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    Petra Kvitova trionfa nel Miami Open 2023, conquistando il suo 30° titolo in carriera

    Petra Kvitova nella foto

    Nel 2009, Petra Kvitova si aggiudicò il suo primo titolo in carriera. Due anni dopo, nel 2011, la tennista ceca vinse il suo primo torneo WTA 1000. Ora, nel 2023, a 33 anni, Kvitova ha appena conquistato il 30° trofeo della sua carriera, il nono nella categoria WTA 1000 e il primo di questo livello dal 2018: Petra Kvitova è infatti la nuova campionessa del Miami Open!
    La numero 12 del ranking mondiale ha fermato l’ottima forma di Elena Rybakina (7ª), che era a un passo dal completare il Sunshine Double. Tuttavia, Kvitova aveva altri piani e ha trionfato con i parziali 7-6(14) 6-2, con particolare enfasi su un tie-break di 22 minuti che si è rivelato assolutamente decisivo. Dopo aver fatto il break per portarsi sul 5-4 e aver subito un contro-break nel game successivo, Kvitova è arrivata al tie-break e la tensione è salita alle stelle. La ceca ha salvato ben cinque set point, approfittando della quinta opportunità per portarsi avanti nel punteggio. Da quel momento in poi, ha dato libero sfogo al suo gioco e non ha più guardato indietro, ottenendo la 60ª vittoria della sua carriera contro una tennista della top ten.
    Grazie a questa vittoria, Kvitova rientra nella top 10 del ranking mondiale, posizionandosi direttamente al 10° posto, a partire dall’aggiornamento di lunedì prossimo. La tennista ceca dimostra così la sua grande capacità di rimanere competitiva nel panorama del tennis femminile, nonostante il passare degli anni e l’evoluzione del gioco.
    WTA Miami Elena Rybakina [10]0620 Petra Kvitova [15]0760 Vincitore: Kvitova ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Elena Rybakina 15-0 15-15 15-30 15-402-5 → 2-6Petra Kvitova 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5Elena Rybakina 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4Petra Kvitova 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4Elena Rybakina 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-3 → 1-3Petra Kvitova 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-2 → 0-3Elena Rybakina 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-1 → 0-2Petra Kvitova 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 1-1* 1-2* 2*-2 3*-2 4-2* 4-3* 4*-4 5*-4 5-5* 5-6* 6*-6 7*-6 7-7* 7-8* 8*-8 9*-8 9-9* 9-10* 10*-10 11*-10 11-11* 12-11* 12*-12 13*-12 13-13* 13-14* 14*-14 14*-156-6 → 6-7Petra Kvitova 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6Elena Rybakina 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5Petra Kvitova 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-5 → 5-5Elena Rybakina 0-15 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 4-5Petra Kvitova 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 4-4Elena Rybakina 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3Petra Kvitova 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 3-3Elena Rybakina 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2Petra Kvitova 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2Elena Rybakina 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1Petra Kvitova 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1Elena Rybakina 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Elena Rybakina: in cerca del Sunshine Double tra Miami e Indian Wells, l’amicizia e la sfida con Paula Badosa

