consigliato per te

  • in

    F1, Leclerc: “Non penso al pericolo, non posso fare a meno di correre”

    ROMA – Charles Leclerc non si è mai tirato indietro. Anche quando, nel 2015, un suo caro amico morì in un incidente in Giappone. Si tratta di Jules Bianchi, scomparso esattamente 7 anni fa. Il monegasco doveva ancora approdare in Formula 1: “Non penso al pericolo, è molto difficile constatare che persone che amavi non ci sono più a causa dello sport che adori, ma non posso farne a meno. Sono stato programmato per correre fin da quando ero giovane, non posso fare altro, sono bravo soltanto a guidare”.
    Il ricordo di Charles
    “L’unico aspetto di cui mi sono sentito colpevole – prosegue Leclerc in una chiacchierata con il Daily Mail – è aver messo da parte nella mia testa la morte di mio padre e di un mio amico. Ma è stato solo per un paio d’ore. E’ stato facile superare quella fase, mi sono semplicemente chiesto cosa mio padre avrebbe voluto che io facessi. Devo tutto a lui e dunque corro”.  LEGGI TUTTO

  • in

    F1, 7 anni senza Jules Bianchi: la Ferrari lo ricorda

    ROMA – Sono già passati 7 anni dalla scomparsa di Jules Bianchi. La tragedia del pilota francese è senza dubbio tra le più recenti e traumatiche della Formula 1, soprattutto per le modalità dell’incidente avvenuto nel corso del Gran Premio del Giappone 2014. Bianchi perse il controllo della sua monoposto uscendo di pista a causa dell’asfalto bagnato, finendo sotto la pala di un mezzo di soccorso. Morì a 25 anni il 17 luglio 2015, dopo più di nove mesi di coma. 
    Il post della Ferrari
    Nel corso degli anni si sono susseguite tante iniziative per celebrare Jules. Il 20 luglio 2015 il Presidente della FIA Jean Todt, per esempio, ritirò definitivamente il numero 17 da lui usato in gara. Oggi a distanza di 7 anni, la Ferrari lo ricorda con un affetto particolare: “Sempre nei nostri cuori”, ha scritto la scuderia di Maranello seguita dai numerosi commenti dei fan. Nel 2009 fu infatti inserito nella Ferrari Driver Academy. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Tost: “Tsunoda sta crescendo, ha bisogno di tempo”

    ROMA – Avevano destato scalpore fin da subito le parole di Helmut Marko, che nella conferenza stampa prima del GP d’Austria aveva svelato come Yuki Tsunoda avesse iniziato a lavorare con uno psicologo. Una scelta saggia per il bene del ragazzo, ma che probabilmente sarebbe stato meglio non rendere pubblica. L’uomo ha poi provato a rimediare in un’intervista a Red Bulletin, spendendo parole al miele per il giapponese (“Crediamo molto in lui. E’ un ragazzo molto divertente quando non è sotto stress”) ma il dado era ormai tratto. Chi ha preso le difese di Tsunoda è stato Franz Tost, team principal dell’AlphaTauri, intervenuto al termine del Gp d’Austria.
    Le parole di Tost
    “I bambini problematici sono quelli davvero bravi, per questo mi piace Yuki. Preferisco le persone come lui ai santi. Yuki ha bisogno di tempo, sta crescendo e lavorerà sull’errore commesso a Silverstone – ha dichiarato Tost, che poi è tornato su quanto accaduto nel Regno Unito – Per il team è stato un vero incubo. In un tracciato complicato come quello inglese occupavamo la settima e l’ottava posizione, quando Yuki ha avuto troppa fretta nel cercare di superare Pierre, finendo per scontrarsi con lui. Abbiamo parlato dopo la gara e gli ho detto che deve essere più disciplinato”. Ciononostante, Tost non esclude un futuro insieme al classe 2000: “Ha delle buone probabilità di restare in AlphaTauri. Tutto dipenderà da lui e dalle sue prestazioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Tost si schiera con Tsunoda: “Mi piacciono i bambini problematici come lui”

    ROMA – Dopo l’errore commesso a Silverstone, si era parlato molto del futuro di Yuki Tsunoda in Formula 1. In particolare, in occasione della conferenza stampa prima del GP d’Austria, Helmut Marko aveva evidenziato i problemi caratteriali del ragazzo, svelando dell’inizio di un lavoro con lo psicologo. L’uomo ha poi provato a rimediare in un’intervista a Red Bulletin, spendendo parole al miele per il giapponese (“Crediamo molto in lui. E’ un ragazzo molto divertente quando non è sotto stress”) ma il dado era ormai tratto. Chi ha preso le difese di Tsunoda è stato Franz Tost, team principal dell’AlphaTauri, intervenuto al termine del Gp d’Austria.
    Il pensiero di Tost
    Tost ha difeso il ragazzo, ma allo stesso tempo non ha nascosto la delusione per quanto accaduto in Gran Bretagna: “Per il team è stato un vero incubo. In un tracciato complicato per noi come quello inglese occupavamo la settima e l’ottava posizione, quando Yuki ha avuto troppa fretta nel cercare di superare Pierre, finendo per scontrarsi con lui. Abbiamo parlato dopo la gara e gli ho detto che deve essere più disciplinato”. Il team principal della scuderia, però, non esclude un futuro insieme al classe 2000: “Ha delle buone probabilità di restare in AlphaTauri. Tutto dipenderà da lui e dalle sue prestazioni”. Infine, Tost ha risposto alle critiche di Helmut Marko elogiando Tsunoda: “I bambini problematici sono quelli davvero bravi, per questo mi piace Yuki. Preferisco le persone come lui ai santi. Yuki ha bisogno di tempo, sta crescendo e lavorerà sull’errore commesso a Silverstone”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, gli steward di Spielberg accusano Sainz: “Non doveva scendere dalla macchina così presto”

    ROMA – Attimi concitati quelli vissuti da Carlos Sainz in occasione del Gp d’Austria, undicesima tappa stagionale del campionato di Formula 1, quando la sua Ferrari ha preso fuoco a causa di un problema al motore. Lo spagnolo ha dovuto abbandonare la vettura molto rapidamente per sfuggire alle fiamme ed in molti si sono lamentati dell’intervento tardivo degli steward. A tal proposito, la squadra di sicurezza del circuito di Spielberg ha rilasciato un comunicato ufficiale per fare chiarezza su quanto accaduto. Di seguito la nota integrale degli steward.
    La nota ufficiale
     “Dopo il tragico incidente di Jules Bianchi avvenuto nel 2014, le regole della FIA in merito ai recuperi in pista sono state inasprite in maniera drastica. E’ possibile intervenire solamente dopo le disposizioni della direzione gara. Da un lato ciò aumenta la sicurezza di piloti e commissari, dall’altro fa sì che s’intervenga con un pizzico di ritardo – si legge – La decisione di far intervenire l’autopompa si è rivelata corretta. In una situazione del genere, come accaduto in occasione dell’incidente di Romain Grosjean, gli estintori portatili non sono sufficienti – prosegue il comunicato – Un altro problema è stato che Sainz, comprensibilmente innervosito, è sceso troppo presto dalla monoposto. Se non avesse frenato così presto, non sarebbe stato necessario spingere il cuneo sotto la vettura in movimento”.
    “Ovviamente, guardando le immagini in tv e le registrazioni delle telecamere della pista dopo l’accaduto, si evince che alcune cose devono essere migliorate. Ne parleremo internamente e con i nostri collaboratori. Tuttavia, in una situazione eccezionale come questa – un incendio non capita tutti i giorni – i commissari hanno reagito bene. Nel giro di 30 secondi abbiamo avuto un’autopompa sul posto, un veicolo d’emergenza era pronto e addirittura un terzo stava arrivando. In questo modo, anche se Sainz non fosse riuscito a lasciare da solo il veicolo, avremmo potuto comunque proteggerlo nel miglior modo possibile. Prenderemo l’episodio come un’opportunità per migliorare ancora” conclude la nota. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Rosberg: “Amicizia con Hamilton? Nessun rimpianto”

    ROMA – Due dei protagonisti della lotta per il Mondiale di Formula 1 dal 2014 al 2016 sono stati sicuramente Lewis Hamilton e Nico Rosberg. I due, al volante della Mercedes, hanno dato vita a grandi battaglie che hanno contribuito a far sì che il rapporto s’incrinasse. “Quando lotti per il mondiale non esiste il concetto di ‘pace e amore’. Devi superare i tuoi limiti, specialmente quando ci sono due piloti di alto livello. Prima le cose andavano bene, ma non appena abbiamo iniziato a lottare per il campionato, gara dopo gara, si è accumulato tutto. Personalmente non ho alcun rimpianto” ha raccontato Rosberg ai microfoni di Eurosport.
    La quiete dopo la tempesta
    Dalla Formula 1 all’Extreme E, prosegue la lotta tra Nico e Lewis, ma senza quella competitività del Circus: “Oggi siamo tornati alla neutralità ed è un bene. Ci siamo trovati nuovamente a lottare uno contro l’altro, questa volta in Extreme E”. I due ex compagni possiedono infatti due squadre nell’Extreme E che, curiosamente, nell’ultima stagione hanno totalizzato lo stesso numero di punti. “E’ stato incredibile. Non eravamo a conoscenza che anche l’altro stava allestendo una squadra e, come se non bastasse, abbiamo fatto l’annuncio ufficiale a poche settimane di distanza” ha concluso Rosberg. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Alonso: “Voglio proseguire, non sto togliendo un sedile ai giovani”

    ROMA – Uno dei piloti con più esperienza in Formula 1 è sicuramente Fernando Alonso, che all’età di 40 anni ancora continua a farsi valere nel circus. Il veterano dell’Alpine ha parlato del suo futuro ai microfoni della testata olandese NOS: “Dopo l’estate si deciderà. Io mi sento bene e voglio proseguire. In uno sport come la Formula 1 l’unica cosa che conta è la velocità. Se le tue prestazioni non sono all’altezza allora si può dire che stai togliendo il sedile ad un giovane. Ma non è il mio caso visto che sono ancora veloce”.
    Il piano B di Alonso
    “Ho una scuola di kart e già un pilota in Formula 2, Clement Novalak. Spero che altri miei talenti riescano a trovare spazio in F3 e F4 nelle prossime stagioni – ha aggiunto Fernando che, indipendentemente da come proseguirà la sua carriera di pilota, ha già le idee chiare sul da farsi – Il mondo dei motori mi ha dato tanto ed è l’unico ambito in cui sono riuscito ad affermarmi. Mi sento in dovere di restituire tutto ciò” ha concluso il pilota dell’Alpine. Lo spagnolo occupa attualmente il 10° posto in classifica generale con 29 punti. Il suo miglior risultato stagionale è stato il 5° posto a Silverstone. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Rosberg sul rapporto con Hamilton: “Non ho rimpianti”

    ROMA – La vittoria del Mondiale di Formula 1 nel 2016 è sicuramente il punto più alto della carriera di Nico Rosberg. Tuttavia, un risultato del genere è costato qualcosa al tedesco in termini di rapporti interpersonali visto che, a partire da quella stagione, ha rotto la sua amicizia con Lewis Hamilton. Rosberg ne ha parlato ai microfoni di Eurosport, raccontando cos’è accaduto: “Quando lotti per il mondiale non esiste il concetto di ‘pace e amore’. Devi superare i tuoi limiti, specialmente quando ci sono due piloti di alto livello. Prima le cose andavano bene, ma non appena abbiamo iniziato a lottare per il campionato, gara dopo gara, si è accumulato tutto. Personalmente non ho rimpianti”.
    Nuova sfida tra Nico e Lewis
    Con il ritiro di Rosberg, gli animi si sono in parte placati: “Oggi siamo tornati alla neutralità ed è un bene. Ironia della sorte, ci siamo trovati nuovamente a lottare uno contro l’altro, questa volta in Extreme E”. I due ex compagni possiedono infatti due squadre nell’Extreme E che, curiosamente, nell’ultima stagione hanno totalizzato lo stesso numero di punti. A spuntarla è stato il Rosberg X Racing in virtù del maggior numero di vittorie, ma non si può dire che non abbia regnato l’equilibrio. Nico ha poi ammesso: “Non eravamo a conoscenza che anche l’altro stava allestendo una squadra e, come se non bastasse, abbiamo fatto l’annuncio ufficiale a poche settimane di distanza. E’ stato incredibile”. LEGGI TUTTO