consigliato per te

  • in

    Arthur Fils, inarrestabile a Lione: supera un duello entusiasmante con Brandon Nakashima per raggiungere la sua prima finale ATP

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12

    Arthur Fils continua a sognare ad occhi aperti a Lione. Il giovane di appena 18 anni non smette di vincere e questo venerdì ha sfruttato un’atmosfera incredibile per superare in un appassionante duello Brandon Nakashima. Durante il match si è verificato un po’ di tutto, ma il numero 112 del ranking ATP, che ora si prepara a irrompere nella top 90, è riuscito a resistere per quasi tre ore per raggiungere la prima finale ATP della sua carriera. In finale affronterà Francisco Cerundolo.
    Fils ha avuto la meglio sull’americano Nakashima con il punteggio di 7-5, 4-6 7-6(5), in un incontro che ha avuto un finale elettrizzante. Il francese ha preso un vantaggio di 4-2 e sembrava lanciato verso la vittoria, ma Nakashima ha reagito prontamente e ha ripristinato la parità, proprio mentre Fils ha iniziato a soffrire di crampi. Non riusciva neanche a piegare le ginocchia, ma è riuscito a trovare il modo di resistere e continuare a combattere.
    Poco dopo, con il punteggio a suo favore per 6-5, Fils ha avuto un match point e ha addirittura celebrato la vittoria del match. Tuttavia, il colpo di Nakashima non è stato dichiarato fuori dal giudice di linea – sembra che sia stato un grido proveniente dagli spalti a causare confusione – e il punto è stato quindi assegnato all’americano.
    Nonostante questo, nel tie-break, Fils si è stato più maturo e ha confermato la sua qualificazione per la finale alla sua terza tentativo. La performance del giovane francese continua a impressionare e a far sognare il pubblico di Lione.
    ATP Lyon Arthur Fils747 Brandon Nakashima [8]566 Vincitore: Fils ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 3-3* 3*-4 4*-4 5-4* 5-5* 6*-56-6 → 7-6B. Nakashima 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace6-5 → 6-6A. Fils 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5B. Nakashima 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace5-4 → 5-5A. Fils 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4B. Nakashima 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4A. Fils 0-15 0-30 15-304-2 → 4-3B. Nakashima 15-0 15-15 15-30 15-403-2 → 4-2A. Fils 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2B. Nakashima 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 2-2A. Fils 0-15 df 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-401-1 → 2-1B. Nakashima 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1A. Fils 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2B. Nakashima 15-0 30-0 40-04-5 → 4-6A. Fils 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5B. Nakashima 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 3-5A. Fils 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-4 → 3-4B. Nakashima 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-302-3 → 2-4A. Fils 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 2-3B. Nakashima 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2A. Fils 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1B. Nakashima 0-15 0-30 15-30 30-30 30-400-1 → 1-1A. Fils 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1B. Nakashima 0-15 0-30 0-406-5 → 7-5A. Fils 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-405-5 → 6-5B. Nakashima 15-0 30-0 40-0 ace ace5-4 → 5-5A. Fils 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 5-4B. Nakashima 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4A. Fils 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 4-3B. Nakashima 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3A. Fils 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2B. Nakashima 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2A. Fils 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1B. Nakashima 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-0 → 1-1A. Fils 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Boris Becker in visita al Bonfiglio. Azzurri fuori in singolare, bene in doppio

    Boris Becker, tornato a sorpresa al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa 41 anni dopo la sua apparizione al Trofeo Bonfiglio (foto Francesco Panunzio)

