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    Daniele Mazzone: “Siena c’è, abbiamo ritrovato le nostre sicurezze”

    Di Roberto Zucca

    Avere trent’anni, per Daniele Mazzone, significa entrare in una dimensione fatta di certezze, consapevolezze, di somme e sottrazioni, di bilanci e obiettivi. Parlare con Daniele è sempre stato, per chi scrive questo colloquio, un motivo per uscire dalla canonica intervista di cartello, per confrontarsi con ciò che si è diventati e con le dinamiche degli eventi che hanno portato ad essere altro rispetto al passato. Daniele racconta la pallavolo molto bene, ma analizza anche se stesso rispetto al farne parte. E lo fa senza risparmiarsi la sua proverbiale sincerità e la trasparenza che magari, agli occhi di molti, non sempre paga:

    “Mentalmente l’ingresso nei trent’anni mi ha dato la possibilità di mettere sul tavolo tutto. Sono certamente cambiato rispetto a colui che pensava di avere solo il sacro fuoco della pallavolo. Non sono più solo quello, e francamente la pallavolo non è più così una questione di vita o di morte. Prima le Olimpiadi erano il traguardo di una carriera, ora col non averle raggiunte ci ho anche fatto pace. Iniziando a pensare alla carriera, a una progressione rispetto a quegli anni, e a nuovi obiettivi. Ho anche pensato a cosa sarà il dopo, con mio fratello ho buttato giù delle idee, di cui non posso ancora fare menzione, ma nelle quali penso di buttarmi una volta che vorrò cercare altro, oltre quello che ho attualmente“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Le dirette su Twitch con suo fratello Paolo raccoglievano centinaia di appassionati.

    “Mazzo Talks è stato un progetto divertente, finché abbiamo avuto entrambi la passione e il tempo per seguirlo. Poi Paolo ha cominciato a lavorare con assiduità nel mondo della preparazione atletica e io non avevo più il tempo di stare dietro a tutto. Avevamo sviluppato un format nel quale parlavamo dello sport che entrambi praticavamo, Paolo infatti ha giocato a Santa Croce, trattando anche il contorno, come la preparazione fisica, con l’aiuto di esperti del settore. Ci siamo divertiti“.

    Lei dà l’idea di essere un perfezionista. Non è il pallavolista da cazzeggio.

    “Me lo concedo e parlo anche parecchio, come avrà notato. Però quando c’è da lavorare o da fare le cose seriamente, non mi tiro indietro. Forse è quello che mi ha tenuto in piedi, ovvero il fare tutto con la massima professionalità e mettendo il 300% di me stesso in ciò che facevo“.

    Un periodo per lei che coincide con alcune importanti affermazioni di Siena contro Piacenza, Cisterna e Padova. Siena c’è?

    “Siena c’è. Vincere è sempre bello, perché torni in palestra la settimana successiva con la voglia di continuare. È chiaro che magari non sarà sempre così. Come si suol dire, dobbiamo ancora fare legna. Ma certamente agli scontri salvezza dobbiamo arrivare con la consapevolezza di dover dare il massimo possibile“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    L’esonero di Montagnani è stato uno spartiacque?

    “Farei studiare a qualche analista quanti esoneri coincidono con una vittoria la domenica successiva. È un fenomeno interessante, forse perché spiega la naturale conseguenza dell’avvertire il cambiamento o il semplice cambio di rotta. Diciamo che la prima vittoria contro Piacenza è stato un deterrente. Poi siamo tornati a lavorare anche in palestra e certamente abbiamo cominciato a lavorare diversamente, come si fa ogni volta che si cambia rotta e si ha una nuova guida. I risultati sono arrivati. Quindi significa che questa squadra può portare dei buoni risultati“.

    Si è chiesto perché una squadra così facesse fatica a vincere la domenica?

    “Te lo chiedi e alle volte fatichi a trovare le risposte. Sulla carta hai degli elementi ottimi, persone che hanno una bella esperienza alle spalle e che fuori dalla stagione di Siena, hanno fatto molto bene. Quando perdi tanto, anche se hai una decina di anni di esperienza alle spalle in Superlega, perdi un po’ tutte le sicurezze. Le stiamo ritrovando, e penso si sia anche visto“.

    Ora tutte hanno paura di trovarvi sulla propria strada.

    “Non so se questo spaventa, ma certamente sanno che, se vogliamo, la partita ce la giochiamo assolutamente“.

    La vera pecca è stato l’infortunio di Giulio Pinali. Mi dice che cosa si prova nel momento in cui si vede un compagno di squadra subire qualcosa di quel tipo? C’è immedesimazione?

    “Non è un discorso semplice da affrontare. Ovviamente il sentimento che provi è un enorme dispiacere, soprattutto perché la gravità dell’infortunio era evidente da subito. D’istinto non sono andato a togliergli il respiro, perché credo che in quel momento un giocatore debba restare solo con il suo dolore. Ho cercato poi di sdrammatizzare, dicendo che deve sempre usare le cavigliere come quelle che uso io. Poi nei giorni successivi ci siamo scritti. Non mi appartiene il fatto di scrivere messaggi social per augurare a Pino una pronta guarigione. Preferisco ritagliarmi un momento per sentirlo in privato, e dire ciò che dovrà fare per tornare nella condizione di prima. Giulio tornerà quello che era, ne sono certo“.

