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    Courier: “Djokovic nettamente favorito per gli Australian Open, ma durante l’anno…”

    Jim Courier, campione a Melbourne nel 1992 e 1993

    Ormai manca poco all’avvio della stagione australiana, mai così tribolata per colpa della pandemia, apparentemente sotto controllo in Australia grazie a misure severissime ed il naturale isolamento del continente, ma ancora fuori controllo nel resto del mondo. Iniziano quindi le prime previsioni su quel che potrà raccontare il primo Slam dell’anno. Jim Courier, due volte campione a Melbourne e oggi apprezzato opinionista (e non solo), è intervenuto nel programma “Wide Sport” su Sport Radio, lanciandosi in alcune previsioni. Secondo “Big Jim”, Djokovic è ancora nettamente favorito per la vittoria agli Australian Open, ma nel corso dell’anno a suo dire ne vedremo delle belle.
    “Abbiamo vissuto un’epoca irripetibile con campioni straordinari, ma il tempo passa anche per loro, e dietro ci sono ragazzi di talento. Non credo che la vecchia guardia farà uno “sweep” (ossia spazzerà via tutti i rivali) in tutti i Major come hanno fatto negli ultimi anni. Tuttavia mi aspetto che uno dei campioni vincerà l’Australian Open dalla parte degli uomini. Il torneo delle donne è assai più aperto, difficile lanciarsi in una previsione. Chi vincerà? Beh, Novak Djokovic è favorito in modo schiacciante, sia per quante volte ha sollevato il trofeo che per quanto bene gioca all’inizio dell’anno”, ha affermato Courier.

    Ecco le motivazioni del suo pronostico a favore del serbo: “Novak è riposato, è pronto, ha avuto accesso agli allenamenti completi ad Adelaide e venerdì farà una prima bella partita (contro Sinner, ndr). Ha tutto in ordine per dare il meglio. Altri giocatori entrano in forma più tardi, lui invece è sempre il più veloce a scattare dai blocchi, sia per il suo fisico che come programma la sua stagione. Inoltre le condizioni di Melbourne per lui, come velocità del campo, sono ideali. Lo dimostrano i suoi eccezionali successi nel torneo”.
    “Tuttavia la stagione non sarà dominata. I vecchi non possono ringiovanire, ci saranno molte possibilità per i ragazzi più giovani di inserirsi e vincere Masters 1000 e Slam. Thiem l’ha dimostrato, Zvererv c’è andato vicino, Medvedev è pronto, e via dicendo. Nel 2021 assisteremo a molte esplosioni, ne vedremo delle belle quest’anno”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner sfiderà Djokovic ad Adelaide il 29 gennaio

    È appena uscito l’ordine di gioco della esibizione “A Day at the Drive“, che si svolgerà ad Adelaide il prossimo 29 gennaio. Jannik Sinner sfiderà nel primo match della giornata il n.1 Novak Djokovic. L’incontro è previsto per l’1 pm di Adelaide. A seguire giocheranno Serena Williams vs. Naomi Osaka. A conclusione della sessione pomeridiana, […] LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner in campo ad Adelaide con le super star nella esibizione “A Day at the Drive”

    Jannik Sinner, n.36 ATP

    Il prossimo 29 gennaio ad Adelaide si “scalderanno i motori” pochi giorni prima dell’avvio del tribolato Australian Open 2021 con l’esibizione “A Day at the Drive”. In campo Jannik Sinner, insieme ad un gruppo di campioni impressionante: Serena Williams, Rafael Nadal, Novak Djokovic, Dominic Thiem, Simona Halep, Naomi Osaka e la beniamina di casa Ash Barty, per un totale di ben 67 titoli Slam vinti dai campioni.
    L’esibizione si svolgerà su due sessioni di gioco con una piccola presenza di pubblico, nel pieno rispetto delle severe norme di sicurezza sanitaria imposte dal governo dello Stato. In ogni sessione verranno disputati due incontri di singolare, ancora da definire gli abbinamenti dei giocatori.

    Molto felice Ash Barty, finalmente in campo dopo una lunghissima pausa per colpa della pandemia: “Non vedo l’ora di tornare ad Adelaide, ho ancora impresso il bellissimo ricordo del torneo dell’anno scorso, ripartire da qua per me sarà meraviglioso”.
    Proprio il direttore del WTA di Adelaide, Alistair McDonald, ha dichiarato: “L’anno scorso in questi giorni stavamo festeggiando la vittoria di Ash Barty nella prima edizione del torneo, siamo davvero contenti di rivederla su questo campo”. Infatti nel gennaio 2020 Barty riportò al successo un’australiana in un torneo di casa dopo ben nove anni. Quest’anno gli spostamenti nel calendario hanno portato l’evento WTA subito dopo la conclusione degli Australian Open, dal 22 febbraio.

    La presenza di Jannik, unico giovane in mezzo ai giganti della disciplina, è l’ennesima certificazione di come tutto il mondo del tennis crede nel potenziale del giovane azzurro. Sarà anche un bel test per Sinner, in vista del primo Slam stagionale. L’anno scorso, alla sua prima partecipazione, Sinner perse al secondo turno da Marton Fucsovics in tre set.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nei Masters 1000 sul duro Hawk-Eye Live sostituirà i giudici di linea. E su terra?

    Il sistema Hawk Eye

    L’indiscrezione arriva da Simon Cambers, collega inglese collaboratore per molte testate internazionali. Secondo Cambers, l’ATP ha deciso di introdurre il sistema Hawk-Eye Live in tutti i Masters 1000 sui campi veloci al posto dei giudici di linea, per venire incontro ai protocolli anti-covid e ridurre il numero di persone presenti ai tornei.
    Il sistema è stato già ampiamente testato lo scorso anno: Hawk-Eye Live è stato utilizzato al posto dei giudici di linea per la prima volta sul tour ATP al Western and Southern Open (tenutosi a Flushing Meadows), quindi anche nello Slam della “grande mela” su 15 dei 17 campi in uso, con i giudici di linea presenti solo su Arthur Ashe e Louis Armstrong.
    Il passaggio, a suo modo storico, è dibattuto da molto tempo. C’è chi ancora non si fida molto del sistema, che è assai accurato ma non sicuro al 100%. Resta una “simulazione” elettronica, non c’è una evidenza empirica – come invece il rivale FoxTenn che funziona su telecamere ad altissima velocità che inquadrano senza ombra di dubbio il punto reale di impatto della palla sul terreno di gioco. Rari ma si sono verificati degli errori, con proteste veementi da parte dei giocatori defraudati.
    I tennisti sembrano accettare il cambiamento. Kevin Anderson (che in primavera sarà eletto Presidente del Player Council appena rinnovato) così si è espresso sull’argomento: “Ne abbiamo parlato (al Player Council), non sapevo ancora che fosse una decisione ufficiale su tutta la linea. Certamente sembra che le cose stiano andando in quella direzione. Il sistema funziona davvero, davvero bene. Penso che elimini completamente qualsiasi congettura. Questo tipo di automazione sta prendendo piede in tutto il mondo dello sport, in così tanti settori diversi. La decisione ha un senso, soprattutto in questo periodo. Dico che probabilmente il Covid sta accelerando il processo, perché riduce decisamente l’interazione umana, ma prima o poi si sarebbe arrivati a questo”.

