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    Ferrari, Clear: “Mistero sulle nuove vetture, si tira quasi a indovinare”

    ROMA – E’ tempo di bilanci in Formula 1 dopo quasi una stagione con le nuove vetture, introdotte con l’obiettivo di rivoluzionare il campionato sulle quattro ruote. Se altri team appaiono a questo punto in una situazione favorevole, in Ferrari si è invece assistito a un calo a cui hanno contribuito svariati aspetti, che Jock Clear, senior performance engineer, prova a spiegare così nelle sue parole riportate da “Motorsport”: “Parli con team che stanno trovando ottime prestazioni, poi ci sono squadre in difficoltà. C’è un vero mistero. Ecco perché questo lavoro non è semplice. Se sapessimo tutto, avremmo una bacchetta magica”.
    Il commento di Clear
    La F1-75 in questa seconda parte di stagione ha avuto dei cali quasi inspiegabili, come nel Gran Premio del Belgio: “Onestamente – ha detto Clear – non conosciamo tutte le risposte e ancora non capiamo esattamente cosa sia successo a Spa. A Monza ci sembra di aver capito qualcosa di quello che è successo a Spa. Nel corso dell’anno forse scopriremo altre cose, ma impariamo continuamente e ci sono un sacco di aree in cui devi tirare quasi a indovinare”. Chiosa poi Clear “L’apprendimento sarà sempre non graduale e tutti sono entrati in quest’ottica”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Clear: “Le nuove vetture sono ancora un mistero”

    ROMA – La Ferrari cerca di chiudere questa Formula 1 al meglio delle proprie possibilità. Dato ormai per perso il mondiale, che solo Max Verstappen può farsi scappare dalle mani con 116 punti di vantaggio su Charles Leclerc, il Cavallino deve farsi perdonare per un 2022 che al suo esordio prometteva tutt’altro. Al calo della Ferrari hanno contribuito svariati aspetti, tra cui l’introduzione di una nuova generazione di monoposto, profondamenti diverse dalle precedenti. Jock Clear, senior performance engineer, ha parlato così delle difficoltà tecniche nel box italiano. Queste le sue parole riportate da “Motorsport”: “Parli con team che stanno trovando ottime prestazioni, poi ci sono squadre in difficoltà. C’è un vero mistero. Ecco perché questo lavoro non è semplice. Se sapessimo tutto, avremmo una bacchetta magica”.
    Le parole di Clear
    La F1-75 in questa seconda parte di stagione ha avuto dei cali quasi inspiegabili, come nel Gran Premio del Belgio: “Onestamente – ha detto Clear – non conosciamo tutte le risposte e ancora non capiamo esattamente cosa sia successo a Spa. A Monza ci sembra di aver capito qualcosa di quello che è successo a Spa. Nel corso dell’anno forse scopriremo altre cose, ma impariamo continuamente e ci sono un sacco di aree in cui devi tirare quasi a indovinare”. “L’apprendimento sarà sempre non graduale e tutti sono entrati in quest’ottica”, ha poi concluso Clear. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “La FIA consenta l'utilizzo di più motori”

    ROMA – La Formula 1 presenta quest’anno il calendario più lungo di sempre: ventidue tappe. Le scuderie però stanno andando in affanno sulla questione dei limiti alle componenti delle power unit. Al Gran Premio d’Italia, vista anche la facilità nei sorpassi, i team principal hanno optato per una larga rotazione del parco motori. Questo ha però determinato un caos nella compilazione della griglia di partenza a causa delle tante penalità assegnate dalla FIA. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ritiene che sia giunto il momento di cambiare. Queste le sue parole, raccolte da “Motorsport”: “È un qualcosa che dobbiamo affrontare per il futuro: penso che ci sia da discutere non solo il modo in cui si definisce la griglia in base alle penalità, ma sia necessario anche rivedere la portata dei provvedimenti. I fatti dicono che tre power unit sono troppo poche”.
    Le parole di Binotto
    Per dare sostegno alla sua tesi, Binotto porta il punto di vista degli appassionati: “Per un tifoso non è bello vedere una monoposto in pole position che non può scattare davanti a tutti perché ha subito delle penalità in griglia. Per i prossimi anni bisogna valutare un aumento del numero delle power unit a disposizione”. Anche gli addetti ai lavori più preparati hanno infatti avuto difficoltà a delineare la griglia di partenza a Monza e per fare questo si è dovuta attendere la comunicazione ufficiale da parte della Federazione: “Il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo per pubblicare la griglia del Gp d’Italia è che ci sono state sicuramente interpretazioni diverse delle norme perché il regolamento non è abbastanza chiaro”, ha poi aggiunto Binotto. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Necessario un numero maggiore di power unit a disposizione”

    ROMA – Tra le scuderie di Formula 1 c’è apprensione per quanto riguarda il discorso delle power unit. Il calendario di quest’anno – il più lungo di sempre con le sue ventidue tappe – sta complicando la vita a ingegneri e piloti. Al Gran Premio d’Italia, vista anche la facilità nei sorpassi, i team principal hanno ad esempio optato per una larga rotazione del parco motori. Questo ha però determinato un caos nella compilazione della griglia di partenza a causa delle tante penalità assegnate dalla FIA. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ritiene che sia giunto il momento di cambiare. Queste le sue parole, raccolte da “Motorsport”: “È un qualcosa che dobbiamo affrontare per il futuro: penso che ci sia da discutere non solo il modo in cui si definisce la griglia in base alle penalità, ma sia necessario anche rivedere la portata dei provvedimenti. I fatti dicono che tre power unit sono troppo poche”.
    Modifiche al regolamento?
    Per dare sostegno alla sua tesi, Binotto porta il punto di vista degli appassionati: “Per un tifoso non è bello vedere una monoposto in pole position che non può scattare davanti a tutti perché ha subito delle penalità in griglia. Per i prossimi anni bisogna valutare un aumento del numero delle power unit a disposizione”. Anche gli addetti ai lavori più preparati hanno infatti avuto difficoltà a delineare la griglia di partenza a Monza e per fare questo si è dovuta attendere la comunicazione ufficiale da parte della Federazione. Spiega Binotto per concludere: “Il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo per pubblicare la griglia del Gp d’Italia è che ci sono state sicuramente interpretazioni diverse delle norme perché il regolamento non è abbastanza chiaro”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Shwartzman correrà le libere 1 nel Gp degli Stati Uniti

    ROMA – La Ferrari ha ufficialmente confermato che per le libere 1 del Gran Premio di Austin in Texas, diciannovesima tappa della Formula 1, in programma dal 21 al 23 ottobre prossimo, affiderà il volante di una delle due F1-75 a Robert Shwartzman, suo collaudatore 23enne. Si aspettava solo l’ufficialità per il pilota russo con passaporto israeliano che a Maranello si occupa del lavoro al simulatore. “È il momento che tutti voi stavate aspettando”, ha detto Shwartzman sui social annunciando la notizia appena il giorno prima del suo 23esimo compleanno.
    Opportunità per Shwartzman
    Robert Shwartzman nasce il 16 settembre 1999 in Israele e cresce nella città russa di San Pietroburgo, dove inizia a coltivare la passione per i kart. Dopo i primi titoli e l’esperienza con la prima monoposto in Formula Renault, corre nella Formula Toyota impressiona la sua costanza che lo porta a vincere il titolo nel 2018. Poi l’inserimento nell’Academy Ferrari e il debutto con vittoria iridata nel 2020, seguita dalle due stagioni in Formula 2 dove ha collezionato il secondo posto nel 2021 con la Prema Racing. Sarà un’occasione importante questa per Shwartzman, anche alla luce del mercato piloti. Il sedile di Mick Schumacher alla Haas potrebbe liberarsi presto e il russo-israeliano potrebbe ritrovarsi l’anno prossimo a fare coppia con Kevin Magnussen. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: confermate per Shwartzman le libere 1 ad Austin

    ROMA – Robert Shwartzman sarà il pilota Ferrari per le libere 1 del Gran Premio di Austin in Texas, diciannovesima tappa della Formula 1, in programma dal 21 al 23 ottobre prossimo. Si aspettava solo l’ufficialità per il pilota russo con passaporto israeliano che a Maranello si occupa del lavoro al simulatore. “È il momento che tutti voi stavate aspettando”, ha detto Shwartzman sui social annunciando la notizia appena il giorno prima del suo 23esimo compleanno.
    Il ruolo di Shwartzman
    Robert Shwartzman nasce il 16 settembre 1999 in Israele e cresce nella città russa di San Pietroburgo, dove inizia a coltivare la passione per i kart. Dopo i primi titoli e l’esperienza con la prima monoposto in Formula Renault, corre nella Formula Toyota impressiona la sua costanza che lo porta a vincere il titolo nel 2018. Poi l’inserimento nell’Academy Ferrari e il debutto con vittoria iridata nel 2020, seguita dalle due stagioni in Formula 2 dove ha collezionato il secondo posto nel 2021 con la Prema Racing. Ora per Shwartzman si presenta un’occasione importante per mettersi in mostra nel Circus, con il posto alla Haas di Mick Schumacher che potrebbe rimanere vacante alla fine della stagione. LEGGI TUTTO

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    Budget cap, le vittoria di Verstappen stoppano spese e sviluppi

    TORINO – Tanto si è parlato di budget cap, con “marcature” strette tra i vari team e messaggi in codice lanciati da una squadra all’altra. Ma alla fine, più che la volontà di spendere oppure quella di risparmiare, oltre la necessità di fare l’una o l’altra cosa, sono arrivate le quattro vittorie di fila di Max Verstappen. La pietra finale su qualsivoglia velleità di spendere soldi extra nello sviluppo delle rispettive monoposto. Semplicemente, non ce n’è più bisogno.
    MERCEDES – In queste settimane si era molto discusso dell’arrivo di un telaio alleggerito per la Red Bull. Pare che, in effetti, che il telaio esista. Ma non verrà usato. Non servirebbe. I due Mondiali sono così vicini che ci vuole davvero poco per portarli a casa. A Singapore ci sarà un aggiornamento, ma sarebbe corretto chiamarlo mini aggiornamento, comunque l’ultimo della stagione. Anche la Ferrari preferisce guardare al 2023, sebbene questo non significhi fermare lo sviluppo dell’attuale auto. Al contrario, si continuerà sulla strada segnata, che comunque prevede ritocchi e piccoli step. Solo la Mercedes avrebbe interesse a “spremere” un po’ di più il budget per tentare di conquistare almeno una vittoria, ma è più una questione d’immagine (e di orgoglio) che una reale esigenza.
    INFLAZIONE – Da ricordare, in tutto questo, che le squadre hanno beneficiato di un ritocco al tetto delle spese, concordato con gli organizzatori del Mondiale, necessario ad affrontare l’inflazione e soprattutto l’aumento delle spese logistiche. Dunque, i conti sono più o meno in ordine (stante il fatto che restano grandi differenza tra le squadre di punta e le altre). E per quest’anno sta bene così a tutti quanti. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff avvisa le Ferrari: “Possiamo ancora arrivare secondi”

    ROMA – Il Mondiale entra nella sua fase decisiva e si aspettano i primi verdetti. Tra la Mercedes e la Ferrari ci sono però appena 35 punti nel Mondiale costruttori di Formula 1 e l’impressione è che le due scuderie possano ritrovarsi a lottare per la medaglia d’argento fino al termine della stagione. Toto Wolff ai microfoni di “Sky Sports” è ottimista e sprona i suoi: “Tutto è ancora da decidere. Dobbiamo solo fare il nostro meglio in ogni singola tappa e poi vedere se arriviamo secondi. Forse questo potrebbe rendere meno amara questa stagione, ma ci sono state gare in cui siamo finiti a 30 secondi dal leader”.
    Le parole di Wolff
    Al Gran Premio d’Italia la Mercedes ha scelto di sostituire la maggior parte degli elementi di power unit sulla W13 di Lewis Hamilton, che è stato costretto a partire dal fondo. George Russell, invece, partiva a fianco di Leclerc in prima fila. Alla fine la casa di Brackley porta a casa un terzo e quinto posto: “La pista non incontrava le nostre caratteristiche, quindi abbiamo raggiunto il miglior risultato. Hamilton all’inizio era un po’ bloccato, ma poi le gomme sono entrate nella finestra ed è stato molto veloce”, conclude poi Wolff, che continua a rincorrere la prima vittoria stagionale. LEGGI TUTTO