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    Enrico Diamantini ancora a Civitanova per tre anni: “Voglio continuare a vincere qui”

    Di Redazione Enrico Diamantini murerà ancora in biancorosso. Il centrale nativo di Fano, classe 1993, ha firmato il rinnovo che lo legherà alla Cucine Lube Civitanova per tre anni. Prosecuzione naturale per un atleta che quando è stato chiamato in causa ha sempre dato un contributo importante al Club. Cresciuto nel vivaio della Lube e protagonista di esperienze significative in team di SuperLega e A2, nell’ultimo triennio il gigante di 204 cm ha fatto incetta di trofei a Civitanova vincendo un Mondiale per Club, un Champions League, due Scudetti e due Coppe Italia, titoli che hanno arricchito il suo Palmares personale, in precedenza caratterizzato dalla vittoria dei Play Off di A2 con il Volley Potentino nel 2014/15 e dalla conquista della Challenge Cup con Ravenna nel 2018/19. Numerosi anche i titoli messi in bacheca con i collettivi della cantera biancorossa. “Oggi sono proprio felice– le prime parole di Enrico Diamantini dopo l’accordo – Questo è quello che volevo. Desidero continuare a vincere con il Club in cui sono cresciuto”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Massaccesi: “Scambio Lucarelli-Rychlicki? Non so perchè si scrivano certe cose”

    Di Redazione Il Volley Mercato entra nel vivo e si fa sempre più caldo. Secondo diversi quotidiani in questi giorni si sta formando un bel “triangolo” di scambi tra Cucine Lube Civitanova, Itas Trentino e Leo Shoes Modena. A fare “chiarezza” quantomeno sulla questione dello scambio Lucarelli-Rychlicki, ci pensa il vicepresidente della Lube, Albino Massaccesi nell’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino Macerata che conferma anche lo “zoccolo duro” delle seconde linee. Dopo quella di Leal ci saranno solo altre 2-3 partenze alla Lube, di seconde linee, parola di Albino Massaccesi. Adesso è fantamercato Lucarelli-Rychlicki? «Non so perché si scrivono certe cose, non so da chi siano pilotate, di certo noi non c’entriamo niente». Arriverà Zaytsev, ma questa Lube campione d’Italia può essere ancora migliorata? «Dopo tante vittorie non è facile e le altre saranno più agguerrite per batterci, non solo in Italia. Le squadre polacche o russe ad esempio stanno investendo molto per migliorarsi. Noi forse qualcosina perdiamo sia per la partenza di Leal sia perché alcune stelle avranno un anno in più». Tra le seconde linee restano le pedine più importanti? «Si, lo zoccolo duro rimarrà, quindi elementi come Kovar, Diamantini, Yant e Marchisio». Hadrava e Falaschi salutano… «Jan ha fatto una bella stagione e una esperienza importante, ma naturalmente ha piacere di giocare. È normale per un giocatore di quel livello andarsene per essere titolare. Anche Marco ha colto una occasione, sono cambiamenti normalissimi». LEGGI TUTTO

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    Fabio Balaso: “Fonte d’orgoglio far parte della prima lista per la VNL di Rimini”

    Di Redazione Dopo aver inanellato prove da applausi ai Play Off Scudetto e forte della conquista di Del Monte® Coppa Italia e Tricolore con la Cucine Lube Civitanova nella stagione appena conclusa, il libero Fabio Balaso ha messo la ciliegina sulla torta primaverile con la convocazione in Nazionale. La Federvolley lo ha inserito insieme ad altri due cucinieri, lo schiacciatore Osmany Juantorena e il centrale Simone Anzani, tra i 28 giocatori di una prima lista utile di atleti che verrà poi sfoltita alla vigilia della Volleyball Nations League. Fabio Balaso: “Essere convocati in Nazionale fa sempre piacere perché certifica il livello di gioco raggiunto con il proprio Club. Sono contento di aver chiuso in crescendo la stagione con la Cucine Lube Civitanova. Avverto un po’ di stanchezza dopo un’annata lunga e faticosa, ma confermarsi in Nazionale da campione d’Italia dà energie extra. In questi anni ho fatto il salto di qualità che mi ero prefissato, ma so di poter ancora migliorare il mio gioco. Da una buona società come Padova sono passato a un Club d’eccellenza come la Cucine Lube che vuole vincere tutto. Ho alzato coppe prestigiose e sono cresciuto tecnicamente come atleta, ma anche mentalmente come uomo, in campo e fuori. Per me è fonte d’orgoglio far parte della prima lista per la VNL di Rimini. Si tratta di una competizione importante, ma che serve anche alle nazionali per far fare esperienza ai giovani, quindi i gruppi saranno ben assortiti. Il CT Blengini lavora da anni su alcuni prospetti con ottimi risultati. Mi aspetto un collettivo equilibrato tra emergenti e giocatori esperti. L’Italia ha nel mirino le Olimpiadi, ma cercherà comunque di distinguersi. Dopo il collegiale a Roma, chi sarà nella seconda lista VNL entrerà in bolla per un mese”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Jacopo Larizza, uno scudetto per papà: “Era lui a darmi sostegno e fiducia”

    Di Roberto Zucca Una delle immagini più belle dello scudetto conquistato dalla Cucine Lube Civitanova non è parte di ciò che è avvenuto in campo, bensì di ciò che è stato trasmesso una volta che l’ultima palla aveva toccato il taraflex di gioco. Maurizio Colantoni, inviato di RaiSport, si avvicina ad un ragazzo, che di nome fa Jacopo e di cognome Larizza, in lacrime, con la maglia della Lube ancora indosso. Jacopo ci parla di quel titolo conquistato in un momento molto toccante: “Ho realizzato in quel momento che non avrei potuto festeggiare e condividere quelle emozioni con mio padre. Da qui le lacrime, con Maurizio Colantoni che mi ha chiesto il permesso di dire qualche parola e io ho acconsentito volentieri“. Suo padre era il suo primo tifoso. “Sin da piccolo. Era lui ad accompagnarmi agli allenamenti, e naturalmente il fatto che fossi arrivato a vestire una maglia come quella della Lube è stato per lui un enorme motivo di orgoglio. Non era uno di quei genitori con la smania di vedere il proprio figlio chissà dove, ma era un padre sempre presente laddove ci fosse un po’ di sostegno e fiducia da darmi“. Di lei si dice che possa fare grandi cose. Blengini le ha dato qualche consiglio? “Niente che non abbia condiviso con tutti gli altri. Ha saputo utilizzare le parole giuste quando papà è mancato. Ha saputo farmi sentire la vicinanza in un momento così assieme a tutta la società e a tutta la squadra“. Come si riesce ad uscire da questi momenti e rientrare nella pressione di una finale scudetto? “Non si esce da nessun momento. Sicuramente si cerca di andare avanti, pensando magari a ciò che avrebbe fatto piacere a papà. Io sono certo che lui avrebbe voluto così, che andassi avanti e che tornassi al mio lavoro con spirito di sacrificio e determinazione“. Foto Ufficio Stampa Cucine Lube Civitanova In quella finale e nei giorni successivi ha condiviso la vittoria con un amico. Parlo di Kamil Rychlicki. “Un amico importante, di cui vado molto fiero per lo spazio che ha saputo conquistarsi. Questa Lube è una squadra bellissima, con Kamil siamo stati compagni di stanza in trasferta, quindi si è creato un buon rapporto anche al di fuori del campo. Quando è finita la gara scudetto, è stato il primo a venire da me per condividere quel momento di gioia“. Come si immagina il futuro di Jacopo ora? “Oddio, è molto presto per parlarne. Mi piacerebbe poter giocare, sicuramente. Diciamo che mi prendo ancora del tempo per decidere“. LEGGI TUTTO

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    Luciano De Cecco: “All’Argentina serve una medaglia a Tokyo per non sparire”

    Di Redazione Conclusa in trionfo la stagione di club con la Cucine Lube Civitanova, il regista argentino Luciano De Cecco ha rilasciato un’intervista a Olé, uno dei più noti giornali del paese, in cui traccia il bilancio dell’annata e soprattutto guarda avanti verso una stagione internazionale di cruciale importanza. Sarà infatti l’ultima occasione per il gruppo storico dell’Argentina, formato oltre a De Cecco da giocatori ormai intorno ai 30 anni come Solé, Conte, Pereyra, Poglajen, di centrare un risultato di prestigio alle Olimpiadi. “Non so se ne abbia più bisogno il nostro gruppo o il nostro sport – dice il palleggiatore – ma credo entrambe le cose. In Argentina, se vuoi sopravvivere, devi vincere qualcosa, e la pallavolo ha bisogno di un grande risultato per noi scomparire. Noi siamo ancora nell’ombra di Seul 1988 (quando l’Argentina conquistò l’unico bronzo della sua storia, n.d.r.), è come se mancasse sempre qualcosa. Come gruppo meritiamo una vittoria per tutti gli sforzi fatti fino a oggi“. Obiettivo non impossibile, sostiene De Cecco: “È difficile, ma si può fare. Dipende dall’impegno di tutti“. Il regista della Lube parla anche della Superlega italiana: “È molto competitiva, tutti vogliono venire a giocare qui, anche se ormai c’è una realtà economica che molti club non riescono a mantenere. Ma ci sono almeno 8 squadre ancora di alto livello, con stranieri importanti. Giocare in una squadra di prima fascia comporta pressioni, l’obbligo di vincere, di rappresentare dentro e fuori dal campo un’azienda che investe il capitale. È molto vicino al professionismo“. Per De Cecco sono ormai 11 i campionati disputati nella nostra massima serie: “Oggi sono tranquillo, perché posso fare quello che mi piace nel posto migliore. Penso solo a fare di tutto per non andarmene da qui, perché è qui che voglio essere ed è qui che mi piace giocare. La mia mentalità è cercare di capire, anche dai professionisti, cosa può aiutarmi a rimanere al livello che voglio. Perché gli anni passano e la mentalità resta: dove non arriva il fisico, arriva la mente. Bisogna sfruttare il momento e ogni giorno dev’essere un’opportunità per fare qualcosa di buono“. (fonte: Voley Plus) LEGGI TUTTO

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    Simone Anzani: “Complimenti allo Zaksa, ma il rimpianto resta”

    Di Redazione Dalla vittoria del sesto Scudetto della Cucine Lube Civitanova è trascorsa una settimana. I giocatori biancorossi devono fare i conti con il primo weekend senza volley giocato, ma il centrale Simone Anzani non si stacca dal calendario e cerchia i giorni che lo separano dall’imminente paternità, un bellissimo regalo che, insieme ai successi professionali e all’amore per la sua compagna, ha portato la luce in una stagione complicata e logorante. Ecco l’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società: La consapevolezza di diventare papà ha cambiato il tuo modo di intendere la vita? “Per prima cosa scatto il triplo delle foto con Carolina. Sono la stessa persona di prima, ma quando lo abbiamo saputo si è generata in noi una grande energia e sono dilagate le emozioni. Non vediamo l’ora che il percorso culmini con la nascita di mia figlia, tra un mese esatto. Stiamo fremendo“. Energia da vendere l’ha avuta anche lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, che ha alzato al cielo la Champions League. Vedi l’eliminazione della Lube con occhi diversi? “Vanno fatti i complimenti al team polacco, ha dimostrato di essere un gruppo quadrato che non molla mai e ha vinto con merito battendo big come Lube, Kazan e Trento. Da parte nostra c’è il rimpianto per aver fallito l’andata dei quarti. Era una fase delicata. Al ritorno bel match, peccato il Golden Set“. Forse il periodo più difficile, poi vi siete rifatti in campionato. “Tra l’andata e il ritorno dei quarti di Champions c’è stato il cambio di allenatore, quindi possiamo considerarlo il ‘momento X’ della stagione. Il picco massimo di gioia l’ho toccato sabato scorso nel match Scudetto“. Una grande soddisfazione perché il gruppo ha fatto la differenza. “In una squadra che ha un’identità comune, una mentalità vincente e 14 titolari è così. Contro Modena è arrivato il salto di qualità. Le assenze di due top player pesano, ma se hai un gruppo così completo superi la tempesta“. Il tuo feeling con le vittorie è ben rodato. “Ho sempre pensato che i miei titoli più belli fossero il primo Scudetto e il Mondiale per Club. Devo ricredermi. Vincere questo campionato è stato il massimo, dopo lo stop al precedente torneo e i patimenti per la pandemia. Siamo stati più forti di tutto e di tutti. Quante emozioni concentrate, mi sarebbe piaciuto condividerle dal vivo con i nostri cari e i supporter, ma ci rifaremo appena si potrà“. I fan saranno contenti, ma soprattutto sono felici che tu abbia fatto il pallavolista. Il preparatore Merazzi dice che giocavi bene a calcio. “Il passato è passato. Ero un calciatore normale come ce ne sono tanti. La mia strada era la pallavolo. Il sogno di tanti ragazzi è indossare l’azzurro della nazionale di calcio. Io ho coronato il mio vestendo la maglia dell’Italvolley“. Una speranza per il futuro? “Questa è facile, riabbracciare i tifosi della Cucine Lube! Magari ballando con i Predators il nostro jingle dopo un successo!“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Falaschi: “Ho diverse offerte anche da Perugia. Di sicuro resterò in Italia”

    Di Redazione A pochi giorni dalla vittoria dello Scudetto con la maglia della Cucine Lube Civitanova, il palleggiatore Marco Falaschi, nell’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino Macerata, parla del suo futuro e della Finale di Champions League in programma oggi, sabato 1° maggio, a Verona tra la Trentino Itas e lo Zaksa. Una settimana dopo che effetto fa riparlare del 6° scudetto? «Bello, sempre bellissimo. È vero che è stato sofferto, più che altro per le difficoltà che ha presentato questa stagione condizionata dal Covid. Ci siamo abituati a tutto, all’assenza dei tifosi, ai tamponi continui… comunque dobbiamo considerarci fortunati, noi in fondo abbiamo sempre lavorato». Da regista, l’ultimo punto fatto proprio da De Cecco, unico punto di gara4 e quello che vale il titolo. Oltretutto da ex capitano: roba da film? «Ha suggellato il trionfo. Voleva chiuderla, avevamo qualche punto di vantaggio e ha inventato da alzatore di personalità». Per lei la stagione più vincente, Coppa Italia e Scudetto. Bilancio personale? «Sicuramente positivo visti i trofei alzati. Il rammarico è solo per l’uscita dalla Champions praticamente per una palla e stasera poi ti vedi lo Zaksa in finale». Ecco, chi la spunterà tra Trento e i polacchi? «Per me è 51-49% in favore dell’Itas, ma siamo lì. Lo Zaksa di squadra gioca bene e se ripete una prova come quella contro di noi, difendendo tanto, innervosirà Trento». Si vocifera che potrebbe salutare la Lube. Ha già deciso? «Di ufficiale non c’è niente e sarebbe sbagliato dire qualcosa. Lo saprete a breve».  Ma farebbe ancora il secondo, giocando poco (anche se titolare nei quarti playoff) o ha voglia di più spazio? «Anche allo Zaksa ero il secondo, di Toniutti, ma venivo da un infortunio, era diverso. Un po’ il campo mi manca». Perugia ha appena salutato Zimmermann e sembra l’abbia corteggiata, andrà alla Sir? «Posso solo dirti che mi hanno fatto un’offerta tempo fa, ma mi sono arrivate anche dalla A2 e dovevo sentire cosa diceva la Lube. Di sicuro, dopo 5 anni fatti all’estero, resterò in Italia». LEGGI TUTTO

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    Il Comune di Civitanova Marche festeggia il tricolore della Lube

    Di Redazione Campioni d’Italia ricevuti nel municipio di Civitanova Marche. Come a febbraio dopo la vittoria della Coppa Italia, oggi alle 12 una delegazione della AS Volley Lube è stata accolta in sala consiliare per l’omaggio dell’amministrazione comunale al sesto Scudetto della Cucine Lube Civitanova, il secondo di fila conquistato dal Club. Il sindaco Fabrizio Ciarapica, il vice Fausto Troiani, il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi e la consigliera Monia Rossi hanno accolto il gruppo biancorosso con capofila la presidente Simona Sileoni. Al suo fianco il vice presidente Albino Massaccesi, il team manager Matteo Carancini e, in rappresentanza dell’azienda, Massimo Giulianelli. Con loro il capitano Osmany Juantorena, il libero Andrea Marchisio e i centrali Simone Anzani, Enrico Diamantini e Jacopo Larizza. Esposte al centro della sala la coppa dello Scudetto di SuperLega Credem Banca e la Del Monte Coppa Italia. La cerimonia si è aperta con un saluto del primo cittadino, che ha esaltato il carattere e la forza della Cucine Lube e ha ringraziato le famiglie Giulianelli e Sileoni per la programmazione e il grande lavoro alle spalle del team e dei successi. “Siamo sempre più orgogliosi di associare il nome della città alla Cucine Lube – la chiosa di Ciarapica –. L’augurio è che gli amanti dello sport possano tornare a vivere belle emozioni al palazzetto il prima possibile“. La presidente Simona Sileoni ha preso la parola: “Siamo felici di aver dato a Civitanova questi trofei prestigiosi – ha dichiarato – a maggior ragione per le difficoltà di quest’annata in cui è mancato il pubblico. Ci avete fatto avvertire lo stesso una grande vicinanza. Non è stato facile abituarsi al palazzetto vuoto, ma ci sentiamo parte integrante della città e siamo fieri di aver portato la mentalità aziendale all’interno della squadra. Non si vince mai da soli, ringraziamo chi ci hanno sostenuto. Mi riferisco anche a staff, sponsor e, naturalmente, ai tifosi, che spero di riabbracciare presto al palazzetto. Credo che la nostra resilienza e l’impegno abbiano rafforzato il legame con i supporter. Ciò che abbiamo dimostrato può essere un esempio per andare avanti, non mollare mai, dare sempre il meglio e inseguire i propri obiettivi“. Finale ad effetto con la consegna di una targa alla delegazione biancorossa. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO