consigliato per te

  • in

    MotoGP Bastianini si racconta: il possibile ritiro nel 2017 e il sogno

    ROMA – Terzo posto nel mondiale piloti MotoGP, Enea Bastianini ha vissuto la sua miglior stagione nella massima serie del motorsport a due ruote guadagnandosi anche la Ducati ufficiale con cui correrà nel 2023 affiancando il campione del mondo Francesco Pecco Bagnaia. Eppure per il giovane pilota italiano non sono state tutte rose e fiori: “Nel 2017 ho pensato di smettere di correre in moto perché non riuscivo ad essere veloce, al Mugello ho pianto: è stato il momento più brutto della mia vita. L’ultima volta che ho pianto, invece, è stata in Qatar quando ho centrato la mia prima vittoria in MotoGP. Il mio più grande risultato è stato il mondiale vinto nel 2020: è sempre stato il mio sogno, un momento indimenticabile”, le sue parole a “Esperimento 36”, il podcast firmato red Bull e condotto dall’astrofisico Luca Perri.
    L’obiettivo futuro di Bastianini
    Il futuro più prossimo, per Enea Bastianini, ha il colore rosso Ducati, quello del team ufficiale, con una moto che potrebbe permettergli di puntare al titolo mondiale in un derby tutto italiano con Bagnaia. Un’eventualità che lo stesso pilota romagnolo non esclude: “Ho sempre sognato di correre in moto, è l’unica cosa che sognavo veramente. Magari in futuro sognerò anche altro”, le sue parole. Infine una riflessione sugli inizi che lo hanno portato dove è adesso: “A tre anni mio babbo mi ha portato in officina, mi sono innamorato subito ed è lì che è nata la mia passione. Sognavo di diventare un professionista, soprattutto crescendo ho capito che sarebbe potuto diventare un lavoro. Ho iniziato le gare a 7 anni, ma la chiave di volta è stata nel 2013, con la “Rookies Cup”, trampolino di lancio per la Moto3. Nel 2015, quando ho vinto la prima gara a Misano, ho realizzato che potevo ambire a qualcosa di più. Ora mi ritrovo in MotoGP con 3 vittorie all’attivo e sono molto contento”, conclude Bastianini. LEGGI TUTTO

  • in

    «Ducati, sei stata brava ma non ti capisco»

    TORINO – La Ducati che si prende tutto, la Yamaha che cede tutto. Così nel giro di pochi mesi sul mondo delle due ruote è (ri)sorto un accecante sole rosso, mentre sul brillante cielo blu è sceso il buio. Certificato anche dall’addio di Valentino Rossi e dalla sua scelta delle Desmosedici e non delle M1 per il suo neonato team di MotoGP, che per altro ha centrato subito il titolo di rookie dell’anno con Marco Bezzecchi. Uno dei corollari della trionfale stagione di Borgo Panigale, fatto soprattutto di due storici titoli mondiali: quello della top class centrato da Pecco Bagnaia una settimana va a Valencia, quindici anni dopo la fiammata di Casey Stoner, e quello della Superbike conquistato domenica da Alvaro Bautista in Indonesia, undici anni dopo l’ultimo del connazionale Carlos Checa.Una storica doppietta che nel 2021 aveva centrato la Yamaha con Fabio Quartararo in MotoGP e Toprak Razgatlioglu nelle “derivate”. I suoi due giovani fenomeni che Lin Jarvis vorrebbe insieme in MotoGP non certo messi sul banco degli imputati, dove invece c’è salita la Casa di Iwata, uscita distrutta dal confronto con quella di Borgo Panigale. La grande colpevole. Assente.Razgatlioglu forse è stato ancora più protagonista di Quartararo, anche se ha abdicato con un weekend d’anticipo (sabato e domenica si corre l’ultimo round della Superbike in Australia). Ma il turco, famoso per i suoi stoppie e numeri da circo, con la tripletta in Indonesia, dove pure ha ceduto il Mondiale a Bautista, ha eguagliato i numeri dello spagnolo: 14 vittorie e 29 podi con 2 ritiri in 33 gare. La differenza (ben 66 punti) l’hanno fatta le due gare finite fuori dal podio (due quarti posti Alvaro, un 11° e un 15° Toprak) e il peso dei podi. Sia i gradini scalati, sia il fatto che Bautista è stato quasi infallibili nelle gare a punteggio pieno, cedendo piuttosto nelle Sprint (con punti dimezzati). Conferma della sua svolta, anche mentale. Per altro certificata dallo stesso Razgatlioglu.«Congratulazioni ad Alvaro, ha fatto una bella stagione – afferma il 24enne turco -. Ho perso il campionato, ma ho fatto tutto quello che potevo. Di più era impossibile. Sono migliorato, il mio livello è più alto di quanto ho conquistato il titolo un anno fa. Riesco a combattere contro la moto più veloce, per me è importante. Ora però dobbiamo concentrarci sulla prossima stagione. Ci proverò, ma dobbiamo migliorare, trovare potenza. Abbiamo bisogno di una moto nuova».Il problema è che lo farà la Ducati. «Non capisco, la Ducati ha una moto veloce ma ne fa una nuova – dice il turco -. La Yamaha ha un’altra mentalità, va avanti per piccoli passi, però sono sicuro che lavorerà per darmi una moto veloce. Più potenza ed elettronica, proverò tutto dopo Phillip Island». LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP Ducati, Ciabatti: “Valentino Rossi ha lasciato molte ferite”

    ROMA – Ducati è tornata in cima al Mondiale Piloti di MotoGP per la prima volta dal 2007, e lo ha fatto con un pilota italiano. Il tentativo era già stato fatto nel biennio 2011-2012 con Valentino Rossi, il quale non era riuscito a lasciare il segno a Borgo Panigale. Di quel particolare periodo ha parlato Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati: “Il primo cambiamento è stato l’addio di Filippo Preziosi che ha deciso di partire dopo due anni difficili, di grande aspettativa sulla partnership Valentino/Ducati che non ha portato i risultati sperati – le sue parole ai microfoni di “Autosport” -. Questo ha lasciato molte ferite nell’organizzazione, a molti livelli”.Guarda la galleryLa storia della Ducati Mondiale: Bagnaia campione 15 anni dopo Stoner
    Il nuovo capitolo
    “Quando le cose vanno storte e sei sotto pressione della stampa, dei tuoi partner e sponsor – ha proseguito parlando di quel periodo -. Questo distrugge la squadra e il gruppo. Quando sono tornato in Ducati questa era un po’ la situazione. Quindi abbiamo dovuto lasciare andare alcune persone alla fine del 2013. Fu difficile trovare persone che volessero investire sulla Ducati. E’ stato anche difficile ricostruire una certa credibilità e puoi costruirla solo con i risultati. Se guardiamo agli ultimi dieci anni non è stato facile arrivare dove siamo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ciabatti racconta di Valentino Rossi in Ducati: “Periodo che ha lasciato ferite”

    ROMA – Ducati è riuscita a portare una settimana fa la sua moto in cima al Mondiale Piloti di MotoGP con un italiano in sella. Il tentativo era già stato fatto nel biennio 2011-2012 con Valentino Rossi, il quale non era riuscito a lasciare il segno a Borgo Panigale. Di quel particolare periodo ha parlato Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati: “Il primo cambiamento è stato l’addio di Filippo Preziosi che ha deciso di partire dopo due anni difficili, di grande aspettativa sulla partnership Valentino/Ducati che non ha portato i risultati sperati – le sue parole ai microfoni di “Autosport” -. Questo ha lasciato molte ferite nell’organizzazione, a molti livelli”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Ciabatti
    “Quando le cose vanno storte e sei sotto pressione della stampa, dei tuoi partner e sponsor – ha proseguito parlando di quel periodo -. Questo distrugge la squadra e il gruppo. Quando sono tornato in Ducati questa era un po’ la situazione. Quindi abbiamo dovuto lasciare andare alcune persone alla fine del 2013. Fu difficile trovare persone che volessero investire sulla Ducati. E’ stato anche difficile ricostruire una certa credibilità e puoi costruirla solo con i risultati. Se guardiamo agli ultimi dieci anni non è stato facile arrivare dove siamo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati, Bagnaia riceve il Collare d’Oro: “Titolo vinto tutti insieme

    ROMA – “Ancora non mi rendo bene conto di cosa è successo. Si parla di sport individuale, ma come in tutti gli sport ci sono tantissime persone, dai manager al preparatore ai tecnici, che danno il massimo. Io sono sono quello che porta il tutto al traguardo, e non sempre. Un lavoro combinato che tira fuori il meglio da tutte le parti. Siamo riusciti a vincere il titolo tutti insieme”. Pecco Bagnaia ha parlato così in occasione della cerimonia di consegna del Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, ricevuto in seguito alla vittoria del Mondiale Piloti 2022 di MotoGP. Il pilota Ducati ha trionfato per la prima volta in carriera nella classe regina dopo una rimonta incredibile su Fabio Quartararo nella seconda parte di stagione.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Abodi
    Alla cerimonia è intervenuto anche Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, che si è rivolto direttamente a Bagnaia: “Hai avuto una moto che ti ha assistito, una moto italiana, orgoglio di tutti noi – le sue parole -, ma vorrei sottolineare l’importanza del team, di tutti i tecnici e di tutti quelli che hanno consentito di farti esprimere al meglio perché si vince insieme. A te auguriamo di andare sempre più veloce, a noi auguriamo di andare in sicurezza e rispettare sempre le regole”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP Ducati, Bagnaia riceve il Collare d’Oro: “Titolo? Ancora non ci credo”

    ROMA – Pecco Bagnaia ha parlato in occasione della cerimonia di consegna del Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, ricevuto in seguito alla vittoria del Mondiale Piloti 2022 di MotoGP. Il pilota Ducati ha trionfato per la prima volta in carriera nella classe regina dopo una rimonta incredibile su Fabio Quartararo nella seconda parte di stagione. “Ancora non mi rendo bene conto di cosa è successo – ha detto a margine -. Si parla di sport individuale, ma come in tutti gli sport ci sono tantissime persone, dai manager al preparatore ai tecnici, che danno il massimo. Io sono sono quello che porta il tutto al traguardo, e non sempre.Un lavoro combinato che tira fuori il meglio da tutte le parti. Siamo riusciti a vincere il titolo tutti insieme”. Guarda la galleryBagnaia Campione del Mondo con la Ducati: l’abbraccio di Valentino Rossi
    I complimenti di Abodi
    Alla cerimonia è intervenuto anche Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, che si è rivolto direttamente a Bagnaia: “Hai avuto una moto che ti ha assistito, una moto italiana, orgoglio di tutti noi – le sue parole -, ma vorrei sottolineare l’importanza del team, di tutti i tecnici e di tutti quelli che hanno consentito di farti esprimere al meglio perché si vince insieme. A te auguriamo di andare sempre più veloce, a noi auguriamo di andare in sicurezza e rispettare sempre le regole”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati e la doppietta MotoGP-Superbike: “Una delle stagioni migliori”

    ROMA – Luigi Dall’Igna ha parlato dopo la vittoria del titolo di Superbike da parte di Alvaro Bautista. Il direttore generale di Ducati ha commentato la doppietta firmata dalla casa di Borgo Panigale tra la MotoGP con Pecco Bagnaia e la classe delle derivate, in un anno in cui sono arrivati anche il titolo costruttori e quello team nel Motomondiale. “Chiaramente è una stagione fantastica per la Ducati, una delle migliori in assoluto – ha detto -. Con MotoGP e Superbike abbiamo vinto i due campionati di moto più importanti al mondo. Non è stato affatto facile, anzi è stato molto difficile”. 
    Le parole di Dall’Igna
    “Con Alvaro Bautista devo dire di aver capito subito che sarebbe stato diverso rispetto al 2019 – ha aggiunto Dall’Igna -. Era ancora veloce come allora, ma più concentrato e determinato a non sbagliare. Era sempre veloce, ma più intelligente. Ho capito sin dal principio che sarebbe potuto essere il nostro anno. Alvaro ha iniziato bene la stagione ed è via via migliorato. Festeggiare uno dei nostri giorni più belli qui a Mandalika è bellissimo, siamo molto felici”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP e Superbike, Ducati festeggia la doppietta: “Vinti i due campionati più importanti”

    ROMA – “Chiaramente è una stagione fantastica per la Ducati, una delle migliori in assoluto. Con MotoGP e Superbike abbiamo vinto i due campionati di moto più importanti al mondo. Non è stato affatto facile, anzi è stato molto difficile”. Luigi Dall’Igna ha parlato così dopo la vittoria del titolo di Superbike da parte di Alvaro Bautista. Il direttore generale di Ducati ha commentato la doppietta firmata dalla casa di Borgo Panigale tra la MotoGP con Pecco Bagnaia e la classe delle derivate, in un anno in cui sono arrivati anche il titolo costruttori e quello team nel Motomondiale.
    Su Bautista
    “Con Alvaro Bautista devo dire di aver capito subito che sarebbe stato diverso rispetto al 2019 – ha aggiunto Dall’Igna -. Era ancora veloce come allora, ma più concentrato e determinato a non sbagliare. Era sempre veloce, ma più intelligente. Ho capito sin dal principio che sarebbe potuto essere il nostro anno. Alvaro ha iniziato bene la stagione ed è via via migliorato. Festeggiare uno dei nostri giorni più belli qui a Mandalika è bellissimo, siamo molto felici”. LEGGI TUTTO