    Lo scorso ottobre anche il n.1 Djokovic si era espresso a favore dell’introduzione di “occhio di falco” su ogni riga del campo: “Con tutto il mio rispetto per la tradizione e la cultura che abbiamo in questo sport, quando si tratta di persone presenti in campo durante una partita inclusi i giudici di linea, non vedo davvero un motivo per cui ogni singolo torneo in questa era tecnologicamente avanzata non debba usufruire del sistema che abbiamo avuto durante i tornei di Cincinnati e US Open. La tecnologia è così precisa, non c’è assolutamente alcun motivo per cui dover mantenere i giudici di linea in campo. È la mia opinione.” Alcuni ironizzarono sul fattaccio di New York, con Novak che colpì accidentalmente una giudice di linea, finendo squalificato… ma in realtà, il serbo si era espresso a favore del sistema già dopo i primi test – molto positivi – delle NextGen ATP Finals di Milano.
    Anche Daniil Medvedev si era espresso in modo convinto a favore del cambiamento: “Le abbiamo scoperte a Milano, il sistema è veloce, non commette errori, mi è piaciuto molto. In ogni altro sport ci sono innovazioni, il tennis non deve restare indietro. Un sistema come Hawk-Eye senza giudici rende le chiamate più giuste”.
    Si parla già del possibile avvento del sistema anche negli ATP 500 (all’inizio non tutti) e forse anche a Wimbledon, torneo da sempre molto attaccato alle tradizioni, ma in altri aspetti invece innovatore.
    E la terra battuta? Qua si entra in un ginepraio, tra i “modernisti” che chiedono a gran voce uniformità e la possibilità di richiedere una verifica, nonostante sul rosso resti il segno reale dell’impatto, e chi invece difende la tradizione, aggrappandosi sulla possibilità di verificare il vero segno della palla, rendendo inutile il sistema elettronico. L’ATP sta vagliando il da farsi, annunciando di aver introdotto per il 2021 un test di controllo elettronico delle chiamate (non Hawk-Eye) in sei tornei su terra battuta, due per ogni categoria. Non è stato tuttavia specificato in quali tornei i test saranno effettuati. Essendo solo 3 i 1000 su terra rossa, è molto probabile che questi test siano effettuati anche ai nostri Internazionali BNL d’Italia.
    Tra i giocatori che spingono per il sistema elettronico anche su terra, troviamo Dominic Thiem: “Sosterrei al 100% Hawk-Eye sulla terra battuta, penso che sarebbe giusto per tutti se Hawk-Eye fosse operativo anche sul rosso”. Roland Garros resta l’unico dei quattro Slam a non utilizzare un sistema di revisione elettronica, ma nell’edizione 2020 molti giocatori di alto livello hanno affermato con decisione che è arrivata ora di usarlo. Per quanto i francesi resteranno arroccati sulla tradizione?
    Non tutti sono d’accordo sull’introduzione su terra battuta. Tra questi l’ex giocatore australiano Paul McNamee, che scrive: “Devo dire… sulla terra battuta, sostituire l’uso del segno di palla visibile, molto preciso anche se imperfetto, con un altro sistema imperfetto che potrebbe essere in contraddizione con il segno della palla, porterà solo al caos”.
    Ultima domanda: quanto il tennis perderebbe dal punto di vista umano cancellando la figura del giudice di linea? C’è anche un piccolo aspetto pratico: molti Giudici di sedia iniziano il proprio percorso verso la direzione di un match dal giudicare una linea del campo.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Awards: nessun italiano premiato. A Djokovic, Rublev, Alcaraz, Federer, Nadal, Pospisil e Tiafoe i premi principali. Vicente miglior coach

    Il sito ufficiale dell’ATP ha appena pubblicato i vincitori degli ATP Awards 2020. Purtroppo nessun italiano ha vinto, erano candidati Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Riccardo Piatti.   Ecco i vincitori nelle varie categorie: ATP n.1: Novak Djokovic (che oggi ha anche festeggiato le 300 settimane in vetta alla classifica mondiale) Comeback Player of the […] LEGGI TUTTO

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    Murray: “Djokovic è il più efficace nello scegliere il colpo migliore per la situazione, ma non negli ultimi tornei”

    Andy Murray negli ultimi giorni è stato particolarmente attivo con i media e insieme Gael Monfils nel progetto “Twitch stream” per l’ATP. Tra le sue interessanti dichiarazioni, spiccano le parole su Novak Djokovic. Secondo lo scozzese, il calo di risultati del n.1 da Roland Garros a fine stagione è dovuto non solo a motivi fisici […] LEGGI TUTTO

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    Djokovic alle ATP Finals ha la peggior percentuale tra vittorie e sconfitte nei grandi eventi

    Novak Djokovic perde più spesso al “Masters”

