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    Ducati, 25 nuove Multistrada 950 per la Polizia Locale di Bologna

    Il 15 ottobre Ducati ha consegnato, con una cerimonia ufficiale, 25 Ducati Multistrada 950 al Reparto Sicurezza Stradale – Sezione Motociclisti della Polizia Locale del Comune di Bologna. Un atto che rinnova la collaborazione storica (iniziata nel lontanto 1970) tra la Casa di Borgo Panigale e la Polizia di Bologna per quanto riguarda la fornitura di mezzi alle forze dell’ordine. Il bando per le 25 moto era stato indetto dal Comune di Bologna nel 2019 e la cerimonia di consegna è avvenuta presso il Comando della Polizia Locale, a cui hanno partecipato l’Amministratore Delegato di Ducati Claudio Domenicali, il Sindaco di Bologna Virginio Merola e il Comandante della Polizia Municipale Romano Mignani. La consegna ha preceduto l’inaugurazione della nuova Centrale Radio Operativa della Polizia Locale.
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    Ducati, grande attenzione per gli enti locali

    Prima della Multistrada 950, infatti, altri cinque modelli hanno sancito lo stretto legame fra Ducati e la Polizia felsinea: Mark 450 T (1970), 750 GT (1974), Pantah 660 TL (1981), Monster 600 (1995) e Multistrada 620 (2006). L’iniziativa conferma la grande attenzione che da sempre Ducati riserva agli enti locali e al territorio e, proprio nell’ambito di questa collaborazione, la Casa di Borgo Panigale ha lavorato con l’obiettivo di mettere nelle mani degli agenti appartenenti alla Sezione Motociclisti del Reparto di Sicurezza Stradale della Polizia Locale del Comune di Bologna una moto sicura e funzionale alle mansioni che essi svolgono quotidianamente.
    Addio Desmo, benvenuto V4 Granturismo: nuovo viaggio per Ducati
    Accessori specifici per aumentare comfort e praticità

    Non è una novità che la Multistrada 950 sia un modello versatile e facile da guidare, oltre a garantire un alto grado di sicurezza anche in condizioni atmosferiche non ottimali e a prescindere dall’esperienza di guida del pilota. Parlando del versante tecnico, la Multistrada 950 consegnata alla Polizia Locale è spinta dal motore Testastretta 11° da 937 cc da 113 CV a 9.000 giri/minuto e 96 Nm a 7.750 giri/minuto ed è dotata di piattaforma inerziale IMU (Inertial Measurement Unit) a 6 assi, ABS Cornering Bosch, Vehicle Hold Control (VHC). Per renderla ancora più adatta alle forze dell’ordine, Ducati ha deciso di completare l’allestimento di serie di queste 25 unità con specifici accessori per aumentarne comodità e praticità. Qualche esempio? Le manopole riscaldabili, il paramotore, le valigie laterali con kit speciale infortunistico e borse interne per la dotazione del singolo agente e, infine, tre lampeggianti led con supporto in fibra di carbonio, sirene bitonali per muoversi nel traffico e apparato radio Motorola in funzione delle comunicazioni, il tutto gestito da un sistema centrale con pulsantiera stagna retroilluminata.
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    Incidente gli provoca la fobia delle moto: meccanico risarcito con 68.000 euro

    Quelle americane erano la sua più grande passione. Ma il sogno di Stuart Conway era lavorare con le moto, e sulle moto. E dopo tanto studio e sacrificio (tra cui al West Coast Harley-Davidson di Glasgow), era riuscito a coronare le sue ambizioni: diventare un meccanico alla Harley-Davidson.
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    Dopo l’incidente, ha paura di salire su una moto
    Ma il destino gli ha giocato un brutto scherzo. Nel provare un modello da 750 cc della casa di Milwaukee, portato in officina da un cliente, Conway è rimasto vittima di un brutto incidente con un’automobile, il cui conducente ha subito ammesso la colpa. Il povero meccanico ha però subito danni sia fisici che psichiatrici, cominciando a guardare le moto in maniera diversa. Il trauma è stato così forte che adesso, dopo essersi rimesso, Stuart ha paura a salire di nuovo in sella a una moto. Colpito da ansia e tremori ogni volta che saliva su una moto, per Conway svolgere il proprio lavoro è divenuto impossibile.
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    L’azienda, comprendendo la situazione, ha così concesso un nuovo ruolo all’uomo, una mansione che non implicasse il dover per forza salire su una moto, ovvero quella di tecnico. Pare che adesso invece Conway voglia diventare fotografo (non si sa se di moto). Nel frattempo, tuttavia, potrà consolarsi con il ricco risarcimento arrivato dall’assicurazione, che ammonta a circa 68.000 euro. LEGGI TUTTO

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    Addio Desmo, benvenuto V4 Granturismo: nuovo viaggio per Ducati

    In via Cavalieri Ducati è tempo di tracciare nuove rotte. La Casa di Borgo Panigale chiama infatti all’esordio il V4 Granturismo, una unità a 4 cilindri pensata per equipaggiare la prossima Multistrada V4: la nuova crossover che verrà svelata ufficialmente il prossimo 4 novembre. L’inedito motore da 1.158 cm3 di cilindrata segna un importante passo per Ducati, una rivoluzione per gli appassionati del marchio bolognese: dopo decenni sparisce la denominazione “Desmo” da un propulsore Ducati.Infatti il V4 Granturismo presenta una più classica distribuzione mista (catena-ingranaggi) e punterie a dito, al posto del famoso richiamo a vincolo bilatero per le valvole.
    V4 Granturismo: addio Desmo. La motivazione
    Questo per una ragione ben precisa: allungare il chilometraggio utile prima di procedere ad interventi onerosi come la registrazione del gioco valvole, intervento che, proprio per i limiti della distribuzione Desmodromica, non può spingersi oltre determinate percorrenze. A patto di non rendere il sistema eccessivamente costoso da realizzare e, quindi, a discapito del prezzo finale d’acquisto.

    Una scelta giustificata dal nuovo progetto Multistrada V4, che punta ad essere, ancora più della 1260, una macinatrice di chilometri e senza intaccare l’affidabilità del motore che altrimenti richiederebbe più frequenti (e dispendiosi) intervalli di manutenzione.
    Per il V4 Granturismo sono previsti un controllo ed eventuale registrazione del gioco valvole e la sostituzione delle candele ogni 60.000 km e 15.000 km (o due anni) per la sostituzione dell’olio, del filtro motore e la verifica del filtro aria (da sostituire ogni 30.000 Km). Il soldoni abbiamo bassi costi di manutenzione che ben si sposano a lunghi viaggi e tanti chilometri percorsi nel breve e medio periodo.
    Confronto con il V2: più leggerezza
    Molte novità a livello tecnico arrivano dalla parte “calda” del motore, a partire dalla cilindrata. I 1.158 cm3, ottenuti con alesaggio di 83 mm (81 i mm per il Desmosedici della Panigale V4), rappresentano un valore che mette d’accordo le esigenze di compattezza, leggerezza e ingombri rispetto al bicilindrico. Il V4 Granturismo è più corto di 8,5 cm, più basso di 9,5 cm e solo 2 cm più largo del Testastretta 1260. Inoltre ha un peso di 66,2 Kg, con un guadagno di 1,2 kg.

    Abbiamo la frizione a carter semi secco, albero motore controrotante, per ridurre l’effetto giroscopico delle ruote favorendo la maneggevolezza, e la successione di scoppi Twin Pulse con perni di biella sfalsati di 70°. Le prestazioni dichiarate parlano di una potenza di 125 kW (170 CV) a 10.500 giri/minuto, e una coppia massima di 125 Nm (12,4 Kgm) a 8.750 giri/minuto. Tutto questo rispettando ovviamente i limiti dell’omologazione Euro 5. Per raggiungere questo traguardo si è operato a livello di fluidodinamica con lunghezza, diametro dei condotti, conformazione delle camere di scoppio e diametro valvole rivisti, con lo scopo di ottenere una erogazione fluida e regolare fin dai bassi regimi ma consentendo comunque al motore di “allungare” a vantaggio della potenza massima con una curva di coppia ben distribuita. Un aiuto alla fluidità di marcia arriva anche da un sistema di iniezione dedicato e masse volaniche appesantite.
    Disattivazione della bancata posteriore
    In ottica comfort da segnalare la strategia di disattivazione della bancata posteriore: in determinate condizioni, quando la moto è ferma al semaforo, i cilindri posteriori si spengono (non c’è combustione in camera) migliorando quindi il comfort termico con l’abbassamento delle temperature e migliorando anche i consumi. Non mancano, infine, il cambio con nuova rapportatura e dotato sistema Ducati Quick Shift (DQS) up & down, e la frizione – a comando  idraulico –  con sistema anti saltellamento.
    Ultima nota va alla voce del nuovo V4: grazie agli studi svolti sono stati ottimizzati materiali e giochi degli ingranaggi della trasmissione per avere la migliore sound quality possibile.
    Ducati Multistrada V4: come è fatto il radar anticollisione LEGGI TUTTO

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    Tom Cruise a Roma fa impazzire i fan sulla moto della polizia

    Da quando Tom Cruise è arrivare a Roma per girare le scene del suo Mission: Impossibile 7 i fan sono andati in delirio (e molte strade della città sono state bloccate al traffico). Dopo aver dato grande prova di sé con le sue doti di pilota di auto, l’attore americano ha stupito curiosi e fan passando lungo la via dei Fori Imperiali in sella a una moto della polizia e salutando tutti. 

    Passerella per i fan
    Mission: Impossible 7 viene girato in alcuni dei punti più simbolici della Capitale: dal caratteristico quartiere Monti fino al Colosseo, passando per via Nazionale. Ed è proprio prima di arrivare a Largo Agnesi (quella sorta di piazza-terrazza sopra la fermata della metro Colosseo) che Tom Cruise ha fatto la sua passerella su due ruote, sulla moto della polizia e indossando il tipico completo grigio gilet-pantaloni con cui lo stiamo vedendo sempre durante questi giorni di set romano. La settima pellicola della saga ha trovato molte difficoltà nel corso delle riprese, prima lo stop forzato causa Covid-19, poi gli incidenti sul set: con Roma saranno finite le sfortune? LEGGI TUTTO

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    Ducati presenta la nuova Scrambler 1100 Pro Dark

    Uno dei punti forti del nuovo Ducati Scrambler 1100 Pro è certamente il suo design. Non è un caso, infatti, che all’ArtCenter College di Pasadena la moto sia stata al centro dell’attenzione e si stata fatta un’analisi dello stile da parte degli studenti della celebre scuola californiana.
    Ora Ducati ha realizzato una nuova versione dello Scrambler 1100 Pro: si chiama ‘Dark’ ed è realizzata con l’obiettivo di trasmettere a pieno alcuni elementi tipici del brand Scrambler, come la purezza, l’essenzialità e il senso di libertà. Il modello 1100 Dark Pro è disponibile nella colorazione Dark Stealth e vuol costituire una base di partenza perfetta per una personalizzazione che assecondi la creatività e il gusto personale del suo possessore.

    Livrea nera opaca
    La gamma Scrambler 1100 vuol rappresentare una scelta ideale per chi ama viaggiare non solo in città, ma anche al di fuori dei centri urbani, magari in compagnia di un passeggero, grazie al motore da 1.079 cc caratterizzato da una coppia generosa disponibile sin dai bassi regimi e al serbatoio da 15 litri che consente di affrontare con comodità anche i viaggi più lunghi.
    Lo Scrambler 1100 Dark Pro offre lo stesso design iconico e originale degli altri due modelli della gamma, Scrambler 1100 Pro e Sport Pro, e si distingue dai suoi “fratelli maggiori”, oltre che per la colorazione in nero opaco con parti in alluminio anodizzato naturale, per la personalizzazione con specchi retrovisori in stile classico.
    L’elettronica
    Sul piano dell’elettronica la new entry della Land of Joy è dotata, al pari degli altri modelli della famiglia 1100 PRO, di Ducati Traction Control (DTC), calibrato appositamente per il modello, e di ABS Cornering, per il massimo della sicurezza e dell’agilità in ogni tipo di curva. Inoltre, i tre Riding Mode di serie (Active, Journey e City) aiutano anche i motociclisti meno esperti a trovare il giusto equilibrio nell’uso delle componenti elettroniche, scegliendo il proprio stile di guida.
    Il nuovo Scrambler 1100 Dark Pro è disponibile in tutti i concessionari Ducati e Scrambler Camp al prezzo di € 12.490,00. LEGGI TUTTO

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    Arte italiana in viaggio: con Stefano Accorsi in sella alla MV Agusta

    De Gregori lo cantava in tempi non sospetti: “Viva l’Italia”. E “Viva l’Italia” è anche il nostro motto, l’incipit di un racconto che esce dai nostri canoni motociclistici. Il nostro Paese è crogiolo di identità, culture, tradizioni e dialetti che affondano le radici in secoli e secoli di storia. A volte dimentichiamo (o meglio, sottovalutiamo) chi siamo e da dove veniamo. Ma il nostro io profondo è lì, sottotraccia, non svanisce. Torna e ritorna, con il suo carico millenario, in tutto ciò che facciamo, spesso in modo silenzioso. Ma è vivo, presente. Forse anche per questa presenza l’Italia e gli italiani, con tutti i loro pregi e difetti, rappresentano un unicum. Un laboratorio culturale e artistico che non ha eguali. E che spazia in ogni settore, da quello industriale a quello artistico.

    Una parola – arte – che trova le più svariate declinazioni ed è il filo conduttore di questo esperimento: arte è musica, pittura, teatro, cinema… ma anche motociclette, quando l’oggetto in questione è firmato MV Agusta. Mezzi “scolpiti” da artisti ispirati che per l’occasione abbiamo fatto guidare da un altro artista, l’attore Stefano Accorsi. Che ci ha accompagnato in un percorso personale e culturale da quella che fu la “sua” Scuola di Teatro di Bologna, di Alessandra Galante Garrone, al Teatro della Pergola di Firenze…”
    Dalle MV Agusta al cinema: il viaggio con Stefano Accorsi

    Le righe ache avete appena letto è l’inizio dell’articolo che troverete nel prossimo numero di In Moto in edicola il 17 Ottobre nel quale è raccontata una giornata molto particolare che abbiamo trascorso insieme all’attore Stefano Accorsi in sella alle MV Agusta Rush 1000 (un’anteprima assoluta) e Superveloce 800. Due moto sportive, di classe, caratterizzate da un’estetica unica e da finiture superlative. Un test che si è svolto sulle curve dell’Appennino tra Bologna e Firenze alla vigilia della distribuzione dell’ultimo film dell’attore bolognese, dall’8 ottobre nelle sale: “Lasciami Andare”. Diretto da Stefano Mordini, con la partecipazione di Valeria Golino, Maya Sansa e Serena Rossi, “Lasciami Andare” è un dramma psicologico che ha come protagonista silenziosa una Venezia invernale e tinta di mistero. La prova della maturità di un attore che nella vita privata coltiva una spiccata passione per i motori, in particolare per le due ruote. 
    “Lasciami andare”: l’ultima fatica dell’attore bolognese
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    Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa duramente alla prova dal dolore per la scomparsa di Leo, il suo primogenito avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa). Improvvisamente però, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla (Valeria Golino), la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere.
    Riding estremo con MV Agusta: è ‘Pursuit of Happiness’ LEGGI TUTTO

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    Bonus bici, il vademecum di ANCMA per la procedura online

    Il prossimo 3 novembre è la data da cui verrà reso disponibile il cosiddetto bonus bici, ovvero la possibilità di richiedere il buono mobilità o il rimborso per gli acquisti effettuati di biciclette, e-bike, monopattini e servizi di mobilità condivisa a uso individuale. E ANCMA ha così deciso di presentare ai cittadini una sorta di raccomandanzione per un’efficace procedura online.
    ANCMA: ecco come procedere online
    Procedura che sarà divisa in due parti: la prima, relativa al rimborso delle spese sostenute dal 4 maggio al 3 novembre 2020 (60%, fino a un massimo di 500 euro), e la seconda, rivolta a coloro che ancora non hanno effettuato acquisti e prevede un vero e proprio buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare direttamente sull’applicazione web del Ministero dell’Ambiente. Dato che per la prima fase sarà necessario essere rapidi e tempestivi (in quanto farà fede la data d’inserimento della richiesta e non quella del documento di acquisto), l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori ha stilato un vademecum con tre consigli essenziali:
    1) Ricordarsi di attivare prima del 3 novembre prossimo un’identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) se non già in possesso;
    2) Scannerizzare il documento di acquisto intestato a proprio nome (fattura o scontrino parlante) e farne uno documento in formato pdf;
    3) Avere pronta evidenza delle proprie coordinate bancarie per ricevere il rimborso.
    Bianchi e la moda delle bici: ”Un momento d’oro che ci darà soddisfazioni”
    Per coloro che richiederanno invece il buono di spesa digitale da utilizzare dopo il 3 novembre sarà ugualmentenecessaria l’identità SPID, e in questo senso è importante sottolineare che la durata dello stesso è di 30 giorni (per spese effettuate entro 31 dicembre 2020). LEGGI TUTTO

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    Nuovo Dpcm ottobre: obbligo mascherine all'aperto, ma non in moto

    Il premier Conte oggi firma il nuovo Dpcm di ottobre e la più importante novità riguarda l’obbligo di mascherina anche all’aperto. Questa regola è stata introdotta per evitare ulteriori contagi da Covid-19. La mascherina diventa, oggi più che mai, uno strumento essenziale ed è necessario averla sempre con sé: rimande l’obbligo di indossarla negli spazi chiusi, si aggiunge negli spazi esterni, ma con alcune precise eccezioni. 
    Obbligatoria anche all’aperto
    Un’indicazione resasi necessaria con l’aumento del numero di casi positivi in Italia. In ogni regione, la mascherina va indossata anche stando all’aperto, visto che le situazioni di non rispetto del distanziamento possono verificarsi quotidianamente (basti pensare agli ingressi e alle uscite da scuola oppure agli spazi esterni dei locali). Di conseguenza, il Governo ha prorogato il divieto di assembramento.
    Ma quali sono le notizie strettamente collegate a chi va in moto? Andiamo per gradi. L’utilizzo della mascherina al chiuso è confermato nel nuovo Dpcm, così come sui mezzi pubblici, in treno e in aereo. All’aperto va indossata quando si è in presenza di altre persone. Fanno eccezioni i luoghi in cui ci possiamo trovare isolati, l’auto, la bici, durante la corsa e naturalmente in moto (mentre in Francia,in alcune regioni, è obbligatoria anche sotto al casco). Se a bordo ci fossero due persone (non congiunte), la mascherina andrebbe però indossata.
    E chi non rispetta le regole? Rischia dai 400 ai 3.000 euro di multa.
    Ducati, riaprono Museo e tour in Fabbrica con la prenotazione LEGGI TUTTO