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    Ferrari, Binotto: “C'è potenziale. Strategia? Non è un punto debole”

    ROMA – Arrivati a metà stagione la Formula 1 vede una Ferraritornata competitiva dopo due stagioni opache. Prestazioni esaltanti hanno però spesso lasciato il posto a diverse gare da dimenticare. Mattia Binotto ha inquadrato così la stagione giunti alla pausa estiva: “Abbiamo dimostrato che possiamo fare un buon lavoro e a questi obiettivi ci si arriva passo dopo passo, facendo esperienza e crescendo – afferma il team principal del Cavallino ai microfoni di “Motorsport.com” -. Quindi, dobbiamo continuare il percorso di continuo miglioramento, concentrandoci su ogni gara. Il potenziale per vincere delle gare c’è e non significa che dobbiamo cambiare approccio, non c’è una bacchetta magica”.
    Sul team
    Tuttavia, per Binotto la strategia non è da rivedere: “Non ho dubbi sulla necessità di fare sempre dei passi avanti, dobbiamo migliorarci sull’aerodinamica, sul telaio, sulla power unit, sulla strategia e tutti gli aspetti che si possono migliorare. Detto questo, credo di avere una grande squadra che si occupa della strategia e non credo sia un nostro punto debole”. Infine la difesa del suo muretto contro le critiche: “Gare come Monaco, Silverstone o Paul Ricard sono state giudicate problematiche ma io non vedo il gruppo come un problema, perché credo che abbiamo anche preso decisioni giuste”, ha concluso Binotto. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Non dobbiamo cambiare approccio, la strategia non è un punto debole”

    ROMA – Per la Ferrari questa prima parte di Formula 1 è stato un misto di alti e bassi. Vittorie schiaccianti si sono alternate a errori di strategia e problemi di affidabilità, che le sono costate il primato in entrambe le classifiche iridate. Mattia Binotto, ai microfoni di “Mortosport”, ha inquadrato così la stagione fin qui: “Abbiamo dimostrato che possiamo fare un buon lavoro e a questi obiettivi ci si arriva passo dopo passo, facendo esperienza e crescendo – afferma il team principal del Cavallino -. Quindi, dobbiamo continuare il percorso di continuo miglioramento, concentrandoci su ogni gara. Il potenziale per vincere delle gare c’è e non significa che dobbiamo cambiare approccio, non c’è una bacchetta magica”.
    L’analisi di Binotto
    Tuttavia, per Binotto la strategia non è da rivedere: “Non ho dubbi sulla necessità di fare sempre dei passi avanti, dobbiamo migliorarci sull’aerodinamica, sul telaio, sulla power unit, sulla strategia e tutti gli aspetti che si possono migliorare. Detto questo, credo di avere una grande squadra che si occupa della strategia e non credo sia un nostro punto debole”. “Gare come Monaco, Silverstone o Paul Ricard sono state giudicate problematiche ma io non vedo il gruppo come un problema, perché credo che abbiamo anche preso decisioni giuste”, ha infine concluso il numero uno del muretto italiano. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton ripercorre il Gp di Abu Dhabi: “Ho pensato di smettere”:

    ROMA – Una ferita che forse resterà per sempre nell’animo di Lewis Hamilton. In un’intervista a “Vanity Fair”, il pilota della Mercedes ricorda infatti gli ultimi istanti del Gran Premio di Abu Dhabi 2021, quando sulla pista di Yas Marina il titolo se l’è preso Max Verstappen in una gara di Formula 1 dal finale quanto mai infuocato dalle polemiche. “Quando ho visto come si stavano sviluppando le cose, le mie peggiori paure – confessa Hamilton – si sono fatte largo. Pensavo: ‘Non è possibile che mi freghino, non esiste. Non succederà mai, non possono fregarmi‘”. “Non so – continua il britannico – se riesco ad esprimere a parole la sensazione che ho provato. Ricordo di essermi seduto lì, incredulo. Non avevo più forze. È stato uno dei momenti più difficili da molto tempo a questa parte. Sapevo cosa fosse successo. Sapevo quali decisioni erano state prese e perché. Sapevo che qualcosa non andava. Sicuramente dopo quella gara ho valutato se continuare o meno la mia carriera in Formula 1″.
    Una vittoria possibile
    Archiviato il 2021, per Hamilton si è trattato di fare i conti con un’altra amara verità. La Mercedes W13, infatti, non è all’altezza del titolo mondiale. L’ambizione è ancora quella di vincere, anche se in un formato ridotto: “Dopo Abu Dhabi ho pensato di smettere – ha detto Hamilton – ma mi sento ancora in missione. Sento che quest’anno riuscirò a vincere un Gran Premio e sarei un bugiardo se dicessi che non sto pensando di continuare dopo il 2023”, conclude infatti il sette volte iridato. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton ricorda Abu Dhabi: “Avevo paura, ho pensato di smettere”

    ROMA – Prima la delusione, poi il lungo silenzio stampa. Per Lewis Hamilton non deve essere stato facile mandare più il boccone amaro del Gran Premio di Abu Dhabi della scorsa stagione, con Max Verstappen che gli ha negato la gioia dell’ottavo titolo iridato in Formula 1. Attimi di sconforto e rabbia, che il pilota britannico ricorda in un’intervista a “Vanity Fair”: “Quando ho visto come si stavano sviluppando le cose, le mie peggiori paure si sono fatte largo. Pensavo: ‘Non è possibile che mi freghino, non esiste. Non succederà mai, non possono fregarmi‘”. “Non so – continua il britannico – se riesco ad esprimere a parole la sensazione che ho provato. Ricordo di essermi seduto lì, incredulo. Non avevo più forze. È stato uno dei momenti più difficili da molto tempo a questa parte. Sapevo cosa fosse successo. Sapevo quali decisioni erano state prese e perché. Sapevo che qualcosa non andava. Sicuramente dopo quella gara ho valutato se continuare o meno la mia carriera in Formula 1″.
    Nuovi obiettivi
    Archiviato il 2021, per Hamilton si è trattato di fare i conti con un’altra amara verità. La Mercedes W13, infatti, non è all’altezza del titolo mondiale. Dopo alcune gare sottotono, però, è scattato l’orgoglio del campione: “Dopo Abu Dhabi ho pensato di smettere – ha detto Hamilton – ma mi sento ancora in missione. Sento che quest’anno riuscirò a vincere un Gran Premio e sarei un bugiardo se dicessi che non sto pensando di continuare dopo il 2023”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Shwartzman: “Impaziente di guidare la F1-75. Un posto in F1? È troppo presto”

    ROMA – “Sono un po’ emozionato all’idea. Non so ancora di preciso in quali appuntamenti sarò in pista, ma sarà indubbiamente un bel momento”. Robert Shwartzman (22 anni) si preapara così alle due sessioni di prove libere che lo aspettano con la Ferrari in Formula 1 alla ripresa del mondiale. Il pilota dell’Acadedmy Ferrari nel frattempo resta a Maranello per supportare la squadra dal garage remoto: “Sono orgoglioso di poter guidare una Ferrari in un weekend di gara, e anche molto interessato a verificare il lavoro di correlazione fatto con gli ingegneri al simulatore. Abbiamo speso così tante ore per migliorare la monoposto virtuale e portarla il più possibile vicino alla realtà, che adesso non vedo l’ora di toccare con mano i risultati di questo lavoro”, ha aggiunto.Guarda la galleryLeclerc, il nuovo yacht si chiama Sedici e costa 4 milioni di euro
    Il lavoro di Shwartzman
    Conquistare un sedile per un intero campionato, però, è tutta un’altra cosa. E per ora Shwartzman si concentra sul suo compito: “Il mio ruolo è quello di ‘race support’. La nostra è come se fosse una terza macchina, ovviamente virtuale, che gira nelle prove libere. L’adrenalina della pista mi manca, certo, ed è stato già diverso quando ho girato al Mugello, perché sono tornato a dover fare i conti con la forza ‘G’ reale, e senti quel feeling di quando ti avvicini al limite”. L’obiettivo di correre in Formula 1, tuttavia, è l’obiettivo principe del pilota russo con passaporto israeliano: “Farò il massimo che posso per riuscire ad avere un’opportunità. Poi la decisione sarà presa con Ferrari, ma al momento è un po’ presto, vedremo. Ovviamente spero che il lavoro che sto facendo in questa stagione mi possa essere d’aiuto”. Infine il pilota 22enne racconta delle sessioni al simulatore con Charles Leclerc e Carlos Sainz: “Facciamo delle prove, poi ci confrontiamo e capita che mi rivolgano delle domande su cosa ritenga meglio, ad esempio, tra due soluzioni. È un lavoro di gruppo”, ha concluso Shwartzman. LEGGI TUTTO

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    F1, l'annuncio di Ben Sulayem: “Per il 2023 nuovo regolamento anti-porpoising”

    ROMA – La Formula 1 è destinata a cambiare ancora per il 2023. Tutta colpa del porpoising, con il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, che sui social dichiara: “Dopo aver discusso la questione del porpoising con tutti i 20 piloti della Formula 1 e con i 10 team principal, sono felice di confermare che presenteremo il Regolamento Tecnico 2023 aggiornato al WMSC questa settimana per affrontare questo problema, oltre alle misure già adottate per il resto di questa stagione”. Nuovo regolamento in cantiere dunque per il 2023, mentre le “misure già adottate” contro i saltellamenti, a cui l’ex pilota di rally fa riferimento, saranno introdotte dal prossimo Gran Premio, che si correrà in Belgio il 28 agosto prossimo.
    Le nuove disposizioni
    Nel dettaglio, il Consiglio Automobilistico Mondiale della FIA andrà ad esaminare una serie di proposte per evitare il saltellamento delle vetture, che potrebbe avere ripercussioni sulla salute dei piloti. Le monoposto a effetto suolo dovrebbero essere quindi sollevate di 25 mm rispetto all’assetto attuale, con controlli sulla deflessione laterale del fondo più rigorosi. Dal Gp di Spa-Francorchamps, invece, le scuderie dovranno montare pattini più rigidi, effettuare test più stringenti sul suo degrado e rimanere nella frequenza di saltellamenti dettati dalla Federazione. Tuttavia, il porpoising sembra essere già stato arginato anche da quei team che ne risentivano di più (Mercedes e McLaren), con Ferrari e Red Bull che avrebbero provato fino all’ultimo a opporsi a queste nuove misure, le quali potrebbero favorire i rivali. Insomma, la stagione in corso non è ancora terminata e la nuova è già in cantiere, per una Formula 1 che si prepara per un 2023 altrettanto entusiasmante. LEGGI TUTTO

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    F1, Ben Sulayem annuncia: “Nuovo regolamento per arginare il porpoising”

    ROMA – “Dopo aver discusso la questione del porpoising con tutti i 20 piloti della Formula 1 e con i 10 team principal, sono felice di confermare che presenteremo il Regolamento Tecnico 2023 aggiornato al WMSC questa settimana per affrontare questo problema, oltre alle misure già adottate per il resto di questa stagione”. Scrive così sui social Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, che annuncia un nuovo regolamento per la prossima stagione della Formula 1. Mentre le “misure già adottate”, a cui l’ex pilota di rally fa riferimento, saranno introdotte dal prossimo Gran Premio, che si correrà in Belgio il 28 agosto prossimo.
    Il nuovo regolamento
    Nel dettaglio, il Consiglio Automobilistico Mondiale della FIA andrà ad esaminare una serie di proposte per evitare il saltellamento delle vetture, che potrebbe avere ripercussioni sulla salute dei piloti. Le monoposto a effetto suolo dovrebbero essere quindi sollevate di 25 mm rispetto all’assetto attuale, con controlli sulla deflessione laterale del fondo più rigorosi. Dal Gp di Spa-Francorchamps, invece, le scuderie dovranno montare pattini più rigidi, effettuare test più stringenti sul suo degrado e rimanere nella frequenza di saltellamenti dettati dalla Federazione. Tuttavia, il porpoising sembra essere già stato arginato anche da quei team che ne risentivano di più (Mercedes e McLaren), con Ferrari e Red Bull che avrebbero provato fino all’ultimo a opporsi a queste nuove misure, le quali potrebbero favorire i rivali. Un delicato gioco sportivo, nonché politico, all’interno del paddock, che potrebbe cambiare il volto delle monoposto per la prossima annata di Formula 1. LEGGI TUTTO