consigliato per te

  • in

    Nitto ATP Finals: E’ già record di vendite

    Nitto ATP Finals: E’ già record di vendite

    Dal 12 al 19 novembre, le Nitto ATP Finals torneranno per il terzo anno consecutivo sul palcoscenico del ‘Pala Alpitour’. E la caccia ai biglietti per la prestigiosa competizione si fa sempre più serrata. Al 18 settembre, la prevendita 2023 (ancora in corso) registra un incasso pari a 14.336.688,20 euro (+56% rispetto allo stesso giorno del 2022) a fronte di 118.651 tagliandi venduti. Un incasso che, con quasi due mesi di anticipo, ha già superato il totale finale della prevendita dello scorso anno, chiusa il 12 novembre 2022 a 14.306.122,00 euro.
    In evidente crescita anche l’appeal internazionale del torneo torinese: i tagliandi acquistati all’estero raggiungono complessivamente il 41,21% dei venduti, con un aumento di 10 punti percentuali al confronto della stessa data dello scorso anno (31,02%).
    SINNER A UN PASSO DALLE Nitto ATP FINALS – La ‘Pepperstone ATP Live Race To Turin’ – la corsa all’ultimo e più importante torneo del calendario professionistico che coinvolge i migliori otto giocatori e le migliori otto coppie di doppio della classifica mondiale – entra nel vivo. I tornei asiatici alle porte metteranno in palio punti pesanti e il nostro Jannik Sinner, attualmente quarto nella ‘Race’, è vicinissimo a staccare un pass e raggiungere il campione in carica Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, già matematicamente qualificati.
    ROAD TO TORINO: UNA GRANDE MOLE DI INIZIATIVE – Torino si sta preparando a ospitare nuovamente la competizione: la città cambia volto grazie a una profonda brandizzazione dei suoi luoghi simbolo e una serie di iniziative di ‘avvicinamento’ che scandiscono il countdown che ci separa dall’atteso evento. Tra queste, è impossibile non citare il ‘Trophy Tour’, l’esposizione itinerante del trofeo partita ufficialmente lo scorso 11 settembre, che tanto è stata apprezzata nelle edizioni precedenti (il calendario delle tappe del ‘Trophy Tour’ è in costante aggiornamento e visibile sul sito dell’evento NittoATPFinals.com).Non meno affascinante è la mostra allestita in Via Po dedicata ai giocatori qualificati (fino al 14 ottobre interesserà il tratto tra Piazza Castello e Via Rossini; dal 6 al 19 novembre, invece, la mostra si sposterà tra Piazza Castello e Via Accademia Albertina), così come la proiezione sulla ‘Mole Antonelliana’ delle immagini degli ‘otto aspiranti maestri’.Con l’intento di promuovere il torneo, avvicinare sempre più persone alla pratica sportiva e l’ambizione di portare l’entusiasmo generato dalle Nitto ATP Finals in giro per Torino, dal 22 settembre al 6 novembre, ‘Tennis in Città’ vedrà l’installazione di campi da mini-tennis in alcune importanti piazze del capoluogo sabaudo.Nella giornata di ieri, intanto, hanno preso il via i lavori per l’allestimento del ‘Fan Village’ delle Nitto ATP Finals 2023. Su Piazzale Grande Torino, proprio di fronte al ‘Pala Alpitour’, sorgerà questa imponente struttura con ben 8000 metri quadrati di superficie coperta che andrà ad arricchire la venue, offrendo agli spettatori un’experience enogastronomica, sportiva e di divertimento senza eguali. Novità di quest’anno, la presenza di un giardino d’inverno (in uno dei tre padiglioni principali) dedicato alla pratica degli sport con racchetta.Le Nitto ATP Finals si confermano quindi come la massima rappresentazione del tennis professionistico, tanto per gli atleti quanto per i fan. La splendida cornice di Torino ha dato nuova linfa e splendore al torneo, che è stato accolto come uno dei momenti culturali chiave della città. L’edizione 2023 si preannuncia ancora più spettacolare ed esaltante delle precedenti. Un appuntamento a cui – in primis gli appassionati della racchetta – non possono davvero mancare. LEGGI TUTTO