    Riportiamo una statistica interessante, tratta dall’aggiornatissimo profilo twitter “TennisMyLife”.
    Il n.1 del mondo Novak Djokovic è quasi imbattibile agli Australian Open (oltre il 90% di partite vinte), mentre alle ATP Finals – ad oggi – ottiene “solo” il 71,69% di vittorie.
    Ecco la sua straordinaria classifica, stilata sulla percentuale di vittorie sui match disputatati nei grandi tornei (Slam, Finals, M1000):
    Australian Open: 83 partite – 75 W e 8 L – 90,36% di vittorie

    Wimbledon: 82 partite – 72 W e 10 L – 87,80% di vittorie
    M1000 Shanghai: 39 partite – 34 W e 5 L – 87,17 % di vittorie
    M1000 Miami: 51 partite – 44 W e 7 L – 86,27% di vittorie
    US Open: 87 partite – 75 W e 12 L – 86,12% di vittorie
    M1000 Roma: 64 partite – 55 W e 9 L – 85,93% di vittorie
    M1000 Indian Wells: 59 partite – 50 W e 9 L – 84,74% di vittorie
    M1000 Canada: 44 partite – 37 W e 7 L – 84,09 % di vittorie
    Roland Garros: 89 partite – 74 W e 15 L – 83,14% di vittorie
    M1000 Paris-Bercy: 45 partite – 37 W e 8 L – 82,22 % di vittorie
    M1000 Madrid: 36 partite – 28 W e 8 L – 77,77 % di vittorie
    M1000 Cincinnati: 52 partite – 40 W e 12 L – 76,92 % di vittorie
    M1000 Monte Carlo: 45 partite – 34 W e 11 L – 75,55 % di vittorie
    ATP Finals: 53 partite – 38 W e 15 L – 71,69 % di vittorie LEGGI TUTTO

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    Bruno Soares (ATP Council): “Djokovic candidato? Se n’è andato solo tre mesi fa. LA PTPA? Mi hanno escluso dalla chat”

    Bruno Soares col compagno Mate Pavic

    Bruno Soares è uno dei protagonisti alle ATP Finals di Londra in doppio, insieme a Mate Pavic. Nel corso della conferenza stampa di oggi pomeriggio, dopo il match perso contro la coppia Zeballos-Granollers, gli è stato chiesto un parere sulla voce che sia Novak Djokovic che Vasek Pospisil si siano ricandidati ad un ruolo per Player Council 2021. Le elezioni dei nuovi rappresentanti dei giocatori, in carica dal prossimo primo gennaio, si svolgeranno in dicembre. Il parere di Soares è interessante, perché il brasiliano è attualmente uno dei membri del council. E altrettanto interessante è stata risposta, un misto tra curiosità e grande sorpresa…
    “Si, confermo, ho visto i loro nomi nella lista dei candidati per i rappresentanti dei giocatori dal 2021. Non ci sono solo loro, sono diversi i ragazzi che si sono proposti. E’ curioso e interessante perché Vasek e Novak si sono dimessi solo tre mesi fa per portare avanti la loro PTPA. Non ho idea di cosa stia succedendo all’interno della PTPA perché sono stato buttato fuori dalla chat, immagino perché ho deciso di restare nel Player Council, quindi non conosco le loro intenzioni oggi e cosa stiano facendo. Alla fine non so molto di loro…”

    “Credo sia piuttosto interessante vederli in lizza. Non so perché non abbiamo avuto la conferma direttamente dai giocatori. Non funziona come un’elezione politica in cui ascoltiamo i giocatori sul loro programma in caso vengano eletti. Alla fine sono tanto scioccato quanto curioso, esattamente come voi, nel vederli entrambi in corsa di nuovo, quando hanno lasciato proprio quel posto solo tre mesi fa“.
    Le parole di Soares sembrano confermare che la PTPA stia già arrancando dopo il lancio in “pompa magna” appena prima dell’US Open, e come il progetto resti “fumoso”. Né lui né Djokovic (i due leader) comunicano in modo chiaro programmi dettagliati e nemmeno chi e quanti siano i tennisti che hanno sposato il progetto. Il fatto che i due abbiamo deciso di correre di nuovo per un posto nella stanza dei bottoni ATP è forse il segnale di una repentina marcia indietro? Djokovic sarà di sicuro chiamato a rispondere su questo tema, immaginiamo già stasera dopo il match che n.1 disputerà contro Medvedev.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO