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    Valentina Vezzali sottosegretaria allo Sport. Le congratulazioni della Fipav

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Il Consiglio dei Ministri di oggi ha dato il via libera alla nomina di Valentina Vezzali, ex campionessa di scherma e vincitrice di sei medaglie d’oro alle Olimpiadi, come sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport.
    Tra i tanti messaggi di congratulazioni ricevuti dall’ex azzurra c’è anche quello del presidente della Fipav, Giuseppe Manfredi: “A nome della Federazione Italiana Pallavolo invio a Valentina Vezzali sinceri complimenti per l’importante e prestigioso incarico oggi conferitole dal Consiglio dei Ministri. Come tutto il paese, anche lo sport sta attraversando un momento molto difficile causato della pandemia di Covid-19, e la speranza è che con l’aiuto e le capacità di una grande campionessa, come Valentina Vezzali, i nostri ragazzi possano tornare a divertirsi in palestra. Da parte della Fipav vanno alla nuova sottosegretaria i migliori di auguri di buon lavoro“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Luciano Cecchi vicepresidente della Fipav: “Fornire supporto attivo e concreto alle società”

    Di Redazione
    Luciano Cecchi è stato eletto vicepresidente della Federazione Italiana Pallavolo al termine dell’assemblea elettiva che si è conclusa questa mattina con lo scrutinio dei voti presso la Sala delle Armi del Foro Italico, a Roma. Il dirigente romano ha ricevuto 8838 voti ed è stato eletto alla carica insieme ad Adriano Bilato, nella squadra che ha portato Giuseppe Manfredi alla guida della FIPAV nel quadriennio olimpico 2021-2024.
    “La mia carriera dirigenziale è partita dal Lazio e ho un legame fortissimo con i dirigenti delle società, i tecnici e gli atleti della mia regione – il commento di Cecchi – Questa campagna elettorale ha portato all’elezione di un gruppo unito attorno alla figura del presidente Manfredi. Ci sono tutti i presupposti per fare un ottimo lavoro in questi 4 anni. Le priorità del nuovo quadriennio? Ce ne sono molte. In questo primo momento dobbiamo occuparci della ripartenza totale del nostro movimento e fornire un supporto attivo e concreto alle società per farle tornare finalmente in palestra, abbracciando così le migliaia di giovani che amano la pallavolo”.
    Il presidente della FIPAV Lazio, Andrea Burlandi, congiuntamente con i presidenti territoriali Mantua (Frosinone), Romano (Latina), Martinelli (Roma) e Centini (Viterbo), a conclusione del percorso elettorale che ha visto l’elezione di Luciano Cecchi come vicepresidente ringrazia “i delegati che hanno permesso al Lazio di esprimere una forza elettorale poderosa. Abbiamo assistito a una grande prova di democrazia in queste settimane, una partecipazione attiva ai processi elettorali nonostante le difficoltà che stiamo vivendo. La famiglia della pallavolo ancora una volta ha dimostrato la grandezza di questa federazione”.
    Il curriculum di Luciano Cecchi: dal 1967 al 1975 è stato giocatore della squadra PSG Gerini di Roma, poi ne è divenuto l’allenatore conducendola a una serie di promozioni fino alla Serie C1. Nell’82-83, chiusa l’attività sportiva all’oratorio, ha trasferito la squadra alla Casal de’ Pazzi, oggi Volleyrò, diventando in seguito dirigente della stessa fino alla fine degli anni ’80. Dal 1989 al 1992 ha assunto il ruolo di Presidente della Commissione Nazionale Allenatori della FIPAV, dal 1993 al 2008 è stato Presidente del Comitato Regionale Lazio (nel 1994 ha dato vita il Volley Scuola-Trofeo Acea, il più grande torneo di pallavolo per le scuole in Italia), poi dal 2008 al 2012 ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della FIPAV Nazionale e, dal 2012 al 2017, Consigliere Nazionale FIPAV. In occasione degli Europei 2005 e dei Mondiali 2010, 2014 e 2018 Cecchi ha assunto il prestigioso incarico di Direttore Esecutivo dei quattro eventi. Nella lunga carriera dirigenziale ha ottenuto inoltre diversi riconoscimenti prestigiosi ed è stato insignito dal CONI, nel 2008, della Stella d’Oro al Merito Sportivo.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Giuseppe Manfredi è il nuovo presidente della Federazione Italiana Pallavolo

