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    F1, Seidl: “Gp di Monza? Seguite le regole dettate da noi scuderie”

    ROMA – “La direzione gara ha semplicemente applicato le regole esistenti, ed è stato giusto così”. È con queste parole concesse ai tedeschi di “RTL” che Andreas Seidl, team principal della McLaren, archivia il Gran Premio d’Italia di Formula 1, che si è concluso dietro la safety car. La FIA sembra aver seguito alla lettera il regolamento, anche se alcuni addetti ai lavori avrebbero voluto una lettura delle norme più flessibile in nome dello spettacolo. Seidl però ricorda: “Dopo i fatti di Abu Dhabi, ci sono state molte discussioni tra la FIA, la F1 e tutti i team coinvolti per vedere come le regole potessero essere cambiate per far sì che le gare non finissero mai dietro la safety car”.
    Regole invariate
    All’indomani della gara di Yas Marina, infatti, la Formula 1 e la FIA hanno cercato di trovare un accordo per un nuovo protocollo, ma – come racconta Seidl – la trattativa non è andata a buon fine: “La scelta è ricaduta su di noi come team, e non abbiamo accettato alcun cambiamento perché non siamo riusciti a trovare una soluzione migliore che fosse anche sportivamente corretta. Per questo penso che dobbiamo accettare che purtroppo situazioni come queste possono capitare”. “Alla fine abbiamo votato perché le regole restassero così come sono, e per quanto mi ricordo ogni singolo team ha votato in questo modo. Ecco perché penso che dovremmo chiudere la questione”, ha poi chiosato Seidl. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Necessario un numero maggiore di power unit a disposizione”

    ROMA – Tra le scuderie di Formula 1 c’è apprensione per quanto riguarda il discorso delle power unit. Il calendario di quest’anno – il più lungo di sempre con le sue ventidue tappe – sta complicando la vita a ingegneri e piloti. Al Gran Premio d’Italia, vista anche la facilità nei sorpassi, i team principal hanno ad esempio optato per una larga rotazione del parco motori. Questo ha però determinato un caos nella compilazione della griglia di partenza a causa delle tante penalità assegnate dalla FIA. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ritiene che sia giunto il momento di cambiare. Queste le sue parole, raccolte da “Motorsport”: “È un qualcosa che dobbiamo affrontare per il futuro: penso che ci sia da discutere non solo il modo in cui si definisce la griglia in base alle penalità, ma sia necessario anche rivedere la portata dei provvedimenti. I fatti dicono che tre power unit sono troppo poche”.
    Modifiche al regolamento?
    Per dare sostegno alla sua tesi, Binotto porta il punto di vista degli appassionati: “Per un tifoso non è bello vedere una monoposto in pole position che non può scattare davanti a tutti perché ha subito delle penalità in griglia. Per i prossimi anni bisogna valutare un aumento del numero delle power unit a disposizione”. Anche gli addetti ai lavori più preparati hanno infatti avuto difficoltà a delineare la griglia di partenza a Monza e per fare questo si è dovuta attendere la comunicazione ufficiale da parte della Federazione. Spiega Binotto per concludere: “Il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo per pubblicare la griglia del Gp d’Italia è che ci sono state sicuramente interpretazioni diverse delle norme perché il regolamento non è abbastanza chiaro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Seidl: “A Monza seguite le regole, questo va accettato”