    Venerdì è stata soprattutto la giornata di un grande ex, Boris Becker, tornato al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa 41 anni dopo la sua apparizione al Trofeo Bonfiglio. Il motivo della visita? Ritrovarsi con un suo vecchio amico, Stefano Bonfiglio, lontano parente di quell’Antonio Bonfiglio a cui da sempre è intitolato il trofeo. “Ricordo bene questo bellissimo circolo – ha commentato il sei volte campione Slam – ma avevo appena 14 anni e sinceramente non ho memoria dei match che ho disputato. I giocatori? Alcuni hanno qualità importanti, ma per capire se sono futuri campioni bisogna guardare anche all’età”. In effetti lui ne sa qualcosa: correva l’anno 1982 e il tedesco venne sconfitto al secondo turno da un avversario più esperto, l’italiano Corrado Aprili (6-7 7-6 9-7 lo score) in una partita durata oltre quattro ore. Il successo che gli era sempre sfuggito a livello Under 18 sarebbe giunto incredibilmente nel 1985 a Wimbledon, quello vero, quando a soli 17 anni, 7 mesi e 15 giorni Becker divenne il primo non ancora maggiorenne a trionfare ai Championships, per un record di precocità ancora oggi imbattuto. Il 55enne tedesco, sorridente e in buona forma fisica, si è intrattenuto per un’ora nel pomeriggio guardando i match in programma, concedendosi volentieri alle moltissime richieste di selfie degli appassionati e parlando persino di padel: “Ogni tanto mi diverto a giocarlo”.
    Intanto, anche l’ultimo italiano in gara in singolare, Gabriele Vulpitta, ha salutato il torneo nel match dei quarti di finale andato in scena sul campo Tribuna e perso per 6-2 6-2 contro la testa di serie n.1 del torneo Rodrigo Pacheco Mendez. Partito con un evidente timore reverenziale nei confronti di un avversario che occupa la 3ª posizione del ranking mondiale, il 17enne azzurro non è riuscito a esprimere il bel gioco offensivo che lo aveva portato sino a qui. Troppo lontano dalla riga di fondo, i colpi del pugliese non lasciavano il segno, merito certo anche delle qualità di un avversario che frequenta abitualmente il circuito Challenger ed è già n.880 Atp. Dopo un primo set condizionato dai troppi errori, il livello del tarantino si è alzato nel secondo parziale, ma a quel punto l’esperienza del mancino messicano ha fatto la differenza. “Temevo il match di oggi – ha detto il 18enne che vive a Mérida, nello Yucatan – perché giocavo contro un italiano che aveva battuto tre ottimi avversari. Sapevo che sarebbe stata dura e ho cercato di iniziare subito concentrato e solido. Poi, nel secondo set, ho cominciato anche a essere un po’ stanco, ma sono riuscito a controllare il suo ritorno. Tutti sono qui per vincere il torneo e ogni punto, ogni game è importante. Ovviamente ho le mie chance di vincere il Bonfiglio, ma dovrò meritarlo”. Sabato, ad attendere il messicano in semifinale, ci sarà uno dei giocatori più interessanti di questa 63ª edizione dei Campionati Internazionali d’Italia juniores, l’austriaco Joel Schwaerzler. Nell’altra semifinale si affronteranno lo statunitense Williams e il cinese Zhou.
    Da un messicano a un’americana di origine spagnola: Kaitlin Quevedo. I due ragazzi sono molto amici, tanto che il primo a bordo campo a festeggiare il successo della 17enne yankee è stato proprio Pacheco Mendez. Opposta alla 16enne bulgara Iva Ivanova (già artefice dell’eliminazione della testa di serie n.1), la giocatrice della Florida, una delle più accreditate pretendenti al titolo, ha rischiato seriamente l’eliminazione. Dopo un primo set chiuso in poco più di un quarto d’ora, il match per la 17enne, già n.526 Wta, si è complicato. “All’inizio ho giocato molto bene – ha detto – ma nel secondo set ho perso l’iniziativa e lei ha lasciato andare il braccio, così il match è diventato molto combattuto. Nel terzo set sono stata brava a resettare la mente e a tornare a essere aggressiva come nel primo parziale”. È finita 6-0 6-7 6-4 in un’ora e 52 minuti. In semifinale, la Quevedo troverà la testa di serie n.6, la giapponese Sayaka Ishii. Continua intanto il torneo in doppio di Noemi Basiletti e Gaia Maduzzi che, battendo il duo Jandova/Oved per 6-4 6-0, hanno conquistato la finale dove troveranno il binomio Grant/Oluwadare. Finale in doppio anche per Federico Cinà che, in coppia con il giapponese Sakamoto, sfiderà Demin/Pacheco Mendez. Sabato, a partire dalle ore 11, sono in programma gli incontri di semifinale dei singolari. Nel pomeriggio anche le finali dei doppi.
    RISULTATI DI GIORNATA DEL 63° TROFEO BONFIGLIO
    Tabellone singolare maschile, quarti di finaleR. Pacheco Mendez (Mex) b. G. Vulpitta (Ita) 6-2 6-2, C. Williams (Usa) b. B. Djuric (Srb) 6-2 7-6(4), J. Schwaerzler (Aut) b. O. Ojakaar (Est) 6-4 7-6(5), Y. Zhou (Chn) b. J.C. Prado Angelo (Bol) 4-6 6-3 7-6(1).
    Tabellone singolare femminile, quarti di finaleK. Quevedo (Usa) b. I. Ivanova (Bul) 6-0 6-7(5) 6-4, S. Ishii (Jpn) b. L. Oved (Isr) 4-6 6-1 7-5, R. Jamrichova (Svk) b. E.N. Milic (Slo) 6-0 6-2, C. Ngounoue (Usa) b. E. Koike (Jpn) 4-6 6-2 7-5.
    Tabellone doppio maschile, semifinaliY. Demin (Rus) / R. Pacheco Mendez (Mex) b. C.A. Caniato / F. Romano (Ita) 6-3 6-2F. Cinà (Ita) / R. Sakamoto (Jpn) b. S. Eriksson (Swe) / M. Kriznik (Slo) 7-6(2) 6-4
    Tabellone doppio femminile, semifinaliN. Basiletti / G. Maduzzi (Ita) b. N. Jandova (Cze) / L. Oved (Isr) 6-4 6-0T.C. Grant (Usa) / H. Oluwadare (Gbr) b. W. Ewald (Pol) / W. Sonobe (Jpn) 6-3 2-6 10/3
    IL BONFIGLIO IN TVSemifinali e finali saranno trasmessi dal canale SuperTennis e dalla piattaforma web di contenuti on-demand della FITP SuperTenniX. LEGGI TUTTO

  • in

    Lucia Bronzetti domina Sloane Stephens ed e’ in finale a Rabat

    Lucia Bronzetti ITA, 10.12.1998

    Lucia Bronzetti ha conquistato un posto in finale al WTA 250 di Rabat, superando con un convincente 6-1 6-1 l’americana Sloane Stephens. Questa vittoria arriva dopo il 6-2 6-0 rifilato ieri ad Alycia Parks, evidenziando un momento di grande forma per la 24enne romagnola.
    Bronzetti, che un anno fa aveva perso la semifinale nello stesso torneo per mano di Martina Trevisan, ritorna a Rabat con un rinnovato vigore, giocando per il titolo che potrebbe rappresentare il primo della sua carriera in un evento del circuito maggiore.Domani sfiderà in finale per il titolo Julia Grabher.
    Il match ha visto Bronzetti prendere subito l’iniziativa, strappando il servizio di Stephens nel primo game, un’azione chiave che ha spianato la strada per la vittoria del set. Stephens, evidentemente provata dalla maratona di ieri, ha faticato a mantenere il passo, e Bronzetti, attualmente la numero 102 del mondo, ha saputo sfruttare a pieno ogni opportunità che si è presentata.
    Con un andamento quasi implacabile, Bronzetti si è ritrovata avanti di due break e 4-0, chiudendo poi il primo set 6-1 dopo appena 29 minuti di gioco. Stephens, campionessa degli US Open nel 2017, è riuscita a vincere solo un game, e anche in quella occasione ha dovuto recuperare dallo 0-30.
    Il secondo set non ha cambiato il corso degli eventi. Bronzetti ha continuato a dettare le condizioni di gioco, sfruttando gli errori della sua avversaria e guadagnando un break nel secondo game, per poi raddoppiare nel sesto. La chiusura del match è stata quindi solo una formalità, con il punteggio finale 6-1 6-1 a favore dell’italiana.
    Questo successo segna la seconda finale importante per Bronzetti: l’unico altro evento simile in cui ha giocato per il titolo è stato il WTA 250 di Palermo nel 2022, dove è stata sconfitta in due set da Irina-Camelia Begu.
    La nativa di Rimini si trova ora a un solo passo dalla sua prima vittoria in un evento del circuito maggiore, un traguardo che, date le recenti performance, sembra essere sempre più alla portata.
    WTA Rabat Lucia Bronzetti• 0660 Sloane Stephens [2]0110 Vincitore: Bronzetti ServizioSvolgimentoSet 3Lucia BronzettiServizioSvolgimentoSet 2Lucia Bronzetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-1 → 6-1Sloane Stephens 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-1 → 5-1Lucia Bronzetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-1 → 4-1Sloane Stephens 15-0 30-0 40-03-0 → 3-1Lucia Bronzetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0Sloane Stephens 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-0 → 2-0Lucia Bronzetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Sloane Stephens 0-15 0-30 0-405-1 → 6-1Lucia Bronzetti 15-0 30-0 40-04-1 → 5-1Sloane Stephens 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-0 → 4-1Lucia Bronzetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-0 → 4-0Sloane Stephens 0-15 15-30 15-402-0 → 3-0Lucia Bronzetti 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0Sloane Stephens 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Tsitsipas spiega il divorizio da Philippoussis: “Less is more, troppe informazioni e persone intorno costano energia”

    Stefanos Tsitsipas

    Nella sessione con la stampa pre Roland Garros, Stefanos Tsitsipas ha spiegato i motivi del suo divorzio da Mark Philippoussis. L’ex top10 australiano qualche giorno fa con un messaggio social aveva ringraziato il greco per i mesi passati assieme, mentre dal lato del giocatore non era arrivata alcuna risposta o commento in merito. Ecco la versione di Stefanos: i due si sono lasciati di comune accordo, soprattutto per la scelta del tennista di affidarsi ad una singola persona – il padre – per aver un flusso di informazioni più snello e diretto.
    “È stata una decisione reciproca”, ha detto Tsitsipas. “Abbiamo trascorso innumerevoli ore al telefono a parlare qualche settimana fa. Non è mai facile avere due allenatori in campo. So che sono lì per aiutare, dare il meglio che possono e provvedere a me. Ma a volte può diventare piuttosto frenetico avere due allenatori che condividono opinioni. Sono in una fase della mia carriera nella quale sento di aver il bisogno di un allenatore in grado di fornire tutte le informazioni, tutte le analisi, tutte le cose che sto cercando per migliorare il mio gioco. Less is more, secondo me”.
    Tsitsipas quindi d’ora in poi sarà seguito da suo padre Apostolos, continuando il rapporto che è stato la costante di tutta la sua carriera.
    “Sento che ci sono molte persone che potrei portare nel mio team, che potrebbero sicuramente aiutare condividendo i loro pensieri e opinioni su cosa posso fare meglio e come posso farlo. Ma è molto importante restare con poche persone secondo me, e farlo funzionare, perché quando hai molte persone intorno a te questo può prosciugare molta energia mentale. Quindi anche questo è uno dei motivi”.
    Pare quindi che non siano stati dissidi particolari con Philippoussis, anzi, il rapporto tra i due è stato ottimo e continua, anche se non come allenatore. “Ho avuto settimane in cui ho viaggiato solo con il mio allenatore perché è così che sentivo che andava fatto e non me ne pento, perché è una sensazione personale. Adoro Mark, è una persona fantastica e ci sentiamo ancora molto spesso. Ovviamente sono sicuro che mi sostiene ed è lì per me ogni volta che avrò bisogno di qualcosa. Questo è tutto” conclude Tsitsipas.
    Leggendo tra le righe, si intuisce che Stef e Mark abbiano costruito un bel rapporto, ma forse papà Apostolos e l’australiano non concordavano nella direzione da dare al gioco, e da qua le “troppe informazioni” o magari contrastanti, che forse hanno creato un po’ di confusione nel tennis del greco. Osservando il gioco di Tsitsipas, avevamo notato una propensione maggiore nello scendere a rete, facendo diventare gli schemi d’attacco una costante, un’arma in più a completare il suo gioco. Vedremo sul rosso di Parigi, dove Stefanos ha disputato una splendida finale contro Djokovic (persa al quinto set), se ci saranno altri aggiustamenti alla sua tattica. LEGGI TUTTO

  • in

    Intervista esclusiva a Lorenzo Sonego: “Quando in partita c’è lotta mi diverto. Il focus è migliorare i colpi d’inizio gioco, in particolare la risposta”

    Lorenzo Sonego (foto ATP tour)

