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    F1, GP Imola e Monza: da lunedì in vendita 150mila biglietti

    ROMA – Al via a breve la seconda fase di vendita dei biglietti per il GP dell’Emilia Romagna e il GP d’Italia. Le due tappe della Formula 1 2023 sulla penisola sono in programma rispettivamente il 21 maggio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e il 3 settembre all’Autodromo Nazionale di Monza. Da lunedì 30 gennaio sarà disponibile un quantitativo totale di 150mila biglietti, divisi tra 90mila per Imolza e 60mila per Monza. I tagliandi messi in vendita dall’Aci saranno disponibili all’indirizzo www.ticketone.it, o in alternativa sui siti dei due GP: www.monzanet.it e www.autodromoimola.it.Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    I risultati del 2022
    Lo scorso anno, a trionfare al Gran Premio di Imola fu Max Verstappen, che si aggiudicò la Sprint davanti a Charles Leclerc e la gara della domenica davanti al compagno di squadra Sergio Perez. Successo dell’olandese anche a Monza, stavolta davanti a Leclerc che il giorno prima nel Gran Premio d’Italia si era preso la pole position. LEGGI TUTTO

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    F1, Tost sicuro: “Mick Schumacher può essere un eroe come il padre”

    ROMA – Mick Schumacher sarà terzo pilota in Mercedes per la stagione 2023, rimanendo senza un sedile fisso in Formula 1. Secondo Franz Tost, però, il giovane tedesco, figlio della leggenda Michael, ha tutte le carte in regola per prendersi i suoi spazi nel Circus: “Sarebbe potuto diventare il nuovo eroe, ma sfortunatamente per ora è fuori dalla classe regina. Il che penso sia un peccato – ha detto il team principal di AlphaTauri in un’intervista a “Sport1” -. Mi sarebbe piaciuto vederlo all’AlphaTauri,non per il nome, ma perché ricordo il suo talento e crede nelle sue capacità”Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    Eroe come Michael
    Tost ha poi parlato della situazione della Germania in Formula 1, tra team, marchi e piloti: “La carriera di Mick determina l’interesse per la Germania. Nico Hulkenberg non può farcela da solo. La gente ha bisogno di eroi, fatti di carne e ossa, non di metallo. I fan volevano vedere Michael Schumacher. Solo gli eroi innescano un boom. Come ha dimostrato Michael”. LEGGI TUTTO

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    Tost su Mick Schumacher: “Poteva diventare un eroe per la F1”

    ROMA – Mick Schumacher resterà lontano dalla Formula 1 almeno per il Mondiale 2023, in cui svolgerà il ruolo di terzo pilota Mercedes. Secondo Franz Tost, però, il giovane tedesco, figlio della leggenda Michael, ha tutte le carte in regola per prendersi i suoi spazi nel Circus: “Sarebbe potuto diventare il nuovo eroe, ma sfortunatamente per ora è fuori dalla classe regina. Il che penso sia un peccato – ha detto il team principal di AlphaTauri in un’intervista a “Sport1” -. Mi sarebbe piaciuto vederlo all’AlphaTauri,non per il nome, ma perché ricordo il suo talento e crede nelle sue capacità”Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    Su Michael Schumacher
    Tost ha poi parlato della situazione della Germania in Formula 1, tra team, marchi e piloti: “La carriera di Mick determina l’interesse per la Germania. Nico Hulkenberg non può farcela da solo. La gente ha bisogno di eroi, fatti di carne e ossa, non di metallo. I fan volevano vedere Michael Schumacher. Solo gli eroi innescano un boom. Come ha dimostrato Michael”. LEGGI TUTTO

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    Ford e la Formula 1: cosa c’è di vero, parla Mark Rushbrook

    ROMA – Il tema dell’entrata di nuove scuderie sta tenendo il banco in maniera sempre più insistente all’interno del mondo F1. Ma non solo nuovi team: alcuni marchi importanti, negli ultimi mesi, sono stati nominati in merito ad una possibile entrata nel Circus sotto altre vesti. È il caso della Ford, il cui settore dedicato al motorsport e denominato Ford Performance sarebbe in trattativa con Red Bull per creare un marchio di power unit nel 2026, una stagione che segnerà un’altra svolta epocale di questo sport, tra cui il passaggio a carburanti totalmente ecosostenibili. Bocce ancora cucite sulla trattativa con Red Bull, ma da casa Ford qualcosa si muove. Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, interrogato sull’argomento, non ha potuto fare altro che sottolineare la crescita esponenziale del business, dopo l’ingresso di Liberty Media: “Creare grandi appuntamenti e una grande competizione è stato decisivo. Drive to Survive, ad esempio, è stata una grande iniziativa, che ha attirato un nuovo pubblico. Come azienda, partecipiamo per l’innovazione, la possibilità di apprendimento, ma anche per questioni di marketing. In questo senso la situazione è cambiata e va presa in considerazione. Come per tutte le altre competizioni, è nostro compito osservarle, studiarle e decidere se ha senso o meno partecipare”. 
    Ecosostenibile come il WRC
    “Il carburante sostenibile è qualcosa che sicuramente ci interessa, ma lo stiamo già facendo in altre serie – ha aggiunto Rushbrook -. Il WRC lo ha adottato già lo scorso anno, e per noi è stata una parte importante per l’apprendimento. I veicoli che vendiamo, in alcune regioni, passano all’elettrico più velocemente che in altre. Mentre in altre l’elettrico prenderà piede molto più avanti. Vogliamo essere sostenibili in quello che facciamo come azienda, non solo producendo auto elettriche ma in tutti i modi possibili. Supportiamo tutte le serie che passano a un carburante più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Ford in F1, Mark Rushbrook: “Ora situazione interessante”

    ROMA – La crescita imponente del marchio F1 ha dato il via con sempre più insistenza ai discorsi su nuove scuderie pronte ad entrare. Ma non solo nuovi team: alcuni marchi importanti, negli ultimi mesi, sono stati nominati in merito ad una possibile entrata nel Circus sotto altre vesti. È il caso della Ford, il cui settore dedicato al motorsport e denominato Ford Performance sarebbe in trattativa con Red Bull per creare un marchio di power unit nel 2026, una stagione che segnerà un’altra svolta epocale di questo sport, tra cui il passaggio a carburanti totalmente ecosostenibili. Bocce ancora cucite sulla trattativa con Red Bull, ma da casa Ford qualcosa si muove. Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, interrogato sull’argomento, non ha potuto fare altro che sottolineare la crescita esponenziale del business, dopo l’ingresso di Liberty Media: “Creare grandi appuntamenti e una grande competizione è stato decisivo. Drive to Survive, ad esempio, è stata una grande iniziativa, che ha attirato un nuovo pubblico. Come azienda, partecipiamo per l’innovazione, la possibilità di apprendimento, ma anche per questioni di marketing. In questo senso la situazione è cambiata e va presa in considerazione. Come per tutte le altre competizioni, è nostro compito osservarle, studiarle e decidere se ha senso o meno partecipare”. 
    L’attrazione dei carburanti ecosostenibili 
    “Il carburante sostenibile è qualcosa che sicuramente ci interessa, ma lo stiamo già facendo in altre serie – ha aggiunto Rushbrook -. Il WRC lo ha adottato già lo scorso anno, e per noi è stata una parte importante per l’apprendimento. I veicoli che vendiamo, in alcune regioni, passano all’elettrico più velocemente che in altre. Mentre in altre l’elettrico prenderà piede molto più avanti. Vogliamo essere sostenibili in quello che facciamo come azienda, non solo producendo auto elettriche ma in tutti i modi possibili. Supportiamo tutte le serie che passano a un carburante più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, obiettivo pit stop perfetti: 1.000 prove prima del Bahrain

    ROMA – La nuova stagione di F1 è alle porte, e anche la Ferrari prosegue nel suo lavoro senza sosta per farsi trovare pronta. Un lavoro che non si limita solo allo sviluppo della monoposto e all’azione in pista, dopo i tre giorni di test svolti a Fiorano, ma che riguarda anche altri dettagli che nell’arco della stagione fanno la differenza. Proprio Fiorano (dove si trova anche il nuovo simulatore) è sede del garage in cui i meccanici si allenano sui pit stop. Una vera e propria preparazione atletica, che parte dall’alimentazione, con un programma preciso per limitare gli errori in una delle fasi più spettacolari della gara, dove la tensione sale e ogni centesimi di secondo conta. L’obiettivo è quello di toccare quota 1.000 pit stop provati nel giro di un mese, quindi prima del trasferimento in Bahrain dove, dal 3 al 5 marzo, si svolgeranno i test ufficiali, prima del via alle gare nel fine settimana successivo. 
    Un lavoro certosino che ha visto dei miglioramenti nella scorsa stagione, ma non quanto ci si aspettava in casa del Cavallino Rampante. È quanto sottolinea Diego Ioverno, commentando il dato che ha visto la Ferrari chiudere il 2022 con il 73% di pit stop sotto i 3″, facendo meglio anche di Red Bull: “Non siamo soddisfatti, perché il target era di arrivare all’80%, e non l’abbiamo fatto”, ha spiegato l’ingegnere responsabile dei reparti montaggio ai microfoni di motorsport.com. “Per il 2023 abbiamo alzato l’asticella all’84% e ci stiamo allenando in tal senso, con l’obiettivo di abbassare il 9% di pit stop falliti”, ha aggiunto Ioverno, dove per “falliti” si intendono le soste oltre i 4″50. E se la costanza per certi versi risulta più importante e difficile da raggiungere rispetto alla velocità, c’è da sottolineare il record fatto segnare in questi test: “Abbiamo raggiunto valori straordinari, anche di 1″65. Ma in laboratorio la macchina arriva sempre perfettamente allineata alla postazione e, soprattutto, si ferma esattamente nel punto previsto, mentre durante un Gran Premio entrano in gioco tante altre variabili che rendono l’esercizio molto complicato”. Nel particolare, la monoposto utilizzata è la SF-71 del 2018, spinta dal motogeneratore elettrico MGU-K. 

    “Zandvoort? Non ha sbagliato il meccanico”
    “È fondamentale alzare il livello medio della squadra – continua Ioverno -, dal momento in cui abbiamo notato che i problemi sono emersi soprattutto quando siamo stati costretti a fare delle rotazioni del personale, in una stagione lunga, da 22 Gran Premi”. Considerando che quest’anno le gare saranno 23, appare quindi ancora più fondamentale limare sempre più lo scarto di prestazioni tra “titolari” e riserve: per questo, a Fiorano la squadra è stata divisa in due gruppi: una che lavora il mattino e la seconda il pomeriggio, per un totale di circa venti cambi gomme a sessione, per tre volte a settimana. 
    Non solo livello simile, ma anche interscambiabilità nei ruoli: “Abbiamo pensato di rendere più flessibili le funzioni dei meccanici – aggiunge ancora Ioverno -. Così un addetto alla pistola può allenarsi anche nella sostituzione della ruota”. Infine, sul “caso” della ruota mancante di Sainz a Zandvoort con il meccanico bloccato: “Non è stato lui a sbagliare, ma si è ritrovato bloccato dalla macchina perché la chiamata era arrivata troppo tardi”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, mai più errori sui pit stop: 1000 test e il record, meno di due secondi!

    ROMA – La Ferrari è al lavoro per presentarsi al meglio ai nastri di partenza della nuova stagione di F1. Un lavoro che non si limita solo allo sviluppo della monoposto e all’azione in pista, dopo i tre giorni di test svolti a Fiorano, ma che riguarda anche altri dettagli che nell’arco della stagione fanno la differenza. Proprio Fiorano (dove si trova anche il nuovo simulatore) è sede del garage in cui i meccanici si allenano sui pit stop. Una vera e propria preparazione atletica, che parte dall’alimentazione, con un programma preciso per limitare gli errori in una delle fasi più spettacolari della gara, dove la tensione sale e ogni centesimi di secondo conta. L’obiettivo è quello di toccare quota 1.000 pit stop provati nel giro di un mese, quindi prima del trasferimento in Bahrain dove, dal 3 al 5 marzo, si svolgeranno i test ufficiali, prima del via alle gare nel fine settimana successivo. 
    Un lavoro certosino che ha visto dei miglioramenti nella scorsa stagione, ma non quanto ci si aspettava in casa del Cavallino Rampante. È quanto sottolinea Diego Ioverno, commentando il dato che ha visto la Ferrari chiudere il 2022 con il 73% di pit stop sotto i 3″, facendo meglio anche di Red Bull: “Non siamo soddisfatti, perché il target era di arrivare all’80%, e non l’abbiamo fatto”, ha spiegato l’ingegnere responsabile dei reparti montaggio ai microfoni di motorsport.com. “Per il 2023 abbiamo alzato l’asticella all’84% e ci stiamo allenando in tal senso, con l’obiettivo di abbassare il 9% di pit stop falliti”, ha aggiunto Ioverno, dove per “falliti” si intendono le soste oltre i 4″50. E se la costanza per certi versi risulta più importante e difficile da raggiungere rispetto alla velocità, c’è da sottolineare il record fatto segnare in questi test: “Abbiamo raggiunto valori straordinari, anche di 1″65. Ma in laboratorio la macchina arriva sempre perfettamente allineata alla postazione e, soprattutto, si ferma esattamente nel punto previsto, mentre durante un Gran Premio entrano in gioco tante altre variabili che rendono l’esercizio molto complicato”. Nel particolare, la monoposto utilizzata è la SF-71 del 2018, spinta dal motogeneratore elettrico MGU-K. 

    Obiettivo alzare il livello della squadra
    “È fondamentale alzare il livello medio della squadra – continua Ioverno -, dal momento in cui abbiamo notato che i problemi sono emersi soprattutto quando siamo stati costretti a fare delle rotazioni del personale, in una stagione lunga, da 22 Gran Premi”. Considerando che quest’anno le gare saranno 23, appare quindi ancora più fondamentale limare sempre più lo scarto di prestazioni tra “titolari” e riserve: per questo, a Fiorano la squadra è stata divisa in due gruppi: una che lavora il mattino e la seconda il pomeriggio, per un totale di circa venti cambi gomme a sessione, per tre volte a settimana. 
    Non solo livello simile, ma anche interscambiabilità nei ruoli: “Abbiamo pensato di rendere più flessibili le funzioni dei meccanici – aggiunge ancora Ioverno -. Così un addetto alla pistola può allenarsi anche nella sostituzione della ruota”. Infine, sul “caso” della ruota mancante di Sainz a Zandvoort con il meccanico bloccato: “Non è stato lui a sbagliare, ma si è ritrovato bloccato dalla macchina perché la chiamata era arrivata troppo tardi”.  LEGGI TUTTO

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    F1, maxi accordo per l’Asia: il Mondiale in tv per 10 paesi fino al 2025

    ROMA – La Formula 1 sempre più presente in Asia. Il Circus ha infatti raggiunto un accordo con l’emittente BeIN Sports, che prevede la trasmissione del Modiale in dieci paesi del continente orientale fino ale 2025: si tratta di Hong Kong, Singapore, Timor Est, Thailandia, Malesia, Brunei, Indonesia, Filippine, Laos e Cambogia. Grande soddisfazione da parte di Mike Kerr, amministratore delegato della divisione Asia-Pacific di BeIN: “Siamo estremamente entusiasti di aggiungere la Formula 1 mentre continuiamo a investire per rafforzare la nostra linea di contenuti sportivi in continua espansione per i nostri spettatori. Con la rapida crescita che la Formula 1 ha registrato negli ultimi anni, non vediamo l’ora di lavorare al fianco della Formula 1 per ampliare la sua base di fan nei nostri mercati, offrendo un’esperienza visiva senza precedenti su tutti gli schermi”. Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    Le parole di Holmes
    Anche Ian Holmes, direttore della divisione diritti media e creazione contenuti della Formula 1, ha parlato dopo l’ufficialità: “Dopo diversi anni di crescente interesse in Asia, siamo lieti di annunciare questa partnership con BeIN Sports, poiché la Formula 1 continua ad attrarre nuovi fan in tutto il mondo, la trasmissione di livello mondiale è fondamentale, e questo accordo ci permetterà di trovare modi nuovi e innovativi per i nostri fan in Asia di seguire e impegnarsi con il nostro sport LEGGI TUTTO