    Nei momenti difficili come questi, gli amici contano?

    “Sei solo, ma avere qualcuno con cui confrontarsi e con cui pensarla allo stesso modo, in questo mondo, aiuta“.

    foto Emma Villas Volley

    Chi la pensa come lei?

    “Ivan Zaytsev, Micah Christenson, Totò Rossini. Sono amici, sono stati amici oltre ad essere compagni di squadra. Con loro mi fa piacere avere un confronto su tanti aspetti della carriera, anche perché abbiamo una visione molto simile della pallavolo“.

    Mi dice a che punto della sua carriera è arrivato?

    “Un punto in cui mi piacerebbe costruire qualcosa di più dell’essere un giocatore di pallavolo professionista. Mi piacerebbe trovare una donna con cui costruire una famiglia, con cui condividere una vita fatto di aspirazioni diverse ma concrete. Una persona con cui confrontarmi sul futuro e con cui condividere questo momento personale“. LEGGI TUTTO

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    Daniele Mazzone: “Modena è cresciuta, ma lo siamo anche noi”

    Di Redazione

    Per la Emma Villas Aubay Siena è in corso la settimana di preparazione della sfida di sabato 4 febbraio al PalaPanini contro la Valsa Group Modena, un’altra tappa nella lunga rincorsa alla salvezza dei toscani. “Stiamo attraversando un momento positivo. Rispetto a qualche settimana fa, quando la situazione sembrava disperata – commenta il centrale biancoblu Daniele Mazzone – la squadra ha dimostrato di essere competitiva e di non essere spacciata“.

    “Abbiamo lavorato duramente – continua Mazzone – per raggiungere un livello medio che ci consente di stare sempre in partita. Anche se ci sono stati momenti in cui il gioco non ha funzionato perfettamente, come nel primo e nel secondo set contro Padova, riusciamo a lottare fino alla fine. Anche in quei due primi set siamo arrivati a 21 punti, mentre in passato sarebbero finiti probabilmente a 14. Ora riusciamo a riconoscere cosa non va tra quelle due tre che non funzionano mentre prima risultavamo un po’ frastornati nel cercare di capire non andasse e, come è successo contro Padova, nel mentre cerchiamo di riorganizzarci e rimetterci in carreggiata“.

    “Venire in palestra dopo una vittoria è sempre bello – sorride il centrale di Siena – ma dopo tre vittorie consecutive è ancora più gratificante. Inoltre, Zibi Bartman sta dimostrando di essere un valore aggiunto sia dal punto di vista tecnico che caratteriale, proprio dal match contro Padova ho percepito la sua voglia di tornare in campo dopo dieci mesi di stop. Nonostante affermi di non essere al top della forma, Bartman ha mostrato di avere la voglia di mangiarsi la palla“.

    Mazzone, con Petric, Van Garderen, Bartman e Pinelli, sarà uno dei tanti ex della partita: “All’andata, Modena aveva ancora bisogno di trovare un equilibrio nel suo sestetto titolare e giocava oggettivamente non al massimo delle sue potenzialità. Oggi è una squadra diversa. Con degli exploit di gioco come quelli di Ngapeth e Lagumdzija, è in grado di esprimere in campo un livello elevato. Per quanto riguarda noi, anche nella nostra migliore versione di noi stessi sappiamo che sarà difficile tenergli testa, però siamo consapevoli di essere una squadra altrettanto diversa da quella che hanno incontrato. Una squadra che sa giocare e a cui non puoi regalare troppo, altrimenti se ne approfitta“.

    Infine il centrale fa il punto sulla lotta per la salvezza: “Mancano cinque partite alla conclusione della regular season, e ora siamo realmente padroni del nostro destino. Anche se al momento siamo alla pari con Taranto, forti di una vittoria in più, vogliamo arrivare al match contro i pugliesi nella migliore forma possibile e senza che quella partita diventi una questione di vita o di morte. Dobbiamo restare con i piedi per terra. Non dobbiamo rilassarci. Dobbiamo arrivare a quel match con la coscienza e consapevolezza che si sono state partite prima e ci saranno partite dopo in cui provare a fare punti e, perché no, punteggio pieno, in modo da poterci mettere più in tranquillità per il nostro obiettivo salvezza“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Daniele Mazzone: “Ci serve lo stesso carattere visto contro Monza”

    Foto Emma Villas Volley Di Redazione Fresca di vittoria da tre punti contro Monza, la Emma Villas Aubay Siena prosegue la sua preparazione per la sfida di domenica 18 dicembre alle 15.30, quando i toscani ospiteranno al PalaEstra, nella prima giornata di ritorno di Superlega, l’Itas Trentino reduce dal secondo posto nel Mondiale per Club. […] LEGGI TUTTO

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    Esordio a Trento per Siena, Mazzone: “Il campo ci dirà a che punto siamo”

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