  • in

    Dal 22 al 24 Settembre ritorna la Laver Cup. Il torneo in Esclusiva su Eurosport

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Il grande tennis torna sui canali di Warner Bros. Discovery, che da venerdì 22 settembre trasmettono in esclusiva italiana la 6ª edizione della Rod Laver Cup in diretta televisiva su Eurosport 1 e live-streaming su Discovery+.
    Alla Rogers Arena di Vancouver, che nel 2010 è stata sede olimpica dell’hockey su ghiaccio olimpico, il Team World è pronto a difendere il suo primo titolo – conquistato un anno fa contro l’ultima Europa dei Fab Four – con Felix Auger-Aliassime (Canada), Taylor Fritz (Stati Uniti), Frances Tiafoe (Stati Uniti), Tommy Paul (Stati Uniti), Francisco Cerundolo (Argentina) e Ben Shelton (Stati Uniti) allenati dai fratelli McEnroe.
    Li sfiderà il Team Europe di Björn Borg e Thomas Enqvist schierando Casper Ruud (Norvegia), Andrey Rublev (Russia), Hubert Hurkacz (Polonia), Alejandro Davidovich-Fokina (Spagna), Arthur Fils e Gael Monfils (Francia).
    LA PROGRAMMAZIONE DELLA LAVER CUP 2023Venerdì 22 settembre dalle 22:00 su Eurosport 1 e Discovery+Sabato 23 settembre dalle 22:00 su Eurosport 1 e Discovery+Domenica 24 settembre dalle 21:00 su Eurosport 1 e Discovery+
    La Laver Cup è nata nel 2017 su un’idea di Roger Federer e del suo agente Tony Godsick. Molto affezionato a Rod Laver, unico tennista nella storia a completare il Grande Slam vincendo Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open nella stessa stagione (1962 e 1969), Federer ha voluto celebrarlo con questo torneo a squadre che riunisce i migliori tennisti del circuito.
    Giunta alla sua sesta edizione, la Laver Cup era sempre stata vinta dal Team Europe a Praga 2017, Chicago 2018, Ginevra 2019 e Boston 2021, prima del titolo conquistato a Londra 2022 dal Team World. LEGGI TUTTO

  • in

    WTA 125 Parma: Il resoconto dei Quarti di Finale. Bondas si innamora di Parma “All’apertura delle iscrizioni non ho avuto dubbi”

    Anna Bondar – Foto Daniele Combi/MEF Tennis Events

    Anna Bondar va a caccia del ritorno in top 100 e agguanta la semifinale al Parma Ladies Open presented by Iren. La tennista ungherese, già lo scorso anno in top 50, sta provando una nuova scalata alle zone nobili del ranking mondiale. La vittoria sulla quarta testa di serie Viktoriya Tomova (7-5 6-4) le vale un posto nella semifinale del WTA 125 organizzato da MEF Tennis Events e dal TC Parma. Approda tra le migliori quattro anche Katarzyna Kawa, che sul Centrale si è imposta a sorpresa su Jessica Bouzas Maneiro per 6-4 4-6 6-3. Nel tardo pomeriggio andrà in scena la semifinale più attesa, quella tra la prima testa di serie Anna Karolina Schmiedlova e la promettente Kaja Juvan. La vincente se la vedrà con la polacca.
    Bondar tra le migliori quattro – Singolo e doppio, ormai da inizio stagione Anna Bondar è impegnata su due fronti. Top 50 in doppio, l’ungherese si sta ritrovando anche in singolo. Dopo aver partecipato a sette degli ultimi otto Slam, Bondar approda in semifinale al WTA 125 di Parma. Prova di esperienza e di nervi nella semifinale contro Viktoriya Tomova, sconfitta per 7-5 6-4: “Ho vinto contro un’ottima giocatrice. Mi aspettavo una battaglia e così è stato, specialmente nel secondo set quando mi sono trovata sotto per 1-4. Sono contenta di aver vinto cinque giochi consecutivi e di aver risolto il confronto in due set”. Questa settimana numero 105 WTA, Bondar va a caccia di un successo che varrebbe il ritorno tra le prime 100. Tra i risultati di questa stagione la vittoria nell’ITF $60.000 di Montreux e la semifinale nel WTA 250 di Losanna sono i fiori all’occhiello, ma Bondar ha fatto bene anche in Italia raggiungendo il terzo turno degli Internazionali BNL d’Italia partendo dalle qualificazioni: “Quest’anno mi sto impegnando su tutti i fronti. Adesso voglio alzare la classifica in singolo, ma senza trascurare il doppio. Qui a Parma mi trovo benissimo, non ho avuto dubbi e ho deciso volentieri di tornare. Il club è bello ed il cibo è fantastico”. La ventiseienne di Szeghalom attende in semifinale la vincente del derby rumeno tra Jaqueline Cristian e Ana Bogdan, con quest’ultima il bilancio stagionale è di 1-1.
    Risultati giovedì 21 settembreQuarti di finaleKatarzyna Kawa (Q) b. Jessica Bouzas Maneiro 6-2 4-6 6-3Anna Bondar (7) b. Viktoriya Tomova (4) 7-5 6-4 LEGGI TUTTO

