sedici e costa 4 milioni di euro
    Il lavoro di Shwartzman
    Conquistare un sedile per un intero campionato, però, è tutta un’altra cosa. E per ora Shwartzman si concentra sul suo compito: “Il mio ruolo è quello di ‘race support’. La nostra è come se fosse una terza macchina, ovviamente virtuale, che gira nelle prove libere. L’adrenalina della pista mi manca, certo, ed è stato già diverso quando ho girato al Mugello, perché sono tornato a dover fare i conti con la forza ‘G’ reale, e senti quel feeling di quando ti avvicini al limite”. L’obiettivo di correre in Formula 1, tuttavia, è l’obiettivo principe del pilota russo con passaporto israeliano: “Farò il massimo che posso per riuscire ad avere un’opportunità. Poi la decisione sarà presa con Ferrari, ma al momento è un po’ presto, vedremo. Ovviamente spero che il lavoro che sto facendo in questa stagione mi possa essere d’aiuto”. Infine il pilota 22enne racconta delle sessioni al simulatore con Charles Leclerc e Carlos Sainz: “Facciamo delle prove, poi ci confrontiamo e capita che mi rivolgano delle domande su cosa ritenga meglio, ad esempio, tra due soluzioni. È un lavoro di gruppo”, ha concluso Shwartzman. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Shwartzman: “Non vedo l'ora di guidare la F1-75”

    ROMA – A 22 anni Robert Shwartzman coltiva il suo sogno di approdare in Formula 1 con la Ferrari. Il pilota russo con passaporto israeliano però realizzerà presto il suo obiettivo, visto che – come da regolamento – gli spettano due sessioni di prove libere con la F1-75. “Sono un po’ emozionato all’idea. Non so ancora di preciso in quali appuntamenti sarò in pista, ma – dice Shwartzman in un’intervista a “Motorsport” – sarà indubbiamente un bel momento. Sono orgoglioso di poter guidare una Ferrari in un weekend di gara, e anche molto interessato a verificare il lavoro di correlazione fatto con gli ingegneri al simulatore. Abbiamo speso così tante ore per migliorare la monoposto virtuale e portarla il più possibile vicino alla realtà, che adesso non vedo l’ora di toccare con mano i risultati di questo lavoro”.
    Le parole di Shwartzman
    Conquistare un sedile per un intero campionato, però, è tutta un’altra cosa. E per ora Shwartzman resta a Maranello: “Il mio ruolo è quello di ‘race support’. La nostra è come se fosse una terza macchina, ovviamente virtuale, che gira nelle prove libere. L’adrenalina della pista mi manca, certo, ed è stato già diverso quando ho girato al Mugello, perché sono tornato a dover fare i conti con la forza ‘G’ reale, e senti quel feeling di quando ti avvicini al limite”. L’obiettivo di correre in Formula 1, tuttavia, è l’obiettivo principe del pilota dell’Academy Ferrari: “Farò il massimo che posso per riuscire ad avere un’opportunità. Poi la decisione sarà presa con Ferrari, ma al momento è un po’ presto, vedremo. Ovviamente spero che il lavoro che sto facendo in questa stagione mi possa essere d’aiuto”. Poi Shwartzman parla del rapporto con Charles Leclerc e Carlos Sainz: “Facciamo delle prove, poi ci confrontiamo e capita che mi rivolgano delle domande su cosa ritenga meglio, ad esempio, tra due soluzioni. È un lavoro di gruppo”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, la vita di Sainz diventa un documentario su DAZN Spagna

    ROMA – Carlos Sainz, pilota della Ferrari in Formula 1, sarà protagonista di un documentario prodotto da DAZN Spagna. Dalle origini della sua carriera, fino alla firma con il team italiano, passando dall’esordio in Toro Rosso nel 2015 a fianco di un giovanissimo Max Verstappen: sono questi i temi che toccherà il lungometraggio, intitolato “Sainz: contro tutto e contro tutti”. “Nel momento in cui firmi il contratto e ti rendi conto di essere un pilota della Ferrari, la tua vita cambia completamente”, dice Sainz.
    Contro i pregiudizi
    Carlos Sainz Jr. è figlio di Carlos Sainz, pilota due volte campione del mondo rally e tre volte vincitore della Dakar. E questo ha disseminato di pregiudizi la sua ascesa in Formula 1. Pedro de la Rosa, ex pilota nel Circus più famoso del mondo, che dice: “‘Ecco il figlio di Carlos Sainz’, si sentiva dire a ogni gara. Lui è sempre stato criticato. La gente diceva: ‘Beh, sta andando bene, ma ovviamente ha il kart migliore, si allena sempre’. C’era sempre un ma. Se si fosse chiamato Lopez, avrebbero detto: ‘È molto bravo'”. “È sciocco pensare che oggi si trova in Formula 1 per merito del suo cognome”, ha aggiunto il padre di Sainz. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, in arrivo su DAZN Spagna il documentario su Sainz

    ROMA – DAZN Spagna ha presentato il documentario dedicato a Carlos Sainz, pilota della Ferrari in Formula 1. Dalle origini della sua carriera, fino alla firma con il team italiano, passando dall’esordio in Toro Rosso nel 2015 a fianco di un giovanissimo Max Verstappen: sono questi i temi che toccherà il lungometraggio, intitolato “Sainz: contro tutto e contro tutti”. “Nel momento in cui firmi il contratto e ti rendi conto di essere un pilota della Ferrari, la tua vita cambia completamente”, dice Sainz.
    Le parole di de la Rosa
    Carlos Sainz Jr. è figlio di Carlos Sainz, pilota due volte campione del mondo rally e tre volte vincitore della Dakar. E questo ha disseminato di pregiudizi la sua ascesa in Formula 1. Pedro de la Rosa, ex pilota nel Circus più famoso del mondo, che dice: “‘Ecco il figlio di Carlos Sainz’, si sentiva dire a ogni gara. Lui è sempre stato criticato. La gente diceva: ‘Beh, sta andando bene, ma ovviamente ha il kart migliore, si allena sempre’. C’era sempre un ma. Se si fosse chiamato Lopez, avrebbero detto: ‘È molto bravo'”. Mentre il padre di Sainz ha aggiunto: “È sciocco pensare che oggi si trova in Formula 1 per merito del suo cognome”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko duro sulla Ferrari: “Hanno sbagliato tutto”

    ROMA – Dopo la gara in Ungheria il titolo iridato è sempre più vicino a Max Verstappen e alla Red Bull, che stanno dominando la Ferrari in Formula 1. Ed Helmut Marko risponde riguardo i motivi che hanno fatto sprofondare il Cavallino in entrambe le classifiche mondiali: “Perché stanno sbagliando praticamente tutto. A Budapest, per esempio, prima non hanno messo le gomme nella giusta finestra di temperatura e poi – aggiunge l’austriaco al quotidiano Osterreich – hanno anche scelto la strategia sbagliata ai box”.
    Le parole di Jos Verstappen
    A Helmut Marko si aggiunge anche Jos Verstappen, padre di Max Verstappen, leader della classifica piloti e campione del mondo in carica. L’olandese ex Formula 1, dalle colonne del De Telegraaf, spiega: “Alla Ferrari sbagliano sempre la strategia. A volte può succedere, ma se sono così indietro in classifica è a causa di tutti gli errori che hanno commesso”. Quando i motori torneranno a riaccendersi dopo la pausa estiva, la Ferrari avrà l’obbligo di rispondere a queste critiche rimettendosi in carreggiata per il mondiale, almeno finché l’aritmetica glielo permetterà. LEGGI TUTTO

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    F1, il pit stop più veloce è della Red Bull: strappato il record alla Ferrari

    ROMA – Red Bull e Ferrari si sfidano anche in pit-lane. I meccanici spesso possono determinare le sorti di una gara di Formula 1, specie quando arriva il momento del pit stop. Al Gran Premio di Ungheria, i tecnici della scuderia di Milton Keynes hanno stabilito un nuovo record cambiando gli pneumatici sulla vettura di Sergio Perez in 2,19 secondi. La Ferrari così perde il suo primato conquistato a Barcellona, dove aveva effettuato un pit stop sull’auto di Leclerc in 2,23 secondi.
    Altalena Ferrari
    Dai dati forniti dal portale ufficiale della Formula 1, emerge come i tecnici della Ferrari siano più altalenanti nei tempi rispetto a quelli della Red Bull. Questo ha un peso un gare in cui la pit-lane è molto lunga e dove il limitatore è fissato a 60km/h, dove cioè si va a perdere molto tempo con le soste. Raramente i pit stop della Red Bull presentano problemi: è successo ad esempio a Sergio Perez nel Gp dell’Azerbaijan (5,76 secondi). Un leggero intoppo in quello che sembra un box oleato alla perfezione da Christian Horner, che può contare anche su questo fattore per ribaltare a suo favore un Gran Premio. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko punge la Ferrari: “Stanno sbagliando tutto”

    ROMA – Il mondiale di Formula 1, soprattutto dopo la gara in Ungheria, sembra aver preso la strada della Red Bull e di Max Verstappen, sempre più padroni della stagione 2022. Helmut Marko, dal canto suo, sembra avere la spiegazione: “Perché stanno sbagliando praticamente tutto. A Budapest, per esempio, prima non hanno messo le gomme nella giusta finestra di temperatura e poi – aggiunge l’austriaco al quotidiano Osterreich – hanno anche scelto la strategia sbagliata ai box”.
    Il pensiero di Jos Verstappen
    A Helmut Marko si aggiunge anche Jos Verstappen, padre di Max Verstappen, leader della classifica piloti e campione del mondo in carica. L’olandese ex Formula 1, dalle colonne del De Telegraaf, spiega: “Alla Ferrari sbagliano sempre la strategia. A volte può succedere, ma se sono così indietro in classifica è a causa di tutti gli errori che hanno commesso”. Dopo questa pausa estiva toccherà alla Ferrari rispondere in pista a queste critiche, dimostrando che il mondiale non è ancora chiuso. LEGGI TUTTO

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    F1, Red Bull da record: strappato alla Ferrari il primato per il pit stop più veloce

    ROMA – Il duello tra Red Bull e Ferrari, oltre che in pista, si gioca anche ai box. In una gara, infatti, i meccanici possono fare la differenza, soprattutto al pit stop.  Al Gran Premio di Ungheria, i tecnici della scuderia di Milton Keynes hanno stabilito un nuovo record cambiando gli pneumatici sulla vettura di Sergio Perez in 2,19 secondi, strappando così il record alla Ferrari, che a Barcellona aveva effettuato un pit stop sull’auto di Leclerc in 2,23 secondi.
    Efficienza Red Bull
    Dai dati forniti dal portale ufficiale della Formula 1, emerge come i tecnici della Ferrari siano più altalenanti nei tempi rispetto a quelli della Red Bull. Questo ha un peso un gare in cui la pit-lane è molto lunga e dove il limitatore è fissato a 60km/h, dove cioè si va a perdere molto tempo con le soste. Raramente i pit stop della Red Bull presentano problemi: è successo ad esempio a Sergio Perez nel Gp dell’Azerbaijan (5,76 secondi). Un caso quasi unico che conferma il lavoro straordinario dle box Red Bull, capace di indirizzare le gare anche con i pit stop. LEGGI TUTTO