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    EnergyTime Spike Devils, Ciampa completa il reparto bomber

    Con sé porta l’entusiasmo di un’ultima stagione in A3 contrassegnata da un sostanzioso poker – campionato, playoff, Coppa Italia e Superoppa – e la volontà di apprendere ulteriormente, forte anche di quella che è la caratteristica base di ogni giocatore campano di pallavolo: ossia la cazzimma.
    Ottavo elemento – sesta new entry – nell’organico degli EnergyTime Spike Devils Campobasso che verranno è l’opposto Michele Ciampa, non ancora ventenne (compirà gli anni il prossimo 3 agosto) fuorimano, pronto ad apprendere tutti i segreti da ‘bomber’ da Michele Morelli, il designato titolare alla corte di Giuseppe Bua in maglia rossoblù.
    «Dentro di me – assicura – ho un entusiasmo davvero di rilievo e ringrazio il club per avermi scelto. Potermi disimpegnare a Campobasso e provare a riservarmi qualche opportunità di gioco è una bella prospettiva che mi ha offerto il destino. Poter imparare a diretto contatto con Morelli, un altro giocatore che ha le mie stesse caratteristiche fisiche, è un’occasione unica e spero di apprendere molto da lui e da un tecnico come Bua particolarmente in gamba. In sintesi, per me, dovrà essere un anno di forte crescita. Non essendo un elemento che supera i due metri, devo saper compensare con la gestione del colpo le singole situazioni, sfruttando a mio favore anche il posizionamento, magari scomposto, del muro»
    Del resto, il Molise – per certi versi – era nel proprio destino anche perché a Sorrento, nell’ultima stagione, ad essere il capitano del gruppo era il centrale agnonese Stefano Patriarca, primo sostenitore del suo passaggio in rossoblù.
    «Già – sottolinea – mi ha detto che per me sarà una gran bell’occasione, perché si tratta di una piazza di rilievo dove poter giocare e l’ho vissuto pienamente sulla mia pelle anche dal modo di rapportarsi con me di Gennaro (il direttore generale Niro, ndr)».
    Così come a Sorrento, anche a Campobasso non gli mancherà affatto la presenza del pubblico, anzi. «Le sensazioni vissute coi tifosi nell’ultimo torneo sono state davvero uniche. La gente è stata il settimo uomo in campo. E sono state emozioni simili a quelle vissute a Campobasso quando sono venuto a giocare in regular season. Spero, perciò, di guadagnarmi l’affetto e la fiducia dei tifosi».
    In tal senso, Ciampa è pronto ad assicurare «di essere un elemento che ci tiene tantissimo in tutto quel che fa. Ci metto determinazione e volontà con l’intento di migliorare costantemente. Posso dire che darò il massimo e lo farò con la giusta cazzimma, che è una dote di noi giocatori campani, chiamati spesso ad unire determinazione agonistica e scaltrezza».
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    EnergyTime Spike Devils, Melato in cabina di regia

    Da apprendista dei trucchi del mestiere a driver chiamato a guidare al meglio in pista una vettura in grado di farsi apprezzare su quel circuito chiamato Serie A3 Credem Banca.
    Dopo aver appreso i segreti del mestiere di palleggiatore a stretto contatto con uno dei maggiori interpreti del ruolo come il brasiliano Bruno a Modena in Superlega ed aver limato ulteriormente le proprie caratteristiche a stretto contatto con il francese Thomas Nevot a Siena in A2, Pietro Melato è pronto a prendersi le responsabilità sulle spalle ed in quella che sarà la chiamata più a Sud della sua giovane carriera è determinato a far parlare di sé anche a Campobasso.
    Ventunenne di 190 centimetri, l’ultimo innesto in casa rossoblù è un regista moderno di quelli fisici chiamato a dover governare tante bocche da fuoco giovani ed esperte animate dal comune desiderio di portare in alto l’ensemble campobassano.
    «In queste stagioni ho avuto la possibilità di vedere da vicino le qualità di registi di indubbio valore – riconosce il diretto interessato – e di crescere ulteriormente a Siena nella scorsa stagione ed ora sento di poter assumere su di me questa forte responsabilità che potrà essere un’esperienza formativa di non poco conto in cui mi porterò dentro i tanti consigli eccelsi ricevuti sinora sulla mia strada».
    Quanto alla discesa al di sotto del Tevere, il giocatore rossoblù è chiaro: «Nel corso delle stagioni mi sono sempre più allontanato dalla mia comfort zone, sinonimo anche di maggiori responsabilità e di confronto con la tattica ed il gioco così da riuscire ad attuare le migliori scelte possibili».
    Del resto, parlando di se stesso e del suo modo di interpretare il ruolo di regista, Melato è molto dettagliato: «Mi piace lavorare sodo in palestra e curare i dettagli, in particolare mi sento di dover lavorare ancora sulla cura delle uscite del mio palleggio. Sono senz’altro un alzatore fisico ed ho dalla mia tanta costanza al servizio, ma in generale credo di curare un po’ tutti quanti gli aspetti del mio gioco».
    Circa la modalità tattica preferita, il nuovo palleggiatore rossoblù fa emergere il proprio eccletismo. «Al di là degli amanti del gioco veloce o di quelli che preferiscono un volley più ordinato e basilare, io ritengo che il sistema tattico sia necessariamente influenzato dagli attaccanti a propria disposizione. Per me, in quella che sarà la prima stagione in cui sono designato coi galloni del titolare, ci sarà da comprendere come miscelare la situazione tra gli elementi esperti e quelli giovani. In altri termini, sarà il miglior modo per testarmi».
    A dar manforte alle sue parole, inoltre, c’è anche la possibilità di disimpegnarsi per un team con un seguito di pubblico non indifferente che fa sentire la propria passione.
    «È un aspetto senz’altro che mi rende particolarmente felice. In tanti mi hanno parlato della realtà di Campobasso come un bell’ambiente che ha tifosi molto partecipi accanto. A loro chiedo di sostenerci il più possibile soprattutto nei momenti di difficoltà, perché, al di là dei risultati, ce ne sono in ogni stagione. E dico anche di non avere fretta perché la nostra è una squadra ampiamente rinnovata e quindi dovranno avere la pazienza, almeno inizialmente, di accompagnarci finché non troveremo il giusto standard».
    In vista del torneo in arrivo, poi, Melato non si pone traguardi: «Partire con un obiettivo e, magari, finire con il mancarlo ti porta a restare male. L’importante, per me, sarà avere le giuste vibrazioni dal gruppo squadra e, se si lavorerà bene in palestra durante tutta la stagione, il resto sarà una conseguenza».
    Nel frattempo, da esecutore delle strategie in campo del proprio tecnico Bua, Melato ha già parlato con il trainer rossoblù: «Abbiamo avuto l’opportunità – chiosa – di scambiarci delle sensazioni nel momento in cui era stata avviata la trattativa, ma il contatto sarà più serrato nel momento del via alla preparazione, perché quello sarà il momento zero di tutto l’itinerario da percorrere».
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    EnergyTime Spike Devils, al centro la carica di Arienti

    Il Molise, di fatto, era con forza già sulla sua rotta sin dall’ultima stagione. Un po’ per gli scontri tra il proprio ultimo club – l’Impavida Ortona – e quella che sarà la nuova destinazione: ossia gli EnergyTime Spike Devils Campobasso.
    Un po’ anche per via dello sguardo interessato alle vicende della formazione di B2 femminile dell’Europea 92 Isernia, dove si disimpegna l’anima gemella Maddalena Micheletto, ironia della sorte anche lei un ‘posto tre’.
    L’approdo nel capoluogo di regione è stato così naturale per Alessandro Arienti, trentunenne centrale cesenate di 195 centimetri, che ha nel suo curriculum ben sette stagioni tra A2 (due tra Reggio Emilia e Castellana Grotte) e A3 (cinque con fermate, oltre che in Abruzzo, anche a Motta di Livenza e Grottazzolina).
    «Sono davvero entusiasta di questa nuova sfida a Campobasso e, qualsiasi sia la mia destinazione, il mio umore ed il mio morale sono sempre molto alti, indipendentemente dalla latitudine in cui mi trovo. Sono molto carico – spiega il giocatore – e, dando una sguardo anche a quelli che saranno i miei futuri compagni, anche se non li conosco tutti, da quello che leggo dalle loro parole, vedo già grande animo, aspetto che mi dà ancora più determinazione che dovremo trasferire in ambizioni per la squadra perché, solo così, potremo avere una buona partenza e quando il gioco si fa duro, emergerà la nostra determinazione collettiva».
    Curriculum alla mano, Arienti è un navigatore che ben conosce i mari di una categoria in continua crescita stagione dopo stagione. «Non dico di essere un veterano – ci scherza su – ma conosco questo torneo da tempo e posso dire che il livello cresce sempre più ed uno dei due gironi, solitamente quello centromeridionale, tende ad emegere con forza. Del resto, dal suo avvio, questo torneo ha fatto gola a tanti giocatori, magari per questioni logistiche o per la volontà di provare a toglieri tante soddisfazioni».
    Le stesse che – assieme ai sostenitori rossoblù – vuol vivere il centrale romagnolo. «In tutta sincerità mi aspetto e mi auguro di vedere tanto pubblico sugli spalti ed ho avuto già la testimonianza quando sono venuto a giocare qui con Ortona. Ho sempre avuto la fortuna di disimpegnarmi in squadre  con tifoserie numerose in grado di essere il settimo elemento in campo. Proprio per questo lancio il mio appello e la mia sfida ai supporter rossoblù: sono abituato bene e mi auguro anche voi mi possiate dare tante soddisfazioni».
    Parlando di se stesso, poi, come centrale Arienti ricorda come «a Campobasso si ricorderanno tutti per il mio lungo turno al servizio in campionato, ma personalmente mi sono sempre considerato un centrale polivalente che aggiunge a questo ora anche esperienza. Senz’altro il muro è un fondamentale che vivo con entusiasmo, ma anche in attacco cerco di farmi valere. In generale – aggiunge con una qual certa ironia – punto a fare meno danni possibili».
    Poi, più concretamente, spiega: «Starà ad altri giudicare quello che farò sul campo, personalmente è quello l’unico giudice del nostro lavoro».
    Con il nuovo tecnico Bua ha già avuto modo di «confrontarsi durante il mercato prima di siglare il contratto. Abbiamo parlato della squadra e della tipologia di giocatori che l’avrebbero formata. Poi, lo conoscevo perché sono diversi anni che lo affronto ed abbiamo poi un’amicizia in comune che rimonta alla stagione in cui ero a Grottazzolina col mio proprietario di casa suo caro amico ed in tribuna ad osservarci entrambi nelle sfide tra noi. Ma, se prima ci siamo sempre e solo salutati unicamente, ora abbiamo parlato più a lungo».
    In tal senso, così, proiettandosi sugli obiettivi per la prossima stagione, Arienti sottolinea che «ci sarà da divertirsi. Dopo l’ambientamento dello scorso torneo, in cui sono venute fuori le qualità del team soprattutto nei playout, ora forti dell’esperienza e con una società sempre presente, forte anche di giocatori pronti a dare il massimo, sono certo che potremo far bene per far emergere una società ed un territorio che hanno voglia di farsi strada».
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    EnergyTime Spike Devils, dalla Bulgaria un martello di peso

    Un’altra bandiera del Vecchio Continente a sventolare sul cielo degli EnergyTime Spike Devils Campobasso. Dopo Polonia ed Olanda, stavolta saranno la Bulgaria e le sue atmosfere pallavolistiche a far da cornice al secondo viaggio consecutivo nella Serie A3 Credem Banca per i rossoblù.
    Sulla scia del fratello maggiore Samuil – protagonista nell’ultima stagione in A2 con Macerata ed ora approdato a Ravenna sempre nel torneo cadetto tricolore – è pronto a vivere la sua prima esperienza nella Penisola Kaloyan Valchinov.
    Schiacciatore non ancora ventunenne di 196 centimetri, l’ultimo innesto alla corte del tecnico Giuseppe Bua fa parte del gruppo ‘B’ della nazionale bulgara ed è sotto stretta osservazione da parte del commissario tecnico Blengini per poter essere preso in considerazione ed essere inserito nel gruppo convocato per qualche appuntamento della Volleyball Nations League.
    Al di là del contingente, però, nella testa del laterale c’è già la proiezione sulla sua avventura in Italia. «Sono davvero felice – discetta – di poter proiettarmi sull’esperienza del campionato italiano, che è particolarmente conosciuto in giro per il mondo per l’interesse che suscita e per le qualità del gioco. Potermi confrontare, in prima persona, con il livello di pallavolo più alto al mondo per me è un assoluto onore».
    Cresciuto nel vivaio del Victoriya Volley di Plovdiv, tra le sue fermate agonistiche Valchinov ha una stagione, tra le altre, con il Levski Sofia ed un’ultima annata con il Montana con cui ha raggiunto la finale della Coppa di Bulgaria ed ha chiuso al quinto posto il campionato.
    Laterale destroso, Valchinov raggiunto i 340 centimetri in attacco ed i 325 a muro. «Cosa possono aspettarsi i tifosi da me? Senz’altro un elemento che cerca di avere motivazioni in ogni appuntamento – riferisce l’attaccante bulgare – e che non vede l’ora di dare il massimo per i colori rossoblù».
    Da un punto di vista tattico, l’ultimo innesto rossoblù parla di se stesso come «un giocatore votato ai fondamentali offensivi (attacco e battuta), ma che cerca di dare un contributo anche in seconda linea».
    Particolarmente curioso si dice Valchinov nel vivere quello che sarà il rapporto con i tifosi: «Avere il pubblico accanto che ti incoraggia è un aspetto che adoro. In Bulgaria non avviene sempre ed è un qualcosa che ti spinge ad andare oltre in quello che offri sul campo».
    A proposito del ‘Paese delle rose’, lo schiacciatore rossoblù è stato protagonista con la maglia delle nazionali giovanili ed è ora impegnato anche con il fronte ‘B’ del gruppo senior.
    «Poter rappresentare la propria patria è un onore unico – rammenta – e mi auguro, quanto prima, di poter avere una mia opportunità con la prima squadra per puntare a dare il meglio di me stesso. Attualmente c’è una generazione di giovani giocatori che potrà riportare la nostra nazione in posizione che più si confanno alla storia ed al blasone di questo territorio nel novero di questa disciplina».
    Storicamente, sarà il secondo bulgaro nella storia recente del volley molisano della massima serie dopo la presenza dell’universale Vania Sokolova nel primo anno di A2 femminile dell’Europea 92 Isernia.
    «Noi giocatori bulgari – chiosa Valchinov – diamo il massimo nell’allenamento a partire dall’aspetto fisico per noi prioritaria. Da parte mia, quel che posso promettere è dare tanto al club su ogni fronte cercando di adattarmi al meglio a quelle che saranno le richieste del tecnico, oltre che le priorità del gruppo e le necessità della squadra».
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    EnergyTime Spike Devils, Consonni libero rossoblù

    Con gli EnergyTime Spike Devils Campobasso ha avuto modo di confrontarsi in due circostanze ai playout per quelle che sono state due gare molto intense, sia in Brianza che nello scenario del PalaVazzieri.
    Ora, Luca Consonni ventunenne libero milanese di 185 centimetri, dopo tre stagioni a Brugherio, si tufferà su quest’esperienza molisana ed è pronto a farlo con «grande spirito anche perché questa sarà la mia prima esperienza lontano da casa. Farlo con determinazione è il miglior modo, a mio avviso, per affrontare un percorso del genere. Voglio dare il meglio di me sin da subito, così da ambientarmi al meglio».
    Tornando sulle due sfide del 5 aprile e del 3 maggio, l’ultimo innesto in casa rossoblù ricorda come «gli Spike Devils siano stati squadra che mi ha fatto una gran bella impressione nel novero di quanto fatto nel girone per la salvezza. Ci hanno messo pienamente i bastoni tra le ruote ed hanno dato il massimo per raggiungere l’obiettivo e questo mi ha impressionato positivamente».
    Altri due aspetti, poi, sono ben presenti nella mente di Consonni. «Senz’altro l’opposto Morelli, un avversario tosto, sia tecnicamente che caratterialmente. L’essere in squadra assieme ora potrà darmi unicamente ulteriori stimoli e potrà consentirmi di averlo come punto di riferimento per prendere spunto dalla sua grinta e dalla sua determinazione in campo. Ho apprezzato, poi, con forza la sagacia tattica di coach Bua e le sue indicazioni ai suoi in battuta, in grado di metterci in difficoltà, ulteriore segnale delle sue qualità», aggiunge.
    Nelle prime sensazioni del nuovo libero campobassano c’è anche un pensiero speciale per il pubblico di fede rossoblù.
    «La gente di Campobasso, nel match di ritorno, si è fatta sentire e non poco ed ha giocato un ruolo chiave. Sono stati molto calorosi e quello si è sentito, del resto al Sud le partite si vivono con grande trepidazione».
    Entrando nel suo mood da libero, Consonni argomenta: «Mi devo costruire ancora bene nel mio ruolo, non essendo ancora un veterano. Il mio fondamentale del cuore? Senz’altro la ricezione che è uno dei miei riferimenti in campo. Cerco di prendere sempre campo soprattutto sulle battute difficili così da liberare gli attaccanti di mano per il loro lavoro a rete».
    Infine, il nuovo arrivato in casa campobassana formula una promessa particolarmente impattante: per l’ambiente rossoblù in primis, ma anche (e soprattutto) per se stesso. «Alla società e ai tifosi dico che sin dal primo giorno di preparazione ci metterò il massimo dell’impegno anche perché sono convinto che il progetto offerto da Campobasso sia uno dei più appetibili che si possa trovare in giro e vorrei sfruttare al meglio quest’occasione anche per essere notato in prospettiva e potermi proiettare su A2 o Superlega. Personalmente, invece, mi piacerebbe crescere e mettermi in mostra in quello che è il percorso che ho iniziato da poco. L’ho fatto nel girone settentrionale, voglio dimostrare anche in quello meridionale le mie caratteristiche così da proiettarmi al meglio sulle opportunità che le mie qualità potranno fornirmi in prospettiva futura».
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    EnergyTime Spike Devils, in banda il ligure Graziani

    La terza ufficializzazione, la prima new entry per il 2025/26. Gli EnergyTime Spike Devils Campobasso pescano dal Sarroch uno dei propri laterali per la loro seconda stagione nella Serie A3 Credem Banca.
    Nello specifico, alla corte del tecnico Giuseppe Bua, arriva lo schiacciatore Alessandro Graziani. Elemento classe 1991 di 193 centimetri il giocatore ligure ha, dalla sua, un lunghissimo curriculum in A3 – le ultime sei stagioni tra Sabaudia, Portomaggiore, Belluno con due tornei consecutivi, Acqui Terme (un torneo e mezzo) e Sarroch – con anche un’annata in A2 a Siena e tanta cadetteria.
    Di fatto, quella campobassana, per il laterale, sarà così la tappa più a Sud della propria rilevante carriera. «È un cambio di prospettiva non da poco – confida il diretto interessato – ma il club ci ha messo poco a convincermi. Mi hanno cercato già alla fine del campionato e poi il fatto di sapere che avrei avuto come compagno di squadra un opposto del calibro di Morelli ha fatto il resto. Lo ha affrontato tante volte da avversario ed è un giocatore cui dà molto fastidio perdere. Sono certo che giocare assieme potrà farci solo bene e ci divertiremo un sacco. Poi, sono contento del progetto interessante messo in piedi dal club. La mia esperienza mi porta a guardare con attenzione ogni singola proposta e devo dire che, con gli anni, penso di aver sviluppato i giusti riferimenti per riconoscere i lavori fatti bene. Per questo devo dire che, sin dall’inizio, ho ricavato ottime impressioni dal club e son certo che sarà un’utile occasione per me di ripartire di slancio da una stagione un po’ tribolata che sono riuscito a raddrizzare con esperienza e determinazione. Mi auguro di ritrovare la necessaria serenità in Molise perché so che ce ne sono tutte le possibilità. Voglio tornare ad essere protagonista pienamente. Gli obiettivi? Al momento non sono definiti, ma la mia esperienza non mi porta a sbilanciarmi nei pronostici perché spesso, basti pensare a quanto accaduto a Belluno o Mantova per rimanere in questa categoria, sono fallaci, ma, con certezza, posso dire che chi lavorerà meglio raccogliere frutti. Non conosco pienamente il girone del centrosud, ma con certezza posso dire che sarà bello scoprire nuove prospettive».
    Da schiacciatore, se nei primi anno della carriera, l’ultimo innesto in casa EnergyTime era elemento molto votato ai fondamentali d’attacco, ora «col passare degli anni e temprato anche da tante battaglie credo di essere maggiormente quello che si definisce un elemento di equilibrio, provando ad essere tecnico e presente in ogni aspetto. Personalmente, però, al di là della questione tattica, per me la vicenda umana è fondante e quello che posso dire è che, da parte mia, ci sarà la massima disponibilità verso gli elementi del nostro organico, in particolare i più giovani, così da essere anche di supporto al nostro allenatore. Indubbiamente, gradirei, numeri alla mano, tornare ad essere un riferimento e far sì che gli addetti ai lavori prendano in considerazione il mio percorso».
    Un messaggio arriva anche per i sostenitori di fede rossoblù. «So che seguono e sono molto vicini alla squadra e questo non può farmi che piacere. I tifosi veri sono quelli che ti sono accanto sia quando si vince sia quando ti capitano i momenti meno felici e questo so che a Campobasso è un vero fattore. Io sono un passionale e questo non può che rendermi felice. Non voglio fare loro promesse: ma posso dire che il mio impegno sarà massimale dal primo all’ultimo giorno e in qualsiasi aspetto io possa dare una mano, ci sarò, cercando di essere professionista a 360 gradi».
    Aspetti di non poco conto in un’A3 sempre più in ascesa tecnicamente. «Ci sono diversi elementi della Superlega che entrano in questo contesto è vero, ma io guardo prima di tutto ai giovani che da qui salgono in A2 o nella massima serie. Con certezza, sul campo il movimento si difende al meglio e questo è un campionato blasonato dove occorre sempre dare il massimo».
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    EnergyTime Spike Devils, Del Fra campobassano dentro

    Quella in arrivo sarà la sua quarta stagione coi colori rossoblù, ormai una ‘seconda pelle’ per il regista vastese.
    Tra Antonio Del Fra e gli EnergyTime Spike Devils Campobasso c’è un rapporto solido, strettissimo con l’obiettivo, come conferma il palleggiatore abruzzese, di «fare ulteriormente qualcosa di buono. Questo club ha fatto la storia vincendo il torneo di serie B e la Coppa Italia di categoria, poi, nell’ultimo torneo, nel proiettarsi in A3, un cambio di prospettiva non indifferente, c’è stato l’adattamento alla categoria e, complice anche un mercato partito in ritardo per forza di cose, ha dovuto apprendere e in fretta, ma abbiamo centrato la salvezza, acquisito nuove informazioni e tutto il percorso portato avanti è stato occasione di esperienza e bagaglio in prospettiva così da ripartire nella migliore maniera possibile».
    Nuovi capitoli, ma una certezza incrollabile: la vicinanza dei supporter rossoblù. «Il pubblico di Campobasso è qualcosa di unico. Al di là dei risultati che, in una prima fase, tardavano ad arrivare, i tifosi ci sono stati sempre accanto e quando non arrivano gli exploit è facile che possa insorgere un piccolo distacco. Loro, invece, sono rimasti lì sulle tribune ad incitarci e questo, per un giocatore, è un segnale particolarmente rilevante».
    Poi, tornando sull’ultima stagione, aggiunge: «Abbiamo offerto una gran bella dimostrazione delle nostre qualità nei playout, perché quando eravamo di fronte ad un’unica opzione abbiamo virato con forza sul percorso da intraprendere, dando vita alle nostre gare. Sapevamo che i risultati erano importanti e siamo stati bravi a prenderci gli spunti opportuni durante la stessa stagione regolare, quando magari più di qualcuno non credeva che potessimo arrivare ad un simile obiettivo. La salvezza per la città è un traguardo ingente perché un piccolo capoluogo di regione come Campobasso ha ben tre serie A in discipline differenti e questo è un aspetto più da metropoli che da piccola città».
    Al pari del compagno di squadra Morelli, anche per Del Fra il successo a Brugherio «ha rappresentato una tappa fondante in vista del traguardo, ma in generale, anche nelle gare perse, tutto il nostro atteggiamento nei playout è stato differente perché siamo scesi in campo con ben altra mentalità consapevoli che, nella pallavolo, bastano un paio di palloni per cambiare il corso della partita».
    Proiettandosi su se stesso, per il torneo 2025/26, il regista rossoblù auspica «di poter dare tutto il mio contributo alla causa. La scorsa stagione è stata per me un’occasione di grande crescita che mi ha consentito di esprimermi al meglio. La speranza è quella di poter essere parte di un gruppo affiatato perché quello è l’aspetto più importante e ti porta a vivere al meglio gli impegni agonistici in cui puntare a far entusiasmare il pubblico. Più in generale, mi auguro, forte anche dell’esperienza in categoria nell’ultima stagione, di poter crescere ulteriormente».
    Con certezza, dall’alto del suo lungo percorso in rossoblù, al pari degli altri elementi confermati Del Fra sarà un ‘ago della bilancia’ anche nella definizione del gruppo.
    «Ben conosciamo la realtà, l’ambiente e la dirigenza, che per noi sono già una seconda famiglia, e son certo che riusciremo a dar vita ad un gran bel rapporto con tutti loro che ci sono sempre vicini e rappresentano una parte importante del nostro percorso», chiosa.
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    EnergyTime Spike Devils, non cambia il bomber: resta Morelli

    Il suo apporto – soprattutto nei playout – è stato determinante e decisivo. Ma anche, dal suo arrivo in corsa, è cresciuto sempre più, ritrovando intesa e sintonia sul campo.
    Di fatto, così, la conferma era già in rampa di lancio da prima della conclusione del torneo. Michele Morelli, il bomber degli EnergyTime Spike Devils Campobasso, sarà uno dei riferimenti assoluti del gruppo rossoblù anche per la prossima stagione.
    Quello che, per molti tifosi ed addetti ai lavori, era un ‘atto dovuto’ è accolto con grande soddisfazione dal diretto interessato.
    «Era un aspetto pronosticato – ci scherza su il laterale – ed una decisione arrivata già da un po’, di fatto era una notizia ormai nell’aria. Che dire, sono orgoglioso e particolarmente felice di far parte di una realtà che per me, a tutti gli effetti, è una famiglia, un posto dove mi trovo bene ed in cui volevo rimanere con tutte le mie forze».
    Poi, il giocatore entra su quella che è stata l’ultima stagione. «L’avvio è stato segnato dalla ripresa perché era da un anno e mezzo che avevo smesso e ripartire non è mai semplice, a maggior ragione quando ci sono delle situazioni intricate a livello di risultato. Ma Peppe (il tecnico Bua, ndr) con me è stato fantastico. Mi ha voluto e mi diceva in ogni momento di stare tranquillo e che sarei venuto fuori, rivelandomi decisivo ai playout. Me l’avrà ripetuto un milione di volte e dentro di me questo discorso ha fatto breccia e mi ha reso particolarmente fiducioso, anche perché salivo man mano di rendimento e le prestazioni erano costanti, tanto che l’ho sentito io per primo ed il momento in cui è venuto fuori con ancora più forza è stato in occasione del primo set perso con Brugherio. Lì mi sono detto che non potevamo cedere anche in quella gara in esterna e che dovevamo cominciare a vincere lontano da Campobasso e mi sono messo la squadra sulle spalle e questo ci ha consentito di arrivare alla salvezza prima possibile in un’annata con tante situazioni sospese per via di dinamiche e vicende ben conosciute alla piazza».
    A Campobasso, tra l’altro, si è visto un giocatore che – per considerare quello che è stato il periodo trentino di Morelli – aveva le qualità di bomber del calibro di Štokr o Sokolov, ossia elementi in grado di realizzare tanti punti, ma pronti a calamitare ancora più palloni su di sé.
    «Quando ricevi tanti palloni – la teoria di Morelli – è anche più facile giocare bene e, personalmente, ringrazio chi mi ha dato tanta fiducia. Per mia indole e caratteristica poter attaccare tanto mi carica, e non poco. E direi che, alla fine, ci siamo presi il doppio delle soddisfazioni perché il risultato ottenuto vale il doppio, a fronte anche di tanti che ci davano spacciati nel girone di ritorno in cui venivamo guardati con sufficienza, tante volte, da altri competitor. Abbiamo dimostrato di avere qualità, di saper uscire fuori dalle difficoltà perché magari perdi e soffri, ma quando esulti lo fai doppiamente. E, in prospettiva, si sta lavorando per allestire qualcosa di buon livello per non avere sofferenze come in parte della scorsa stagione».
    Del resto, Campobasso è nel cuore del giocatore pugliese, che ha creato un legame solido ed indissolubile con la tifoseria di fede rossoblù.
    «La gente del capoluogo è speciale e si è creata una sintonia unica con loro e questo mi fa molto piacere. Caratterialmente, so bene di non essere una persona semplice, però aver ricevuto così tanto affetto ed una benevolenza unica e sentire il pubblico così legato a me mi ha trasmesso emozioni uniche e a loro faccio una promessa. Quello della scorsa stagione era un Michele in ripresa, nel 2025/26 potrete vedere all’opera il vero Michele».
    Un giocatore in grado di ‘stare in Paradiso a dispetto dei santi’, ossia – fuor di metafora – di essere un opposto in grado di passare con continuità al di là di un’altezza da ‘normotipo’ (195 centimetri) nel regno dei ‘picchiatori’ alti oltre i due metri.
    «Il mantra di quella che è stata una davvero felice carriera per me è stato quello, ossia saltare più in alto e lavorare con continuità, anche sfruttando le mani del muro avversario senza perdermi d’animo mai. Personalmente, poi, mi sento ancora di dover dare tanto a questo universo. Personalmente, non invidio nulla ai bomber di duecento e passa centimetri perché, con la gestione mentale e con la manualità dei colpi impari tanto ed i 34 anni mi hanno insegnato questo ed altro».
    «In tal senso – prosegue con un’efficace ‘freddura’ – voglio ringraziare coach Bua che ha parlato di squadra giovane come caratteristica base per il torneo che verrà».
    Poi, in merito agli obiettivi da raggiungere, chiosa: «Non mi va di fare grandi proclami, però posso dire che faremo di tutto per recitare un ruolo da outsider. Abbiamo una buona squadra ed un club che ha investito con oculatezza sul mercato per riuscire a fare il salto di qualità. Da parte mia, come sempre, posso promettere il massimo impegno e poi questa sarà una stagione diversa anche perché, senza nulla togliere al 77, torno al mio numero di maglia abituale (ossia l’1, ndr). Poi, come sempre, sarà il campo a parlare. In estate si sentono tanti proclami di grandi squadre e di team con tanta organizzazione, ma solo i risultati e le partite poi ti restituiscono la misura di quanto fatto in fase di programmazione».
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