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    Ferrari: Binotto non seguirà la Ferrari in Messico e Brasile

    ROMA – Mattia Binotto non prenderà parte alle trasferte della Ferrari per le tappe della Formula 1 in Messico e Brasile. Il team principal della Ferrari non presenzierà nelle due tappe oltreoceano, in programma il 7 e il 14 novembre, per poter lavorare più a fondo in vista della prossima stagione. “Il motivo è il lungo viaggio per due tappe oltreoceano. Qui a Maranello c’è tanto da fare, c’è un’intera squadra da gestire, sia per quanto riguarda il telaio che per la power unit, oltre all’intera organizzazione. In termini di sviluppo per il 2022 è sicuramente in una fase critica”.
    Il commento di Binotto
    “Giovedì e venerdì, essendo in ufficio, posso sicuramente essere più concentrato su quello che sta succedendo qui a Maranello – ha detto Binotto -. Sabato e domenica è tutto dedicato al weekend di gara. Mi manca il paddock, ma Laurent Mekies può fare un ottimo lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Mekies: “Fiduciosi nella crescita di Schumacher”

    ROMA – Laurent Mekies ha parlato della stagione di Mick Schumacher, in Formula 1 con la Haas e membro della Ferrari Driver Academy. Il racing director del Cavallino ha confermato la grande fiducia che la casa di Maranello ripone nel giovane pilota. “Mick in Haas sta confermando le qualità e i valori che ha mostrato nelle prime stagioni della sua giovane carriera nel motorsport – le sue parole riportate da “Formulapassion” -. Nella sua stagione d’esordio in Formula 1 e nella Haas, Mick ha mostrato velocità, determinazione, impegno e voglia di imparare”. 
    Il commento di Mekies
    “Sono alcune delle caratteristiche che lo hanno messo in luce all’interno della nostra Academy e che gli hanno permesso di completare la scalata verso il il vertice del motorsport – ha aggiunto Mekies -. Siamo fiduciosi che la sua crescita continuerà in maniera ancora più marcata in un team che ne condivide le ambizioni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mekies: “Ferrari fiduciosa nella crescita di Schumacher”

    ROMA – “Mick in Haas sta confermando le qualità e i valori che ha mostrato nelle prime stagioni della sua giovane carriera nel motorspor. Nella sua stagione d’esordio in Formula 1 e nella Haas, Mick ha mostrato velocità, determinazione, impegno e voglia di imparare”. Queste le parole di Laurent Mekies, riportate da “Formulapassion”, su Mick Schumacher, in Formula 1 con la Haas e membro della Ferrari Driver Academy. Il racing director del Cavallino ha confermato la grande fiducia che la casa di Maranello ripone nel giovane pilota.
    Le parole di Mekies
    “Sono alcune delle caratteristiche che lo hanno messo in luce all’interno della nostra Academy e che gli hanno permesso di completare la scalata verso il il vertice del motorsport – ha aggiunto Mekies -. Siamo fiduciosi che la sua crescita continuerà in maniera ancora più marcata in un team che ne condivide le ambizioni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso sul periodo in Ferrari: “Non era pronta a vincere”

    ROMA – Non sono bastati neanche piloti con l’esperienza e la classe di Fernando Alonso e Sebastian Vettel per interrompere il digiuno in casa Ferrari. L’ultimo titolo iridato risale al 2007 con l’acuto di Raikkonen, e il pilota spagnolo, attualmente in forza all’Alpecin, ritorna sul suo periodo a Maranello. “Abbiamo avuto battaglie ravvicinate come quella nel 2012, dove lui fu fortunato a terminare la corsa con la vettura danneggiata. Entrambi ci abbiamo provato con la Ferrari. Siamo andati vicini alla vittoria finale, ma non ce l’abbiamo fatta”, ha dichiarato ai tedeschi di F1-Insider.
    “Cambiato modo di pianificare”
    Per Alonso è netto il cambio di tendenza in casa Ferrari. Non c’è più l’ossessione di un titolo da raggiungere nel più breve tempo possibile, ma la volontà è di costruire in casa i campioni del futuro. “La Ferrari quando c’eravamo io o Sebastian non era ancora pronta a diventare campione del mondo. – continua Alonso –  Ora hanno cambiato il modo di pianificare e le aspettative non sono più così alte, dato che stanno scegliendo piloti giovani. Attualmente pensano maggiormente sul lungo periodo e non più a breve termine”, ha concluso lo spagnolo.  LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “La Ferrari non era pronta a vincere con me e Vettel”

    ROMA – Quattordici anni di digiuno per una scuderia come la Ferrari sono davvero tanti. L’ultimo timbro fu di Raikkonen nel 2007 e nonostante l’ingaggio di piloti vincenti come Fernando Alonso e Sebastian Vettel, per la Rossa non sono arrivati titoli. Proprio lo spagnolo, cinque stagioni a Maranello, parla del periodo suo e del tedesco in Ferrari. “Abbiamo avuto battaglie ravvicinate come quella nel 2012, dove lui fu fortunato a terminare la corsa con la vettura danneggiata. Entrambi ci abbiamo provato con la Ferrari. Siamo andati vicini alla vittoria finale, ma non ce l’abbiamo fatta”, afferma il due volte campione del mondo ai tedeschi di F1-Insider.
    “Ora aspettative meno alte”
    “La Ferrari ai tempi miei e di Sebastian non era ancora pronta a diventare campione del mondo. – continua Alonso –  Ora hanno cambiato il modo di pianificare e le aspettative non sono più così alte, dato che hanno scelto piloti giovani. Attualmente pensano maggiormente sul lungo periodo e non più a breve termine”. Questo il pensiero del pilota Alpecin sul nuovo corso alla Ferrari non più “ossessionata” dal ritorno alla vittoria ma più incentrata verso la costruzione di giovani piloti. LEGGI TUTTO

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    F1: Ricciardo vince la “scommessa”, ad Austin guiderà la NASCAR

    ROMA – Prima di intraprendere il suo nuovo percorso in McLaren, al posto di Carlos Sainz passato alla Ferrari, Daniel Ricciardo  aveva “preteso” di inserire all’interno del contratto una clausola che gli avrebbe permesso di girare con la Chevrolet Monte Carlo, utilizzata da Dale Earnhardt del campionato mondiale NASCAR 1984, se durante la prima stagione avesse ottenuto almeno un podio. Obiettivo centrato a Monza quando l’australiano è riuscito a centrare addirittura il colpo grosso, portandosi a casa il primo Gran Premio della stagione.
    Il premio sarà “riscosso” ad Austin
    L’amministratore delegato del team, Zack Brown non ha potuto che tener fede agli accordi e pagare pegno, dando così la possibilità all’australiano di realizzare un sogno, visto che Earnhardt scomparso in gara a Daytona nel 2001, è stato degli idolo sportivi del pilota McLaren. La data dell’evento non è ancora ufficiale, l’unica cosa certa è che Ricciardo sarà sulla vettura NASCAR durante il prossimo GP di Austin, in programma la prossima domenica 24 ottobre, per quello che sarà il diciassettesimo impegno della stagione di F1. LEGGI TUTTO

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    Il team principal della Haas su Schumacher: “Continua a dimostare il suo potenziale”

    ROMA – Fine settimana di gara in Turchia positivo per Mick Schumacher, con qualifca per la seconda volta in stagione in Q2, per un quattordicesimo posto finale. La gara, per un contatto con Alonso, che poi si è scusato con il tedesco, non è stata dello stesso livello, ma per il pilota della Haas i segnali sono incoraggianti.  “Nell’ultimo fine settimana Mick è stato nel complesso sfortunato, anche perché aveva dato l’impressione di adattarsi bene al circuito ed alle condizioni avverse della stessa pista. In ogni caso, sta dimostrando il suo potenziale non solo in questa circostanza, ma anche nel corso di tutta la stagione. Sono molro soddisfatto e mi auguro che ci siano altre occasioni per poter mettere in luce tutto il suo talento”, le parole di Gunther Steiner ai microfoni di gpfans.com.
    “Comprendere ragioni exploit”
    In casa Haas c’è voglia di concludere al meglio una stagione complessa, ma che potrebbe girare dopo la gara turca in cui il numero 47 ha mostrato una prestazione ben al di sopra di quelle viste nelle altre piste. “Dobbiamo cercare di capire come mai ad Istanbul siamo stati più veloci. In ogni caso, sarà veramente complesso a far bene nella parte conclusiva del mondiale, dato che non intendiamo investire molto a sei gare dal termine. Certamente vorremmo comprendere la ragione di questo exploit: se la troveremo sarà tanto di guadagnato, altrimenti resterà un mistero”, ha concluso Steiner. LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Troppe gare rendono il mondiale F1 meno speciale”

    ROMA – Non ha risparmiato polemiche l’ufficializzazione del nuovo calendario per la stagione 2022 della F1. Tra i primi ad esporsi c’è stato Sebastian Vettel, che ha espresso i suoi dubbi riguardanti il numero di GP e l’elevato stress a cui verrà sottoposto tutto il Circus. “Esprimo solo una mia opinione, ma non penso che si dovrebbero disputare così tante gare. In primis offrire al pubblico un così elevato numero di Gran Premi finisce col renderli un po’ meno speciali. Inoltre noi piloti siamo dei privilegiati, arriviamo in pista il mercoledì sera e spesso torniamo a casa la domenica sera, ma c’è una grossa parte del personale delle squadre che arriva in pista il lunedì mattina e per molti diventa quasi un’attività da sette giorni a settimana, e non hai davvero tempo per te stesso”, spiega l’ex ferrarista.
    “Serve equilibrio”
    “In un momento in cui le persone stanno tornando consapevoli che la vita è propria, noi inseriamo più gare in calendario. Ovviamente ci sono tanti interessi, ma credo che sia necessario fare in modo che ci sia maggiore equilibrio tra la vita a casa e il tempo trascorso fuori. – continua Vettel –  Per questo motivo un numero equilibrato di gare aiuterebbe anche a mantenere alta la passione di chi lavora nel Circus, evitando che dopo qualche stagione siano costretti a mollare, una cosa che vediamo non così raramente”. Le parole del pilota Aston Martin suonano come un monito per non disperdere un’ampia fetta di lavoratori fondamentali per il mondo F1 che il sempre più alto numero di gare in programma potrebbe “obbligare” a compiere scelte diverse. LEGGI TUTTO