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]
    Sono in corso di svolgimento nella Sala delle Armi del Foro Italico le operazioni di scrutinio della 45° Assemblea Nazionale Fipav, che eleggerà il nuovo Consiglio della Federazione Italiana Pallavolo per il quadriennio 2021-2024. Lo scrutinio è trasmesso in diretta streaming.
    Completato lo scrutinio per l’elezione del presidente: il candidato unico Giuseppe Manfredi ha ottenuto 12.386 preferenze, il 91,74% del totale, e succede quindi a Bruno Cattaneo alla guida della Fipav. “Devo ringraziare tutti i delegati – ha detto il neo-presidente – che hanno rappresentato in questa assemblea il 75% della nostra Federazione, anche in una domenica difficilissima per tutti. La dimostrazione che questa Federazione è viva e ha voglia di andare avanti. Spero di fare bene“.

    IL CURRICULUM DI GIUSEPPE MANFREDINato ad Alberobello (Bari) il 1 giugno 1953, è stato a lungo funzionario dirigente del suo Comune in diversi settori, tra i quali i servizi culturali, turistici e sportivi. Già giocatore di calcio e pallavolo, è stato allenatore FIPAV a partire dal 1972, raggiungendo la qualifica di 3° Grado. Nel 1978 è entrato a far parte del Comitato Provinciale di Bari della FIPAV come consigliere e presidente della Commissione Giovanile Provinciale; ha ricoperto la carica di Presidente provinciale dal 1987 al 1992.
    Dopo essere stato Commissario straordinario del Comitato Regionale della Puglia dal 1993 al 1994, è diventato Presidente regionale nel 1996, guidando il Comitato fino al 2005 e nuovamente dal 2008 al 2012. Entrato nel Consiglio federale per la prima volta nel 1992, è stato eletto Vicepresidente nazionale nel 2012 per poi essere confermato nelle successive elezioni.
    Ha fatto parte del Comitato Organizzatore Locale dei Campionati Mondiali femminili del 2014 e di quello dei Campionati del Mondo Maschili 2018 per la sede di Bari. Ha ricevuto la Stella d’oro al merito sportivo e il Diploma di benemerenza del CONI. Nel quadriennio 2017-2021 ha ricoperto il ruolo di Commissario Straordinario per le regioni di Sicilia e Marche.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Lutto nel mondo della pallavolo per la scomparsa di Franco Leone

    Di Redazione
    Il mondo della pallavolo apprende con dolore la scomparsa di Franco Leone, figura storica del volley italiano che prima ha guidato da allenatore il Cus Torino e in seguito è stato uno degli artefici dei successi ottenuti dall’indimenticabile Klippan. Nel corso della sua carriera Franco ha ricoperto anche la carica di Consigliere Federale.
    Da parte del presidente federale, dei vice presidenti, del segretario generale Alberto Rabiti, del Consiglio Federale e di tutta la pallavolo italiana vanno alla famiglia di Franco sentite condoglianze. 
    La redazione di VolleyNews si unisce alle condoglianze e al cordoglio della famiglia e degli amici.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    I numeri della Fipav: persi quasi 110mila tesserati nella stagione 2020-2021

    Di Redazione
    Nel corso dell’assemblea nazionale che lo eleggerà presidente della Federazione Italiana Pallavolo, il vicepresidente uscente Giuseppe Manfredi ha mostrato oggi, per la prima volta, i dati che rivelano l’impatto della pandemia di coronavirus sui tesseramenti alla Fipav nel corso della stagione 2020-2021. Rispetto all’anno precedente, sui 308.169 tesserati del 30 giugno 2020 ne sono rimasti soltanto 199.092 (aggiornati al 3 marzo 2021), con una perdita netta di 109.077 tesserati, equivalenti al 35,3% del totale.
    Tra gli atleti che non si sono ritesserati nella nuova stagione, la grande maggioranza (82,7%) appartiene alla fascia di età Under 14, che di fatto non ha mai ripreso l’attività. Si registrano anche, tuttavia, un calo di 6.789 tesserati nella fascia dai 14 ai 19 anni e di 12mila tesserati tra gli over 19. Da rilevare che già nell’anno precedente si era verificato un calo delle iscrizioni, sia pure molto meno consistente: dai 322.378 tesserati del 2019 se ne erano persi 14.209, di cui 12.929 tra gli Under 14.

    Secondo Manfredi, “i tesserati che oggi ci mancano sono in stand-by: grazie anche all’intervento della Federazione, le fasce sopra i 14 anni hanno tenuto. Abbiamo perso i nostri bambini, ma solo momentaneamente, perché sono chiusi i centri di avviamento e le nostre società non hanno la possibilità di avviare l’attività“.
    Per quanto riguarda le società, alla data del 3 marzo 2021 risultano affiliati alla Fipav 4.089 sodalizi contro i 4.233 del giugno 2020, quindi 144 società affiliate in meno (-3,4%). Tra il 2019 e il 2020 c’era già stata una diminuzione di 88 società.
    (fonte: YouTube Federazione Italiana Pallavolo) LEGGI TUTTO

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    Giusi Cenedese, candidata fuori dal coro: “Sono l’espressione di tante società”

    Di Eugenio Peralta
    Fra i 9 candidati alla carica di consigliere federale nelle elezioni della Fipav che si svolgeranno domenica, è l’unica a non fare parte della lista del futuro presidente Giuseppe Manfredi. Un ruolo da outsider che non fa certo paura a Giusi Cenedese, dirigente sportiva, commercialista, docente alla Scuola dello Sport del CONI Piemonte ed ex presidente del Comitato Territoriale di Biella della Federazione Italiana Pallavolo. Volley NEWS le ha chiesto come nasce la scelta di riprovare la scalata a via Vitorchiano (si era già candidata nel 2016, con Carlo Magri) e quali sono i punti principali del programma che ha deciso di sostenere.
    Cominciamo dall’inizio: perché ha deciso di candidarsi?
    “Vengo da un lungo percorso che mi ha portato a collaborare con diversi network di società, a partire da quello della Scuola di Pallavolo Anderlini, di cui faccio parte ormai da 15 anni, per arrivare al Vero Volley. Un’esperienza che mi ha portato a conoscere meglio il mondo delle società e mi ha fatto capire quali possono essere le loro esigenze per il domani. Ritengo che il modello di società sportiva che conosciamo debba essere cambiato, perché la pandemia ci ha messo di fronte alle nostre responsabilità. In questo momento bisogna mettere in campo una grande forza, mi sento pronta per farlo ed è per questo che mi sono candidata: per dare un aiuto a quella che potrà essere la Federazione del domani, che dovrà essere più vicina alle società“.
    La crisi provocata dall’emergenza sanitaria è sicuramente la sfida più grande di questo momento storico. Come affrontarla?
    “In questo periodo così difficile ritengo che tutti debbano fare un passo. Lo Stato in qualche modo l’ha fatto, attraverso ristori e concessioni al nostro settore: si poteva sicuramente fare meglio, ma è stata la prima volta che lo sport è stato in qualche modo riconosciuto in questi termini. La Fipav deve fare a sua volta la sua parte, e le società sportive devono fare la propria. Se tutti fanno un pezzettino, è più facile che qualcosa avvenga“.
    Ha parlato di vicinanza alle società: cosa si può fare per rispondere meglio alle loro richieste?
    “Durante il periodo della crisi c’è stato molto bisogno di mutuo soccorso tra le società: io mi occupo tanto di sport come commercialista, e ho dato il mio piccolo contributo supportando i club meno strutturati. Ecco, questo è un aiuto fondamentale che qualcuno deve mettere in campo e penso che, se fatto attraverso la Federazione, possa essere di grande aiuto. Perciò uno dei punti del mio programma è mettere a disposizione di ogni territorio una figura dotata di competenza e professionalità, gestita dalla stessa Fipav, che permetta alle società di non sentirsi abbandonate. Deve trattarsi di un consulente, che non si sostituisca ai dirigenti o ai commercialisti, ma sia a disposizione dei sodalizi più piccoli che non sanno come affrontare le nuove sfide. I Comitati da soli non possono fare miracoli, hanno bisogno di personale gestito dalla Fipav centrale per poter diventare sempre più un punto di riferimento sul territorio“.
    Quali iniziative ha in mente per rilanciare il reclutamento di nuovi atleti, dopo un periodo così difficile?
    “Nella speranza che tutto passi, prima o poi, dobbiamo ripartire attraverso la scuola. Lo stop alle attività dei più piccoli e al Volley S3 ha fatto mancare supporto e ‘benzina’ alle società, in termini economici e di tesserati: la scuola deve essere un veicolo che avvicina i bambini alla pallavolo. Anche perché, a differenza del passato, ora dovremo lavorare anche nel settore femminile come prima facevamo solo nel maschile, cercando di essere competitivi e attirare nuove giocatrici. È essenziale che le attività scolastiche siano coordinate e gestite dalla Federazione: un conto è che la singola società vada a trattare con il dirigente scolastico per il suo programma di ore, un altro è che ci sia un progetto presentato dalla Fipav e approvato dal Ministero, con una comunicazione forte a livello nazionale, che dica ai bambini: ‘Vieni a scuola a giocare con il tuo campione’. Su questo si potrebbe lavorare per attirare un sostegno economico che serve davvero, perché il vero impatto di questa pandemia non l’abbiamo ancora visto“.
    Marketing e comunicazione sono un altro punto chiave del suo programma.
    “Noi abbiamo in mano un prodotto pazzesco in termini di numeri, di qualità, di tipologia del nostro sport, perché il nostro sport è veramente differente. Questo prodotto dobbiamo saperlo vendere, perché se riusciamo ad attrarre sostenitori e sponsor, di cui poi tutte le società riusciranno a beneficiare, cambia tutto. Certo, ci saranno sicuramente dei cali in termini di entrate, tesserati, società affiliate, ma bisogna far capire che la Federazione c’è, ce la sta mettendo tutta. Dobbiamo saper affrontare i momenti difficili“.
    In questo contesto si inserisce l’approvazione della riforma dello sport: che impatto avrà e come ci si può preparare?
    “Non ho ancora visto il testo ufficiale, quindi non posso valutarne i contenuti, al di là delle voci che sono circolate. Spero francamente in una rivisitazione, perché nella riforma originale mancava quella sostenibilità per le società che era un requisito della legge delega dell’anno precedente. Mi auguro quindi che ci sia ancora un po’ di tempo per rimettere mano a questa riforma soprattutto sul piano del lavoro sportivo: se le società più strutturate dovranno sicuramente tenerne conto e applicarla, per le più piccole, basate sull’attività di volontariato, la figura dello sportivo amatoriale deve essere meglio specificata e dettagliata. Comunque, in un modo o nell’altro la riforma ci sarà, e bisognerà affrontarla con competenza e conoscenze che mi sento di impegnarmi a garantire“.
    Lei punta anche alla ricerca di un confronto e di un dialogo con gli Enti di Promozione Sportiva: una posizione a prima vista molto diversa da quella dell’attuale dirigenza Fipav. Da cosa nasce?
    “Per avvicinare i bambini allo sport e fare ‘numeri’ a livello di tesserati dobbiamo assolutamente metterci d’accordo con gli Enti di Promozione, anche se naturalmente questi ultimi non possono andare oltre alla loro missione, la promozione appunto. La Federazione resterà sempre depositaria dell’attività sportiva, ma perché negare alle società che hanno molte squadre e molti atleti la possibilità di far crescere quelli di loro che sono un po’ più indietro, svolgendo un’attività meno impegnativa dal punto di vista organizzativo? Non ci porterà via nulla, anzi ci aiuterà nella crescita. E poi c’è il tema del Beach Volley, dove rischiamo di perdere davvero tesserati a favore degli EPS: dobbiamo parlarne, sederci a un tavolo per normare la situazione“.
    La formazione dei dirigenti è un altro tema di cui si parla molto. Cosa ne pensa?
    “È una cosa sulla quale dobbiamo assolutamente lavorare, è fondamentale perché abbiamo un gap da colmare. I dirigenti sono pochi e quelli che ci sono si limitano a fare il compitino: se vogliamo creare lo sport del domani dobbiamo lavorare sulla formazione, che non vuol dire solo formazione sui temi fiscali, come quelli di cui parlavo prima, ma anche nella comunicazione, nel marketing, nella capacità di investire il tempo in una società sportiva che deve diventare un modello di lavoro“.
    Che risposte ha avuto dal territorio in questa “campagna elettorale” molto atipica?
    “Ho ascoltato tanto le società, ho alzato il telefono e le ho chiamate: si è creata una bella rete e ho capito che c’è bisogno proprio di questo, di tanto ascolto. Già il fatto di stare vicini ai club è una marcia in più per la Federazione, ho avuto la sensazione che in tanti abbiano bisogno di una figura di riferimento. I feedback sono positivi: ce l’ho messa tutta, sapendo che la mia è una candidatura fuori dal coro. Mi sono candidata autonomamente, non sono l’espressione di una regione ma di tante società sportive: un modo diverso per arrivare allo stesso risultato. Vedremo come andrà“. LEGGI TUTTO

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    Intitolata a Gianluigi Corti e Alfredo Provenzali la tribuna stampa dello stadio di Genova

    Gianluigi Corti (a destra) con Marco Negri – Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Oggi, in occasione del 123° derby tra Genoa e Sampdoria di calcio, la tribuna stampa dello Stadio Luigi Ferraris di Genova verrà intitolata a Gianluigi Corti e Alfredo Provenzali, due figure indimenticabili per la Genova sportiva e non solo, che hanno amato e raccontato lo sport con grande passione e competenza. Un momento speciale per il Gruppo Ligure Giornalisti Sportivi e per tutta l’Unione Stampa Sportiva Italiana, che ha voluto fortemente questa iniziativa, supportata da Genoa e Sampdoria e con la collaborazione del Comune di Genova.
    La figura di Gianluigi Corti è fortemente legata al mondo della pallavolo: dal 1980 al 1988 ha ricoperto la carica di vicepresidente della Federazione Italiana Pallavolo e nel 1984 è stato capodelegazione alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, quando l’Italia conquistò la prima storica medaglia (Bronzo) nella manifestazione a cinque cerchi.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    FIPAV, FIP e FIGC scrivono a Draghi: “Fermate la riforma dello sport”

    Di Redazione
    La riforma dello sport approda in Consiglio dei Ministri: i decreti voluti dall’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora “scadono” il 28 febbraio e il nuovo governo, a quanto si apprende, intende convertirli in legge in tempi brevissimi. Una scelta che incontra la netta opposizione delle Federazioni: quelle dei tre principali sport di squadra, FIGC, FIP e FIPAV, hanno inviato al presidente del Consiglio Mario Draghi una lettera aperta in cui si chiede di riconsiderare la riforma nel merito o quantomeno differirne l’entrata in vigore, per evitare pesanti ripercussioni ai danni delle società sportive (specie in merito alle norme sulla riforma del lavoro sportivo e sull’abolizione del vincolo sportivo).
    Ecco il testo della lettera:
    “Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,in questo momento così drammatico per il nostro Paese, noi Presidenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio, della Federazione Italiana Pallacanestro e della Federazione Italiana Pallavolo, ci rivolgiamo direttamente alla Sua persona. Il tema oggetto della nostra missiva è il varo legislativo dei decreti delegati di riforma dello sport che potrebbe trovare compimento nel corso della prossima riunione del Consiglio dei Ministri.
    Noi siamo assolutamente favorevoli al pieno riconoscimento di maggiori tutele a favore di atlete ed atleti, di allenatori e collaboratori sportivi, ma al contempo siamo ben consci degli enormi problemi che le società sportive stanno affrontando. Rileviamo inoltre come due tematiche in modo particolare, quali l’abolizione del cosiddetto “vincolo sportivo” e la nuova disciplina relativa al “lavoro sportivo”, comportino gravi ripercussioni ai danni delle società sportive che abbiamo il dovere di tutelare.
    La crisi pandemica in atto non si risolverà domani e gli effetti economici si protrarranno ovviamente nel tempo. Gravare di ulteriori oneri le società sportive porterebbe inevitabilmente molte di esse a cessare l’attività. Fin dal sorgere della crisi sanitaria ed economica, le Federazioni hanno sostenuto i rispettivi movimenti con interventi mirati nell’intento di alleviare gli effetti prodotti dalle necessarie normative di restrizione. Riteniamo però giusto che quanto fatto, e quanto ancora sarà necessario fare, non sia vanificato da alcuni istituti che, in questo frangente, costituirebbero un ulteriore gravoso onere da porre a carico dei sodalizi sportivi.
    Signor Presidente, Le stiamo chiedendo di valutare con grande attenzione l’effetto di tali disposizioni e, se non fosse possibile riconsiderarli nel merito, quanto meno differirne l’entrata in vigore.Ringraziamo per l’attenzione e inviamo i più cordiali saluti“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO