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    MotoGP: favola Suzuki, rinascita Marquez, Bagnaia sul Mondiale

    TORINO – Pecco Bagnaia che completa la rimonta mondiale e domenica prossima si giocherà il primo match point in Malesia. Marc Marquez che rilancia sé stesso e la Honda verso un 2023 di nuovo da protagonisti se non da cannibali. Alex Rins che celebra la favola della Suzuki riportandola alla vittoria a tre gare dal suo (ennesimo e stavolta pare definitivo) ritiro dal Motomondiale. Marco Bezzecchi che dà spettacolo conquistando ai piedi del podio il titolo di rookie dell’anno e dimostrando, se ce ne fosse bisogno, la straordinaria bontà della scuola di Valentino Rossi (con anche Luca Marini lì in scia) e dell’Italmoto, con un Enea Bastianini che frenato al secondo giro dall’esplosione dell’air bag mette in scena una delle rimonte delle sue (5°), restando ancora aritmeticamente in corsa per il titolo (-42).Vincono o gioiscono quasi tutti a Phillip Island, la pista quasi antropologica che alla perfezione il concetto di down under del continente australiano riportando lo show e mettendo sottosopra la MotoGP. Gli unici a perdere sono Aleix Espargaro che si dice ancora tradito dall’Aprilia («l’elettronica ha iniziato a tagliare troppo e non riuscivo a guidare, stiamo facendo troppi errori») anche se con un 9° posto in spegnimento resta appeso a un sottile filo di sogno (-27 da Bagnaia), ma soprattutto Fabio Quartararo, che con il secondo zero consecutivo, stavolta pe runa caduta al 16° giro dopo essere precipitato fuori zona punti per un lungo al 4°, perde la testa della classifica e di fatto il campionato. Più ancora di quei 14 punti che lo sperano ora dalla Ducati del torinese di Chivasso. Lo dice la serenità (dello sconfitto) con la quale si presenta ai microfoni dopo il silenzio stampa della Thailandia («non sono riuscito a portare in temperatura le gomme, forse abbiamo sbagliato a usare la dura»). Quasi una liberazione la sua, da quella che evidentemente era una condanna annunciata da tempo. Per l’inferiorità palese della Yamaha, anche se al francese è scesa la catena. Marquez e Rins infatti dimostrano che, nonostante una Honda in crisi tenica e una Suzuki devastata dall’annuncio di Jerez, con le motivazioni giuste i risultati arrivano.Certo, entrambi gli spagnoli non avevano nulla da perdere, mentre Bagnaia sì e molto con Quartararo fuori ed Espargaro indietro (Andrea Dovizioso stoppato dal miglior Marquez di sempre cinque anni fa, eccolo il possibile-probabile messia rosso capace di riportare Borgo Panigale sul tetto del mondo 15 anni dopo il big bang di Casey Stoner. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: la rivoluzione Honda? copiare Ducati e Aprilia

    TORINO – C’era una volta in cui la Honda, prim’ancora di essere, “si sentiva” di essere la moto migliore. Al punto da lasciare andare via (anzi, spingere via) Valentino Rossi, stufo di sentirsi dire che vinceva perché sulla Honda l’avrebbe fatto chiunque e desideroso di dimostrare il suo peso, trasformando la Yamaha da cenerentola in principessa. Vent’anni dopo (gli ultimi tre vissuti come un incubo) la storia da favola s’è tramutata in horror e la situazione è rovesciata. Pur di trattene il suo fenomeno ferito (nel corpo da quattro operazioni, nell’anima dal dolore, nella convinzione dal vedere uno squadrone aver perso la bussola) ha deciso di rivoluzionare la propria filosofia e organizzazione, accettando anche l’onta del dover copiare gli altri. Soprattutto il made in Italy delle due ruote, mai così in voga.Dopo le prime novità viste nel test di Misano un mese fa (con una carena “ a gradino” che sembrava essere presa piè pari dalla RS-GP di Noale) e il forcellone prodotto dall’europea Kalex e utilizzato in gara in Thailandia, ieri Marc Marquez ha portato al debutto a Phillip Island (Australia) la nuova configurazione aerodinamica della RC213V che non fa nulla per mascherare la derivazione Ducati e Aprilia. Le ali sono davvero più simili a quelle delle moto di Noale, i deviatori verso il basso laterali per risolvere i problemi di surriscaldamento e convogliare meglio i flussi sono identici a quelli delle Desmosedici, così come le alette comparse sul codone (due invece che le quattro quasi sovrapposte delle Rosse).«Ho testato una nuova carenatura che abbiamo sviluppato dopo i test di Misano. Il risultato è quello che avete visto qui. La sensazione è diversa, ma la moto diventa meno fisica» racconta Marquez, che nonostante il buon sesto tempo di giornata davanti ad Aleix Espargaro e Pecco Bagnaia, conferma di lavorare soprattutto in funzione del prossimo anno. «Fisicamente rispetto alle prime gara dal rientro sento di aver fatto un passo avanti. Se mi sveglierò bene darò il massimo, ma ovviamente, testando tante cose, si sacrifica un po’ di potenziale per la gara, si è un po’ più condizionati. E con tante novità da provare si fatica anche a lavorare sul set-up ideale di gara, ma il nostro obiettivo non è il 2022». LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Bagnaia favorito, ma Marquez vota Quartararo

    TORINO – Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia? Marc Marquez vota… Ducati. Dall’alto dei suoi otto titolo mondiali e soprattutto la voglia di arrivare almeno a nove e magari alla doppia cifra mancata da Valentino Rossi anche per l’acerrimo duello proprio con lui, lo spagnolo della Honda ritrovato dopo il quarto intervento al braccio martoriato nel 2020 dice la sua sulla volata iridata. E ovviamente (e giustamente dal suo punto di vista, quello di chi sta già pensando al 2023 e alle rivalità che lo aspettano) mette il dito nella piaga: il valore del torinese e gli ordini di scuderia della Ducati.Argomenti connessi e sempre più all’ordine del giorno dopo quanto visto due settimane fa in Thailandia, quando Johann Zarco, in grande rimonta, ha prima evitato che Marquez stesse mettesse a rischio il podio di Bagnaia e poi l’ha difeso da buono scudiero. Nulla di clamoroso, tanto meno illegale. Specie in una MotoGP che assomiglia sempre più alla Formula 1 dal punto di vista tecnologico e degli investimenti (e quindi interessi). Lo dice chiaramente e per primo il campione di Cervera.«È vero che Zarco a Buriram è arrivato su molto, molto veloce – sottolinea Marquez alla viglia del GP d’Australia -. E che mi ha superato e poi è rimasto dietro a Pecco. Ma è naturale che sia così. La Ducati non vince il campionato dal 2007. Davanti ormai quasi sempre c’è una “Ducati Cup”, quindi devono approfittarne. Hanno la moto migliore in griglia. Tutti i piloti sono davanti, quindi devono usare questa potenza di fuoco per vincere il Mondiale. E credo che lo faranno».Ma il corollario, non indifferente, è che per Marquez un conto è quale sia la moto migliore, un altro chi sia il pilota più forte. E chiaramente lo spagnolo vota Quartararo. Anche se prima della sosta estiva aveva 91 punti fi vantaggio e ora appena 2, frutto anche di 4 vittoria in 7 gare di Bagnaia. «Su chi scommetterei per il Mondiale? Sulla moto di Pecco – afferma con una punzecchiatura Marc -. Voglio dire, la Ducati è la Ducati e possiamo vedere che è veloce con molti piloti. Ma Fabio è Fabio: sta guidando molto bene e il suo punto debole forse è la pioggia. Ma sarà interessante vedere come finirà». Già. Perché l’aspetto mentale sarà fondamentale. E sembra chiaro che Marquez preferisca un successo di Quartararo. Anche nel 2015 tra Valentino e Jorge Lorenzo non scelse l’Italia… LEGGI TUTTO

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    Ducati segna il secondo gol e contrattacca su tutti i fronti

    TORINO – Il secondo tassello, quello più piccolo ma non meno importante, è al suo posto. Il terzo quasi, il quarto (e più agognato) dipenderà molto da quanto succederà domenica in Australia. Dopo aver incassato il terzo titolo mondiale Costruttori di MotoGP con largo anticipo, la Ducati festeggia quello italiano del suo factotum (collaudatore e wild card mondiale, titolare nel CIV) Michele Pirro, al quale basta un quinto posto in Gara-2 nel finale di Imola per conquistare il 9° trofeo personale, diventando il terzo pilota italiano più titolato dopo Giacomo Agostini (16 tricolori oltre ai 15 Mondiali…) e Tarquinio Provini (11).Contemporaneamente in Portogallo nella stessa categoria ma mondiale e sulla stessa moto, la Panigale V4 R alata che fa impazzire molti appassionati che le esibiscono anche in strada, Alvaro Bautista stoppa la rimonta del campione in carica Toprak Razgatlioglu (vincitore di Gara-1 e della Superpole Race) e con l’ennesimo capolavoro di gestione in Gara-2 (12° successo stagionale) si porta a +56 sul turco della Yamaha e +82 su Jonathan Rea (sempre terzo a Portimao) quando mancano tre round al termine (tutti fuori Europa: Argentina, Indonesia e Australia). Ma soprattutto lo spagnolo tornato di più solido e pronto a Borgo Panigale dopo il Mondiale “buttato” nel 2019 mette a tacere un po’ tutti.Anche in Superbike infatti va di moda sparare sulla Ducati, definita troppo superiore per la potenza e velocità di punta. Insuperabile, insomma. Solo che aspetto alla MotoGP, dove essendo prototipi non ci si può troppo appellare ai regolamenti per frenare i rivali (oddio, tra divieti ad ali e abbassatori in realtà gli avversari l’hanno già fatto…), tra le “derivate” (si chiamano così proprio perché lo spirito è correre con supermoto molto simili a quelle acquistabili in concessionario) invece è tutto un lamentarsi. «La Ducati è troppo avvantaggiata in rettilineo. Per il bene della Superbike tutte le moto dovrebbero avere la stessa potenza, anche attraverso una nuova regola» afferma Razgatlioglu, che come Fabio Quartararo chiede velocità alla Yamaha. «È frustrante, ma non ho mai pensato al Mondiale. Bautista sta gestendo meglio la situazione rispetto al 2019, ma la differenza la fa con il suo peso: lui 66 chili, io 84» accusa Rea, che vuole anticipare il limite di peso moto+pilota.Bautista (come la Ducati) ovviamente non ci sta. «Gli altri si lamentano delle nostre prestazioni? Sono Kawasaki e Yamaha a dovere migliorare, non noi ad essere penalizzati» ribatte lo spagnolo, che però ha anche un moto d’orgoglio personale. «Non è tutto merito della Ducati. In MotoGP vincono in tanti, in Superbike solo io» sostiene. Giustamente. Come Pecco Bagnaia, che continua a non volere (e i dirigenti Ducati dovrebbe smetterla di non fare chiarezza a proposito) aiuti di squadra e che da venerdì a Phillip Island andrà di nuovo all’attacco della leadership di Quartararo, che a tre gare dalla fine ha appena 2 punti di vantaggio ma un trent devastante contro. E addosso una frustazione ancora più forte. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Gp Portimao: orari e dove vederlo in tv

    ROMA – Il mondiale Superbike torna a ruggire. La competizione dedicata alle delle derivate dalla serie torna in pista a Portimao, in Portogallo, per quello che sarà l’ultimo GP corso in Europa del calendario prima delel trasferte in Argentina, Indonesia e Australia. Si parte venerdì 7 ottobre alle ore 11.30 con la prima sessione di prove libere mentre l’appuntamento con la seconda è fissato per le 16. Sabato 8 ottobre, invece, si comincia a fare sul serio con Gara-1 alle ore mentre domenica 9 ottobre il semaforo verde per la Superpole Race si spegnerà alle 12 con l’avvio di Gara-2 fissato per le 15. La copertura televisiva della tappa è garantita integralmente da Sky Sport MotoGp (canale 208 del telecomando di Sky), mentre su TV8 sarà possibile seguire gara-1 e gara-2 in diretta con la Superpole in differita alle 14. La Superbike sarà visibile anche in streaming su Sky Go e NOW.
     Il programma di Portimao
    VENERDÌ 7 OTTOBRESuperbike Prove Libere 1 ore 11:30 (Diretta)Superbike Prove Libere 2 ore 16:00 (Diretta)SABATO 8 OTTOBRESuperbike Gara 1 ore 15:00 (Diretta)Supersport Gara 1 ore 16:15 (Diretta)DOMENICA 9 OTTOBRESuperbike Superpole Race ore 12:00 (Diretta)Superbike Gara 2 ore 15:00 (Diretta) LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi su Miller: “Aiutare Bagnaia? A Valencia sicuramente”

    ROMA – Davide Tardozzi ha parlato del comportamento di alcuni piloti Ducati durante il Gran Premio di Thailandia,  MotoGp. Il team manager della casa di Borgo Panigale ha spiegato il motivo per il quale Jack Miller non ha lasciato la posizione a Pecco Bagnaia, che dopo la gara di Buriram si trova a soli due punti dal leader Fabio Quartararo. “Miller non ha fatto quello che ha fatto Zarco perché è a 40 punti dal leader,ed era a 7 decimi da Oliveira, in lotta per la gara. Nel terzo settore era arrivato a tre decimi – le sue parole riportate da “As” -. Se Pecco avrà bisogno di lui nell’ultima gara, credo che Miller aiuterà sicuramente Bagnaia. Ma qui Miller doveva giocare bene le sue carte e sfruttare le sue possibilità”. Tardozzi ha quindi fatto intendere che un eventuale aiuto al numero 63 da parte del compagno di squadra arriverà soltanto in occasione della tappa conclusiva a Valencia.
    Sulla gara
    “Bagnaia ha avuto una reazione da campione – ha aggiunto Tardozzi -. Solo un campione come Pecco, dopo il disastro in Giappone, perdipiù sul bagnato, poteva fare una gara così eccezionale. Miller è stato come sempre molto coraggioso, in Ducati siamo felici”. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Gp Portimao: orari e come seguirlo in tv

    ROMA – Il mondiale Superbike, dopo la tappa di Barcellona, si ferma in Portogallo, per quello che sarà l’ultimo GP corso in Europa del calendario prima delel trasferte in Argentina, Indonesia e Australia. Si parte venerdì 7 ottobre alle ore 11.30 con la prima sessione di prove libere mentre l’appuntamento con la seconda è fissato per le 16. Sabato 8 ottobre, invece, si comincia a fare sul serio con Gara-1 alle ore mentre domenica 9 ottobre il semaforo verde per la Superpole Race si spegnerà alle 12 con l’avvio di Gara-2 fissato per le 15. La copertura televisiva della tappa è garantita integralmente da Sky Sport MotoGp (canale 208 del telecomando di Sky), mentre su TV8 sarà possibile seguire gara-1 e gara-2 in diretta con la Superpole in differita alle 14. La Superbike sarà visibile anche in streaming su Sky Go e NOW.
    Il programma di Portimao
    VENERDÌ 7 OTTOBRESuperbike Prove Libere 1 ore 11:30 (Diretta)Superbike Prove Libere 2 ore 16:00 (Diretta)SABATO 8 OTTOBRESuperbike Gara 1 ore 15:00 (Diretta)Supersport Gara 1 ore 16:15 (Diretta)DOMENICA 9 OTTOBRESuperbike Superpole Race ore 12:00 (Diretta)Superbike Gara 2 ore 15:00 (Diretta) LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi su Miller: “A Valencia aiuterà sicuramente Bagnaia”

    ROMA – “Miller non ha fatto quello che ha fatto Zarco perché è a 40 punti dal leader, ed era a 7 decimi da Oliveira, in lotta per la gara. Nel terzo settore era arrivato a tre decimi. Se Pecco avrà bisogno di lui nell’ultima gara, credo che Miller aiuterà sicuramente Bagnaia. Ma qui Miller doveva giocare bene le sue carte e sfruttare le sue possibilità”. Davide Tardozzi ha parlato così del comportamento di alcuni piloti Ducati durante il Gran Premio di Thailandia, sedicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il team manager della casa di Borgo Panigale ha spiegato il motivo per il quale Jack Miller non ha lasciato la posizione a Pecco Bagnaia, che dopo la gara di Buriram si trova a soli due punti dal leader Fabio Quartararo. Tardozzi ha quindi fatto intendere che un eventuale aiuto al numero 63 da parte del compagno di squadra arriverà soltanto in occasione della tappa conclusiva a Valencia.
    Sulla gara di Bagnaia
    “Bagnaia ha avuto una reazione da campione – le parole di Tardozzi riportate da “As” sulla gara del suo pilota -. Solo un campione come Pecco, dopo il disastro in Giappone, perdipiù sul bagnato, poteva fare una gara così eccezionale. Miller è stato come sempre molto coraggioso, in Ducati siamo felici”. LEGGI TUTTO