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    I 50 sportivi più influenti al mondo: c'è anche un pilota Ferrari

    ROMA – Atleti ma anche dei veri e propri brand commerciali. Negli ultimi anni i protagonisti del mondo dello sport si sono trasformati in vere e proprie “aziende” e il sito SportsPro 50 MM ha stilato a proposito una speciale classifica dei personaggi più influenti e forti a livello commerciale nel livello mondiale. Nella top-100 stilata dal sito statunitense spicca la presenza di ben otto piloti, con il monegasco della Ferrari Charles Leclerc secondo del Circus al 25esimo posto, alle spalle solo del pilota Mercedes Lewis Hamilton al terzo posto generale dietro a Cristiano Ronaldo primo e Serena Williams.
    Verstappen solo 33°
    Chiude il podio degli atleti di F1 il campione del mondo in carica Max Verstappen, trentatreesimo in classifica generale. Alle sue spalle dell’olandese troviamo l’altra Mercedes di George Russell e il suo compagno di squadra Sergio Perez, rispettivamente alla posizione numero 35 e 36. Concludono la lista di piloti in classifica il veterano Fernando Alonso sessantesimo, l’altro ferrarista Carlos Sainz 66° e ultimo tra i protagonisti della Formula 1 Daniel Ricciardo della McLaren, fermo in ottantotesima posizione.

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    F1, Leclerc: “Si parla troppo dei miei errori, non posso cambiare cos'è successo”

    ROMA – “Onestamente sono molto soddisfatto di questa stagione. Ovviamente si farà sempre riferimento agli errori che ho commesso a Imola e in Francia, ma su 22 gare ci sarà sempre un errore, soprattutto se stai spingendo al limite”. Charles Leclerc ha parlato così in un’intervista ai microfoni di “Racingnews365” riguardo all’ultima stagione di Formula 1, che ha visto Max Verstappen aggiudicarsi in anticipo il titolo piloti. Il ferrarista avrà quindi come obiettivo massimo il secondo posto nelle gare restanti, ma giudica in maniera positiva la stagione ancora in corso.
    Le parole di Leclerc
    “Non credo che quando ho commesso quegli errori errori stessi cercando di compensare delle mancanze – ha aggiunto Leclerc -. Sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento della stagione. Non posso cambiare quello che è successo, ma ho la sensazione che se ne parli più di quanto si dovrebbe. Ci sono state perdite di punti importanti molto ravvicinate, ad un certo punto qualsiasi cosa facevamo eravamo sotto la lente d’ingrandimento. Come squadra dobbiamo migliorare alla domenica, dovremo lavorare su questo”.
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    Hamilton, il goat F1 tra musica, tatuaggi, orecchini, razzismo e rivali: “Ecco come si vince”

    ROMA – Quest’anno non chiuderà ai vertici del campionato, ma Lewis Hamilton a 37 anni è ancora il volto più importante della Formula 1. Il pilota della Mercedes, nel corso della sua lunga carriera, ha saputo costruirsi un’immagine anche fuori dal circuito, abbracciando inoltre battaglie sociali contro le discriminazioni. Nell’intervista ai microfoni di “Cna Luxury”, però, ciò di cui il sette volte campione del mondo si mostra più fiero è il lavoro fatto assieme ai suoi team per le monoposto: “Sono stato capace di riprogettare da zero, con i miei ingegneri, il volante, i pedali e il sedile di una F1 – ha spiegato -. È una cosa di cui sono molto orgoglioso, perché mi piace molto lavorare sull’ergonomia dell’auto. Avrei dovuto metterci il copyright”. Hamilton ha poin proseguito: “Alla McLaren ho ridisegnato il volante, in Mercedes ho fatto lo stesso, e gli altri team ce lo hanno copiato, prima quelli vecchi erano circolari, ora c’è una parte superiore e la maniglia che scende non si unisce a quella inferiore”.
    Le passioni di Lewis
    Hamilton ha poi raccontato i suoi hobby al di fuori del Circus: “Adoro la musica, produrla, scrivere canzoni, cantare. Ho un amico che è produttore e ingegnere, ci sedevamo al computer insieme prima che la pandemia spegnesse tutto. Così ho ordinato tutta l’attrezzatura online e ho scaricato TeamViewer, mentre il mio amico da Los Angeles controllava il computer da remoto. In quella pausa abbiamo registrato 30 canzoni, non pensavo fosse possibile”. Qualche parola anche sulle iniziative benefiche che lo vedono protagonista: “Ho una partnership con Mercedes chiamata Ignite, che è la nostra fondazione, e uno dei progetti è portare 1.000 ragazze nel nostro sport. Poi c’è Mission 44, per affrontare alcuni temi portati dalla discriminazione. Si tratta di responsabilizzazione e rappresentanza, promozione e miglioramento del nostro modo di comportarci. Questa è una delle cose che mi appassiona davvero, su cui passo molto del mio tempo a lavorare”.
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    F1, Hamilton punge i rivali: “Mi hanno copiato”