  • in

    Demonizzare i nostri campioni fa male solo a noi stessi

    “L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo”. Così Treccani definisce la parola Cultura. Ancora: “l’idealizzazione, e nello stesso tempo la scelta consapevole, l’adozione pratica di un sistema di vita, di un costume, di un comportamento, o, anche, l’attribuzione di un particolare valore a determinate concezioni o realtà, l’acquisizione di una sensibilità e coscienza collettiva di fronte a problemi umani e sociali che non possono essere ignorati o trascurati”.
    Cultura equivale a pensiero, a riflessione. A quello che ci eleva sulle cose e ci pone come esseri sociali, consapevoli, con conseguenti comportamenti e azioni. Cultura nella vita, e Cultura Sportiva.
    Già, la Cultura Sportiva. Quanto ne avremo bisogno… a tutti i livelli, dal mondo Pro a quello di base. Lo sport può essere scuola di vita, palestra per fisico e mente. Deve esserlo, ha un valore ancor più importante in questa società così mutevole, volubile e disgregata, dove la gente si isola nelle false certezze dell’hi-tech e perde umanità. Lo sport invece aggrega, ti insegna a stare al mondo e nel mondo. Insegna comportamenti e modelli, insegna ad esser un individuo sano nel corpo e nella mente, pronto a relazionarsi e vivere le proprie azioni sociali in modo consapevole. Insegna il valore del rispetto e dei ruoli, a spingerci a dare del nostro meglio per vincere e, soprattutto, il rispetto. Insegna a vincere e deve insegnare a perdere, cosa quest’ultima ancor più importante in un contesto sociale che premia solo il migliore, dimenticando o peggio deridendo tutti gli altri.
    Perché questa introduzione sociologica su di un sito di tennis? Perché ultimamente nel nostro mondo sportivo è in corso una campagna di demonizzazione dei nostri migliori atleti, tennisti inclusi. Uno sport al contrario quello del criticare a tutti i costi, del creare casi che non esistono pur di far parlare, cliccare, discutere all’infinito sugli s-t-r-a-m-a-l-e-d-e-t-t-i social.
    Il diritto di critica è parte inviolabile della libertà personale e di stampa, sempre deve essere tutelato. È fondamentale che ci sia, altrimenti saremo in un regime. Ma… c’è un abisso tra la critica costruttiva, quella che si basa su fatti oggettivi e che porta i lettori a pensare, a farsi un’opinione, e quella che invece ha come unico scopo il demonizzare una persona senza che questa abbia realmente compiuto azioni riprovevoli, buttando in un calderone infuocato di tutto e di più pur di trovare il modo per screditare il soggetto (o i soggetti) in questione. Atleti che tra l’altro hanno “fatto il proprio dovere” (per dirla nei termini degli inquisitori) più e più volte negli anni scorsi, che hanno regalato grandi emozioni nelle rassegne più importanti delle proprie discipline, fatto sognare tifosi, raggiunto grandi risultati con lavoro, rispetto e impegno. Esempi totalmente positivi di sport e di vita. Critiche quindi pretestuose, totalmente fuori fuoco, che nuocciono non tanto al soggetto quanto all’ambiente e/o alla squadra stessa. Allo sport in toto.
    Chi opera questo tipo di campagne sbaglia doppiamente. In primis perché demonizzare qualcuno ha quasi sempre l’effetto opposto: finisci per creare nella maggior parte di chi ti legge una reazione contraria, visto che una larga fetta di chi riceve tali informazioni ha – per fortuna – una discreta capacità di pensiero e capisce immediatamente che tutto quest’ambaradan è un architettura che si regge sul nulla. Per secondo, sbaglia perché può innescare il dubbio in chi è meno attrezzato per valutare, portandolo a seguire la corrente dei colpevolisti, incancrenendo una visione già distorta di partenza e magari stimolando alcuni di loro ad armare guerre social inutili e dannose, che finiscono per amplificare una faccenda sbagliata in partenza e inquinare ancor più acque agitate. Ma c’è un errore e un problema di fondo. Quello della Cultura Sportiva.
    Perché creare delle campagne così dure contro un campione dello sport che non ha fatto praticamente niente di nuovo e soprattutto niente di male? Basta conoscere le basi dello sport per capirlo. Siamo in un mondo libero, per fortuna. Si può scegliere di cambiare rotta, allenatore, fidanzarsi con chi si ama, non sentirsi più parte di un progetto per visione diversa di principi, o disertare una competizione per mille motivi. Oltretutto in una competizione a squadre mai si perde per colpa dell’assenza di un singolo, chi ha fatto sport può confermarlo assolutamente. E perché allora montare casi, campagne di stampa e social così dure e ripetute? Non c’è cultura sportiva che possa spingere a questo, ma esattamente l’opposto. Eppure succede da tempo, sempre più spesso.
    Tornando per un secondo al nostro amato tennis e restando alla stretta attualità, i nostri amici spagnoli non hanno potuto disporre in Davis di Carlos Alcaraz la scorsa settimana, e hanno perso malamente, in casa, di fronte al proprio pubblico. Una brutta batosta. Non c’è stato un solo media nazionale che si è azzardato a criticare con durezza la scelta del n.2 del mondo. Oltre i Pirenei la faccenda è stata trattata come meritava, analizzando i perché di una sconfitta patita in campo e non per le assenze, e quelle assenze sono state ben spiegate. Questo modo di trattare le cose dimostra conoscenza dello sport e delle sue dinamiche storiche ed attuali. È rispetto della persona, è esempio di divulgazione sportiva basata su Cultura Sportiva. Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo tanto da imparare…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic apre agli sponsor di scommesse per i giocatori: “Serve più equilibrio nella divisione dei guadagni”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    “Credo sia illogico che noi giocatori non possiamo avere loghi delle aziende di scommesse sulle nostre maglie, oltre al fatto che non possiamo ricevere una giusta parte, e intendo almeno il 50%, dei proventi che i tornei raccolgono direttamente dal mondo delle scommesse”. A parlare, riporta Agipronews, è Novak Djokovic in un’intervista sui canali social della Professional Tennis Players Association, sindacato per tennisti creato, tra gli altri, proprio dal serbo nel 2019. “So che il 95% dei miei colleghi si farebbe sponsorizzare da un’aziende, e io approverei la cosa”. Il campione dell’ultimo US Open si è detto consapevole del fatto che una buona parte dei soldi che i tornei acquisiscono dai contratti di sponsorizzazione confluisca nella cosiddetta “pensione dei giocatori”, fondo a cui tuttavia si può accedere solo dai 50 anni, lasciando oltre 15 anni di incertezza per un tennista medio, che si ritira intorno ai 35 anni.
    “I giocatori non conoscono bene la situazione economica legata al mondo dei dati e delle scommesse – ha continuato Nole. – E se lo sanno non si stanno spendendo a sufficienza per ottenere ciò che spetta loro: danno troppo e ricevono troppo poco.” La battaglia, secondo il serbo, deve essere combattuta perché sono i giocatori l’elemento più importante del tennis, eppure sono gli unici a non beneficiare dei contratti con le aziende di scommesse. La controversia si fa ancora maggiore considerando che in ogni altro sport gli atleti traggono vantaggio da questo tipo di sponsorizzazioni; ad esempio, nel calcio i singoli calciatori non possono stringere accordi con le aziende, ma ricevono compensi dalle proprie società, che spesso hanno contratti con operatori di betting. “Le scommesse sono legali e le aziende guadagnano centinaia di milioni di dollari solo dal tennis, ma i giocatori raccolgono solamente le briciole. – Conclude Djokovic. – Si fa molta attenzione alla prevenzione del match fixing, ma si perde di vista il problema principale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lucia Bronzetti esce ai quarti al WTA 250 di Guangzhou

    Lucia Bronzetti ITA, 10.12.1998 – Foto Getty Images

    Il WTA 250 di Guangzhou, in Cina, saluta Lucia Bronzetti. L’italiana non è riuscita ad andare oltre i quarti di finale, sconfitta dalla belga Greet Minnen con il punteggio di 6-7(8) 6-4 6-1. Con questa vittoria, Minnen avanzerà per un incontro chiave contro la vincente tra la slovacca Viktoria Hrunkacova e la cinese Xiyu Wang.Il primo set ha mostrato un gioco piuttosto variabile. Minnen ha iniziato forte, accumulando un break che l’ha portata in vantaggio 3-0, consolidando la posizione sul 4-1. Tuttavia, un sesto game tumultuoso ha visto Bronzetti rimontare e dominare, portandosi al 5-4 con la possibilità di servire per il set però ha subito il controbreak. Nonostante poi un vantaggio di 4-0 nel tie-break, Bronzetti ha perso terreno, permettendo a Minnen di guadagnare tre set point. La riminese ha mostrato grande carattere annullandoli e, alla fine, ha sfruttato la sua unica opportunità, chiudendo il set 10-8.
    Ma il vantaggio iniziale non ha portato l’italiana lontano. Nel secondo set, Minnen ha messo sotto pressione Lucia, soprattutto nel quinto gioco dove ha avuto tre palle break ma l’italiana ha resistito. Tuttavia, nel settimo gioco, Minnen ha strappato il servizio di Bronzetti, chiudendo il set 6-4.Il terzo set ha visto un deciso cambio di marcia. Mentre Bronzetti mostrava segni di flessione, Minnen ha alzato il livello del suo gioco, guadagnando rapidamente un vantaggio di 4-1. Il declino dell’italiana è proseguito e la belga ha sfruttato l’opportunità per avanzare alle semifinali.
    Analizzando il match, è evidente che Minnen è stata più precisa e solida nei suoi fondamentali, sia al servizio che nella risposta. Bronzetti ha dato troppo margine alla sua avversaria, concedendole 13 palle break.
    WTA Guangzhou Greet Minnen [7]666 Lucia Bronzetti [4]741 Vincitore: Minnen ServizioSvolgimentoSet 3Lucia Bronzetti 0-15 15-15 15-30 15-405-1 → 6-1Greet Minnen 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-1 → 5-1Lucia Bronzetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-1 → 4-1Greet Minnen 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 3-1Lucia Bronzetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A1-1 → 2-1Greet Minnen 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Lucia Bronzetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Greet Minnen 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 6-4Lucia Bronzetti 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4Greet Minnen 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-3 → 5-3Lucia Bronzetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-3 → 4-3Greet Minnen 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3Lucia Bronzetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3Greet Minnen 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2Lucia Bronzetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Greet Minnen 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Lucia Bronzetti 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0-2* 0-3* 0*-4 1*-4 2-4* 2-5* 3*-5 4*-5 6-5* 6*-6 7*-6 7-7* 8-7* 8*-8 8*-96-6 → 6-7Lucia Bronzetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-306-5 → 6-6Greet Minnen 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5Lucia Bronzetti 15-0 15-15 15-30 15-404-5 → 5-5Greet Minnen 0-15 0-30 0-404-4 → 4-5Lucia Bronzetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4Greet Minnen 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-2 → 4-3Lucia Bronzetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-1 → 4-2Greet Minnen 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1Lucia Bronzetti 15-0 30-0 40-03-0 → 3-1Greet Minnen 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-0 → 3-0Lucia Bronzetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 2-0Greet Minnen 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Vivere di tennis in India: La complessa storia di Sumit Nagal

    Sumit Nagal IND, 1997.08.16 397 397

    Vivere di tennis non è certamente un’impresa da poco, specialmente fuori dalla cerchia del Top 100 mondiale. Lontano dai riflettori, molti atleti combattono ogni giorno non solo per la vittoria in campo, ma anche per mantenere una vita dignitosa fuori da esso. Sumit Nagal, attualmente al numero 159 della classifica ATP, offre una prospettiva unica sulla questione delle assistenze e sponsorizzazioni nel panorama tennistico indiano.
    Durante un’intervista rilasciata al Times of India, Nagal ha rivelato: “Se guardo il mio conto in banca, ho la stessa cifra che avevo all’inizio dell’anno, circa 900 euro. Ho ricevuto qualche aiuto: una fondazione tennistica mi ha sostenuto e percepisco uno stipendio mensile dalla IOCL (una compagnia petrolifera indiana), ma non ho grandi sponsor alle spalle.”
    Nagal prosegue descrivendo la realtà dei suoi investimenti: “Reinvesto tutto quello che guadagno. Mi muovo solo con un allenatore al mio fianco, senza fisioterapista. Nonostante sia il miglior tennista indiano da anni, sento che mi manca un sostegno concreto. Sono l’unico giocatore indiano a qualificarsi per i Grand Slam e l’unico a vincere un match alle Olimpiadi.”
    La discussione si sposta rapidamente sulla mancanza di un vero e proprio sistema di supporto in India. Nagal lamenta: “Quando il mio ranking ha iniziato a scendere, nessuno ha voluto aiutarmi o credere in un mio ritorno. È stato demoralizzante. Sentivo che, non importa quanto mi impegnassi, non era mai abbastanza. È estremamente difficile ottenere sostegno finanziario in India. Onestamente, mi sento perso, quasi al punto di arrendermi.”
    La strada per Nagal non è stata facile: “La riabilitazione è durata sei mesi e altrettanto tempo mi è servito per tornare in forma. Direi che ci sono voluti circa un anno e mezzo per sentirmi di nuovo bene. Ho perso match che avrei dovuto vincere e ho contratto il COVID due volte nella stagione scorsa. Sono stati due anni duri. Non ho risparmi e non posso dire di vivere in agio. Almeno sono in pari. Non sto dicendo che desidero lussi come alberghi a cinque stelle, ma ci mancano fondi e un sistema strutturato. La Cina ha risorse economiche e noi abbiamo lo stesso potenziale di loro.”
    Questo struggente racconto di Sumit Nagal getta luce sull’ardua realtà di molti atleti in nazioni dove lo sport non riceve il dovuto sostegno, economico e strutturale. La speranza è che storie come questa possano sensibilizzare le istituzioni e gli enti a investire di più nel futuro dello sport e dei suoi atleti.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    ATP 250 Zhuhai: Arnaldi serve per il match contro Karatsev ma subisce la rimonta del russo e cede in tre set

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Arrivare a tre punti dalla vittoria e subire la rimonta dell’avversario è un boccone indigesto da mandare giù. Un debutto amaro per Matteo Arnaldi all’ATP 250 di Zhuhai: sotto un caldo infernale per un tasso di umidità davvero insopportabile, il 22enne di Sanremo è sconfitto da Aslan Karatsev per 6-7(5) 7-6(5) 6-2 dopo oltre tre ore di lotta. Un match durissimo, giocato esclusivamente sui game di battuta fino alla metà del secondo set e nel quale l’azzurro è calato vistosamente nel rush finale, per poi crollare terzo set, svuotato di energie fisiche (e anche un po’ mentali). Il grande rammarico per Matteo deriva dall’essersi ritrovato avanti per due volte di un break nel terzo set, sul 4-3 e soprattutto sul 5-4, con la chance di servire per chiudere. In entrambe le occasioni purtroppo ha giocato un tennis povero, troppo difensivo, non aiutato dal servizio (incluso un brutto doppio fallo nel decimo gioco) ha subito l’aggressività brutale in risposta di Aslan e quando si è scambiato non è riuscito a prendere l’iniziativa e verticalizzare con i suoi colpi in anticipo. Lì si è avvertito che qualcosa si era rotto nel gioco dell’azzurro, sicuramente per un calo di energia. Ha salvato ben 4 set point servendo sul 5-6, e nel tiebreak ha avuto un’altra chance conducendo per 4-2, grazie a qualche follia in spinta del rivale e un doppio fallo. Purtroppo la maggior potenza e aggressività di Karatasev hanno prevalso e nel terzo set non c’è stata più gara.
    Arnaldi esce dal campo sconfitto, ma è arrivato a tre passi dal successo grazie a un tennis tutto sommato discreto. Ha giocato fino al tiebreak del secondo set in modo ordinato e paziente, raccogliendo a tratti i molti errori provocati dalle sfuriate in spinta del rivale, ma complessivamente è corretto affermare che Karatsev ha meritato perché ha condotto di più il gioco, si è preso più rischi e soprattutto è stato molto più efficace nei colpi di inizio gioco, servizio e risposta. Lo confermano i numeri: Matteo ha vinto complessivamente 25 punti in risposta, Karatsev 50, il doppio. Anche col servizio Aslan è stato più incisivo, 17 Ace vincendo l’83% dei punti con la prima. In tutto il primo set il russo ha perso un solo punto con la seconda di servizio, segnale inequivocabile di una giornata in risposta negativa per Arnaldi.
    7 Ace e 4 doppi falli Matteo, con due punti su tre con la prima palla in gioco. Numeri nemmeno così malvagi ma il campo ha parlato chiaro, Karatsev ha spinto di più, è stato quasi sempre lui a fare il bello e il cattivo tempo, mostrando a tratti una capacità balistica formidabile. Arnaldi nel primo set ha tenuto a bada l’avversario commettendo pochi errori, pronto ad entrare nella palla quando il russo finiva corto, soprattutto capitalizzando gli “unforced” del russo. Lucidissimo Matteo nel tiebreak del primo set, non ha sbagliato niente, giocando qualche palla morbida sul rovescio di Aslan che gli ha fatto perdere la misura.
    Purtroppo il sanremese è mancato nel momento decisivo, avanti 4-3 e poi 5-4. Troppi errori col diritto, nessun punto gratis col servizio, è pure arretrato aprendo il campo agli affondi del rivale che, da grande colpitore, non s’è fatto certo pregare. Peccato per come abbia totalmente smarrito il servizio in quei due frangenti, soprattutto sul 5-4. Bastavano forse tre prime palle in campo, e sarebbe finita lì. Una sconfitta che brucia, ma dalla quale imparare qualcosa. L’attitudine è quella giusta, questo è l’aspetto più importante.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo confronto diretto tra Arnaldi e Karatsev scatta con l’azzurro alla battuta. Si scambia poco, tennis molto verticale, entrambi rischiano quasi subito l’affondo. Si avanza spediti sui turni di battuta, nessuno concede palle break. Buona resa del servizio del sanremese, sia per percentuali di prime palle in campo che per trasformazione; percentuali più basse per il russo, ma trova più Ace e col diritto è assai incisivo. Inoltre fa sempre il punto con la seconda di servizio (sul 5 pari è al 100%, 11 su 11). Manca totalmente Matteo in risposta, controlla bene i suoi game ma non riesce ad entrare quando serve Aslan. Qualche errore col diritto per l’azzurro, ma anche ottimi schemi offensivi, giocati con eccellente velocità in campo. L’equilibrio è totale, scontato l’approdo al tiebreak. Un Ace per parte, poi un gran rovescio vincente di Karatsev. Bene anche Arnaldi, 3-2. Si gira 3 pari, Il primo punto in risposta è di “Arna”, il russo sbaglia un rovescio in scambio, classico unforced che rompe finalmente l’equilibrio. Con un’ottima prima palla al T, è 5-3 Arnaldi. Si riscatta Aslan con una bordata di rovescio cross imprendibile, 4-5. Un altro rovescio in rete di Karatsev porta ad Arnaldi il 6-5, primo Set Point, al servizio. Se lo gioca bene, servizio esterno e diritto vicino alla riga. 7-5 Arnaldi, continua l’incredibile rendimento del ligure nei tiebreak in stagione, 8 TB giocati, 7 vinti. Ben +7 punti per Karatsev, per i suoi game di servizio quasi immacolati, ma alla fine è Matteo a spuntarla, perfetto nel “decider”. Fa talmente caldo che Matteo si toglie le scarpe e raffredda i piedi col condizionatore!
    Karatsev inizia con qualche incertezza alla battuta nel secondo set, anche un doppio fallo (primo del match) che trascina il game ai vantaggi, non era mai accaduto nel primo set. Nervoso il russo, con un altro rovescio out l’ex n.14 al mondo concede la prima palla break del match. Si salva con una bella prima di servizio “in pancia”. Un altro doppio fallo costa al seconda PB al russo. Con qualche patema di troppo sotto rete si salva ancora Aslan, 1-0. Più comodo il turno di Matteo, 1 pari. Si torna al canovaccio del primo set, in risposta le briciole, Karatsev a tratti incontenibile per spinta, preciso Arnaldi nei suoi schemi offensivi. Pericolo per l’azzurro servendo sul 2-3: concede qualcosa, soprattutto concede campo e gioca troppo passivo e centrale. Il game va ai vantaggi, Karatsev lo “grazia” sbagliando un affondo che sarebbe stato vincente e lo avrebbe portato a palla break. 3 pari. La piccola chance sprecata pungola il russo, sbaglia un’altra accelerazione, poi doppio fallo, per lo 0-30. Col secondo doppio fallo del game, Aslan concede due palle break. Magia di Matteo in difesa! Si butta avanti il russo ma non chiude con la volée incrociata, il recupero di Arnaldi è fantastico per tocco e controllo del corpo, per un passante stretto perfetto. BREAK Arnaldi, 4-3 e servizio per il ligure, a due passi dal successo. Purtroppo arriva il peggior game di Matteo: errore di diritto, gran risposta di Aslan ed errore di rovescio, male all’uscita dal servizio. 0-40, prime palle break concesse dall’azzurro nel match. Doppio fallo, pessimo gioco per Arnaldi, Contro Break e 4 pari. La bagarre continua, ora è il russo ad incappare in una brutta serie di errori, 15-40 e due palle break per Matteo. Con una buona risposta, profonda, Aslan sparacchia in rete. Terzo break di fila (non ce n’era stato alcuno nel match), Arnaldi è avanti 5-4 e serve per chiudere. Karatsev trova una risposta fantastica, Arnaldi accusa la pressione e commette un altro doppio fallo, 0-30. La prima di Matteo non va, con un altra bella risposta Aslan sale 15-40. E il quarto break di fila arriva, 5 pari, incredibile come il match sia completamente cambiato. Da 3 punti dal successo, ora Matteo serve sul 5-6. Troppo passivo Matteo da qualche game, sotto le risposte aggressive di Karatsev crolla 15-40, due Set Point per il russo. Finalmente ritrova il servizio e annulla le chance al rivale, anche una terza e poi pure una quarta con un serve and volley tanto rischioso quanto ben eseguito. Con un Ace Matteo chiude il game più duro del match (14 punti) e con 4 PB annullate. Tiebreak. Sul 2 pari Karatsev commette l’ottavo doppio fallo del match, Arnaldi “ringrazia” e con un bel diritto si prende il punto del 4-2. Si riprende il mini-break Aslan con un gran taglio di rovescio che sorprende completamente l’azzurro, gran punto. Spettacolare il punto per il 5 pari dell’azzurro, un acrobata sotto rete dopo un attacco non così profondo, che reattività! Spinge tanto, troppo Karatsev sul 5 pari, sfonda la resistenza estrema di Matteo, per il 6-5 e servizio. Quinto Set Point, stavolta con la battuta. Chiude di potenza il russo, 7-5. Peccato per i due game davvero brutti dell’azzurro avanti nel punteggio, soprattutto quello del 5-4.
    Terzo set, avvio in salita per Arnaldi, subisce i colpi aggressivi del russo, 0-30, poi torna a spingere e prendere l’iniziativa. Fa fatica Matteo, non trova equilibrio tra spinta e difesa, se rallenta troppo l’altro entra forte, spingendo forte è lui a sbagliare. Un errore di rovescio dopo 12 punti gli costa una palla break (la concede per il quarto game di fila). Niente prima palla, la risposta di Karatsev è potente e precisa, dopo 2 ore e 37 minuti c’è un BREAK in apertura. Sembra aver più energia Aslan, la sua palla resta potente, è calato nell’intensità di gioco Arnaldi e concede troppo campo. 2-0 Karatsev, può fare corsa di testa e martella duramente anche nel terzo game. Matteo non trova punti col servizio e subisce la forza dei colpi del rivale, Un doppio fallo sul 30-40 gli costa un altro BREAK, 3-0 “pesante” per il russo, lanciato verso il successo. Vola 4-0 Karatsev e di fatto il match termina qua, senza ulteriori sussulti. Aslan strappa un primo Match Point in risposta sul 5-1, lo annulla Matteo con un Ace al centro. Arriva un secondo MP con un errore nell’approccio del ligure, che si salva ancora con un tocco di volo da metà campo perfetto. Terzo Match Point con una risposta terrificante, ancora “Arna” lo annulla col servizio. Resta aggrappato al match Matteo, ma niente può nell’ottavo game, Aslan chiude 6-2 senza problemi. Peccato, era una partita da chiudere in due set ma onestamente Karatsev è stato più tosto e resistente.

    Arnaldi – Karatsev ATP Zhuhai Matteo Arnaldi762 Aslan Karatsev676 Vincitore: Karatsev ServizioSvolgimentoSet 3A. Karatsev 15-0 30-0 40-0 40-152-5 → 2-6M. Arnaldi15-40 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-5 → 2-5A. Karatsev 15-0 30-0 40-0 40-15 df1-4 → 1-5M. Arnaldi0-4 → 1-4A. Karatsev 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-3 → 0-4M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 df0-2 → 0-3A. Karatsev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 0-2M. Arnaldi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 3*-2 df 4*-2 4-3* 4-4* 4*-5 ace 5*-5 5-6*6-6 → 6-7M. Arnaldi 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace5-6 → 6-6A. Karatsev 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace5-5 → 5-6M. Arnaldi 0-15 0-30 df 15-30 15-405-4 → 5-5A. Karatsev 0-15 15-15 15-30 15-404-4 → 5-4M. Arnaldi 0-15 0-30 0-40 df4-3 → 4-4A. Karatsev 0-15 0-30 df 15-30 15-40 df3-3 → 4-3M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3A. Karatsev 15-0 ace 30-0 30-15 40-152-2 → 2-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2A. Karatsev 15-0 ace 15-15 df 30-15 ace 40-15 ace1-1 → 1-2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1A. Karatsev 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 df 40-A 40-40 40-A df 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* ace 1*-2 2*-2 3-2* 3-3* 4*-3 5*-3 5-4* 5-5* 6*-56-6 → 7-6A. Karatsev 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-5 → 6-5A. Karatsev 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace4-4 → 5-4A. Karatsev 15-0 ace 30-0 40-0 ace4-3 → 4-4M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3A. Karatsev 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace2-2 → 3-2A. Karatsev 15-0 30-0 40-0 40-15 ace2-1 → 2-2M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 2-1A. Karatsev 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0

    Statistic
    Arnaldi
    Karatsev

    ACES
    17
    4

    DOUBLE FAULTS
    9
    7

    FIRST SERVE
    78/126 (62%)
    60/95 (63%)

    1ST SERVE POINTS WON
    52/78 (67%)
    50/60 (83%)

    2ND SERVE POINTS WON
    24/48 (50%)
    20/35 (57%)

    BREAK POINTS SAVED
    7/11 (64%)
    2/4 (50%)

    SERVICE GAMES PLAYED
    16
    16

    RETURN RATING
    122
    145

    1ST SERVE RETURN POINTS WON
    10/60 (17%)
    26/78 (33%)

    2ND SERVE RETURN POINTS WON
    15/35 (43%)
    24/48 (50%)

    BREAK POINTS CONVERTED
    2/4 (50%)
    4/11 (36%)

    RETURN GAMES PLAYED
    16
    16

    NET POINTS WON
    8/11 (73%)
    23/35 (66%)

    WINNERS
    19
    53

    UNFORCED ERRORS
    10
    16

    SERVICE POINTS WON
    76/126 (60%)
    70/95 (74%)

    RETURN POINTS WON
    25/95 (26%)
    50/126 (40%)

    TOTAL POINTS WON
    101/221 (46%)
    120/221 (54%)

    MAX SPEED
    205 km/h (127 mph)
    210 km/h (130 mph)

    1ST SERVE AVERAGE SPEED
    184 km/h (114 mph)
    203 km/h (126 mph)

    2ND SERVE AVERAGE SPEED
    156 km/h (96 mph)
    173 km/h (107 mph) LEGGI TUTTO