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    MotoGp, Dovizioso ammette: “Non sono sorpreso dai problemi di Stoner”

    ROMA – Non sono passate inosservate le parole dell’ex pilota di MotoGp Casey Stoner, che al podcast Gypsy Tales ha raccontato di aver dovuto combattere contro l’ansia nell’arco della sua carriera. L’australiano, a cui tale disturbo non è stato diagnosticato immediatamente, si è ritirato a soli 27 anni e dopo 7 stagioni nella classe regina. A tal proposito ha parlato Andrea Dovizioso, compagno di squadra di Stoner in Honda nel 2011, definendosi non particolarmente sorpreso. Il pilota forlivese ha detto la sua dalla Malesia, dove è impegnato per i test che inaugurano la nuova stagione di MotoGp.
    Le parole di Dovizioso
    “Personalmente non sono stupito. Molti dei più grandi sportivi al mondo devono fare i conti con svariati problemi. Inoltre tutti gli atleti hanno addosso una pressione enorme e spesso non la si vive in maniera positiva, come invece si può pensare. Nessuno sa ciò che prova un pilota e come vive le gare – ha affermato Dovizioso -. La verità è che quando corri per 20 anni diventa sempre più difficile gestire la pressione, soprattutto se vinci tanto. E’ strano, ma succede più di quanto si creda. D’altronde non è un caso che alcuni atleti si ritirino quando sono ancora competitivi”. Infine, il pilota italiano ha aggiunto: “Quando inizi a vincere e dimostri di essere forte, non puoi permetterti passi falsi. In aggiunta, la situazione si complica se hai vinto per tanto tempo e ad un certo punto non riesci più a mantenere un certo livello”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “La pista non mostra i veri cavalli della Ducati”

    ROMA – La Ducati e Andrea Dovizioso si sono migliorati a vicenda per otto stagioni. Le loro strade però ora si sono separate, con l’italiano che è passato al team WithU Yamaha e la scuderia italiana che ha ha disposizione “Pecco” Bagnaia e Jack Miller. Il motore a Borgo Panigale è rimasto tuttavia il marchio di fabbrica del team, capace ogni anno di aggiungere cavalli, non rinunciando però all’equilibrio aerodinamico, sempre più importante in MotoGp. Le parole del pilota di Forlimpopoli, raccolte dal quotidiano spagnolo AS, sembrano però rivelare il segreto della Desmosedici: “Hanno un grande vantaggio rispetto alle altre moto. Ha ancora più cavalli di quelli dispiegati in pista, visto che la potenza deve bilanciare più carico aerodinamico rispetto ai competitor”.
    Sulla Desmosedici
    In virtù dei tre secondi posti consecutivi dal 2017 al 2019, Andrea Dovizioso non è mai riuscito a riportare il titolo piloti in casa Ducati. La scuderia italiana, che tornerà in pista nel 2022 con una livrea rosso acceso, vuole però che sia un altro pilota a vincere il Motomondiale dopo il trionfo di Stoner nel 2007. Bagnaia e Miller, che nel 2021 hanno trionfato in sei tappe. Anche la WithU Yamaha, che ha puntato tutto su Dovizioso, cova sogni di gloria per dimenticare scorsa stagione, povera di soddisfazioni. Resta il fatto che, ad oggi, la Ducati rimane però ancora la moto da battere nel 2022. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali su Dovizioso: “Deve lottare con i primi sei, abbiamo i mezzi per farlo”

    ROMA – Sorto dalle ceneri della partnership terminata con Petronas, il team WithU Yamaha scalda i motori per la prossima stagione. Razlan Razali ha avuto il compito certamente non facile di rifondare la scuderia satellite della casa di Iwata. Il manager malese ha però stretto un accordo con WithU, azienda italiana italiana di forniture energetiche, e ha ingaggiato Andrea Dovizioso e Darryn Binder, fratello di Brad Binder, che corre per la Red Bull KTM. In un incontro con i media a Sepang, Razali ha spiegato cosa si aspetta per la prossima stagione di MotoGp: “Abbiamo un mix di esperienza e gioventù e i mezzi per puntare in alto con entusiasmo. Andrea Dovizioso è un veterano e verrà trattato come un pilota ufficiale Yamaha. Da lui mi aspetto quindi piazzamenti costanti tra i primi sei”.Guarda la galleryYamaha RNF: giù i veli dalle MotoGP di Dovizioso e Binder
    Le parole di Razali
    Se Andrea Dovizioso con i suoi 35 anni rappresenta l’esperienza, Darryn Binder è invece all’esordio assoluto a questi livelli. Il pilota sudafricano è chiamato a un salto di categoria non indifferente: dalla Moto3 alla classe regina. Nel frattempo, il rookie ha però svolto il primo giorno di shakedown: “Ha avuto un primo impatto positivo – ha detto Razali -. Saltare di categoria come ha fatto lui sarebbe una sfida per ogni pilota e sarebbe sbagliato da parte nostra mettergli pressione”. Mentre Binder ha già preso confidenza con la nuova moto, per Dovizioso si dovrà invece aspettare questo fine settimana, quando raggiungerà il suo compagno di scuderia e tutto il team a Sepang per i primi test ufficiali della stagione. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Possiamo puntare in alto, da Dovizioso mi aspetto la top 6”

    ROMA – Dopo l’addio di uno sponsor importante come Petronas, Razlan Razali ha avuto il suo ben da fare per rifondare la scuderia satellite della Yamaha. Il manager malese ha però stretto un accordo con WithU, azienda italiana italiana di forniture energetiche, e ha ingaggiato Andrea Dovizioso e Darryn Binder, fratello di Brad Binder, che corre per la Red Bull KTM. In un incontro con i media a Sepang, Razali ha spiegato cosa si aspetta per la prossima stagione di MotoGp: “Abbiamo un mix di esperienza e gioventù e i mezzi per puntare in alto con entusiasmo. Andrea Dovizioso è un veterano e verrà trattato come un pilota ufficiale Yamaha. Da lui mi aspetto quindi piazzamenti costanti tra i primi sei”.Guarda la galleryMotoGP, presentate le Yamaha M1 di Dovizioso e Binder
    Una sfida ambiziosa
    Se Andrea Dovizioso con i suoi 35 anni rappresenta l’esperienza, Darryn Binder è invece nuovo arrivato in MotoGp. Il pilota sudafricano è chiamato a un salto di categoria non indifferente: dalla Moto3 alla classe regina. Nel frattempo, il rookie ha però svolto il primo giorno di shakedown: “Ha avuto un primo impatto positivo – ha detto Razali -. Saltare di categoria come ha fatto lui sarebbe una sfida per ogni pilota e sarebbe sbagliato da parte nostra mettergli pressione”. Per rivedere in sella anche Dovizioso si dovrà invece aspettare il weekend, quando ci saranno i primi test ufficiali della stagione, sempre sul circuito di Sepang. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso su Darryn Binder: “Sono pronto ad aiutarlo”

    ROMA – “Se vuole sapere qualcosa da me sono pronto a dirglielo. Mi farebbe piacere poterlo aiutare. Credo che sia veloce e lo dimostrerà in pista”. Queste le parole di Andrea Dovizioso, che in vista della nuova stagione di MotoGp condividerà i box della RNF-Yamaha con Darryn Binder. Come riportato da Motorsport.com, il pilota azzurro ha garantito il suo sostegno al compagno di squadra, al debutto nella classe regina, qualora ne avesse bisogno. Tra i due ci sono oltre 10 anni di differenza, ma l’obiettivo comune è il medesimo: fare bene e portare in alto la Yamaha.
    Il commento di Darryn Binder
    Nonostante in MotoGp gareggi anche il fratello Brad, Darryn crede che sia meglio confrontarsi con il pilota di Forlì: “Mio fratello è su una moto completamente diversa, quindi magari ciò che funziona per lui, specialmente in termini di assetto, potrebbe non funzionare per me e viceversa. Ovviamente resta fantastico confrontarsi con lui di moto in generale, ma con Dovizioso è ancora meglio. In fin dei conti condividiamo molto”. Il sudafricano ha quindi concluso su Dovizioso: “Spero di poter imparare molto da lui. Ha tanta esperienza e guidiamo la stessa moto”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Sarei felice di aiutare Darryn Binder”