    ROMA – Nonostante i risultati non siano all’altezza delle ultime stagioni, Lewis Hamilton è ancora capace di prendersi la scena in Formula 1. Il pilota della Mercedes, nel corso della sua lunga carriera, ha saputo costruirsi un’immagine anche fuori dal circuito, abbracciando inoltre battaglie sociali contro le discriminazioni. Nell’intervista ai microfoni di “Cna Luxury”, però, ciò di cui il sette volte campione del mondo si mostra più fiero è il lavoro fatto assieme ai suoi team per le monoposto: “Sono stato capace di riprogettare da zero, con i miei ingegneri, il volante, i pedali e il sedile di una F1 – ha spiegato -. È una cosa di cui sono molto orgoglioso, perché mi piace molto lavorare sull’ergonomia dell’auto. Avrei dovuto metterci il copyright”. Hamilton ha poin proseguito: “Alla McLaren ho ridisegnato il volante, in Mercedes ho fatto lo stesso, e gli altri team ce lo hanno copiato, prima quelli vecchi erano circolari, ora c’è una parte superiore e la maniglia che scende non si unisce a quella inferiore”.
    Tra hobby e solidarietà
    Hamilton ha poi raccontato i suoi hobby al di fuori del Circus: “Adoro la musica, produrla, scrivere canzoni, cantare. Ho un amico che è produttore e ingegnere, ci sedevamo al computer insieme prima che la pandemia spegnesse tutto. Così ho ordinato tutta l’attrezzatura online e ho scaricato TeamViewer, mentre il mio amico da Los Angeles controllava il computer da remoto. In quella pausa abbiamo registrato 30 canzoni, non pensavo fosse possibile”. Qualche parola anche sulle iniziative benefiche che lo vedono protagonista: “Ho una partnership con Mercedes chiamata Ignite, che è la nostra fondazione, e uno dei progetti è portare 1.000 ragazze nel nostro sport. Poi c’è Mission 44, per affrontare alcuni temi portati dalla discriminazione. Si tratta di responsabilizzazione e rappresentanza, promozione e miglioramento del nostro modo di comportarci. Questa è una delle cose che mi appassiona davvero, su cui passo molto del mio tempo a lavorare”.
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    F1, Audi e Ferrari: che può succedere

    ROMA – Audi, a partire dal 2026, entrerà a frar parte del mondo della Formula 1 principalmente come fornitore di motori. La casa tedesca, però, sembra avere già le idee piuttosto chiare su quale sia il pilota ideale per partire in pista: “I piloti saranno presenti fin dall’inizio e lavoreranno molto al simulatore. Naturalmente mi piacerebbe avere Carlos Sainz, ma è molto, molto presto per parlare di questo. In ogni caso, la nostra coppia di piloti sarà decisa dal mercato, non dalla nazionalità” si è lasciato scappare il responsabile del progetto F1 Adam Baker nel corso di un evento a Madrid.
    Gli obiettivi di Audi in Formula 1
    Audi, comunque, punta a lasciare il segno fin da subito in Formula 1 partendo forte già dalle prime gare in cui sarà protagonista: “La Formula 1 è in trasformazione. Abbiamo appena iniziato con lo sviluppo dei motori e non abbiamo intenzione di correre prima del 2026. Siamo fiduciosi che il cambiamento delle regole sulle power unit ci permetterà di essere competitivi fin dall’inizio. Partire sul podio in qualche gara sarebbe bello”, ha ammesso Baker che punta a stupire tutti portando l’Audi al vertice nel giro di poche stagioni.
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    F1, Audi sogna in grande: per il 2026 l'obiettivo è Sainz

    ROMA – Audi sogna in grande. La casa tedesca, a partire dal 2026, entrerà a frar parte del mondo della Formula 1 principalmente come fornitore di motori e sembra avere già le idee piuttosto chiare su quale sia il pilota ideale per partire in pista: “I piloti saranno presenti fin dall’inizio e lavoreranno molto al simulatore. Naturalmente mi piacerebbe avere Carlos Sainz, ma è molto, molto presto per parlare di questo. In ogni caso, la nostra coppia di piloti sarà decisa dal mercato, non dalla nazionalità” si è lasciato scappare il responsabile del progetto F1 Adam Baker nel corso di un evento a Madrid.
    Audi sogna il podio
    Audi, comunque, punta a lasciare il segno fin da subito in Formula 1 partendo forte già dalle prime gare in cui sarà protagonista: “La Formula 1 è in trasformazione. Abbiamo appena iniziato con lo sviluppo dei motori e non abbiamo intenzione di correre prima del 2026. Siamo fiduciosi che il cambiamento delle regole sulle power unit ci permetterà di essere competitivi fin dall’inizio. Partire sul podio in qualche gara sarebbe bello”, ha ammesso Baker che punta a stupire tutti portando l’Audi al vertice nel giro di poche stagioni.
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    F1, Verstappen e la clamorosa rivelazione sul futuro

    ROMA – Max Vertstappen ha aggiunto in bacheca il secondo titolo iridato consecutivo in F1, ma la mente dell’olandese è già rivolta verso il futuro. “Potrei avere una carriera molto lunga, ma non mi vedo in pista fino a quarant’anni – ha spiegato a Sky Sport -. Ci sono altre cose che vorrei fare. Per ora mi diverto molto e vorrei essere competitivo ancora per qualche anno, anche perché ho un contratto fino al 2028. Dopodiché vedremo come andranno le cose. Forse farò qualche esperienza nel mondo del motorsport, perché è importante fare anche altre esperienze”.
    “Mi godo il momento”
    Per Verstappen un campionato del mondo diametralmente opposto rispetto allo scorso deciso all’ultimo Gran Premio. Infatti l’olandese della Red Bull ha già conquistato 12 vittorie finora con anche 2 successi nella Sprint Race. “Per me i numeri non sono così importanti, voglio solo godermi il momento. Sono parte di questa squadra da tanto tempo e spero di rimanere ancora tanto tempo con Red Bull. Poi – conclude l’olandese – con le persone che abbiamo all’interno del team credo davvero che resteremo forti per tanti anni”.

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    F1, Verstappen: “Non mi vedo in pista fino a quarant'anni”

    ROMA – Max Vertstappen ha appena conquistato il  secondo titolo iridato consecutivo in F1, ma l’olandese oltre che a godersi il presente è già proiettato verso il prosieguo della sua carriera. “Potrei avere una carriera molto lunga, ma non mi vedo in pista fino a quarant’anni – afferma a Sky Sport -. Ci sono altre cose che vorrei fare. Per ora comunque mi diverto molto e vorrei essere competitivo ancora per qualche anno, anche perché ho un contratto fino al 2028. Dopodiché vedremo come andranno le cose. Forse farò qualche esperienza nel mondo del motorsport, perché è importante fare anche altre esperienze”.
    “Resteremo forti per tanti anni”
    Verstappen dopo la battaglia fino all’ultimo giro del 2021 con Lewis Hamilton si è assicurato il titolo piloti 2022 dominando la stagione. L’olandese della Red Bull finora ha infatti conquistato 12 vittorie con anche 2 successi nella Sprint Race. “Per me i numeri non sono così importanti, voglio solo godermi il momento. Sono parte di questa squadra da tanto tempo e spero di rimanere ancora tanto tempo con Red Bull. Poi – ha concluso l’olandese – con le persone che abbiamo all’interno del team credo davvero che resteremo forti per tanti anni”.

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