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    Tsvetan Sokolov resta per un’altra stagione alla Dinamo Mosca

    Di Redazione È durata lo spazio di poche ore l’incertezza sul futuro di Tsvetan Sokolov, che alcune voci di mercato avevano accostato anche a Piacenza dopo la conclusione del contratto con la Dinamo Mosca. In realtà, il club russo ha annunciato oggi che l’esperto opposto ha deciso di rimanere nella capitale per un’altra stagione, la terza consecutiva: un segnale tangibile, insieme ad altre trattative in corso, del fatto che il mercato pallavolistico in Russia sta soffrendo meno del previsto per le sanzioni economiche e sportive imposte al paese come conseguenza della guerra in Ucraina. Il percorso di Sokolov alla Dinamo è stato fin qui trionfale: in due anni il bomber 32enne si è aggiudicato due scudetti, una Coppa di Russia, una Supercoppa e una CEV Cup, e in entrambe le stagioni è stato il miglior realizzatore del campionato. Sokolov, inoltre, ha ricevuto il premio di MVP del torneo nel 2020-2021 e quello di miglior opposto delle Final Six nell’annata appena conclusa. Al suo fianco la Dinamo dovrebbe confermare anche gli altri due attaccanti di riferimento, gli schiacciatori Denis Bogdan e Yaroslav Podlesnykh. (fonte: VK Dinamo Moscow) LEGGI TUTTO

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    Coach De Cecco lascia la Russia: “Finché ci sarà la guerra non tornerò”

    Di Redazione La Russia era diventata una meravigliosa avventura sportiva, poi è arrivata la guerra e tutto è cambiato per Matteo De Cecco, vice allenatore della Dinamo Mosca con cui, dal suo arrivo, ha contribuito (e non poco) alla conquista di cinque titoli, tra cui l’ultimo scudetto russo conquistato contro il Lokomotiv Novosibirsk. “Tutto bello, con la gente stavo bene, avevo rapporti super con tutti nel club, ma ora ero a disagio per quanto stava accadendo” racconta in una dolorosa intervista rilasciata al collega Mario Salvini per La Gazzetta dello Sport. Un disagio profondo perché “quel che accade è una porcheria, una tragedia incommensurabile. Per noi è inaccettabile”. Parole forti che ovviamente De Cecco riesce ad esternare così solo ora che è tornato nella sua Udine via Istanbul, l’unico modo per uscire dalla Russia. Ma questo suo disagio non era comunque passato inosservato alla Dinamo, squadra che per chi non lo sapesse ricordiamo essere il club della polizia fin dai tempi dell’Urss. Il che vuol dire ieri KGB, oggi FSB, ma sempre di servizi segreti si tratta. Inizi di marzo, seconda partita di campionato dall’inizio di quella che lì chiamano ‘Operazione Speciale’. Parte l’inno, tutti guardano la bandiera russa tranne De Cecco, che china il capo e chiude gli occhi. Lì per lì la cosa passa quasi inosservata, ma al match successivo il gesto si ripete e allora il capo allenatore Kostantin Brianski lo chiama subito a rapporto a muso duro. “Gliel’ho spiegato – racconta allora l’allenatore italiano -. Gli ho detto che io non sono russo e che ero a disagio per quanto stava accadendo in Ucraina. Fatti orribili per cui non dormivo la notte”. “Ho vissuto male – prosegue De Cecco nel suo racconto -. L’atmosfera è diventata pesantissima, eppure avevo l’impressione di essere l’unico a percepire la tragicità di quanto stava accadendo. Poi parlando con più persone, giovani e meno giovani, tutti ti raccontano della vittoria della Seconda Guerra Mondiale, della Grande Guerra Patriottica come la definiscono loro, e sembra che per loro non sia una cosa accaduta 75 anni fa ma solo qualche mese fa. Per loro quella con l’Ucraina è una questione interna. Tanti ti ricordano che la parola Ucraina vuol dire terra di confine. Insomma, la Russia non ha invaso la Francia o la Spagna, fa la guerra all’Ucraina perché ha una questione aperta. Ed è pazzesco pensare che tanti, anche tra i ragazzi della squadra, abbiano parenti ucraini. È atroce solo a pensarlo, ma i russi non sono stupidi. Che potrebbero invadere la Polonia o i Paesi Baltici per me non è nemmeno una questione, così come il ricorso alle armi nucleari. Detto questo, quel che accade è inaccettabile”. Tanto inaccettabile che per ora quello alla Dinamo De Cecco lo definisce un capitolo chiuso. “Già a febbraio avevo mandato via Maria (Karlsson, la moglie, ex calciatrice svedese, ndr) e i bambini. Ora abbiamo finito, abbiamo vinto, me ne posso andare. E finché ci sarà la guerra di sicuro non tornerò” conclude. (fonte: Gazzetta dello sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: la Dinamo Mosca batte la Lokomotiv e si conferma sul trono

    Di Redazione È ancora la Dinamo Mosca la squadra regina della Superleague maschile in Russia: la squadra della capitale ha superato in una tirata finale la Lokomotiv Novosibirsk, che a sorpresa aveva eliminato i padroni di casa dello Zenit Kazan. 3-2 (26-24, 23-25, 25-20, 20-25, 15-9) il risultato a favore dei moscoviti in una partita lottata punto su punto, con l’eccezione del tie break, in cui la Dinamo ha subito messo la freccia portandosi sull’8-3 e ha mantenuto il vantaggio fino al termine. Si tratta del quarto titolo per la squadra di Mosca nell’era post-sovietica. Decisivo al servizio nel tie break, ma un po’ in tutta la partita, l’apporto di Yaroslav Podlesnykh, top scorer dei suoi con 18 punti; prezioso il contributo di Bogdan e Sokolov (16 punti a testa) così come del centrale Likhosherstov in battuta e a muro. Il tutto orchestrato alla grande dal palleggiatore Pavel Pankov, premiato come MVP delle finali. Dall’altra parte uno strepitoso Drazen Luburic, autore di 26 punti, non basta alla Lokomotiv per firmare un’altra impresa. Lo Zenit Kazan, dopo il terribile smacco di ieri, può consolarsi (si fa per dire) con il terzo posto conquistato grazie al 3-0 (25-19, 25-19, 25-14) ai danni dello Zenit San Pietroburgo. Nel sestetto ideale, a rappresentare la squadra di casa c’è il centrale Alexander Volkov; per la Dinamo, oltre a Pankov, i compagni di squadra Tsvetan Sokolov e Denis Bogdan, per la Lokomotiv il libero Roman Martynyuk, lo schiacciatore Sergey Savin e il centrale Ilyas Kurkaev. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: crolla lo Zenit Kazan, la finale è Dinamo Mosca-Lokomotiv

    Di Redazione Le semifinali della Superleague maschile russa regalano la più clamorosa delle sorprese: lo Zenit Kazan padrone di casa, dominatore della stagione con ben 36 vittorie consecutive, esce sconfitto per 0-3 (23-25, 23-25, 21-25) dalla sfida con la Lokomotiv Novosibirsk e vede sfumare la possibilità di vincere il titolo per il quarto anno di fila. Un risultato davvero impronosticabile alla vigilia, se si pensa che la squadra di Aleksey Verbov non perdeva dal 6 novembre 2021. Per la Lokomotiv una prova straordinaria in battuta e a muro, fondamentali che hanno deciso in volata i primi due set, ma anche in attacco, con Sergey Savin (12 punti), Ilyas Kurkaev (11) e Drazen Luburic (10) sugli scudi. Troppi errori in casa Zenit per Mikhailov, fermo a quota 11 punti. Domani la Lokomotiv sfiderà per il titolo i campioni in carica della Dinamo Mosca, che a loro volta ribaltano il verdetto della prima fase di Final Six (erano arrivati secondi nel girone) imponendosi per 3-1 sullo Zenit San Pietroburgo (25-21, 25-18, 19-25, 25-23). Decisivo nel quarto set il servizio di Denis Bogdan, che ha permesso ai moscoviti di recuperare dal 19-21 al 24-21, firmando così la quattordicesima vittoria consecutiva nei confronti con lo Zenit. Protagonisti del successo anche Sokolov e Podlesnykh, entrambi a quota 16 punti, mentre per la squadra di San Pietroburgo i migliori realizzatori sono stati Iakovlev e Poletaev con 14 centri. Quella che si disputerà domani (alle 18 italiane) sarà la prima finale in assoluto tra la Dinamo e la Lokomotiv, che ha vinto il suo primo e unico scudetto nel 2020. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: Zenit Kazan e Zenit San Pietroburgo vincono i big match

    Di Redazione Si è chiusa in Russia la prima fase della Final Six di Superleague maschile: a sfidarsi nell’ultima giornata sono state le 4 squadre che avevano già conquistato la qualificazione alle semifinali. Lo Zenit San Pietroburgo ha battuto in rimonta per 3-1 (21-25, 25-20, 25-21, 25-21) la Lokomotiv Novosibirsk, seconda classificata della regular season, e domani si troverà di fronte la Dinamo Mosca; la Lokomotiv dovrà invece vedersela con lo Zenit Kazan, padrone di casa e grande favorito per il titolo, che ha sconfitto per 3-0 (25-23, 27-25, 25-23) la squadra della capitale. Primo set a parte, la vittoria della squadra di San Pietroburgo è stata piuttosto netta: equilibrio solo nel terzo parziale, deciso da un break di 4-0 sul 20-20, con la firma di Ivan Iakovlev in attacco e a muro. Un ritrovato Viktor Poletaev ha fatto la differenza per lo Zenit con 23 punti, contro i 18 di Drazen Luburic; decisivo anche il servizio di Maxim Kosmin. La chiave della sfida tra Zenit Kazan e Dinamo è stata invece il finale del secondo set, in cui i moscoviti hanno avuto anche una chance per chiudere sul 24-25; un ace di Bartosz Bednorz ha fatto la differenza, così come il servizio vincente di Micah Christenson alla fine del terzo. 16 punti per Dmitry Volkov nello Zenit, anche se il top scorer è stato Tsvetan Sokolov con 18. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: anche Zenit San Pietroburgo e Dinamo Mosca in semifinale