    ROMA – Manca sempre meno all’inizio della nuova stagione di MotoGp, che prenderà il via in Qatar il 6 marzo, con il primo Gran Premio sul circuito di Losail. Tra i tanti rookie presenti nel 2022, spicca il nome di Darryn Binder, il quale condividerà i box della RNF-Yamaha con Andrea Dovizioso. A tal proposito, come riportato da Motorsport.com, il pilota azzurro ha garantito il suo sostegno al compagno di squadra, qualora ne avesse bisogno: “Se vuole sapere qualcosa da me sono pronto a dirglielo. Mi farebbe piacere poterlo aiutare. Credo che sia veloce e lo dimostrerà in pista”.
    Darryn sul fratello Brad
    Un aiuto che Binder è pronto a cogliere: “Spero di poter imparare molto da lui. Ha tanta esperienza e guidiamo la stessa moto”. Nonostante in MotoGp gareggi anche il fratello Brad, Darryn crede che sia meglio confrontarsi con il pilota di Forlì: “Mio fratello è su una moto completamente diversa, quindi magari ciò che funziona per lui, specialmente in termini di assetto, potrebbe non funzionare per me e viceversa. Ovviamente resta fantastico confrontarsi con lui di moto in generale, ma con Dovizioso è ancora meglio. In fin dei conti condividiamo molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Lorenzo in Ducati si adattò, devo fare come lui”

    ROMA – Dopo otto anni in Ducati e dopo un 2021 passato per metà lontano dalla classe regina, Andrea Dovizioso tornerà ad affrontare una stagione intera in MotoGp. Il pilota italiano ha davanti però una sfida non indifferente: adattarsi alla Yamaha. Con la presentazione dello scorso 24 gennaio, il team WithU Yamaha RNF ha rivelato che Dovizioso guiderà una M1 ufficiale, moto quasi agli antipodi dalla Desmosedici di Borgo Panigale. “Devo fare come Lorenzo quando arrivò in Ducati – ha detto ai microfoni ufficiali della MotoGp l’italiano -. Una volta modificato il suo stile di guida, mantenendone comunque i tratti caratteristici, Jorge diventò competitivo. Con la nuova carcassa è cambiato il modo di frenare, cosa che senti di più su una Yamaha”.
    Gli obiettivi di Dovi
    La chiave del successo è dunque adattarsi alla moto, non perdendo comunque i propri punti di forza. Un aspetto però complicato da concretizzare. “Ancora non mi sento a mio agio – ha detto Dovizioso -. Quando freno non sento che sto usando il potenziale delle gomme e della moto. Al momento non guido ancora la Yamaha in modo naturale. Non penso sia facile farlo, ma sento che posso adattarmi ancora di più. Devo mantenere però il mio stile e al momento sto lavorando sui piccoli dettagli per cercare il giusto mix tra le due cose”. Con l’addio di Valentino Rossi, Andrea Dovizioso sarà il pilota più anziano in pista nel 2022 con i suoi 35 anni. Fattore che certo non gioca a favore del pilota italiano nel percorso verso l’equilibrio vincente. I test di Sepang e Mandalika saranno senz’altro un’occasione importante per l’ex Ducati per verificare a che punto è questa ricerca. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Farò come Lorenzo in Ducati, Yamaha richiede cose diverse”

    ROMA – Andrea Dovizioso cerca un nuovo equilibro per rilanciarsi il MotoGp. Il pilota di Forlimpopoli, dopo otto anni in Ducati e dopo un 2021 lontano dal vivo delle corse, deve adattarsi alla Yamaha. Con la presentazione dello scorso 24 gennaio, il team WithU Yamaha RNF ha rivelato che Dovizioso guiderà una M1 ufficiale, moto quasi agli antipodi dalla Desmosedici di Borgo Panigale. “Devo fare come Lorenzo quando arrivò in Ducati – ha detto ai microfoni ufficiali della MotoGp l’italiano -. Una volta modificato il suo stile di guida, mantenendone comunque i tratti caratteristici, Jorge diventò competitivo. Con la nuova carcassa è cambiato il modo di frenare, cosa che senti di più su una Yamaha”.Guarda la galleryMotoGP, presentate le Yamaha M1 di Dovizioso e Binder
    Le parole di Dovizioso
    La chiave del successo è dunque adattarsi alla moto, non perdendo comunque i propri punti di forza. Un aspetto però complicato da concretizzare. “Ancora non mi sento a mio agio – ha detto Dovizioso -. Quando freno non sento che sto usando il potenziale delle gomme e della moto. Al momento non guido ancora la Yamaha in modo naturale. Non penso sia facile farlo, ma sento che posso adattarmi ancora di più. Devo mantenere però il mio stile e al momento sto lavorando sui piccoli dettagli per cercare il giusto mix tra le due cose”. Il pilota italiano, che nel 2022 sarà il più longevo in pista, avrà i test di Sepang e Mandalika per cercare questo equilibrio non facile però da raggiungere. LEGGI TUTTO