    Elena Rybakina KAZ, 17.06.1999 – Foto Getty Images

    Chissà se Elena Rybakina riuscirà ad aggiungere il titolo di Miami a quello di Indian Wells? Al momento, la tennista kazaka, numero sette al mondo, ha iniziato il suo percorso in Florida con una vittoria sofferta, durante la quale ha vacillato ma non è caduta.
    L’attuale campionessa di Wimbledon ha sconfitto la russa Anna Kalinskaya (64ª), che aveva avuto l’opportunità di prendere il vantaggio di un break nel terzo set ma non ci è riuscita nel quinto game, prima che Elena fosse in grado di aggrapparsi alla sua serie di vittorie e trionfare con i punteggi parziali di 7-5, 4-6 6-3, cercando di entrare in quel club esclusivo di coloro che sono riusciti a conquistare il Sunshine Double.
    Rybakina ora si prepara ora ad affrontare una delle avversarie che conosce meglio nel circuito. Si tratta della sua grande amica Paula Badosa (29ª), che curiosamente ha sconfitto anche nel terzo turno del WTA 1000 di Indian Wells.
    WTA Miami Elena Rybakina [10]746 Anna Kalinskaya563 Vincitore: Rybakina ServizioSvolgimentoSet 3Elena Rybakina 15-0 30-0 40-0 40-155-3 → 6-3Anna Kalinskaya 0-15 0-30 0-40 15-404-3 → 5-3Elena Rybakina 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-2 → 4-3Anna Kalinskaya 0-15 0-30 0-40 15-403-2 → 4-2Elena Rybakina 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2Anna Kalinskaya 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2Elena Rybakina 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1Anna Kalinskaya 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1Elena Rybakina 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Anna Kalinskaya 15-0 30-0 40-0 40-154-5 → 4-6Elena Rybakina 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A4-4 → 4-5Anna Kalinskaya 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-3 → 4-4Elena Rybakina 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-2 → 4-3Anna Kalinskaya 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-1 → 4-2Elena Rybakina 15-0 30-0 40-03-1 → 4-1Anna Kalinskaya 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A2-1 → 3-1Elena Rybakina 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Anna Kalinskaya 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1Elena Rybakina 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Anna Kalinskaya 0-15 15-15 15-30 15-406-5 → 7-5Elena Rybakina 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5Anna Kalinskaya 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-5 → 5-5Elena Rybakina 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-5 → 4-5Anna Kalinskaya 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-4 → 3-5Elena Rybakina 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-4 → 3-4Anna Kalinskaya 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 2-4Elena Rybakina 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-3 → 2-3Anna Kalinskaya 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 1-3Elena Rybakina 15-0 30-0 30-15 40-150-2 → 1-2Anna Kalinskaya 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-1 → 0-2Elena Rybakina 0-15 0-30 15-30 15-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Aryna Sabalenka vince una finale piena di emozioni e conquista il suo primo Slam all’Australian Open

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Aryna Sabalenka, giocatrice di 24 anni originaria della Bielorussia, considerata da tempo una delle future star del tennis mondiale, ha conquistato il suo primo titolo di Grand Slam, vincendo l’edizione del 2023 dell’Australian Open di Melbourne, imponendosi in una delle migliori finali femminili nei Majors degli ultimi anni.
    Nel match, che è stato la perfetta definizione di “first strike tennis”, con le due giocatrici alla ricerca del vincente ad ogni colpo, la possente bielorussa, attuale numero 5 del mondo (sarà seconda dietro a Iga Swiatek da lunedì) ha sconfitto la kazaka Elena Rybakina, campionessa di Wimbledon e che farà il suo debutto nella top 10 WTA dopo questo torneo, con il punteggio di 4-6, 6-3 6-4, in una fantastica finale di 2h25, in cui il numero di vincenti (83) ha ampiamente superato quello degli errori non forzati (53). La finale è stata sempre molto equilibrata, ma l’aggressività superiore di Sabalenka nel terzo set alla fine ha fatto la differenza. La bielorussa ha anche servito meglio (17 ace) rispetto alla kazaka durante la finale, che è stato uno dei dati più sorprendenti.
    GS Australian Open E. Rybakina [22]634 A. Sabalenka [5]466 Vincitore: A. Sabalenka ServizioSvolgimentoSet 3A. Sabalenka 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-40 40-40 df 40-A 40-40 df 40-A 40-40 df 40-A 40-40 df 40-A 40-40 df 40-A 40-40 df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-404-5 → 4-6E. Rybakina 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5A. Sabalenka 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-4 → 3-5E. Rybakina 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-3 → 3-4A. Sabalenka 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3E. Rybakina 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2A. Sabalenka 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2A. Sabalenka 15-0 15-30 ace 30-30 30-401-1 → 2-1E. Rybakina0-15 0-30 0-40 15-401-0 → 1-1E. Rybakina 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2A. Sabalenka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-5 → 3-6E. Rybakina 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-402-5 → 3-5A. Sabalenka2-4 → 2-5E. Rybakina 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A A-40 40-40 40-A A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-4 → 2-4A. Sabalenka 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df 40-40 A-40 df ace1-3 → 1-4E. Rybakina 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace 40-A1-2 → 1-3A. Sabalenka 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 A-40 ace1-1 → 1-2E. Rybakina 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1A. Sabalenka 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1E. Rybakina 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4A. Sabalenka 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 df4-4 → 5-4E. Rybakina 0-15 0-30 0-40 15-404-3 → 4-4A. Sabalenka 0-15 15-15 30-30 ace 40-304-2 → 4-3E. Rybakina 15-0 30-0 ace 40-0 ace3-2 → 4-2A. Sabalenka 15-0 40-0 40-153-1 → 3-2E. Rybakina 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 3-1A. Sabalenka 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 2-1E. Rybakina 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace0-1 → 1-1A. Sabalenka 0-15 15-15 ace 30-15 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    L’incredibile Australian Open di Elena Rybakina

    Elena Rybakina – Foto Getty Images

    Elena Rybakina ha sorpreso qualche mese fa sollevando il trofeo di Wimbledon. Ora, la giocatrice kazaka sta consolidando il suo buon livello nel circuito firmando un grande Australian Open 2023.
    Con la vittoria su Victoria Azarenka, la Rybakina si assicura di raggiungere la sua seconda finale di un Grande Slam, cosa che non è stato troppo facile. Elena ha dovuto superare tre vincitrici del Grande Slam: Iga Swiatek, Jelena Ostapenko e Victoria Azarenka, cosa che non accadeva dal 2001 con Jennifer Capriati sullo stesso palcoscenico. LEGGI TUTTO

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    Elena Rybakina fa pagare al suo allenatore una vecchia scommessa dopo la vittoria a Wimbledon

    Elena Rybakina KAZ, 17.06.1999 – Foto Getty Images

    Elena Rybakina ha colto tutti di sorpresa con la sua sensazionale corsa verso il titolo di Wimbledon. Naturalmente ogni tennista crede di potercela fare, ma lei stessa ha confessato di vivere una vera e propria favola dopo la vittoria londinese. Anche il suo allenatore, Stefano Vukov, era felicissimo, ma la naturalizzata kazaka gli ha fatto pagare una vecchia scommessa!
    “Qualche anno fa a Doha abbiamo scherzato su questo argomento. Una sera a cena mi disse che se avessi vinto Wimbledon o un altro Grande Slam si sarebbe fatto un tatuaggio con il mio nome. Stavamo scherzando, ma lui disse che l’avrebbe fatto davvero. Così è successo, ha dovuto farsi il tatuaggio!”, ha sottolineato.
    Ci chiediamo cosa farà Vukov se la Rybakina dovesse vincere altri titoli del Grande Slam. LEGGI TUTTO

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    Shamil Tarpischev: “Abbiamo vinto Wimbledon”

    Shamil Tarpischev nella foto

    Shamil Tarpischev, il controverso presidente della federazione tennistica russa, ha impiegato poche ore per reagire al titolo di Elena Rybakina, russa naturalizzata kazaka che ha vinto un’edizione del torneo di Wimbledon che ha messo al bando i tennisti russi e bielorussi. Il capitano della Davis russa ha reagito prontamente al titolo della Rybakina in diversi media russi.
    “Incredibile. Congratulazioni, Rybakina. Abbiamo vinto Wimbledon”, ha detto Tarpischev parlando del trionfo della tennista che ha fatto la storia del Kazakistan. LEGGI TUTTO

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    Wimbledon: Primo e storico sucesso in un torneo dello Slam per Elena Rybakina kazaka di adozione e russa di nascita

    Elena Rybakina KAZ, 17.06.1999

    Elena Rybakina, 23 anni, è entrata nella storia questo pomeriggio vincendo il suo primo Grande Slam nell’edizione 2022 del torneo di Wimbledon.In un anno in cui il torneo inglese ha vietato la partecipazione di russi e bielorussi a causa dell’invasione dell’Ucraina, è stata una russa di nascita, che ha iniziato a rappresentare il Kazakistan all’età di 19 anni, a vincere il primo Grande Slam nella storia del suo (nuovo) Paese.
    La kazaka, la 135a tennista della storia nonché prima rappresentante del proprio Paese d’adozione a conquistare un titolo del Grande Slam, ha sconfitto in rimonta con i parziali di 3-6 6-2 6-2 Ons Jabeur (2) al termine di una sfida molto combattuta. Nell’inedita finale, la prima dell’era Open senza giocatrici americane, australiane o europee, la 23enne ha dato prova di grande carattere mettendo così la parola fine alle polemiche sulla sua presenza in terra britannica.
    In una finale con alcuni momenti di alta qualità, ma con alti e bassi quando si giocavano i momenti decisivi, Rybakina, numero 23 WTA, ha iniziato molto nervosa, commettendo 17 errori non forzati, ma ha trovato il suo tennis in tempo per invertire la rotta e sconfiggere la tunisina Ons Jabeur, numero due del mondo in una battaglia di quasi due ore in cui è stata nettamente migliore negli ultimi due set, con l’aiuto di 29 vincenti.Da segnalare che nel terzo e decisivo set la kazaka ha piazzato il break nel primo gioco poi sul 3 a 2, dallo 0-40 è stata brava ad annullare tre palle break consecutive prima di piazzare un secondo break sul 4 a 2 e chiudere qualche minuto dopo la partita per 6 a 2.
    Slam Wimbledon E. Rybakina [17]366 O. Jabeur [3]622 Vincitore: E. Rybakina ServizioSvolgimentoSet 3E. Rybakina 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-305-2 → 6-2O. Jabeur 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-2 → 5-2E. Rybakina 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-403-2 → 4-2O. Jabeur 0-15 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2E. Rybakina 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1O. Jabeur 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 2-1E. Rybakina 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 2-0O. Jabeur 0-15 15-15 0-30 15-30 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2E. Rybakina 15-0 30-0 40-0 ace5-2 → 6-2O. Jabeur 0-15 0-30 30-30 40-30 ace5-1 → 5-2E. Rybakina 15-0 30-0 ace 30-15 40-154-1 → 5-1O. Jabeur 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 df 30-403-1 → 4-1E. Rybakina 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 A-402-1 → 3-1O. Jabeur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-0 → 2-1E. Rybakina 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-0 → 2-0O. Jabeur 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1E. Rybakina 0-15 0-30 df 0-403-5 → 3-6O. Jabeur 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5E. Rybakina 0-15 15-15 30-15 40-152-4 → 3-4O. Jabeur 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4E. Rybakina 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 2-3O. Jabeur 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3E. Rybakina 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 1-2O. Jabeur 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-0 → 1-1E. Rybakina 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0
    E. Rybakina vs O. Jabeur 4 ACES 43 DOUBLE FAULTS 156/94 (60%) FIRST SERVE % IN 39/72 (54%)35/56 (63%) WIN % ON 1ST SERVE 27/39 (69%)22/38 (58%) WIN % ON 2ND SERVE 16/33 (48%)17/36 (47%) NET POINTS WON 7/14 (50%)4/6 (67%) BREAK POINTS WON 2/11 (18%)29/72 (40%) RECEIVING POINTS WON 37/94 (39%)29 WINNERS 1733 UNFORCED ERRORS 2486 TOTAL POINTS WON 802201.2 m DISTANCE COVERED 1992.0 m13.3 m DISTANCE COVERED/PT. 12.0 m LEGGI TUTTO

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    Nur Sultan, la “vecchia” Astana in un Kazakistan a tutto tennis (di Marco Mazzoni)

    Veduta di Nur Sultan, la “vecchia” Astana

    Il nuovo calendario ATP post-Covid ci ha regalato qualche bella sorpresa. Il torneo 250 in Sardegna è stato un bellissimo regalo per il nostro movimento, mai così forte e in ascesa. Sulla terra del Forte Village abbiamo vissuto una settimana assai intensa, grazie alle belle prestazioni di Musetti e soprattutto Cecchinato, ad un passo dalla vittoria finale.
    Scrutando il nuovo calendario, oltre alla conferma di molti indoor europei, è spuntato il 250 di Nur Sultan. Ok, bene per un nuovo torneo, ma in molti hanno pensato “dove diavolo si trova???”. Nur Sultan non è altro che il nuovo nome di Astana, avveniristica capitale del Kazakistan. Il cambio di nome è avvenuto lo scorso 23 marzo 2019, attraverso un decreto presidenziale in onore di Nursultan Ábishuly Nazarbaev, politico kazako che ha ricoperto il ruolo di leader e governante della nazione dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1990 fino al 2019. Il classico “uomo forte”, per molti una sorta di dittatore legalizzato da elezioni discutibili, come dimostra il fatto che dal 1991 è anche Presidente del Consiglio di Sicurezza del Kazakistan, un ruolo che manterrà a vita dopo aver lasciato la Presidenza a Qasym-Jomart Toqaev. Di fatto Nursultan resta il vero manovratore della politica nel paese, anche se da dietro le quinte.
    Il tennis nel grande paese asiatico si è sviluppato in modo impressionante, andando persino più veloce dello sviluppo economico e sociale della nazione. Attualmente nella classifica ATP troviamo due tennisti con passaporto kazako nella top100: Alexander Bublik (n.49, 23enne di discreto talento) e Mikhail Kukushkin (n.91, altra racchetta che può regalare spettacolo). Di passaporto, sì, perché in realtà entrambi sono russi trapiantati in Kazakistan con un cambio di nazionalità repentino. Tre invece le ragazze tre le top100 WTA: Elena Rybakina (21enne di ottimo livello, oggi al n.19), Yulia Putintseva (feroce lottatrice 25enne, attualmente al n.28) e Zarina Diyas, 27enne n.79 con un passato a ridosso delle top30. Zarina è la unica “vera” kazaka, nata ad Almaty e cresciuta in giro per il mondo e ad Astana, dove fu costruito un centro tecnico di allenamento straordinario qualche anno fa; Elena e Yulia sono invece moscovite, anche loro trapiantate in Kazakistan grazie a “buone opportunità” di crescita.
    Per scoprire qualcosa in più sul Kazakistan e sulla crescita vertiginosa del tennis nel paese dopo la sua indipendenza, riproponiamo parte di un articolo scritto nel settembre 2014, quando fu sorteggiato il tabellone 2015 di Coppa Davis. All’Italia toccò la trasferta ad Astana, una spedizione non fortunata visto che il nostro tram purtroppo perse la sfida 3-2.
    Da allora di cose ne sono cambiate, alcuni giocatori citati hanno smesso, altri giovani si stanno affacciando dalle retrovie, primi prodotti del nuovo settore tecnico; ma resta il racconto di come furono poste le basi del tennis kazako: fortissimi investimenti in strutture e allenatori, inclusa una sorta di “campagna acquisti” tra i giocatori ex-sovietici, ben felici di accettare un cambio di passaporto verso un paese emergente e ricchissimo. Ecco qua l’estratto.

    (settembre 2014)
    La trasferta in Kazakistan oltre all’aspetto sportivo è molto intrigante per il fattore ambientale. Sarà l’occasione per aprire una piccola finestra su di un mondo poco conosciuto, quello del paese asiatico e di Astana, un luogo che sfido chiunque a trovare sulla cartina geografica senza indugio, come faremmo per Londra, New York o Rio de Janeiro. Del resto di turismo italico o internazionale da quelle parti ce n’è ancora poco, riservato a veri avventurieri (magari tostissimi bikers alla ricerca delle “rotte della Seta” di Marco Polo) o lungimiranti imprenditori, anche se il paese sta cercando di aprirsi al mondo visto il suo enorme tasso di sviluppo economico ed i grandi investimenti in infrastrutture e visibilità.
    Chi ha avuto il coraggio di avventurarsi fin là è tornato con un carico di esperienze notevoli. La natura è estrema: si passa da una sterminata steppa arida a zone verdi e rigogliose, con splendide tracce della sua storia millenaria e delle tante influenze che hanno plasmato il paese – in primis quella islamica. La popolazione è varia come etnie, fiera delle proprie tradizioni e molto ospitale, pronta a vivere un futuro tecnologico in mezzo a sapori forti e tradizioni antichissime lasciate da arabi, ottomani, russi, mongoli e tanti altri ancora. Chi pensa ad Astana (la nuova capitale) e al paese come una landa desolata abitata da poveri allevatori ha un’immagine molto lontana dalla realtà attuale. Quella è una cartolina antica, delle immense lande semi desertiche che riempiono gli spazi sterminati (è la nona nazione più estesa al mondo, la più grande senza uno sbocco sul mare!) o del periodo post sovietico, che ha ingrigito tutto. Oggi il Kazakistan sta cambiando faccia velocemente, sfruttando gli enormi introiti delle sue immense ricchezze minerarie. Astana è un cantiere a cielo aperto, in cui svettano edifici avveniristici con uffici delle più importanti compagnie nazionali ed internazionali, inclusi shop all’ultima moda e ristoranti che si sono accaparrati (con lauti ingaggi) i migliori chef internazionali, per servire una cucina gourmet fusion soprattutto a ricchi uomini d’affari che spesso viaggiano da queste parti. Pure la night life pare sia molto vivace, animata da showgirls che niente hanno da invidiare a quelle delle principali mete turistiche mondiali. Si lavora a 360°, come ad esempio per trasformare il paese nel principale polo sciistico asiatico. I soldi per gli investimenti non mancano. Infatti in termini di risorse naturali il Kazakistan è il paese con la maggiore ricchezza pro capite al mondo, anche se come tutti i paesi in via sviluppo la distribuzione della ricchezza è totalmente diseguale, come la corruzione dilagante e un regionalismo profondamente radicato e che ostacola l’integrazione. Eppure la “vecchia” Europa ha capito immediatamente il ruolo strategico del paese per le sue ricchezze energetiche, tanto che i leader occidentali più volte hanno incontrato il discusso Presidente kazako Nazarbayev per implementare ed arricchire collaborazioni e investimenti. Il Kazakistan non nasconde l’ambizione di diventare paese leader nell’area, forte delle sue ricchezze e spregiudicato negli investimenti. Anche nello sport. Il nome Astana è notissimo agli appassionati del ciclismo grazie al Pro Team, squadra di cui ha fatto parte Alberto Contador, Aleksandr Vinokurov e il nostro Vincenzo Nibali, vincitore della Vuelta di Spagna 2010, del giro d’Italia 2013 e Tour de France quest’anno (2014).

    Il tennis è la punta di diamante dello sviluppo sportivo e dell’immagine internazionale del Kazakistan. Fino a pochi anni fa il nostro sport nel paese era praticamente sconosciuto. Di campi ce n’erano pochissimi, in terra ma… non la terra battuta a noi amica, bensì una strana sabbia biancastra che i venti spazzavano via inesorabilmente. Racchette e palle erano scarti dalla Russia o fondi di magazzino presi chissà dove. Il settore tecnico era inesistente, come la cultura del gioco e il livello internazionale. Fino all’esplosione massiccia grazie all’intervento di Bulat Utemuratov, un miliardario uomo d’affari kazako e consigliere del presidente Nursultan Nazarbayev. Utemuratov, ottavo nella lista degli uomini più ricchi del mondo nel 2009 per Forbes, è letteralmente malato di tennis, un po’ come lo fu Boris Yeltsin, decisivo all’enorme sviluppo del tennis in Russia nei ’90s. Utemuratov fu nominato a capo del tennis kazako, e liquidò le sue azioni dell’Atf, quinta banca del Paese, investendo pesantemente nel “progetto Davis”: entrare prima possibile nel World Group e quindi cercare di vincere la coppa, massimo in 10 anni. Come fare, partendo da zero? Semplice: si compra. Tutto. Tecnici, materiali, campi, persino giocatori perché di aspettare non aveva proprio voglia, come tutti i neo-ricchi russi, profeti del tutto e subito, del “tutto ha un costo, e noi paghiamo…”. Fu attuata una politica spregiudicata di nazionalizzazione di giocatori russi (e qualche ucraino) “disponibili”, grazie anche ad ottimi rapporti con la ferdetennis russa, che lussureggiando con tanti giocatori acconsentì volentieri a mollarne qualcuno – politica poco ben poco lungimirante…
    Il business plan fu ben congegnato. Primo passo: le strutture. Campi costruiti a iosa, ovunque, anche in zone remote che necessitavano con urgenza di strade o acquedotti. Oltre alla diffusione capillare per creare un paese “tennis oriented”, si sono costruiti alcuni centri tecnici e strutture d’eccellenza, per far fronte al clima estremo (freddissimo d’inverno e caldissimo d’estate) del paese, come l’incredibile Astana’s Daulet Tennis Complex. Costruite anche foresterie e alloggi, il paese è enorme e gli spostamenti non sono facili. Quindi si passò ai tecnici: furono ingaggiati moltissimi allenatori per costruire una base nel paese, inclusi alcuni tecnici di altissimo livello per i “neo Kazaki” in arrivo, per far credere loro nel progetto, che questo non era una capriccio di un annoiato uomo d’affari ma la volontà di creare un sistema tennis, di massimo livello e vincente. Tra i tecnici, uno dei più noti è stato Eric Van Harpen, ex coach di Arantxa Sanchez, Conchita Martinez ed Anna Kournikova, impegnato molte settimane all’anno con la federtennis kazaka. Un paio d’anni fa disse: “Senza Bulat, il Kazakistan non sarebbe sulla mappa del tennis! Vero che sono state investite somme enormi, impossibili per la maggior parte dei paesi, ma il progetto è serio, la passione enorme e c’è tanta voglia di fare bene”. Però quando si cerca di indagare di più sulla “campagna acquisti” giocatori, ossia coloro che hanno cambiato passaporto, tutti tendono a glissare. La faccenda non è chiarissima, anche se per uno nato in un paese ex URSS il cambio di nazionalità anche a livello legale è piuttosto semplice. Le voci in merito non sono tutte concordanti. Alcuni in Russia non l’hanno presa così bene, altri invece hanno quasi incoraggiato il sistema kazako, come il capitano di Davis russo Shamil Tarpischev che nel 2010 dichiarò alla tv: “Il sistema ha aiutato molti tennisti nati in Russia a crescere, grazie agli ingaggi da parte della federazione kazaka. Tutto il movimento ne beneficerà”. Sulla stessa lunghezza d’onda la campionessa di Roland Garros Anastasia Myskina: “Il denaro è un fattore decisivo nel tennis, inutile prendersi in giro. Un giocatore per crescere e poi mantenersi deve girare, avere un coach, un fisioterapista, uno staff, delle strutture in cui allenarsi. In Russia in questo momento la situazione è bloccata, molti tecnici sono andati via e non c’è più il fermento di qualche anno fa. Il Kazakistan è un paese amico, vicino, che ha investito tanto ed è giusto che abbia buoni giocatori, anche se nati in Russia”. Non solo uomini. Tante sono le ragazze russe diventate kazake, come Yaroslava Shvedova (passata all’onore della cronaca anche per il suo clamoroso “Golden set” rifilato alla nostra Errani a Wimbledon…) o la giovane promettente Yulia Putintseva. Proprio la moscovita Shvedova ha dichiarato tempo fa: “Non ero una top player per la federtennis russa, così mi ha dato via libera. Adesso non ho più pensieri sul lato economico e per le strutture dove allenarmi, e così sono totalmente libera e concentrata sul mio gioco”. Zero pensieri economici… ma quanto guadagnano questi nuovi kazaki per aver accettato il “disturbo” del cambio di nazionalità? Nessuno ha confermato, ma si parla di 1 milione di dollari all’anno, ottenendo una base di risultati minimi. I vari kazaki sono totalmente abbottonati sul tema, come Evgeney Korolev che intervistato qualche anno fa sul tema rispose seccamente “1 milione? Non lo posso dire… ma posso affermare che sono russo e sarò sempre russo. Questo è un business. Ho ricevuto un’ottima proposta dalla federazione kazaka e sono felice di rappresentarli. Stanno costruendo città, non solo campi da tennis, è gente ricca e ambiziosa, e si prendono cura di noi tennisti, si informano di cosa abbiamo bisogno e provvedono, tutte cose che in Russia non erano più possibili…”. Rincara la dosa la Karatantcheva, che nel 2012 disse: “Il centro di Astana sembra il paradiso. Van Harpen ha pazienza e conosce il gioco, qua sì che un tennista può crescere bene”. Però i metodi adottati dal sistema junior sono selettivi: “Ti danno tutto, supporto tecnico, strutture, ma devi migliorare e dare il massimo. Se in un anno o poco più non cresciti, sei out” dicono i tecnici, oggi presenti in tutte le aree del paese grazie a centri periferici che sono stati costruiti ovunque. Nota la storia di Golubev, che è cresciuto a Bra fin da giovane con l’ottimo coach Puci. Proprio il “kazako piemontese” è molto positivo sulla crescita del tennis nel suo nuovo paese: “Il processo di crescita del tennis in Kazakistan è cosa recente, ma ci sono tutte le condizioni perché abbia successo, ed in tempi piuttosto veloci. I migliori giovani sono spesso a contatto con noi, vedono come lavoriamo e quel che serve per emergere, e di sicuro faranno tesoro di tutte le risorse messe loro a disposizione per crescere. Il mio consiglio a loro è quello porsi alti obiettivi e non lasciare niente di intentato per raggiungerli”.
    L’enorme fermento tecnico pare stia riscuotendo successo nel paese. Da sport praticamente sconosciuto, oggi tutti seguono il tennis in tv, come dimostra il fatto che il Kazakistan sia il paese che negli ultimi anni ha avuto il maggior tasso di sviluppo al mondo nella diffusione di satelliti e tv via cavo, proprio per seguire i loro beniamini armati di racchetta. Del resto un cittadino medio negli ultimi 20 anni ha visto aumentare il proprio reddito pro capite del 1200%, incluse la possibilità di viaggiare al di fuori del paese per scoprire il mondo, anche grazie alla passione per il tennis. Non è un caso che le agenzie di viaggi offrono pacchetti per Londra, Parigi, New York ecc. proprio in occasione dei più grandi tornei, e sono i più richiesti in assoluto”.Marco Mazzoni LEGGI TUTTO