    Di Redazione Tutto come da pronostico in Russia nella seconda giornata delle Final Six maschili: Zenit San Pietroburgo e Dinamo Mosca vincono la loro partita d’esordio e si qualificano alle semifinali con un turno d’anticipo, eliminando Dinamo LO e Belogorie Belgorod. I big match di domani, rispettivamente contro Lokomotiv Novosibirsk e Zenit Kazan, determineranno gli abbinamenti delle sfide decisive. Decisamente difficile, però, il compito per lo Zenit, che deve sudare fino al tie break per battere la Dinamo LO (25-22, 19-25, 20-25, 25-21, 15-12), facendo la differenza nel quinto grazie a un gran turno di servizio di Poletaev. Il trio di attaccanti formato da Biryukov (20 punti), Zhigalov e Ivovic (18 a testa) mette più volte in difficoltà gli uomini di Sammelvuo, che si affidano a Egor Kliuka (19) per centrare l’obiettivo. Tutto molto più semplice per la Dinamo Mosca, protagonista di un netto 3-0 (25-18, 25-21, 25-23) sul Belogorie: la fanno da padroni Denis Bogdan (17 punti) e Tsvetan Sokolov (16), che con il servizio fa la differenza insieme a Pankov nell’equilibrato finale del secondo set (18-19). Nel terzo si gioca punto a punto, ma la squadra della capitale alza il ritmo a muro con Belogortsev e Tetyukhin (19-18, 23-22) e sul 23-23 è proprio Bogdan a firmare l’ace della vittoria. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Il Leningradka punta su Bojana Drca dopo la defezione di Dijkema

    Di Redazione Tra mille punti interrogativi legati alla situazione internazionale, anche in Russia le squadre femminili cominciano a muoversi sul mercato in vista della prossima stagione. Per supplire all’addio di Laura Dijkema, che ha lasciato il paese subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il Leningradka sceglie l’esperienza di Bojana Drca: la 34enne palleggiatrice serba (meglio nota con il nome da nubile di Zivkovic) ha già giocato in Russia in passato con la Lokomotiv Kaliningrad e in questa stagione, dopo lo stop per la maternità, è tornata all’attività in grande stile vincendo subito lo scudetto in patria con la Stella Rossa Belgrado e ricevendo la convocazione in nazionale dal nuovo CT Daniele Santarelli. Scelgono la continuità in palleggio, invece, le due grandi deluse delle semifinali scudetto: alla Dinamo Kazan resterà Ekaterina Lazareva, che ha ancora un anno di contratto, e la Dinamo Mosca confermerà Tatiana Romanova, in attesa di capire quale sarà il destino di Evgeniya Startseva (arrivata a stagione in corso dopo il clamoroso addio a Kazan). LEGGI TUTTO

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    Russia: finale a sorpresa tra Uralochka e Lokomotiv Kaliningrad

    Di Redazione [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO] Passano gli anni, cambiano i contesti (anche geopolitici, purtroppo), ma il finale della Superleague femminile in Russia continua a riservare grandi sorprese. Le grandi favorite Dinamo Kazan e Dinamo Mosca, che lo scorso anno si erano arrese in sequenza alla sorpresa Lokomotiv Kaliningrad, anche in questa stagione devono abdicare in semifinale: a eliminarle sono la stessa Lokomotiv (nonostante la defezione delle due straniere Busa e Smarzek) e l’ancor più sorprendente Uralochka Ekaterinburg, partita dal quinto posto nella regular season. Il rientro di Samanta Fabris dopo un’assenza di quasi un mese non basta a salvare la Dinamo Kazan dalla seconda sconfitta in pochi giorni per mano dell’Uralochka, che si impone addirittura per 3-0 (25-17, 25-14, 25-22). La croata, nonostante la forma non ancora ottimale, mette a segno 16 punti, ma i problemi sono in palleggio, dove il tecnico Gilyazutdinov alterna ben tre giocatrici: Vetrova, Lazareva e la giovane Popova. Dall’altra parte decisiva la prova della cubana Ailana Montalvo, top scorer con 18 punti, insieme a Kseniia Parubets; grande contributo anche da parte del muro (15 punti a 5 nel fondamentale) per portare l’Uralochka alla prima finale dal 2016. Non riesce a ribaltare il risultato di Gara 1 neppure la Dinamo Mosca, che si arrende sul campo della Lokomotiv per 3-1 (25-22, 25-18, 24-26, 25-18). Una partita di fatto dominata dalla squadra di casa, che aveva avuto la palla per chiudere già nel terzo set sul 24-23. LEGGI TUTTO