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    Europeo maschile 2023, Roma candidata ad ospitare il match inaugurale al Foro Italico

    Di Redazione Si è svolto ieri nella sede federale di via Vitorchiano un incontro tra il presidente Giuseppe Manfredi e l’Assessore allo Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato. Il tema principale dell’incontro, al quale hanno preso parte anche i vice presidenti Luciano Cecchi e Adriano Bilato, il segretario generale Alberto Rabiti e i presidenti del CR Lazio e CT Roma Andrea Burlandi e Claudio Martinelli, è stato la candidatura di Roma come città ospitante della partita inaugurale del Campionato Europeo Maschile 2023. L’Assessore Onorato, a nome suo e del sindaco Roberto Gualtieri, ha consegnato la lettera con la quale dà alla Fipav il pieno appoggio dell’amministrazione capitolina per riportare a Roma il torneo Europeo: competizione che manca nella capitale dal 2005, quando gli azzurri di Montali trionfarono sulla Russia in un PalaEur stracolmo. L’obiettivo della Fipav e del Comune di Roma è quello di far disputare la gara inaugurale di EuroVolley 2023 al Foro Italico, con la speranza di replicare il grande successo ottenuto per il match d’apertura del Mondiale 2018 maschile, al quale prese parte anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. foto Federazione Italiana Pallavolo “Siamo molto contenti che il Comune di Roma abbia dato la piena disponibilità a sostenere la candidatura per la partita inaugurale dell’Europeo Maschile 2023 – il commento del presidente Manfredi – Ringrazio il sindaco Gualtieri e l’assessore Onorato per aver voluto sposare il nostro progetto e sono convinto che lavorando insieme potremo fare ottime cose per la pallavolo”. Il numero uno del CR Lazio, Andrea Burlandi, ha sottolineato come “dalla finale di Coppa Italia di Serie A1 del 5-6 gennaio sia nato un nuovo percorso che riporterà la città di Roma al centro di tutte le mappe pallavolistiche, come da tradizione e assecondando una passione pallavolistica del pubblico senza eguali. Nel nostro movimento c’è un filo conduttore che lega la base con il vertice. Abbiamo tante iniziative in cantiere nei prossimi anni, a partire dal Mondiale di beach volley di giugno e proseguendo con gli Europei e altre manifestazioni”. “La collaborazione tra i Comitati e le istituzioni è solida e proficua – ha aggiunto Claudio Martinelli, presidente del CT Roma – quello di Roma è uno dei Comitati Territoriali più grandi d’Italia, con oltre 250 società e 20 mila tesserati che hanno sempre risposto presente agli eventi nazionali e internazionali, riempendo gli spalti. La presenza del presidente Mattarella al Palazzo dello Sport per la final four di Coppa Italia è stato un segnale inequivocabile. Ora continuiamo a guardare al futuro con ottimismo”. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Protocollo Covid, preoccupazione dalla Fipav: le nuove norme penalizzano l’attività di base

    Di Redazione Si preannuncia un nuovo protocollo anti-Covid per gli sport di squadra: la Conferenza Stato-Regioni di ieri ha delineato, con l’obiettivo di garantire il regolare svolgimento dei campionati, una serie di norme che dovranno essere approvate dal Comitato Tecnico-Scientifico incaricato dal governo. Tra queste ci sarebbero, a quanto si è appreso, il rinvio delle partite solo in caso di positività di oltre il 35% del gruppo squadra (in linea con quanto già previsto nel protocollo Fipav) e nuove regole per i contatti stretti dei soggetti positivi, come l’obbligo di eseguire tamponi per 5 giorni consecutivi e di utilizzare mascherine Ffp2 anche in campo per chi non svolge attività. Sono soprattutto queste ultime disposizioni a lasciare perplessa la Federazione Italiana Pallavolo: il presidente Giuseppe Manfredi ha espresso in una nota la sua preoccupazione per le nuove norme che dovrebbero entrare in vigore. “In base alle informazioni che abbiamo ricevuto – dice Manfredi – con il nuovo protocollo dovremmo riuscire a scongiurare il rischio di fermare i campionati di serie A. Questo è sicuramente un fatto positivo, però il nostro mondo non è composto solo dalle società di vertice. In merito alla ripresa dell’attività di base voglio esprimere tutte la mie preoccupazioni, che sono poi quelle condivise da tutto il movimento della pallavolo. Le migliaia di società che disputano i campionati di serie B, di categoria e quelli giovanili non possono contare, ovviamente, sui mezzi e le risorse delle squadre che militano nei massimi campionati“. “Per questo motivo – continua il presidente – se verranno approvate le regole previste nel protocollo (dover effettuare cinque tamponi in cinque giorni per tutto il gruppo squadra, uno 4 ore prima della gara, e l’uso obbligatorio della mascherina in campo) tutta l’attività di base della pallavolo verrà fortemente penalizzata. La Fipav, sin dall’inizio della pandemia è sempre stata molto attenta a garantire le massime condizioni di sicurezza a tutte le componenti che fanno parte del mondo del volley, però oltre a questo si è sempre battuta per salvaguardare l’attività delle migliaia di società affiliate, che rappresentano il cuore del movimento pallavolistico italiano“. “Tutelare lo svolgimento dei massimi campionati è doveroso – conclude la nota della Fipav – però non si può lasciare indietro chi si adopera per portare avanti l’attività di base. Anche in questo momento molto complicato la Fipav garantirà il massimo impegno per permettere  a tutte le sue società di continuare a svolgere l’attività in sicurezza, tutelando sempre la salute degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti, ai quali voglio esprimere grande gratitudine. Speriamo che le autorità governative e la sottosegretaria Valentina Vezzali, che ringrazio per il suo lavoro, trovino la soluzione migliore anche per l’attività di base“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Dalfovo, la Corte d’Appello dà ancora ragione al consigliere federale

    Di Redazione Ennesimo capitolo della battaglia a colpi di sentenze tra Federazione Italiana Pallavolo e CONI sull’eleggibilità del consigliere federale Massimo Dalfovo, in carica come rappresentante degli atleti. A luglio 2021 il Collegio di Garanzia del Comitato Olimpico aveva accolto il ricorso di Giorgio De Togni, presidente di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, ritenendo che non fosse provata la sussistenza dei requisiti di eleggibilità e rimandando il giudizio sul caso alla Corte Federale d’Appello. Quest’ultima, lo scorso 22 dicembre, ha nuovamente rigettato il reclamo ritenendo che Dalfovo fosse pienamente candidabile. L’oggetto del contendere è noto: secondo il ricorrente, Dalfovo non può ricoprire la carica essendosi ritirato da molti anni dall’attività agonistica, per poi tesserarsi solo nell’imminenza delle elezioni con una squadra di Serie D, la Pallavolo C9 Arco Riva (che, all’epoca, non poteva scendere in campo per lo stop imposto dalla pandemia). La Corte, previo consulto con la Segreteria Nazionale della Fipav, ritiene che i requisiti siano soddisfatti: Dalfovo si è tesserato il 3 gennaio 2021, dopo aver svolto la visita medica il 24 dicembre 2020 e aver ottenuto il relativo certificato di idoneità, e ha partecipato a due gare di campionato (il 25 aprile e il 22 maggio). Secondo il giudice, non è rilevante la modesta partecipazione da parte del consigliere federale all’attività della sua squadra: “Alla definizione di ‘atleti in attività che partecipano a competizioni almeno di livello regionale’ non risulta associata alcuna precisazione e/o specificazione circa il numero di allenamenti e/o il numero di gare cui l’atleta in attività deve aver partecipato, il numero di minuti in cui deve essere rimasto in campo o quant’altro che possa essere oggetto di conteggio“. Quanto al fatto (pacificamente accertato) che Dalfovo non abbia svolto alcun allenamento prima della presentazione delle candidature, avvenuta a fine 2021, la Corte ritiene che le circostanze di sospensione dei campionati e dell’attività delle squadre di Serie D concretizzino il verificarsi di “comprovate e documentate ragioni di esonero o di incolpevole impossibilità di fatto” e non incidano quindi sulla candidabilità. Nella sentenza si legge inoltre che prendere in considerazione anche gli anni precedenti, come richiesto dal ricorrente, “oltre a sancire una disparità di trattamento tra le varie cariche (…) violerebbe il principio di democrazia e di uguaglianza, perché impedirebbe agli atleti più giovani di età o, comunque, di tesseramento di accedere alle rispettive cariche federali e/o comunque di poter essere rappresentativi della rispettiva categoria“. In sostanza, secondo la Corte, “l’aver ripreso, anche da poco, l’attività di campo, sia pure ai modesti livelli che potrebbero essergli consentiti anche in considerazione dell’età, non significa che egli (Dalfovo) non possa essere un valido rappresentante della categoria“. Va sottolineato inoltre che il collegio giudicante ha rigettato le richieste di ulteriore attività istruttoria da parte dei ricorrenti, che chiedevano tra l’altro di acquisire le testimonianze dei compagni di squadra e di altri tesserati della Pallavolo C9. La vicenda giudiziaria, comunque, non termina qui: quasi certamente vi sarà un ulteriore ricorso al Collegio di Garanzia del CONI che, a quasi un anno dalla candidatura di Dalfovo, sarà nuovamente chiamato a esprimersi sulla vicenda. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Fipav e Leghe parteciperanno alla Conferenza Stato-Regioni sullo sport

    Di Redazione Ci saranno anche i rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo, della Lega Pallavolo Serie A e della Lega Pallavolo Serie A Femminile alla Conferenza Stato-Regioni prevista per mercoledì 12 gennaio, un appuntamento cruciale per definire il futuro dello sport italiano alle prese con una nuova ondata della pandemia di coronavirus. L’annuncio è stato dato in una nota dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali: “Ho chiesto al ministro Gelmini di estendere ai presidenti federali di calcio, basket e volley e ai rappresentanti delle Leghe la Conferenza. Ritengo necessario condividere ogni possibile decisione anche con i vertici di Figc, Gabriele Gravina, della Fip, Gianni Petrucci, e della Fipav, Giuseppe Manfredi, e con le Leghe, che sono il punto di riferimento per l’organizzazione dei campionati e nei cui confronti si dispiegherebbero gli eventuali effetti negativi, non soltanto economici. È il momento dell’unità. Lo sport deve essere compatto, mettendo al sicuro la salute di atleti e tifosi e garantendo la regolarità dei campionati“. Questo il commento del presidente federale Giuseppe Manfredi: “Ringrazio la sottosegretaria Vezzali per l’ennesima dimostrazione di attenzione nei confronti del nostro movimento. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che lo sport, ora più che mai, debba fare fronte comune e fornire alle istituzioni il proprio contributo per superare questo difficile momento“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Campionati regionali: chi gioca e chi no. Lombardia e Veneto non si fermano

    Di Redazione Si continua a giocare “a macchia di leopardo” su tutto il territorio nazionale: la Federazione Italiana Pallavolo ha sospeso ieri tutti i campionati giovanili e territoriali fino al 23 gennaio, ma ha lasciato ai singoli Comitati la facoltà di decidere sui campionati regionali (Serie C e Serie D maschile e femminile). La maggior parte delle realtà locali, in vista della ripresa prevista per sabato 8 gennaio, si è già espressa, con esiti anche molto diversi da una regione all’altra. Quattro sono le regioni che hanno stabilito di proseguire l’attività fino alla Serie D senza alcuna sospensione: in Lombardia, Veneto, Marche e Sicilia si giocherà regolarmente anche nel prossimo weekend, malgrado i molti rinvii. Leggermente diversa la soluzione adottata dal Lazio, che ha rinviato le giornate di campionato previste per l’8-9 e per il 15-16 gennaio, ma ha lasciato alle squadre la possibilità di disputare in questo periodo i recuperi delle partite rinviate nel 2021. Altri 4 Comitati hanno deciso per una soluzione intermedia: in Liguria, Toscana e Umbria (che aveva preso la decisione già lo scorso 29 dicembre) i campionati resteranno fermi fino al 16 gennaio, in Piemonte fino al 21 gennaio. Per tutti e 4, quindi, il ritorno in campo è previsto per sabato 22. In Emilia Romagna, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Campania e Calabria la sosta durerà invece almeno fino al 23 gennaio compreso. La scelta più severa in assoluto è proprio quella della Campania, che ha fermato anche l’attività giovanile fino al 29 gennaio (una settimana in più di quanto previsto a livello nazionale): “In questo momento di incertezza e paura – ha spiegato il presidente regionale Guido Pasciari – era giusto dare un segnale ai nostri tesserati. Dobbiamo tutelare la loro salute e quella delle loro famiglie in un momento di forte ritorno di un virus che continua a correre. Come Fipav Campania, accolto l’appello dei presidenti Territoriali, e in linea con le direttive nazionali abbiamo optato per questa sospensione in attesa di momenti migliori. Dobbiamo fermarci per qualche settimana in attesa di tempi migliori confidando in un calo dei contagi e quindi ad un ritorno ad una normalità che stavamo pian piano riconquistando“. Non hanno ancora comunicato le loro decisioni i Comitati Regionali di Abruzzo, Puglia e Sardegna, anche se in quest’ultima regione risultano regolarmente in programma le gare previste per il prossimo weekend. (fonte: Fipav) LEGGI TUTTO

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    Campionati di Serie Regionali e Territoriali: le nuove disposizioni Fipav

    Di Redazione La Federazione Italiana Pallavolo, valutata la situazione dell’attività sportiva in considerazione dell’attuale contesto pandemico e dei conseguenti provvedimenti governativi in materia di restrizioni finalizzate a prevenire il contagio da COVID-19, ha discusso al proprio interno su quali possano essere le giuste misure da adottare in questo nuovo delicato momento. Tema di particolare interesse per il movimento pallavolistico e quindi oggetto di attenta valutazione è stato soprattutto quello inerente l’obbligo di green pass rafforzato (vaccinati mono dose dopo 15gg dall’effettuazione, bi-dose e booster; guariti da Covid-19 negli ultimi sei mesi) per lo svolgimento di sport di squadra e di contatto ad ogni livello. Al termine di una serie di incontri e date anche le indicazioni di supporto scientifico del medico federale, la FIPAV ha stabilito quanto segue: 1.Campionati Nazionali di Serie B: non è prevista alcuna sospensione totale, ma l’attività continuerà seguendo lo schema previsto dai protocolli, rinviando le gare a data da destinarsi laddove non ci siano le condizioni di sicurezza per poter giocare. Sarà cura del Settore Campionati aumentare ulteriormente il livello di attenzione nei confronti delle società, dando tutto il supporto possibile e verificando lo status delle singole situazioni. 2.Campionati di categoria: sospensione per tre settimane (fino al 23 gennaio quindi) delle gare con l’intento, dunque, di monitorare ulteriormente l’impatto dell’aumento dei contagi sull’attività societaria e soprattutto per consentire alle società di potersi organizzare al meglio rispetto all’obbligo di green pass rafforzato per tutti gli atleti al di sopra dei 12 anni. Così facendo si fornirà del tempo utile per poter procedere con l’ormai fondamentale vaccinazione e la regolarizzazione delle singole posizioni rispetto al green pass rafforzato. Resta confermata la possibilità di allenamento, sempre con il vincolo del green pass rafforzato. 3.Campionati di Serie Regionali e Territoriali: si dà mandato alle consulte Regionali di analizzare attentamente la situazione locale in termini di pandemia e prendere le eventuali necessarie misure per la prosecuzione o meno delle gare, assumendo i necessari provvedimenti deliberativi, da trasmettere per opportuna conoscenza al Settore Campionati. Parallelamente a queste indicazioni, saranno pubblicati i protocolli aggiornati alla luce delle nuove normative vigenti, che principalmente variano per: A. Obbligo di green pass rafforzato.B. Pubblico al 35% della capienza massimaC. Obbligo di FFP2 all’interno degli impianti e delle palestre (pubblico, atleti, dirigenti, tecnici nel rispetto delle norme protocollari). (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Confronto Fipav-AIBVC, verso soluzioni condivise

    Di Redazione

    Si è tenuta lunedì 27 dicembre, su invito dell’AIBVC, una riunione tra alcuni rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo e dell’Associazione Italiana Beach Volley Club. Obiettivo dell’incontro è stato quello di intraprendere un percorso volto a ricercare soluzioni condivise affinché il beach volley possa nuovamente far registrare i positivi numeri raggiunti prima della pandemia.

    Data l’unità d’intenti espressa dalle parti, le stesse hanno convenuto che il prossimo step sarà un tavolo tecnico che avrà come oggetto il confronto delle problematiche per ricercare le migliori soluzioni tecnico-organizzative per lo sviluppo della disciplina sul territorio.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Chiuso con successo a Caorle il corso EIRCC per arbitri internazionali

    Di Redazione Si è conclusa lunedì 20 dicembre a Caorle (Venezia) l’edizione 2021 del corso EIRCC (European International Referee Candidates Course), l’iniziativa di formazione della European Refereeing Commission per i futuri arbitri internazionali. 26 giovani direttori di gara da 23 nazioni hanno partecipato al corso, tenuto dal presidente della ERC Zorica Bjelic e dai membri della commissione Jarmo Salonen e Sandy Steel. “Questo gruppo – ha spiegato Bjelic – era molto più giovane degli arbitri con cui abbiamo lavorato nell’ultima edizione, due anni fa ad Ankara. Sono stata molto felice di vedere questi giovani arbitri così motivati e impegnati. Hanno dimostrato un grande potenziale e possiamo essere certi che porteranno grande energia ed entusiasmo alla famiglia del volley europeo, una volta raggiunto il ruolo di direttori di gara internazionali“. Al corso, che includeva sia lezioni teoriche sia prove pratiche – i candidati hanno partecipato alla direzione di un match della Coppa Veneto – hanno partecipato anche tre arbitri italiani: Cesare Armandola, Michele Brunelli e Serena Salvati. Il vicepresidente Adriano Bilato ha portato i saluti della Federazione Italiana Pallavolo. Ora i 26 direttori di gara partecipanti al corso hanno tre anni di tempo per acquisire la qualifica di arbitri internazionali. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO