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    F1, Grosjean: “Sono più felice ora che prima dell'incidente”

    ROMA – Per Romain Grosjean la vita non sarà più la stessa. L’incidente in Bahrain di circa sei mesi fa, durante la sua ultima gara in Formula 1, lo ha visto uscire vivo per miracolo, ma reduce da un’esperienza paurosa che non si scorderà mai. Durante il podcast Behind The Grid, il pilota francese ha raccontato del percorso per superare il trauma: “I miei figli mi hanno chiesto dell’incidente, hanno fatto tante domande. L’ho rivisto assieme a loro e a mia moglie. Posso parlarne apertamente. Ho lavorato con uno psicologo per evitare gli incubi. Ne ho avuti un paio: uno alle sei del mattino, con mio figlio che è venuto a svegliarmi, e uno quando dovevo operarmi alle mani ed ero sotto anestesia. Da allora non ho più avuto incubi”.
    Il messaggio di Grosjean
    E’ un bellissimo messaggio, però, quello di Grosjean, che ha cercato di imparare dalle sue esperienze: “Sono un uomo più felice dopo l’incidente, ne sono sicuro al 100% – ha spiegato -. Ogni giorno da allora è come un bonus. Sono stato così vicino alla morte che ho capito quanto sia bella la vita. Ogni mattina mi sveglio, mi tolgo i guanti di silicone, mi metto la crema sulle mani e mi ricordo che sono vivo. Posso giocare con i miei figli, ho mia moglie accanto. Sono più felice nella vita, ho capito quanto è bella la vita anche con tutti i suoi problemi, e senza di questi sarebbe più noiosa”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “Sto dando tutto, ma non è abbastanza per essere al livello di Ocon”

    ROMA – Fernando Alonso non ha mai peccato di umiltà e all’età di quasi 40 anni, con due titoli mondiali conquistati, ha ancora molto da imparare. Lo conferma lui stesso, spendendo parole di stima verso il compagno di box in Alpine, Esteban Ocon: “Credo che sia un buon pilota e lo sta dimostrando – dichiara lo spagnolo -. E’ in uno stato di forma ottimale ed è perfettamente integrato col team. Lo scorso anno è riuscito ad andare sul podio in Bahrain, dimostrandosi molto consistente nella parte finale della stagione ed adesso sta disputando dei weekend perfetti. Quello che sta ottenendo adesso è impressionante. Io sto dando il 100%, ma ovviamente non è abbastanza per essere al suo livello in questo momento. Devo migliorare”.
    I paragoni di Alonso
    L’ex ferrarista ha ammesso di aver bisogno di un ulteriore periodo di ambientamento, come accaduto anche per altri colleghi in passato: “Quando Sainz è passato in Renault non era veloce come Hulkeneberg e nelle prime gare ha faticato. Poi è tornato ai suoi livelli, al suo secondo anno col team – rivela come riportato da motorsport.com -. Anche Esteban ha sofferto la passata stagione contro Daniel, ed adesso, al suo secondo anno, è al vertice. Sembra un team un po’ diverso dagli altri e serve un periodo di adattamento. Io cercherò di riuscirci nel più breve tempo possibile, ma non sono preoccupato. Ad Imola abbiamo tagliato il traguardo insieme e lo stesso è accaduto a Portimao”. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “La pressione non c'è solo in Ferrari”

    ROMA – Carlos Sainz, in occasione del Gran Premio di Spagna di Formula 1, ha parlato in una lunga intervista organizzata della Ferrari, in cui si è dilungato nel raccontare anche le sue più grandi passioni fuori dal circuito, come il golf e gli hamburger, per poi analizzare vari aspetti della vita di un pilota: “Ogni pilota di Formula 1 ha molta pressione addosso, non solo chi guida per la Ferrari – ha detto lo spagnolo, arrivato al Cavallino nello scorso inverno -. Il fattore chiave non è quanta pressione c’è, ma come la si gestisce”. Poi qualche parola sul padre, pilota come lui e prima fonte di ispirazione sia nel campo delle corse che nella vita in generale: “Mio padre è stato un grande sostegno nel corso di tutta la mia carriera e da lui ho imparato molte cose, come l’attenzione al dettaglio che ho ritrovato in me fin da bambino. Da lui ho anche imparato che non si ottiene nulla rimuginando troppo su un esito negativo o rilassandosi e festeggiando troppo per un buon risultato. In entrambe le situazioni devi analizzare attentamente quello che è accaduto, imparare, migliorare, ricominciare da zero e poi guardare avanti alla prossima sfida”.
    Vettel un punto di riferimento
    Tra i colleghi, invece, è risaputo come uno dei modelli più importanti sia stato per lui Sebastian Vettel, alla Red Bull quando un giovanissimo Sainz era nell’accademia del team di Milton Keynes: “Conosco Seb da molti anni e nella mia carriera lui è stato sempre un punto di riferimento per me. Trascorrevo ore infinite al simulatore in Red Bull Racing mentre lui stava vincendo il Mondiale e ho imparato molto dal suo modo di fare, sia sulla pista che fuori. Lui è decisamente uno dei migliori piloti nella storia di questo sport e lo considererò sempre un modello da seguire per svariati aspetti”. LEGGI TUTTO