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    Randazzo: “Tornerò da rivale a Civitanova, che ormai considero una seconda casa”

    Di Redazione
    I primi amori non si scordano mai. Luigi Randazzo, schiacciatore siciliano della Top Volley Cisterna cresciuto nel vivaio della Lube Volley e in forza alla Cucine Lube Civitanova per alcune annate, dedica un pensiero alla sfida di domenica 8 novembre all’Eurosuole Forum (ore 18 a porte chiuse, con diretta Rai Sport, live streaming raiplay.it e diretta Radio Arancia) tra la società marchigiana e il sodalizio laziale per la nona giornata di andata della Regular Season in SuperLega Credem Banca. Con il suo incipit, l’atleta ribadisce il grande attaccamento all’ambiente.
    Luigi Randazzo (schiacciatore Top Volley Cisterna): “Tornerò da rivale a Civitanova, che ormai considero una seconda casa. É sempre molto bello giocare nelle Marche, anche se nel weekend proverò delle sensazioni strane nell’affrontare la Lube a porte chiuse. Con la Top Volley Cisterna al momento non abbiamo ancora raccolto quello che vogliamo. Siamo un gruppo forte che ha avuto qualche problema in questa prima fase di stagione, ma siamo fiduciosi nei nostri mezzi e sappiamo tutti di poter lasciare un segno strada facendo. Con l’arrivo di Slobodan Kovac in panchina stiamo trovando molta più fiducia in noi stessi e il nostro gioco lo dimostra. Il tecnico ci sprona sempre a migliorare e noi siamo certi che d’ora in poi le cose andranno meglio”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Robertlandy Simon: “A Civitanova ho trovato una famiglia”

    Di Roberto Zucca
    Nei suoi occhi ci sono molti sentimenti contrastanti: l’ambizione, la forza fisica e morale, lo spirito di sacrificio, la sofferenza. Veder giocare Robertlandy Simon è un concentrato di emozioni. Non a caso, di quel Paese così nostalgico e fuori dal tempo quale è Cuba, Simon rappresenta un po’ tutto il meglio:
    “La mia storia è una storia lunga, complessa. La mia infanzia non è stata semplice, così come quella di tanti connazionali. La mia vita è stata sacrificante, ma non più di quella di tanti. Arrivo da un paese in cui la povertà ti restituisce la voglia di riscattarti, ma anche il coraggio di non arrenderti e la forza di essere sempre sorridente, perché questa è la vita”.
    Posso chiederle cosa conta davvero per lei nella vita?
    “La famiglia. La loro serenità, il fatto che posso contribuire a farli stare sereni. È la cosa che mi manca di più rispetto alle mie origini e alla mia infanzia trascorsa a Cuba”.
    Di quelli anni ha citato la povertà. Che rapporto ha adesso col denaro?
    “Il denaro è una sicurezza. Ti permette di poter essere utile agli altri, dando magari stabilità e serenità. La più grande soddisfazione della mia carriera è stato poter aiutare la mia famiglia. Non avere il pensiero di non poterti permettere delle cose ti va vivere certamente con maggiore tranquillità”.
    Foto FIVB
    La pallavolo è uno stile di vita. La frase che lei ha postato sul suo profilo Instagram.
    “È una manera. Un modo di vivere, di affrontare la vita. Ho iniziato molto giovane a praticare questo sport e la pallavolo mi ha accompagnato per tutto il mio percorso di crescita. Non so come sarebbe stata la mia vita senza questo sport, perché la pallavolo ne ha sempre fatto parte”.
    Quello stile di vita lo ha portato prima a Piacenza, poi a Civitanova.
    “L’Italia mi ha accolto e in Italia ho vinto tanto, ed è stata una grandissima soddisfazione. Mi sento benvoluto, amato. A Civitanova non ho trovato un team, ma una famiglia. Siamo una squadra che si rispetta ma siamo anche molto uniti. Trascorriamo molto tempo assieme anche al di fuori dal campo”.
    Il segreto di Civitanova: il trio cubano o l’essere una squadra?
    “Essere una squadra. Io, Osmany e Leal siamo parte di un gruppo nel quale ognuno ha il suo peso, le sue responsabilità. Non si vince grazie a noi tre ma si vince con il gruppo unito. Noi portiamo all’interno dello spogliatoio una mentalità latina che è molto simile a quella italiana. Ci piace sentirci parte di un gruppo e poter contare l’uno sull’altro”.
    Foto Lega Pallavolo Serie A
    Bilancio di questa prima parte di campionato?
    “Abbiamo lasciato un punto per strada e lavoriamo affinché l’affiatamento e il gruppo cresca partita dopo partita. È un bel campionato, che finché potrà andare avanti è davvero molto bello da giocare. La gara contro Ravenna di qualche settimana fa ci ha dato nuovi stimoli e nuove sfide che dobbiamo affrontare, trovando una solida continuità”.
    Cinque stagioni in Italia. Mi dica il compagno di squadra e l’avversario più forte che ha incontrato sulla sua strada?
    “Ce ne sono tantissimi. Un compagno di squadra che mi ha lasciato il segno è stato sicuramente Bruno. Fortissimo, molto tenace, era uno che anche in spogliatoio si sentiva. Sugli avversari le direi tanti, da Anderson a Juantorena. Giocatori così è meglio sempre averli dalla stessa parte del campo”.
    Al di fuori del campo è nota ai più la sua avventura nella ristorazione.
    “Quando ero in Brasile mi sono innamorato delle churrascharie, e così quando sono arrivato a Civitanova sono subito andato a cercare di mangiare brasiliano, ma senza successo. E così ho detto, perché no? Sono socio di un locale che si chiama Madeira ed è proprio a Civitanova. Ora mi piacerebbe lanciarmi nella cucina stellata”
    Tempi duri per la ristorazione?
    “Sono tempi duri per tutti. È dura per la ristorazione perché hai comunque i lavoratori da pagare, nonostante che la sera, ad esempio, ci siano delle restrizioni, e il business ne esce fortemente danneggiato. Speriamo di venirne fuori presto”.
    Il futuro di Simon. Se lo immagina?
    “Per ora sicuramente in Italia. Poi si vedrà. A Civitanova sto molto bene e ho anche delle attività da portare avanti oltre al volley. Quando smetterò di giocare non so, magari allenerò una squadra di ragazzi o sarò un imprenditore, o tutte e due le cose. Chissà!”.
    Per ora la cosa importante è vincere con Civitanova.
    “Quello sempre”. LEGGI TUTTO

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    Kovar: “Per saltare come dico io ci vorrà un pò, ma sono pronto”

    Di Redazione
    La Cucine Lube Civitanova mira a recuperare tutti gli infortunati. Con il centrale Jacopo Larizza già in panchina a Modena dopo aver sconfitto la tonsillite e il compagno di reparto Enrico Diamantini impegnato nel programma di recupero post intervento, nuovi aggiornamenti confortanti riguardano ancora lo schiacciatore Jiri Kovar, che grazie ai progressi degli ultimi giorni ieri si è allenato con il gruppo, ha ripreso a saltare ed è vicino al ritorno in campo definitivo dopo la pausa forzata per la distorsione del 17 ottobre. Il numero 2 biancorosso è ottimista, lo staff medico dà ulteriori rassicurazioni.
    Jiri Kovar (schiacciatore Cucine Lube Civitanova): “Ho voglia di giocare. Il primo allenamento con i compagni è andato bene. Alterno il lavoro individuale alle sedute tecniche con il gruppo per tornare al 100% step by step. Per saltare come dico io ci vorrà un po’ e il fastidio andrà via solo con il tempo, ma sono dinamiche normali. Mi sento pronto!”
    Mariano Avio (medico sociale Cucine Lube Civitanova): “L’atleta sta meglio da una settimana. Il dolore non se ne è andato del tutto, ma gli input sono positivi. L’obiettivo è averlo in campo molto presto”.
    Mattina movimentata tra campioni, pastasciutta e telecamere
    Oggi, tra le 11 e le 13, Fefè De Giorgi, Osmany Juantorena, Luciano De Cecco e Simone Anzani hanno girato alcuni spot all’Eurosuole Forum e si sono prestati a uno shooting fotografico per l’azienda marchigiana “La Pasta di Camerino”. Due ore all’insegna di sketch divertenti, tanto carisma e inquadrature scrupolose con i Campioni del Mondo in veste di attori.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Diamantini: “Inizio a vedere la luce in fondo al tunnel”

    Di Redazione
    Enrico Diamantini, centrale della Cucine Lube Civitanova, è pronto a tornare dopo quaranta giorni fermo a causa dell’intervento all’occhio che lo ha tenuto ai box per più di un mese. Distacco della retina, questo era stato l’esito. Intervistato da Il Resto del Carlino Macerata, il giocatore si dice finalmente pronto.
    Anzitutto come sta? «Domani ho la visita che dovrebbe essere quella per il via libera definitivo, verificando l’assorbimento dei punti legati alla doppia operazione».
    Insomma ci siamo… «Speriamo, non lo voglio dire forte perché con la vista non si può essere superficiali e perché ho avuto un secondo intervento che non mi aspettavo. Però sì dai, inizio a vedere la luce in fondo al tunnel».
    Certo, fisicamente dovrà recuperare la condizione. «Vero perché non si è trattato del classico infortunio o dell’operazione che, nel frattempo, ti permette di allenare gli altri muscoli. Io sono stato fermo una quarantina di giorni, completamente a riposo perché non dovevo fare sforzi. Adesso da qualche giorno ho ricominciato con pesi leggeri e giocando con la palla, ma da fermo e senza saltare. Comunque è un inizio, sono contento, mi mancava lo spogliatoio e la palestra».
    Domenica contro Latina un testacoda che non dovrebbe impensierire. «Beh attenzione perché la classifica di Cisterna risente dell’indisponibilità di Sabbi e poi domenica hanno perso 1-3 con Trento rischiando però di prendere punti».  LEGGI TUTTO

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    Civitanova torna in palestra in vista del match con Cisterna

    Foto Ufficio Stampa Cucine Lube Civitanova

    Di Redazione
    Mattinata di tamponi all’Eurosuole Forum per lo staff e gli atleti della Cucine Lube Civitanova, reduci dai due giorni di riposo dopo il successo corsaro con il massimo scarto centrato sabato al PalaPanini contro la Leo Shoes Modena.
    Il gruppo squadra si è presentato in palestra alle 8.30 per effettuare gli esami di rito e dare il via alla settimana di lavoro che porterà al confronto interno a porte chiuse di domenica 8 novembre (ore 18 all’Eurosuole Forum, con diretta RAI Sport) contro la Top Volley Cisterna, match valevole per il nono turno di andata della SuperLega Credem Banca.
    I cucinieri attualmente sono imbattuti in campionato e guidano la classifica con 23 punti, due in più di Perugia che ha disputato una gara in meno. Il sestetto pontino è a quota 4 come Padova, ma occupa l’ultima posizione con un minor quoziente set rispetto ai patavini.
    Il programma di lavoro – 2/8 novembre
    Lunedì: riposoMartedì: pesi – tecnicaMercoledì: riposo – tecnicaGiovedì: riposo – tecnicaVenerdì: pesi – tecnicaSabato: riposo – tecnicaDomenica: tecnica – 9ª andata SuperLega vs Cisterna (ore 18, Eurosuole Forum – Civitanova Marche)
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Civitanova, Rychlicki: “Il nostro segreto? Non mollare mai”

    Foto Facebook Cucine Lube Civitanova

    Di Redazione
    La Cucine Lube Civitanova continua il proprio ruolino di marcia vincente con otto vittorie su altrettante partite disputate. Un inizio campionato a tutta “birra” con un solo piccolo inciampo contro Ravenna. La squadra di Fefè De Giorgi è prima in classifica e nella prossima giornata di Superlega si appresta ad affrontare la Top Volley Cisterna, consapevole di non dover abbassare la guardia, come lo stesso giovane opposto Kamil Rychlicki ha dichiarato ai microfoni del Corriere Adriatico Macerata.
    Parliamo della capolista Lube. Otto su otto, c’è un segreto? «Non molliamo mai. Lo abbiamo dimostrato non solo nel primo e nel terzo set contro Modena ma è un atteggiamento che abbiamo assunto già da diverse partite. Riuscire a recuperare anche nelle situazioni di svantaggio è la nostra forza, la capacità di questa squadra di non arrendersi».
    Peccato per quel punto perso in casa contro Ravenna Cosa è successo? «Quello è stato il nostro punto di partenza. Ci siamo un po’ persi nella gestione della partita e il fatto di aver perso un punto ci ha riportato con i piedi per terra. Abbiamo capito che bisogna lottare ogni azione perchè gli avversari non ti regalano nulla».
    Qual’è la cosa più difficile nel giocare senza pubblico? «Mantenere la concentrazione che ti consente di rimanere sempre su un buon livello di gioco».
    È più difficile avere in squadra Simon o Juantorena? «Per fortuna sono miei compagni. Sarebbe stato molto peggio averli come avversari (dice ridendo)».
    Come vi preparerete al testa coda contro Cisterna? «L’esperienza contro Ravenna ci deve insegnare a non abbassare mai la guardia. Loro sono una buona squadra nonostante l’attuale posizione in classifica e non ci dobbiamo fidare. Vogliamo presentarci al big match contro Perugia, in calendario tra due domeniche, nella migliore posizione in classifica».  LEGGI TUTTO

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    Fefè De Giorgi, campione di sorrisi: “La gioia del gioco non si inventa”

    Di Stefano Benzi
    Non c’è alcun dubbio che il mondo dei social abbia completamente rivoluzionato il modo di percepire lo sport e i personaggi pubblici. Inizialmente i social network erano considerati uno strumento prezioso, utile a ridurre la distanza tra la personalità e il fan. Ma da tre, quattro anni a questa parte, quella che inizialmente era stata definita la reputation, ovvero la credibilità di un personaggio, si è trasformata in consideration: la sua potenzialità commerciale. Sui social network si vende: il cosiddetto product placement ha preso il sopravvento sui contenuti e qualsiasi star dei social è un venditore. A volte di oggetti, a volte di se stesso.
    Perdonate la lunga premessa che non ha nulla di narrativo, ma è utile a presentare un personaggio che gli appassionati dell’ultima generazione conoscono come allenatore credibile, autorevole. Persino un po’ serio. Ferdinando De Giorgi.
    L’aveste visto quando nella fase finale della sua attività di giocatore si prestava a fare le imitazioni, il comico, con il talento innato di chi così ci è nato, e non potrebbe mai esserlo a comando, avreste il quadro completo di una personalità che ha fatto molto bene alla pallavolo per la sua attitudine alla divulgazione e al coinvolgimento. Un istrione, un testimonial nato. Oggi sul campo gli toccano camicia bianca e cravatta e farlo sorridere non è facile: tuttavia, può bastare basta una domanda.
    Fefé, perché – indipendentemente dalla pandemia – oggi sembra che tutti si divertano un po’ meno e si fatica a trovare personaggi come lei, seri ma non seriosi? De Giorgi se la ride e si allenta la cravatta: “Prima c’era la stessa pressione che c’è oggi, magari anche di più, eppure si capiva lontano un miglio quanto ci divertissimo. Ogni squadra ha alchimie particolari che non possono essere ricreate artificialmente. Però forse un po’ è vero, anni fa, nonostante stress e pressione eravamo più comunicativi. D’altronde quando si gioca per grandi risultati lo stress è inevitabile e bisogna saperlo gestire”.
    Un paradosso: allora che non c’erano i social, un personaggio come De Giorgi era un comunicatore perfetto. E oggi ci tocca riscontrare che uno come lui, uno che sdogani lo sport come intrattenimento e divertimento anche fuori dai canali ufficiali, non c’è: “Sono tempi diversi, siamo persone diverse, dobbiamo goderci i giocatori che abbiamo oggi e che sono fenomenali indipendentemente dal fatto che magari non sanno scherzare davanti a una telecamera o strappare un sorriso con uno scherzo. È una questione di carattere e magari è anche l’ambiente che è cambiato. Oggi tutti sentono il peso del giudizio delle persone e del dover fare la cosa giusta, per la squadra, per lo sponsor, per l’immagine. Forse ai nostri tempi c’era un’altra leggerezza che oggi non si può costruire a tavolino. O c’è o non c’è. La gioia del gioco non si inventa, bisogna saperla esprimere: soprattutto in momenti come questo”.
    La gioia del gioco: una definizione meravigliosa quella di De Giorgi che ci trova del tutto d’accordo. Ecco cosa ci vorrebbe, ora più che mai, soprattutto adesso, che il distanziamento si definisce “sociale” e i social ci uniscono per finta in modo virtuale ma non virtuoso. Oggi ci occorrerebbero proprio un paio di scherzi di quelli di De Giorgi, come quella volta in cui… ma no. Questa è un’altra storia! LEGGI TUTTO