    Se dico che le doti migliori di Lorenzo Sonego vanno ricercate nella semplicità e nell’umiltà, sembra quasi che voglia sminuire la grandezza di “Sonny”. Invece è proprio il contrario.Ecco, adesso vorrei avere qui accanto qualcuno che so io, quello che si inventa qualsiasi cosa pur di non di raccogliere le palle alla fine dell’ora, che si guarda bene dal passare la stuoia: da quando è in odore di passare in “terza”, gli sembra lesa maestà preoccuparsi delle faccende che stanno in coda agli allenamenti.Invece “Sonny”, già 21 al mondo, tre titoli ATP finora in carriera, non attende un “maggiordomo” e fa quello che ha sempre ha fatto, fin dal primo giorno in cui ha calcato un campo da tennis: a sessione conclusa, tappeto. Un dettaglio ma una sorta di mantra, giusto così per continuare a non montarsi la testa.
    Del resto il suo mentore e coach Gipo Arbino ha voluto crescerlo facendogli capire fin da subito che la grandezza sarebbe arrivato a coglierla solo ricordando sempre bene da dove si è partiti ed evitando con cura di bearsi a considerare ciò che aveva ottenuto e dove era arrivato.E di strada Lori e Gipo ne han fatta tanta per poter arrivare.Degli inizi, della militanza nelle giovanili del Toro, la squadra per cui Sonny stravede e stravedeva, si sa, come si sa di come, pur avendo piedi affatto disprezzabili, sia stato indotto proprio da Gipo a mollare definitivamente il calcio per puntare tutto sul tennis.
    Arbino le qualità di Sonego le ha lette subito. Il fisico segaligno, gracile degli inizi non doveva e poteva trarre in inganno: il ragazzo sarebbe cresciuto. Poco, ma sicuro. Piuttosto l’aveva colpito con quale dedizione Lorenzo si applicasse, con quale voglia e determinazione cercasse di migliorarsi ad ogni allenamento. Diceva tanto lo sguardo solare di Sonny: divertito quando gli veniva proposta una nuova sfida, fiammeggiante appena si entrava in lotta. E pazienza se per lungo tempo i palcoscenici erano gli Open di provincia e non i tornei internazionali: Lori non mollava un punto e correva e giocava già come se stesse al Roland Garros. Molto scarsamente considerato, praticamente ignorato, Sonny dovette attendere che Gipo chiamasse direttamente in Federazione perché qualcuno si accorgesse delle qualità del suo protetto e la vita prendesse una piega diversa.
    Lori, cosa vedi se ti volti indietro?“Guardo con tenerezza e orgoglio a tutto il percorso che ho compiuto. Ciò che sono ora è figlio del cammino fatto. Mi dà forza, consapevolezza considerare da dove sono partito.”
    Da ragazzino, quando ti chiamavano “Polpo” per l’incredibile tua capacità di allungarti e rimandare qualsiasi cosa, quando i tuoi avversari si chiamavano D’Anna e Marangoni, e Napolitano e Donati ti sembravano d’un’altra categoria, avresti mai immaginato di arrivare a questi livelli?“Io ci ho sempre creduto. Davvero ho sempre pensato che un giorno ce l’avrei fatta. Non ho mai dubitato ed è per questo che ho accettato di buon grado quello che Gipo via via mi proponeva, cercando di modificare il mio gioco da ‘difensore ad oltranza’ in attaccante da fondo.”
    Quello che continua a entusiasmarmi di te è il modo che hai di stare in campo: contrariamente a molti, tu dai proprio l’impressione di divertirti nella lotta, anzi più ce n’è e meglio è.“Sì, è proprio così. Anzi, devo dirti che quando sono andato in campo con troppa pressione, quando sentivo che non mi stavo divertendo, lì sono proprio giunte le mie prestazioni più insoddisfacenti.”
    Se ti riferisci al periodo prima della vittoria di Metz, quando hai cominciato a perdere classifica, non è che hai pagato lo sforzo prodotto per arrivare a essere 21 al mondo, e che hai cominciato a pensare a che meccanismo perverso s’innesta nella testa quando pensi a come salvaguardare il ranking ottenuto?“Può darsi. Certamente per me era un cosa totalmente nuova. Fino ad un dato momento non avevo fatto altro che salire, che inanellare prestazioni sempre più soddisfacenti; e invece ad un tratto è cominciato il periodo buio, quando, per un motivo o per l’altro, per un’inezia, le vittorie non venivano più. Se mi chiedi come ho fatto, non posso che risponderti che ho cercato di rimanere il più calmo e tranquillo possibile. Più mi agitavo e peggio andava. Dovevo imparare a gestire una situazione nuova, che prima o poi attraversano tutti. A me non era ancora capitato e dovevo imparare ad affrontarla.”
    Hai puntato sul lavoro, per migliorarti e venirne fuori? Guardandoti in TV e prima in allenamento, mi sembra che il tuo dritto sia ancora più buono, più ficcante e pesante. Anche la seconda di servizio, soprattutto quella da sinistra, mi sembra decisamente più efficace, e come effetto impresso, e come traiettorie?“Continuiamo a lavorare davvero tanto e quello che dici si unisce a quanto sono più forte d’un tempo sul rovescio. Il focus però rimane orientato verso il miglioramento dei colpi d’inizio gioco, con un’attenzione particolare sulla risposta al servizio: quelli sono i cardini del tennis moderno, a mio avviso.”
    Innegabilmente sei migliorato in tutto e aveva ragione Gipo nel dirti, nel momento più buio, che dovevi avere fiducia e pazienza perché sì perdevi certe partite inspiegabilmente, ma avevi aggiunto pezzi importanti e stavi giocando meglio di quanto non facessi quando vincevi sempre e comunque. Venendo a ora, cosa senti che ti manca ancora per giocartela e sempre coi migliori? A Roma hai perso da Tsitsipas ma hai avuto le tue chanches… In cosa senti che i più forti sono diversi, in cosa senti che hanno ancora qualcosa in più?“La loro continuità fa la differenza. Non hanno cedimenti, nemmeno per un attimo. Ai massimi livelli sono i dettagli quelli che determinano il risultato. Basta un nonnulla, una frazione di secondo di straniamento e con loro di ritrovi sotto. Ma lavoreremo anche su questo.”
    All’inizio ti ho chiesto che cosa vedevi voltandoti, adesso, ora che hai compiuto ventotto anni, ti chiedo che cosa immagini ci sia davanti a te“Vedo tante altre grandi stagioni da interpretare al meglio. Di sicuro quello che voglio fare è continuare a spostare l’asticella sempre più verso l’alto.”
    Sempre con Gipo a fianco, suppongo…“E ti pare che dopo tutto quello che abbiamo attraversato possa mai cambiare? Avanti con Gipo, come abbiamo sempre fatto.”

    Elis Calegari LEGGI TUTTO

  • in

    Flavio Cobolli supera le qualificazioni al Roland Garros

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Antonio Fraioli

    Flavio Cobolli centra il traguardo del tabellone principale del Roland Garros.L’azzurro nell’ultimo turno di qualificazione ha sconfitto il transalpino Laurent Lokoli classe 1994 e n.198 ATP con il risultato di 75 63 dopo 1 ora e 47 minuti di partita.
    Nel primo set Cobolli avanti per 5 a 3 cedeva il turno di battuta nel decimo gioco ai vantaggi con il transalpino che impattava sul 5 pari. Proprio in questo momento arrivava una bella reazione di Flavio che con un parziale di 8 punti a 2 piazzava un nuovo break nell’undicesimo gioco chiudendo la frazione per 7 a 5.
    Nel secondo set Flavio piazzava il break nel primo gioco dopo aver annullato due palle dell’1 a 0 e poi dopo aver annullato una palla del controbreak sul 2 a 1 piazzava un nuovo break sul 5 a 3 chiudendo la contesa per 6 a 3 e conquistando l’accesso al tabellone principale del Roland Garros.
    GS Roland Garros Laurent Lokoli53 Flavio Cobolli76 Vincitore: Flavio Cobolli ServizioSvolgimentoSet 2Laurent Lokoli 0-15 0-30 15-30 15-40 30-403-5 → 3-6Flavio Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 3-5Laurent Lokoli 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-402-4 → 3-4Flavio Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4Laurent Lokoli 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3Flavio Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 1-3Laurent Lokoli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-400-2 → 1-2Flavio Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 0-2Laurent Lokoli 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Flavio Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-155-6 → 5-7Laurent Lokoli 0-15 15-15 15-30 15-405-5 → 5-6Flavio Cobolli 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A4-5 → 5-5Laurent Lokoli 15-0 30-0 40-03-5 → 4-5Flavio Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 3-5Laurent Lokoli 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-3 → 3-4Flavio Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 3-3Laurent Lokoli 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2Flavio Cobolli 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2Laurent Lokoli 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1Flavio Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1Laurent Lokoli 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner parla prima di Roland Garros: “Devo migliorare tanto, soprattutto nel fisico. Un sogno? Giocare per un giorno come Federer”

    Jannik Sinner si sta allenando sui campi di Roland Garros a caccia delle migliori sensazioni, per disputare un torneo da protagonista. Inserito nella parte bassa del tabellone con la testa di serie n.8, ipoteticamente potrebbe sfidare Daniil Medvedev, uno dei giocatori finora più ostici per lui. Ha rilasciato un’interessante intervista alla rivista tedesca Tennis Magazin, nella quale parla del suo momento, delle aspettative, dei settori in cui crede di dover migliorare, fisico su tutto. E un sogno “impossibile”…

    “C’è molta pressione in Italia su di noi, ma è normale quando sei così in alto in classifica a un’età così giovane, i tifosi si aspettano molto da te. Tuttavia le aspettative più grandi vengono sempre da te stesso, voglio sempre vincere, voglio sempre migliorare. Quello che dicono gli altri o quello che scrive la stampa viene dopo” afferma Jannik.

    Il suo pensiero in merito alla rivalità con Alcaraz, una delle più attese dal pubblico internazionale: “Speriamo di continuare ad affrontarci, la nostra rivalità può diventare davvero buona. Siamo due bravi ragazzi e anche bravi giocatori che possono raggiungere un livello molto alto. Carlos in questo momento è più avanti nonostante sia più giovane, ha un talento eccezionale. È già fisicamente maturo e ha tutti i colpi”.
    Ecco una risposta chiave, dove pensa di dover migliorare: “Devo ancora migliorare molto, soprattutto dal punto di vista fisico. Se fossi un po’ più forte, alcune cose diventerebbero un po’ più facili per me. Nelle settimane senza torneo faccio molto allenamento fisico, lavoro tanto sul servizio, so di avere del potenziale per crescere, proprio come nel gioco di volo. Onestamente devo migliorare in tutte le aree, vedremo dove sarò tra due anni. So di poter vincere i tornei, l’ho già dimostrato, ma se vuoi vincere i grandi tornei hai bisogno di tante partite ed esperienza. Sconfitte come quella di Djokovic a Wimbledon finiranno sicuramente per essere molto utili”.
    Cahill è un valore aggiunto: “Darren è una bravissima persona, tutta la mia squadra è felicissima di lui, questa è la cosa più importante. Ha allenato molti giocatori diversi, dai giovani ai veterani. Entrambi crediamo che da tutto questo possa venire fuori qualcosa di veramente buono, la fiducia viene sempre prima di tutto per noi”.
    Un suo motto è fare le cose che desidera:  “Se hai voglia di fare qualcosa, fallo. Ho sempre seguito questo motto. Quando avevo voglia di sciare, sciavo. Poi ho iniziato a giocare a tennis perché mi piaceva. A volte il percorso per diventare un top player è fare cose che non vuoi fare. Nel tuo tempo libero, invece, dovresti fare quello che vuoi, cercare di vivere il più liberamente possibile, è importante”.
    Un sogno? “Dev’essere meraviglioso essere Roger Federer per un giorno, giocare a tennis con la sua disinvoltura ed eleganza. Mi stupisce quanto fosse sempre rilassato, sia in campo che fuori. Aveva un grande equilibrio tra allenamento e tempo libero, è sempre stato il mio idolo. Speravo che continuasse a giocare per avere l’opportunità di affrontarlo. Purtroppo non accadrà”.
    Il buon momento del tennis italiano: “Stiamo avendo un grande sviluppo con molti eventi, oltre ai grandi giocatori che abbiamo attualmente. Non dobbiamo dimenticare il numero di tornei ATP Challengers e Futures che abbiamo, questo permette ai nostri di giocare ai livelli più bassi stando in casa tutto l’anno, e quindi facilitare il salto nel circuito ATP. I più giovani ricevono wild card ai tornei in Italia così possono condividere con i migliori e migliorare il mio gioco. La struttura continua a migliorare, ogni volta abbiamo allenatori migliori che possono istruire i tennisti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Roland Garros 2023: Il possibile percorso dei top ten fino alla finale. Per Sinner possibile sfidare Dimitrov e Zverev fino ai quarti di finale

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Antonio Fraioli

    Sono stati resi noti ieri i tabelloni principali del Roland Garros 2023. E’ il momento, quindi, di dare un’occhiata ai potenziali percorsi che i giocatori classificati nella top 10 potrebbero dover affrontare per raggiungere il titolo a Parigi. Ma chi, tra questi atleti, si trova di fronte al cammino più difficile in teoria?
    Per iniziare, è importante capire che ogni torneo del Grande Slam, come Roland Garros, presenta dei percorsi unici e imprevedibili. Questi dipendono non solo dal sorteggio del tabellone, ma anche dal livello di forma fisica e mentale di ogni singolo giocatore al momento del torneo.
    Riguardando il tabellone, si notano subito alcune potenziali sfide interessanti. Alcuni giocatori top 10 potrebbero dover affrontare ostacoli significativi già nei primi turni, mentre altri sembrano avere un cammino più agevole verso i quarti di finale.Il primo aspetto da considerare è la superficie su cui si gioca a Roland Garros: la terra rossa. Questa superficie tende a favorire i giocatori con uno stile di gioco più difensivo e con una grande resistenza fisica, poiché gli scambi tendono ad essere più lunghi rispetto alle altre superfici.Inoltre, la presenza di eventuali “teste di serie” pericolose nella stessa metà del tabellone di un giocatore può rendere il suo percorso verso la finale molto più complicato. Queste potrebbero includere giocatori non inclusi nella top 10, ma con un forte record a Roland Garros o sulla terra rossa in generale.
    Questo il possibile percorso dei top 10 fino alla finale.
    Percorso di Alcaraz1.ª – Qualifier/Lucky loser2.ª – Christopher O’Connell/Taro Daniel3.ª – Denis Shapovalov4.ª – Cameron Norrie/Lorenzo MusettiQF – Stefanos Tsitsipas/Felix Auger-AliassimeSF – Novak Djokovic/Andrey RublevFinal – Daniil Medvedev/Casper Ruud/Holger Rune
    Percorso di Medvedev1.ª – Qualifier/Lucky loser2.ª – Guido Pella/Quentin Halys3.ª – Yoshihito Nishioka4.ª – Borna Coric/Alex de MinaurQFl – Jannik SinnerSF – Casper Ruud/Holger RuneFinal – Carlos Alcaraz/Novak Djokovic/Stefanos Tsitsipas
    Percorso di Djokovic1.ª – Aleksandar Kovacevic2.ª – Marton Fucsovics3.ª – Alejandro Davidovich Fokina4.ª – Hubert HurkaczQF – Andrey RublevSF – Carlos Alcaraz/Stefanos TsitsipasFinal – Daniil Medvedev/Casper Ruud/Holger Rune
    Percorso di Ruud1.ª – Qualifier/Lucky loser2.ª – Alexander Bublik3.ª – Botic van de Zandschulp4.ª – Tommy PaulQF – Holger Rune/Taylor FritzSF – Daniil Medvedev/Jannik SinnerFinal – Carlos Alcaraz/Novak Djokovic/Stefanos Tsitsipas
    Percorso di Tsitsipas1.ª – Jiri Vesely2.ª – Roberto Carballes Baena3.ª – Bernabé Zapata Miralles4.ª – Felix Auger-AliassimeQF – Carlos AlcarazSF – Novak Djokovic/Andrey RublevFinal – Daniil Medvedev/Casper Ruud/Holger Rune
    Percorso di Rune1.ª – Christopher Eubanks2.ª – Gael Monfils/Sebastian Baez3.ª – Miomir Kecmanovic4.ª – Taylor FritzQF – Casper RuudSF – Daniil Medvedev/Jannik SinnerFinal – Carlos Alcaraz/Novak Djokovic/Stefanos Tsitsipas
    Percorso di Rublev1.ª – Laslo Djere2.ª – Corentin Moutet3.ª – Ben Shelton4.ª – Karen KhachanovQF – Novak DjokovicSF – Carlos Alcaraz/Stefanos TsitsipasFinal – Daniil Medvedev/Casper Ruud/Holger Rune
    Percorso di Sinner1.ª – Alexandre Muller2.ª – Daniel Altmaier/Marc-Andrea Huesler3.ª – Grigor Dimitrov4.ª – Frances Tiafoe/Alexander ZverevQF – Daniil MedvedevSF – Casper Ruud/Holger RuneFinal – Carlos Alcaraz/Novak Djokovic/Stefanos Tsitsipas
    Percorso di Fritz1. – Michael Mmoh2. – Richard Gasquet3. – Francisco Cerundolo4. – Holger RuneQF – Casper RuudSF – Daniil Medvedev/Jannik SinnerFinal – Carlos Alcaraz/Novak Djokovic/Stefanos Tsitsipas
    Percorso di Auger Aliassime1.ª – Fabio Fognini2.ª – Jason Kubler3.ª – Sebastian Korda4.ª – Stefanos TsitsipasQF – Carlos AlcarazSF – Novak Djokovic/Andrey RublevFinal – Daniil Medvedev/Casper Ruud/Holger Rune LEGGI TUTTO