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    DRL e gli Oscar della stagione: l’impresa con Macerata è il “miglior film”

    Che notte, quella notte. 
    È il 16 febbraio, un mercoledì. L’interesse degli sportivi è monopolizzato dalla Champions League di calcio. A livello generale. Perché a Belluno, sotto rete, c’è un recupero di campionato piuttosto stuzzicante: la Spes Arena non sarà San Siro, dove in contemporanea l’Inter affronta il Liverpool, ma lo spettacolo del volley, anche di A3, può regalare emozioni perfino superiori. 
    Detto, fatto. La Da Rold Logistics accoglie una delle corazzate del girone: la Med Store Tunit Macerata (peraltro fresca di qualificazione in semifinale playoff). I marchigiani, già dalle prime battute, sfoderano qualità da squadra di vertice. E, nel set di partenza, esprimono un volley sinfonico: il divario di 8 lunghezze (17-25) sta perfino stretto agli ospiti. Eppure? Eppure nell’aria c’è qualcosa di speciale. E prende forza un’idea: no, non è una sfida impossibile e tantomeno dal pronostico chiuso. I padroni di casa hanno tutte le intenzioni di giocarsi le loro chance. E, nel secondo round, la spuntano ai vantaggi: 30-28. Solo che la Med Store Tunit assesta un altro “cazzotto” e si riporta avanti nel conto dei set: 2-1.
    Rinoceronti al tappeto? Solo all’angolo. Perché nel finale tornano al centro del ring e trascinano il pubblico della Spes Arena: un autentico fattore. O meglio, il “settimo uomo” in campo. Nel quarto parziale, i biancoblù hanno la meglio 25-22 e, non contenti di aver strappato un punto ai maceratesi, si superano in un tie-break ai limiti della perfezione. O forse oltre. L’ace di Graziani completa un’opera da esporre al museo. La festa è tutta dolomitica. 
    Che notte, quella notte. Da Oscar. Sì, l’Oscar per il miglior film della stagione.  LEGGI TUTTO

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    Sarà Lorenzo Tubertini il prossimo allenatore di Belluno?

    Di Redazione Conquistata una rocambolesca salvezza in Serie A3 maschile a dispetto di 7 sconfitte consecutive, e dopo l’avvicendamento in panchina tra Diego Poletto e Gigi Schiavon, la Da Rold Logistics Belluno guarda al futuro partendo proprio dall’allenatore. Come previsto, infatti, Schiavon non proseguirà la sua esperienza alla guida dei “Rinoceronti”; e secondo Il Gazzettino Belluno, la dirigenza della società veneta ha già un nome “caldo” sul suo taccuino. È quello di Lorenzo Tubertini, allenatore dal curriculum prestigioso, che sarebbe già stato sondato a stagione in corso per la sostituzione di Poletto. L’ex allenatore di Modena e Cisterna viene dall’esperienza per nulla felice in A2 alla Emma Villas Aubay Siena, dalla quale è stato esonerato a campionato appena iniziato; l’anno precedente aveva subito un altro esonero, proprio dalla Top Volley Cisterna, concludendo poi la stagione a Lagonegro. Se la trattativa andrà in porto, per Tubertini quella di Belluno sarà la prima avventura in A3. LEGGI TUTTO

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    Belluno, gli Oscar della stagione: l’attore protagonista è Sandro Da Rold

    Finito il campionato della Da Rold Logistics Belluno? È tempo di “premiare” i protagonisti della salvezza, individuare i momenti più iconici, le fasi e le giocate decisive. E allora, in questo periodo spoglio di partite e nel quale il mercato pallavolistico non è ancora decollato, sostituiamoci all’Academy e diamo i nostri personalissimi Oscar stagionali. 
    A cominciare dall’Oscar per l’attore protagonista: qualche dubbio? No, nemmeno uno: è Sandro Da Rold, il presidente. 
    Un sognatore impastato di concretezza, che ha creduto nel salto in alto, verso la A3. E ha trascinato tutti: dirigenza, giocatori, staff tecnico, un’intera città e il territorio. Lo ha fatto con il suo entusiasmo, la sua professionalità, la sua ambizione. 
    Consapevole del fatto che quella bellunese fosse una terra storicamente e culturalmente fertile per il mondo dei palleggi, dei bagher e delle schiacciate, ha piantato con coraggio il seme del volley. Da cui è nata una pianta rigogliosa, se è vero che la Spes Arena – nell’ultimo incontro – ha abbracciato oltre 600 appassionati. E l’impianto di Lambioi è sempre stato fra i più popolati e “caldi” dell’intera A3. 
    Quella stessa A3 mantenuta con sudore e sacrificio, grazie a un girone d’andata condotto ad altezze inesplorate e arricchito dall’approdo in Coppa Italia. 
    Ma il presidente non intende cullarsi sugli allori. Ed è pronto ad alzare ancora l’asticella. In caso contrario, non sarebbe ciò che è: quel sognatore impastato di concretezza che ha riportato Belluno, e l’intera provincia, nell’empireo della Serie A.  LEGGI TUTTO

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    Candeago oltre la sfortuna: “Futuro? Sono fiducioso sia per me che per la squadra”

    Di Redazione “Mi dispiace non aver dato il mio contributo, avevo diverse cartucce da sparare. Ma l’importante è che la squadra ce l’abbia fatta e si sia salvata. Nella prossima stagione punteremo a fare ancora meglio”. Il destino gli ha tolto buona parte di campionato. Giovanni Candeago, però, è carico. E pronto a riprendersi tutto. Anche con gli interessi.  Dopo l’infortunio alla caviglia e la successiva all’operazione alla spalla, lo schiacciatore non è più riuscito a incidere come avrebbe desiderato nell’annata della Da Rold Logistics Belluno. In ogni caso, la Serie A3 è confermata. E “Candy” sarà un valore aggiunto in vista dell’annata 2022-2023. Più che un augurio, è una certezza: “Un traguardo raggiunto all’ultima partita non può non avere un sapore speciale. È una salvezza meritata, ce la siamo sudata tantissimo”.  Giovanni guarda avanti: “Sono fiducioso. Sia per quanto mi riguarda, sia per il gruppo. A breve riprenderò la riabilitazione e conto di esserci per l’inizio della prossima stagione. Che cosa chiedo al futuro? Una squadra con il cuore, che creda ancor di più nelle sue potenzialità e faccia divertire il pubblico. Vorrei vedere una Pallavolo Belluno che termina ogni partita con la serenità di chi ha dato tutto, indipendentemente dal risultato”.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Candeago: «Avevo tante cartucce da sparare, ma torno la prossima stagione»

    «Mi dispiace non aver dato il mio contributo, avevo diverse cartucce da sparare. Ma l’importante è che la squadra ce l’abbia fatta e si sia salvata. Nella prossima stagione punteremo a fare ancora meglio». Il destino gli ha tolto buona parte di campionato. Giovanni Candeago, però, è carico. E pronto a riprendersi tutto. Anche con gli interessi. 
    Dopo l’infortunio alla caviglia e la successiva all’operazione alla spalla, lo schiacciatore non è più riuscito a incidere come avrebbe desiderato nell’annata della Da Rold Logistics Belluno. In ogni caso, la Serie A3 è confermata. E “Candy” sarà un valore aggiunto in vista dell’annata 2022-2023. Più che un augurio, è una certezza: «Un traguardo raggiunto all’ultima partita non può non avere un sapore speciale. È una salvezza meritata, ce la siamo sudata tantissimo». 
    Giovanni guarda avanti: «Sono fiducioso. Sia per quanto mi riguarda, sia per il gruppo. A breve riprenderò la riabilitazione e conto di esserci per l’inizio della prossima stagione. Che cosa chiedo al futuro? Una squadra con il cuore, che creda ancor di più nelle sue potenzialità e faccia divertire il pubblico. Vorrei vedere una Pallavolo Belluno che termina ogni partita con la serenità di chi ha dato tutto, indipendentemente dal risultato». 
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    Belluno salva, Sandro Da Rold: “Ne ero certo, avevo portato lo champagne da casa”

    Di Redazione Nonostante un finale da incubo, con le ultime sette gare tutte perse, Belluno, al suo primo anno in Serie A3, è riuscito alla fine a centrare una soffertissima salvezza all’ultima giornata. Un traguardo del quale il presidente Sandro Da Rold era comunque certo: “Sono partito da casa con una bottiglia di champagne in macchina perché ero convinto che in qualche modo avremmo festeggiato, e così è stato” racconta, in barba alla scaramanzia, in una lunga intervista rilasciata al Corriere delle Alpi. “Abbiamo sofferto tantissimo nelle ultime partite, con sconfitte in parte immeritate – commenta -. Contro Prata, la squadra più forte di tutta la Serie A3, abbiamo davvero dimostrato che siamo una squadra che può andare avanti. Questo deve essere d’auspicio per il prossimo anno, quando ci presenteremo con una migliore organizzazione e una squadra più competitiva con giocatori all’altezza dell’A3, perché questa città si merita una squadra di alto profilo. Questa salvezza – ribadisce – significa futuro. Significa che possiamo mettere a posto le cose che non hanno funzionato bene, e credo che il tempo questa volta sarà dalla nostra parte”. Euforico a fine gara, e sollevato, anche il direttore generale Franco Da Re: “È la salvezza di Sandro Da Rold, di Stefano Da Rold, di Andrea Gallina. Ma anche di coach Schiavon, che si è buttato in un’avventura nella quale aveva tutto da perdere, e dei ragazzi. Ci lasciamo alle spalle mesi difficili, dove qualcosa si era incrinato. Credo che se non avessimo deciso di cambiare, non avremmo tirato fuori il carattere che abbiamo messo in campo contro Prata. Lo ripeto ancora una volta – conclude -, non si possono imputare colpe a Diego Poletto, ma qualcosa andava cambiato”. (fonte: Corriere delle Alpi) LEGGI TUTTO

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    Dolce sconfitta per Belluno: è festa salvezza alla Spes Arena

    Di Redazione È festa per tutti alla Spes Arena di Belluno, gremita da 650 spettatori. La Tinet Prata di Pordenone vince la partita, scavalcando proprio in extremis Pineto e agganciando il secondo posto in classifica, ma la Da Rold Logistics Belluno può celebrare comunque, grazie alla sconfitta di Torino contro Savigliano, una soffertissima salvezza. Che arriva senza passare dai Play Out e nonostante un finale di stagione terribile con sette ko consecutivi. Quella di Prata è una battuta-bazooka. Lo si sapeva. E la conferma arriva fin da subito: da un set, il primo, in cui gli ospiti confezionano 4 ace e mettono a più riprese in difficoltà la ricezione dolomitica. Sugli scudi, in particolare, Luca Porro, capace di dare lo strappo iniziale (8-12) e alla lunga decisivo. E non è da meno Novello, autore di 6 punti e 2 servizi vincenti. Nel secondo atto sale prepotentemente in cattedra Yordanov, autore di 7 punti con un clamoroso 6 su 7 in attacco: i bellunesi tentano di rimanere agganciati alla locomotiva pordenonese. E in parte ci riescono: non a caso, l’ace di Ostuzzi vale la parità a quota 19. Ma nel momento clou, i padroni di casa sbagliano qualcosina di troppo, e Prata pressoché nulla. La Da Rold Logistics, però, non molla di un centimetro. E ha un Ostuzzi sfavillante da opposto: è proprio lui, autore di 5 punti, a timbrare il mini-allungo, mentre il finale è tutto di Piazzetta: suo il contrattacco del 24-22. Suo pure il muro che fa scorrere i titoli di coda sul parziale: 25-22. Manca poco al traguardo, ma Prata rimedia allo svantaggio di 17-16, nel quarto round, e galoppa verso il successo. L’epilogo, però, è radioso per tutti.  “A Belluno ho provato a portare il piacere e la voglia di allenarsi – afferma coach Gigi Schiavon nel post partita – oltre alla ricerca della qualità nel lavoro in palestra, creando i presupposti per disputare una buona partita. E le due prove col sottoscritto in panchina, oggettivamente, sono state dignitose. Non abbiamo vinto perché qualche imperfezione tecnica e tattica c’è ancora. Ma va tenuto conto del valore degli avversari“. La DRL ha lottato: “Sì, ed è sempre rimasta attaccata alla partita. Ci è mancato solo quello che io chiamo ‘flash’: lo abbiamo avuto nel terzo, ma non nel quarto set. Belluno merita di stare in Serie A perché un pubblico così numeroso e caloroso non è facile da trovare. Questo è un patrimonio che la società deve tenere e sviluppare in futuro“. Da Rold Logistics Belluno-Tinet Prata di Pordenone 1-3 (20-25, 22-25, 25-22, 22-25) Da Rold Logistics Belluno: Maccabruni 2, De Santis 1, Graziani 8, Ostuzzi 13, Piazzetta 10, Mozzato, Martinez (L). Gionchetti 2. N.e. Guolla, Paganin, Della Vecchia, Milani, Galliani, Pierobon (L). Allenatore: L. Schiavon. Tinet Prata di Pordenone: Baldazzi 9, Katalan 5, Yordanov 12, Boninfante 3, Novello 22, Porro 6, Rondoni (L). De Giovanni, Bruno 1. N.e. Pinarello (L), Bortolozzo, Gaiatto, Cosetti.Allenatore: D. Boninfante. Arbitri: Maurina Sessolo e Luca Cecconato.Note: Spettatori 650. Durata set 24’, 26’, 25’, 23’; totale 1h38’. Belluno: battute sbagliate 18, vincenti 2, muri 3. Prata: b.s. 35, v. 8, m. 9.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    DRL, com’è dolce la sconfitta: festa salvezza alla Spes Arena

    La sconfitta non è mai stata così dolce. Perché arriva al termine di una prestazione di alto spessore, contro una corazzata del campionato. Perché la Spes Arena, vestita a festa con 650 appassionati, era più bella di una dama di corte. Ma soprattutto perché, qualche chilometro più a Ovest, è maturato un altro passivo: quella di Torino contro Savigliano. E allora saranno proprio i due sestetti piemontesi a giocarsi la permanenza in A3 nei playout, mentre la Da Rold Logistics è salva. Nonostante le sette sconfitte consecutive, l’ultima delle quali maturata di fronte a una Tinet Prata di Pordenone che, come ampiamente previsto, non ha fatto sconti. Anche se al servizio ha sbagliato parecchio: 35 errori complessivi. Alla fine, comunque, è festa per tutti. Nessuno escluso: per la Tinet, che supera Pineto e aggancia il secondo posto. E per i rinoceronti, che prenotano una nuova stagione in A3. 
    BAZOOKA – Quella di Prata è una battuta-bazooka. Lo si sapeva. E la conferma arriva fin da subito: da un set, il primo, in cui gli ospiti confezionano 4 ace e mettono a più riprese in difficoltà la ricezione dolomitica. Sugli scudi, in particolare, Luca Porro, capace di dare lo strappo iniziale (8-12) e alla lunga decisivo. E non è da meno Novello, autore di 6 punti e 2 servizi vincenti. È dura. Durissima. Anche perché nel secondo atto sale prepotentemente in cattedra Yordanov, autore di 7 punti con un clamoroso 6 su 7 in attacco: i bellunesi tentano di rimanere agganciati alla locomotiva pordenonese. E in parte ci riescono: non a caso, l’ace di Ostuzzi vale la parità a quota 19. Ma nel momento clou, i padroni di casa sbagliano qualcosina di troppo. E Prata, pressoché nulla.
    SFAVILLANTE – La Da Rold Logistics, però, non molla di un centimetro. E ha un Ostuzzi sfavillante da opposto: è proprio Massimo, autore di 5 punti, a timbrare il mini-allungo, mentre il finale è tutto di Piazzetta: suo il contrattacco del 24-22. Suo pure il muro che fa scorrere i titoli di coda sul parziale: 25-22. Manca poco al traguardo, ma quel poco, quando hai davanti un avversario di questo tipo, può essere lungo quanto una traversata nel deserto. E infatti Prata rimedia allo svantaggio di 17-16, nel quarto round, e galoppa verso il successo. Ma l’epilogo è radioso per tutti. 
    L’ANALISI DEL COACH – «A Belluno ho provato a portare il piacere e la voglia di allenarsi – afferma coach Gigi Schiavon, nel post partita – oltre alla ricerca della qualità nel lavoro in palestra, creando i presupposti per disputare una buona partita. E le due prove col sottoscritto in panchina, oggettivamente, sono state dignitose. Non abbiamo vinto perché qualche imperfezione tecnica e tattica c’è ancora. Ma va tenuto conto del valore degli avversari». La DRL ha lottato: «Sì, ed è sempre rimasta attaccata alla partita. Ci è mancato solo quello che io chiamo “flash”: lo abbiamo avuto nel terzo, ma non nel quarto set». Schiavon non ha dubbi: «Belluno merita di stare in Serie A perché un pubblico così numeroso e caloroso non è facile da trovare. Questo è un patrimonio che la società deve tenere e sviluppare in futuro».  

    DA ROLD LOGISTICS BELLUNO-TINET PRATA DI PORDENONE 1-3
    PARZIALI: 20-25, 22-25, 25-22, 22-25. 
    DA ROLD LOGISTICS BELLUNO: Maccabruni 2, De Santis 1, Graziani 8, Ostuzzi 13, Piazzetta 10, Mozzato 7; Martinez (L). Gionchetti 2. N.e. Guolla, Paganin, Della Vecchia, Milani, Galliani, Pierobon (L). Allenatore: L. Schiavon. 
    TINET PRATA DI PORDENONE: Baldazzi 9, Katalan 5, Yordanov 12, Boninfante 3, Novello 22, Porro 6; Rondoni (L). De Giovanni, Bruno 1. N.e. Pinarello (L), Bortolozzo, Gaiatto, Cosetti. Allenatore: D. Boninfante. 
    ARBITRI: Maurina Sessolo e Luca Cecconato.  
    NOTE. Spettatori 650. Durata set 24’, 26’, 25’, 23’; totale 1h38’. Belluno: battute sbagliate 18, vincenti 2, muri 3. Prata: b.s. 35, v. 8, m. 9.  LEGGI TUTTO