    ROMA – Fa ancora discutere l’epilogo del Gran Premio d’Italia di Formula 1, segnato dalla safety car, che ha accompagnato le vetture alla bandiera a scacchi. La FIA sembra aver seguito alla lettera il regolamento, anche se alcuni addetti ai lavori avrebbero voluto una lettura delle norme più flessibile in nome dello spettacolo. Tra i difensori della linea della Federazione c’è Andreas Seidl, team prinicipal della McLaren, che ai microfoni dell’emittente tedesca “RTL” afferma: “Alla fine, la direzione gara ha semplicemente applicato le regole esistenti, ed è stato giusto così. Penso che dovremmo ricordare che, dopo i fatti di Abu Dhabi, ci sono state molte discussioni tra la FIA, la F1 e tutti i team coinvolti per vedere come le regole potessero essere cambiate per far sì che le gare non finissero mai dietro la safety car”.
    Le parole di Seidl
    All’indomani della gara di Yas Marina, infatti, la Formula 1 e la FIA hanno cercato di trovare un accordo per un nuovo protocollo, ma – come racconta Seidl – la trattativa non è andata a buon fine: “La scelta è ricaduta su di noi come team, e non abbiamo accettato alcun cambiamento perché non siamo riusciti a trovare una soluzione migliore che fosse anche sportivamente corretta. Per questo penso che dobbiamo accettare che purtroppo situazioni come queste possono capitare”. “Alla fine – conclude Seidl – abbiamo votato perché le regole restassero così come sono, e per quanto mi ricordo ogni singolo team ha votato in questo modo. Ecco perché penso che dovremmo chiudere la questione”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Singapore gara difficile. Vincerle tutte sarebbe troppo da chiedere”

    ROMA – La Formula 1 2022 sta per chiudersi. Alla fine della stagione mancano solo sei weekend e per la Red Bull e Max Verstappen l’impresa del secondo titolo piloti consecutivo è dietro l’angolo. C’è però chi invoca una prova di forza da parte della Red Bull, chiamata da alcuni a vincere tutte le tappe da qui al termine del campionato. Ai microfoni di “Motorsport” il team principal, Christian Horner, risponde: “Questa è una pretesa enorme e circuiti sono molto diversi tra loro. Singapore rispetto a Monza ha il maggior numero di curve in calendario. È accidentato, è una pista da strada, quindi è una sfida molto diversa. Siamo in un’ottima posizione in campionato. Ma attaccheremo a ogni gara e faremo del nostro meglio, poi i punti verranno da sé”.
    Le ambizioni di Verstappen
    C’è però da aggiungere il fatto che Verstappen viene da cinque vittorie consecutive (11 in totale), e vorrebbe infrangere due record. Quello di trionfi complessivi in un anno, che appartiene a Michael Schumacher (13 nel 2004), e quello che riguarda i successi conquistati di fila, che invece porta il nome di Sebastian Vettel (9 vittorie, da Belgio 2013 a Brasile 2013). “Siamo stati veloci a Spa, Zandvoort, Monza e Budapest. Quindi, su una grande varietà di circuiti, l’auto si comporta davvero bene. Singapore potrebbe essere una delle gare più difficili”, chiosa però Horner, consapevole di avere una vettura versatile e veloce, che merita di conquistare entrambi i titoli mondiali. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Vincerle tutte fino alla fine? È una grande pretesa”

    ROMA – È quasi fatta per la Red Bull e Max Verstappen. Ora che mancano sei gare alla fine della Formula 1, per la scuderia di Milton Keynes e il suo pilota olandese è tempo di gestire il vantaggio accumulato in entrambe le classifiche iridate. C’è però chi invoca una prova di forza da parte della Red Bull, chiamata da alcuni a vincere tutte le tappe da qui al termine del campionato. Ai microfoni di “Motorsport” il team principal, Christian Horner, risponde: “Questa è una pretesa enorme e circuiti sono molto diversi tra loro. Singapore rispetto a Monza ha il maggior numero di curve in calendario. È accidentato, è una pista da strada, quindi è una sfida molto diversa. Siamo in un’ottima posizione in campionato. Ma attaccheremo a ogni gara e faremo del nostro meglio, poi i punti verranno da sé”.
    Le parole di Horner
    C’è però da aggiungere il fatto che Verstappen viene da cinque vittorie consecutive (11 in totale), e vorrebbe infrangere due record. Quello di trionfi complessivi in un anno, che appartiene a Michael Schumacher (13 nel 2004), e quello che riguarda i successi conquistati di fila, che invece porta il nome di Sebastian Vettel (9 vittorie, da Belgio 2013 a Brasile 2013). Tuttavia, Horner vuole restare con i piedi per terra e conclude: “Siamo stati veloci a Spa, Zandvoort, Monza e Budapest. Quindi, su una grande varietà di circuiti, l’auto si comporta davvero bene. Singapore potrebbe essere una delle gare più difficili”. LEGGI TUTTO

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    F1, Ricciardo: “Verstappen è diventato uomo nel 2018”

    ROMA – Daniel Ricciardo ha parlato, in un’intervista ai microfoni di “Viaplay”, dell’ex compagno di squadra Max Verstappen, con cui ha condiviso il box Red Bull in Formula 1 dal 2016 al 2018. Il pilota australiano, ha riconosciuto la grande crescita dell’attuale campione in carica, soprattutto dopo alcuni anni dove al talento si opponeva l’inesperienza. “Max aveva già dimostrato la sua velocità nel 2016 – ha detto -, se non prima, ma nel 2018 ricordo che nelle prime quattro o cinque gare ha avuto diversi incidenti e commesso molti errori ma ha trovato subito il modo di sistemare le cose ed è maturato molto”. 
    Il commento di Ricciardo
    “Credo che nel 2018 abbia compiuto la sua transizione da ragazzo a uomo, trovando una certa maturità fuori dalla pista – ha aggiunto Ricciardo -. Questo ha reso i suoi risultati in pista più consistenti. aSe non posso essere io a fare ciò che ha fatto, mi viene da dire che sono contento che sia lui,perché almeno io con lui ho battagliato LEGGI TUTTO

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    F1, Ricciardo: “Nel 2018 Verstappen è diventato uomo”

    ROMA – “Max aveva già dimostrato la sua velocità nel 2016, se non prima, ma nel 2018 ricordo che nelle prime quattro o cinque gare ha avuto diversi incidenti e commesso molti errori ma ha trovato subito il modo di sistemare le cose ed è maturato molto”. Daniel Ricciardo ha parlato, in un’intervista ai microfoni di “Viaplay”, dell’ex compagno di squadra Max Verstappen, con cui ha condiviso il box Red Bull in Formula 1 dal 2016 al 2018. Il pilota australiano, ha riconosciuto la grande crescita dell’attuale campione in carica, soprattutto dopo alcuni anni dove al talento si opponeva l’inesperienza.
    Le parole di Ricciardo
    “Credo che nel 2018 abbia compiuto la sua transizione da ragazzo a uomo, trovando una certa maturità fuori dalla pista – ha aggiunto Ricciardo -. Questo ha reso i suoi risultati in pista più consistenti. aSe non posso essere io a fare ciò che ha fatto, mi viene da dire che sono contento che sia lui,perché almeno io con lui ho battagliato LEGGI TUTTO

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    F1, De Vries incontra Marko a Graz: possibile futuro in AlphaTauri

    ROMA – Il futuro di Nyck De Vries potrebbe essere in Formula 1. Al debutto nel Circus, il pilota olandese ha infatti portato in zona punti la Williams, ottenendo un ottimo nono posto nel Gp d’Italia a Monza. Con tanti team alla ricerca di un pilota in vista della prossima stagione, in molti hanno messo gli occhi di lui. Tra questi anche l’AlphaTauri, che dopo aver scartato l’ipotesi Colton Herta sta valutando altri profili. Come riporta il quotidiano olandese De Telegraaf, De Vries avrebbe incontrato Helmut Marko a Graz, in Austria, proprio per parlare di un futuro insieme in F1.
    Gasly la chiave
    Per far sì che tale novità possa concretizzarsi, deve però liberarsi un posto in AlphaTauri. Entrambi i sedili del team sono infatti occupati attualmente, rispettivamente da Pierre Gasly e Yuki Tsunoda, ma non è da escludere che De Vries riesca a trovare spazio. In particolare, il pilota francese è corteggiato dall’Alpine, a caccia del sostituto di Alonso e desiderosa di creare una coppia transalpina con Esteban Ocon. A Nyck non resta dunque che attendere e sperare di poter correre la sua prima stagione completa in F1. LEGGI TUTTO