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    Kovar: “Per saltare come dico io ci vorrà un pò, ma sono pronto”

    Di Redazione
    La Cucine Lube Civitanova mira a recuperare tutti gli infortunati. Con il centrale Jacopo Larizza già in panchina a Modena dopo aver sconfitto la tonsillite e il compagno di reparto Enrico Diamantini impegnato nel programma di recupero post intervento, nuovi aggiornamenti confortanti riguardano ancora lo schiacciatore Jiri Kovar, che grazie ai progressi degli ultimi giorni ieri si è allenato con il gruppo, ha ripreso a saltare ed è vicino al ritorno in campo definitivo dopo la pausa forzata per la distorsione del 17 ottobre. Il numero 2 biancorosso è ottimista, lo staff medico dà ulteriori rassicurazioni.
    Jiri Kovar (schiacciatore Cucine Lube Civitanova): “Ho voglia di giocare. Il primo allenamento con i compagni è andato bene. Alterno il lavoro individuale alle sedute tecniche con il gruppo per tornare al 100% step by step. Per saltare come dico io ci vorrà un po’ e il fastidio andrà via solo con il tempo, ma sono dinamiche normali. Mi sento pronto!”
    Mariano Avio (medico sociale Cucine Lube Civitanova): “L’atleta sta meglio da una settimana. Il dolore non se ne è andato del tutto, ma gli input sono positivi. L’obiettivo è averlo in campo molto presto”.
    Mattina movimentata tra campioni, pastasciutta e telecamere
    Oggi, tra le 11 e le 13, Fefè De Giorgi, Osmany Juantorena, Luciano De Cecco e Simone Anzani hanno girato alcuni spot all’Eurosuole Forum e si sono prestati a uno shooting fotografico per l’azienda marchigiana “La Pasta di Camerino”. Due ore all’insegna di sketch divertenti, tanto carisma e inquadrature scrupolose con i Campioni del Mondo in veste di attori.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Diamantini: “Inizio a vedere la luce in fondo al tunnel”

    Di Redazione
    Enrico Diamantini, centrale della Cucine Lube Civitanova, è pronto a tornare dopo quaranta giorni fermo a causa dell’intervento all’occhio che lo ha tenuto ai box per più di un mese. Distacco della retina, questo era stato l’esito. Intervistato da Il Resto del Carlino Macerata, il giocatore si dice finalmente pronto.
    Anzitutto come sta? «Domani ho la visita che dovrebbe essere quella per il via libera definitivo, verificando l’assorbimento dei punti legati alla doppia operazione».
    Insomma ci siamo… «Speriamo, non lo voglio dire forte perché con la vista non si può essere superficiali e perché ho avuto un secondo intervento che non mi aspettavo. Però sì dai, inizio a vedere la luce in fondo al tunnel».
    Certo, fisicamente dovrà recuperare la condizione. «Vero perché non si è trattato del classico infortunio o dell’operazione che, nel frattempo, ti permette di allenare gli altri muscoli. Io sono stato fermo una quarantina di giorni, completamente a riposo perché non dovevo fare sforzi. Adesso da qualche giorno ho ricominciato con pesi leggeri e giocando con la palla, ma da fermo e senza saltare. Comunque è un inizio, sono contento, mi mancava lo spogliatoio e la palestra».
    Domenica contro Latina un testacoda che non dovrebbe impensierire. «Beh attenzione perché la classifica di Cisterna risente dell’indisponibilità di Sabbi e poi domenica hanno perso 1-3 con Trento rischiando però di prendere punti».  LEGGI TUTTO

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    Civitanova torna in palestra in vista del match con Cisterna

    Foto Ufficio Stampa Cucine Lube Civitanova

    Di Redazione
    Mattinata di tamponi all’Eurosuole Forum per lo staff e gli atleti della Cucine Lube Civitanova, reduci dai due giorni di riposo dopo il successo corsaro con il massimo scarto centrato sabato al PalaPanini contro la Leo Shoes Modena.
    Il gruppo squadra si è presentato in palestra alle 8.30 per effettuare gli esami di rito e dare il via alla settimana di lavoro che porterà al confronto interno a porte chiuse di domenica 8 novembre (ore 18 all’Eurosuole Forum, con diretta RAI Sport) contro la Top Volley Cisterna, match valevole per il nono turno di andata della SuperLega Credem Banca.
    I cucinieri attualmente sono imbattuti in campionato e guidano la classifica con 23 punti, due in più di Perugia che ha disputato una gara in meno. Il sestetto pontino è a quota 4 come Padova, ma occupa l’ultima posizione con un minor quoziente set rispetto ai patavini.
    Il programma di lavoro – 2/8 novembre
    Lunedì: riposoMartedì: pesi – tecnicaMercoledì: riposo – tecnicaGiovedì: riposo – tecnicaVenerdì: pesi – tecnicaSabato: riposo – tecnicaDomenica: tecnica – 9ª andata SuperLega vs Cisterna (ore 18, Eurosuole Forum – Civitanova Marche)
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Civitanova, Rychlicki: “Il nostro segreto? Non mollare mai”

    Foto Facebook Cucine Lube Civitanova

    Di Redazione
    La Cucine Lube Civitanova continua il proprio ruolino di marcia vincente con otto vittorie su altrettante partite disputate. Un inizio campionato a tutta “birra” con un solo piccolo inciampo contro Ravenna. La squadra di Fefè De Giorgi è prima in classifica e nella prossima giornata di Superlega si appresta ad affrontare la Top Volley Cisterna, consapevole di non dover abbassare la guardia, come lo stesso giovane opposto Kamil Rychlicki ha dichiarato ai microfoni del Corriere Adriatico Macerata.
    Parliamo della capolista Lube. Otto su otto, c’è un segreto? «Non molliamo mai. Lo abbiamo dimostrato non solo nel primo e nel terzo set contro Modena ma è un atteggiamento che abbiamo assunto già da diverse partite. Riuscire a recuperare anche nelle situazioni di svantaggio è la nostra forza, la capacità di questa squadra di non arrendersi».
    Peccato per quel punto perso in casa contro Ravenna Cosa è successo? «Quello è stato il nostro punto di partenza. Ci siamo un po’ persi nella gestione della partita e il fatto di aver perso un punto ci ha riportato con i piedi per terra. Abbiamo capito che bisogna lottare ogni azione perchè gli avversari non ti regalano nulla».
    Qual’è la cosa più difficile nel giocare senza pubblico? «Mantenere la concentrazione che ti consente di rimanere sempre su un buon livello di gioco».
    È più difficile avere in squadra Simon o Juantorena? «Per fortuna sono miei compagni. Sarebbe stato molto peggio averli come avversari (dice ridendo)».
    Come vi preparerete al testa coda contro Cisterna? «L’esperienza contro Ravenna ci deve insegnare a non abbassare mai la guardia. Loro sono una buona squadra nonostante l’attuale posizione in classifica e non ci dobbiamo fidare. Vogliamo presentarci al big match contro Perugia, in calendario tra due domeniche, nella migliore posizione in classifica».  LEGGI TUTTO

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    Fefè De Giorgi, campione di sorrisi: “La gioia del gioco non si inventa”

    Di Stefano Benzi
    Non c’è alcun dubbio che il mondo dei social abbia completamente rivoluzionato il modo di percepire lo sport e i personaggi pubblici. Inizialmente i social network erano considerati uno strumento prezioso, utile a ridurre la distanza tra la personalità e il fan. Ma da tre, quattro anni a questa parte, quella che inizialmente era stata definita la reputation, ovvero la credibilità di un personaggio, si è trasformata in consideration: la sua potenzialità commerciale. Sui social network si vende: il cosiddetto product placement ha preso il sopravvento sui contenuti e qualsiasi star dei social è un venditore. A volte di oggetti, a volte di se stesso.
    Perdonate la lunga premessa che non ha nulla di narrativo, ma è utile a presentare un personaggio che gli appassionati dell’ultima generazione conoscono come allenatore credibile, autorevole. Persino un po’ serio. Ferdinando De Giorgi.
    L’aveste visto quando nella fase finale della sua attività di giocatore si prestava a fare le imitazioni, il comico, con il talento innato di chi così ci è nato, e non potrebbe mai esserlo a comando, avreste il quadro completo di una personalità che ha fatto molto bene alla pallavolo per la sua attitudine alla divulgazione e al coinvolgimento. Un istrione, un testimonial nato. Oggi sul campo gli toccano camicia bianca e cravatta e farlo sorridere non è facile: tuttavia, può bastare basta una domanda.
    Fefé, perché – indipendentemente dalla pandemia – oggi sembra che tutti si divertano un po’ meno e si fatica a trovare personaggi come lei, seri ma non seriosi? De Giorgi se la ride e si allenta la cravatta: “Prima c’era la stessa pressione che c’è oggi, magari anche di più, eppure si capiva lontano un miglio quanto ci divertissimo. Ogni squadra ha alchimie particolari che non possono essere ricreate artificialmente. Però forse un po’ è vero, anni fa, nonostante stress e pressione eravamo più comunicativi. D’altronde quando si gioca per grandi risultati lo stress è inevitabile e bisogna saperlo gestire”.
    Un paradosso: allora che non c’erano i social, un personaggio come De Giorgi era un comunicatore perfetto. E oggi ci tocca riscontrare che uno come lui, uno che sdogani lo sport come intrattenimento e divertimento anche fuori dai canali ufficiali, non c’è: “Sono tempi diversi, siamo persone diverse, dobbiamo goderci i giocatori che abbiamo oggi e che sono fenomenali indipendentemente dal fatto che magari non sanno scherzare davanti a una telecamera o strappare un sorriso con uno scherzo. È una questione di carattere e magari è anche l’ambiente che è cambiato. Oggi tutti sentono il peso del giudizio delle persone e del dover fare la cosa giusta, per la squadra, per lo sponsor, per l’immagine. Forse ai nostri tempi c’era un’altra leggerezza che oggi non si può costruire a tavolino. O c’è o non c’è. La gioia del gioco non si inventa, bisogna saperla esprimere: soprattutto in momenti come questo”.
    La gioia del gioco: una definizione meravigliosa quella di De Giorgi che ci trova del tutto d’accordo. Ecco cosa ci vorrebbe, ora più che mai, soprattutto adesso, che il distanziamento si definisce “sociale” e i social ci uniscono per finta in modo virtuale ma non virtuoso. Oggi ci occorrerebbero proprio un paio di scherzi di quelli di De Giorgi, come quella volta in cui… ma no. Questa è un’altra storia! LEGGI TUTTO

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    Luciano De Cecco: “Se ci fermiamo ora, la pallavolo rischia di sparire”

    Di Eugenio Peralta
    L’argomento è sulla bocca di tutti nel mondo della pallavolo: i numerosi rinvii dovuti ai casi di positività al coronavirus fanno balenare l’ipotesi di una riformulazione dei campionati, se non addirittura di una loro sospensione. Se ne parla ovviamente in Serie A1 femminile, ma anche in Superlega maschile, dove il fenomeno è ancora contenuto (solo due fin qui le partite rimandate, a cui si aggiungerà Perugia-Modena di domenica), eppure sono diverse le voci che chiedono di fermarsi: da Catia Pedrini a Marco Bonitta.
    Chi non ci sta è invece Luciano De Cecco. Il palleggiatore della Cucine Lube Civitanova, dopo essere intervenuto via Facebook rispondendo ai commenti di alcuni utenti sulla pagina di Volley NEWS, conferma la sua posizione ai nostri microfoni: “Se fermiamo i campionati ora, dove saremo tra un anno? La pallavolo rischia di sparire. In un contesto in cui protocolli e divieti impediscono alle serie minori e alle giovanili di giocare e allenarsi, dire basta anche alle Serie A sarebbe un segnale di resa“. A questo si aggiunge ovviamente il tema professionale: “Qualcuno forse ci vede come miliardari, o pensa che abbiamo la bacchetta magica di Harry Potter. La pallavolo è il mio lavoro e io voglio lavorare, poi naturalmente mi adeguerò alle decisioni che verranno prese, come faccio sempre“.
    Ma il campionato è davvero “falsato”, come ha detto qualcuno? “Falsato? E perché? – risponde De Cecco – Noi ci alleniamo e giochiamo regolarmente, facciamo due tamponi a settimana, non usciamo di casa e rispettiamo tutte le regole. Si sapeva dall’inizio che la situazione con l’emergenza Covid sarebbe stata questa. Le condizioni erano le stesse per tutti al momento delle iscrizioni ai campionati, e tutti le conoscevano“. Nel settore femminile, o in Serie A2 e A3, le cose sono però un po’ diverse, con continui rinvii e – in qualche caso – intere giornate sospese: “Non so perché la situazione sia questa – dice il palleggiatore argentino – ma mi chiedo: i tamponi vengono eseguiti regolarmente da tutti, e le sanificazioni vengono effettuate secondo le norme?“.
    L’ipotesi di una soluzione a “bolle” è forse l’unica che potrebbe garantire la regolarità dei campionati. Un’idea che De Cecco vede con favore: “Certo, sarebbe una buona scelta e credo che si vada in questa direzione anche in alcuni campionati stranieri. Ma finora non ho visto proposte da parte delle istituzioni sportive, soltanto ostacoli, scuse, alibi. Si parla tanto dei costi, ma non è un problema di soldi: le idee non costano niente. Sono due mesi che siamo in campo e si sapeva già che ci sarebbe stato il Covid, dove sono le Leghe e la Federazione? Le società hanno investito tanto per essere al via di questa stagione, e adesso si aspettano delle risposte“.
    Parole, quelle del regista dei cucinieri, che lasciano il segno e aprono un dibattito che si preannuncia infuocato. LEGGI TUTTO