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    Italiani nei tornei ITF: I risultati di Domenica 10 Dicembre 2023

    Samuel Vincent Ruggeri ITA, 22-05-2002

    M15 Sharm ElSheikh 15000 – Final[1] Samuel Vincent ruggeri vs [2] Saba Purtseladze ore 10:00ITF Sharm ElSheikh S. Vincent Ruggeri [1]67 S. Purtseladze [2]46 Vincitore: S. Vincent Ruggeri ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 4-0* 4*-1 4*-2 5-2* 6-2*6-6 → 7-6S. Vincent Ruggeri 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 ace5-6 → 6-6S. Purtseladze 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6S. Vincent Ruggeri 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5S. Purtseladze 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5S. Vincent Ruggeri 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4S. Purtseladze 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4S. Vincent Ruggeri 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3S. Purtseladze 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3S. Vincent Ruggeri 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2S. Purtseladze 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-1 → 1-2S. Vincent Ruggeri 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 ace0-1 → 1-1S. Purtseladze 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Vincent Ruggeri 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4S. Purtseladze 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-3 → 5-4S. Vincent Ruggeri 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-304-3 → 5-3S. Purtseladze 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 4-3S. Vincent Ruggeri 15-0 30-0 30-15 df 40-153-2 → 4-2S. Purtseladze 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 3-2S. Vincent Ruggeri 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 ace2-1 → 3-1S. Purtseladze 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 2-1S. Vincent Ruggeri0-1 → 1-1 LEGGI TUTTO

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    Sharapova critica i social: “Funzionano secondo un algoritmo che inizia a gestire la tua vita”

    Maria Sharapova

    Maria Sharapova crede che i social media abbiano un impatto fin troppo pesante nella società moderna, aumentando a dismisura lo stress e la negatività sulle persone. Secondo la ex n.1 al mondo russa, è intrigante che ogni individuo possa dire la sua ed essere ascoltato in tutto in mondo, ma dall’altro lato questo finisca per creare troppi problemi e nuove solitudini.
    “Sì, non è così interessante come può sembrare, questo è quello che penso. C’è sicuramente questo peso extra su tutti, dove ti mettono nella posizione di avere qualcosa da dire senza doverlo dire veramente. È il momento di capire cosa vuoi trasmettere, perché devi dire qualcosa”, afferma Sharapova nel podcast Armchair Expert.
    Sharapova ha approfondito il modo in cui i social media prendono il controllo delle vite e creano una pressione artificiosa sugli individui. “I social sono stati creati funzionando secondo un algoritmo che inizia a gestire la tua vita. Questo è il mio problema con i social media, c’è una pressione esterna nel dover costantemente presentarsi in modo che tu abbia rilevanza in questo universo digitale. Se senti di non aver rilevanza, puoi entrare in crisi”.
    Sharapova ha parlato delle sue esperienze negative con i social media, di come ad un certo hanno avuto la meglio su di lei e di come poi abbia ripreso il controllo delle sue interazioni con la tecnologia e della sua vita. “Non ho mai avuto nessuno che mi aiutasse con ciò che ho fatto sui social, ma ho sicuramente affrontato quella pressione di cose come  ‘Oh, se non pubblico per una settimana, nessuno vedrà i miei post quando li avrò scritti’. Ma poi devi rimanere fedele a quello che sei e devi battere il ferro finché è caldo… Tutte cose che finiscono per aumentare lo stress. Ne ho sofferto molto e ci sono stati dei momenti non così facili”.
    Alla fine Sharapova ha deciso di allontanarsi in gran parte dai social media, dopo averli usati per accrescere la sua popolarità, e questo l’ha anche portata ad allontanarsi progressivamente dal tennis. “Non sono una che dice molto, alla fine non mi piace parlare tanto per farlo. Sono più una che osserva e solo quando ha analizzato bene una situazione e fatto abbastanza ricerche su qualcosa, e è convinta dai propri pensieri, allora parla. Non mi piace parlare a vanvera, tanto per riempire gli spazi. Questo è il motivo per il quale forse non sarei una buona commentatrice e non mi sono interessata finora a farlo”. LEGGI TUTTO

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    WTA 125 Limoges: Il Tabellone Principale. Elisabetta Cocciaretto guida il seeding

    Elisabetta Cocciaretto nella foto – Foto Getty Images

    WTA 125 Limoges – Tabellone Principale – hard(1/WC) Elisabetta Cocciaretto vs (WC) Amandine Hesse Darja Semenistaja vs Noma Noha Akugue McCartney Kessler vs Margaux Rouvroy Zeynep Sonmez vs (7) Erika Andreeva
    (3) Arantxa Rus vs Gabriela Knutson Elsa Jacquemot vs Berfu Cengiz (WC) Anastasija Sevastova vs Patricia Maria Tig Mona Barthel vs (8) Rebecca Peterson
    (5) Cristina Bucsa vs Chloe Paquet (WC) Audrey Albie vs Qualifier(WC) Lois Boisson vs Kristina Mladenovic Alice Robbe vs (4) Clara Burel
    (6) Alizé Cornet vs QualifierFanny Stollar vs Harmony Tan Qualifier vs Nigina Abduraimova Qualifier vs (2) Anna Blinkova LEGGI TUTTO

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    Ancora Canottieri Casale! Lo scudetto della SERIE A1 BMW femminile resta in Piemonte

    Lisa Pigato nella foto – Foto Sposito/FITP).

    Sfuma l’appuntamento con la storia per il Circolo del Tennis Palermo che, al suo primo anno nella massima serie, avrebbe potuto regalare alla Sicilia il primo scudetto a squadre.Prosegue, invece, la favola della Canottieri Casale, capace di confermare il titolo tricolore conquistato nel 2022, pur arrivando a Torino con una formazione rimaneggiata. La solidità dimostrata dalle piemontesi ha avuto la meglio (3-1 il punteggio) sull’esuberanza delle siciliane, una formazione giovane quest’ultima, apparsa forse meno abituata a gestire la tensione derivante dalla posta in palio.
    La finale femminile della Serie A1 Bmw – sui campi del Circolo della Stampa-Sporting di Torino – si è aperta con la sfida tra le numero 3 delle due compagini. A difendere i colori delle casalesi, contrariamente al solito, non è scesa in campo Jessica Pieri, in condizioni fisiche non ottimali dopo le fatiche della semifinale, bensì Deborah Chiesa, già top 150 e in netta ripresa dopo i problemi fisici delle ultime annate, opposta ad Anastasia Abbagnato. Deborah, brava nel contenere l’esuberanza della giovane avversaria, è riuscita a riportare in equilibrio il primo parziale dopo un avvio difficile, prima tenendo il proprio turno di battuta e poi strappando il servizio alla palermitana. Infine, sul 5-5, sfruttando le due palle break conquistate e chiudendo il set poco dopo. Il secondo parziale è stato un monologo casalese, anche se il 6-0 dello score non rende pieno merito alla partita di Abbagnato, meno lucida dell’avversaria nei momenti importanti del set, ma comunque sempre reattiva.I precedenti tra Lisa Pigato e Giorgia Pedone, numero 3 delle rispettive formazioni, indicavano come favorita la prima, 2003 lombarda in forza alla Canottieri Casale, in virtù delle due vittorie su due nei precedenti. E la sfida di A1 ha confermato il trend, tuttavia soltanto dopo due ore abbondanti di serrato confronto. Il primo parziale si è aperto con la Canottieri Casale subito avanti di un break e la Pigato in controllo del match, tanto da sfiorare il 4-1. L’attuale numero 344 della classifica Wta ha poi chiuso i conti per 6-3, strappando nuovamente il servizio all’avversaria e facendo gioire il centinaio di tifosi casalesi al seguito della squadra piemontese. Nel secondo, la reazione della siciliana ha portato il confronto in parità, ma il saliscendi di emozioni sul campo del Training Center del Circolo della Stampa Sporting era ben lungi dalla conclusione. Nel terzo, una girandola di break ha portato a un equilibrio totale sino al nono game, quando Lisa Pigato, guarita da poco dalla mononucleosi, è riuscita a effettuare il sorpasso e soprattutto a mantenere il vantaggio nel proprio turno di servizio, portando la Canottieri Casale a un punto dal titolo.La sfida tra le numero 1 non ha visto contrapposte Sara Errani e Arantxa Rus, ovvero le migliori giocatrici per classifica rispettivamente di Casale e Palermo perché entrambe, da regolamento, non hanno potuto essere schierate dai capitani non avendo collezionato almeno due presenze nella fase precedente della competizione. In campo, quindi, si sono presentate la rumena Andreea Mitu, già numero 68 del mondo, e la spagnola Marina Bassols Ribera, vincitrice del recente Wta 125 di Andorra e a un passo dalla Top 100. Mitu, scesa in campo non in perfette condizioni fisiche, ha dato l’impressione fin dalle prime battute di voler accorciare quanto più possibile gli scambi già con il servizio (al termine del match saranno 7 gli ace e 14 i doppi falli per la rumena), riuscendo a portarsi avanti a 5-3 nel primo set, dopo aver conquistato due break e averne ceduto uno. Al quinto cambio di campo, sul punteggio di 5-4 la casalese ha servito per chiudere la prima frazione, non riuscendo però ad arginare la rimonta della spagnola, che sull’onda del 7-5 ha preso coraggio e ha controllato per 6-3 il secondo parziale. Decisione rinviata al doppio, dunque.Le detentrici del titolo hanno schierato le due vincitrici dei singolari, Deborah Chiesa e Lisa Pigato, mentre il compito di tenere accese le speranze di vittoria del Ct Palermo è stato affidato ad Anastasia Abbagnato e alla stessa Marina Bassols Ribera. Primo gioco e primo break per la coppia della Canottieri Casale, che ha voluto esplicitare fin dall’inizio l’intenzione di non ricorrere al doppio di spareggio per confermare lo scudetto. La reazione delle siciliane allo strapotere piemontese è stata tardiva e inefficace. Come conferma il 6-2 6-2 che è valso il secondo titolo di campionesse d’Italia per le ragazze della Canottieri Casale.Raggiante il presidente delle piemontesi, Giuliano Cecchini: “Ripetersi è doppiamente bello. Vincere l’anno scorso è stato incantevole, ma ripetersi ci ha regalato una gioia incredibile. Siamo arrivati con qualche problema di formazione e questo dimostra ancora di più che è il gruppo che ha vinto: un gruppo vero, solido, con un nocciolo duro di giocatrici italiani fortissime”. Giorgio Lo Cascio, presidente del Circolo Tennis Palermo, tira le somme di un percorso comunque straordinario: “Non ho nulla da rimproverare alle mie ragazze. L’anno scorso eravamo in A2 e quest’anno ci siamo fermati solo in finale, in una sfida che è girata su pochi punti. Lo sport è questo, onore ai vincitori”.
    RISULTATI:CANOTTIERI CASALE – CT PALERMO 3-1Deborah Chiesa (Casale) b. Anastasia Manuela Abbagnato (Palermo) 7-5 6-0.Lisa Pigato (Casale) b. Giorgia Pedone (Palermo) 6-3 3-6 6-4.Marina Bassols Ribera (Palermo) b. Cristina Andreea Mitu (Casale) 7-5 6-3.D. Chiesa / L. Pigato (Casale) b. A. Abbagnato / M. Bassols Ribera (Palermo) 6-2 6-2. LEGGI TUTTO

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    La Coppa Carlos Alcaraz si svolgerà il 28 Dicembre a Murcia. La Coppa Carlos Alcaraz si Svolgerà il 28 Dicembre a Murcia Una giornata di partite di esibizione con la partecipazione di Carlos Alcaraz

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Il prossimo 28 dicembre si svolgerà a Murcia la Coppa Carlos Alcaraz, una giornata dedicata a partite di esibizione a cui parteciperà lo stesso Carlos Alcaraz. Il numero 2 del mondo si confronterà con Roberto Bautista in un incontro benefico presso il Palacio de los Deportes. La Regione di Murcia e la Federazione di Tennis della comunità organizzano tre partite: una in sedia a rotelle, un doppio misto e il match che vedrà fronteggiarsi Carlitos e il tennista di Castellón.
    Questo evento si terrà il giorno dopo che il murciano avrà disputato un altro incontro di esibizione a Riad insieme a Novak Djokovic. In questo modo, Alcaraz intende ricambiare l’affetto ricevuto dalla sua gente e giocherà per la prima volta nella sua terra da quando è diventato professionista.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ashlee Narker: Una nuova stella nel tennis australiano La 18enne fa storia diventando la prima tennista sorda a vincere un titolo nel Campionato Australiano U18

    Ashlee Narker nella foto

    Ashlee Narker, ricordatevi questo nome. La giovane giocatrice di 18 anni originaria del Nuovo Galles del Sud ha scritto una pagina di storia questa settimana, diventando la prima tennista sorda a vincere un titolo nel singolare femminile del Campionato Australiano U18. Narker, testa di serie numero tre del torneo, ha concluso una settimana impressionante, sigillando la sua vittoria con un netto successo in finale contro Lily Taylor (6-3, 6-3).
    Ora, molti occhi sono puntati su di lei, specialmente considerando che questo trofeo è stato vinto in passato da leggende come Ashleigh Barty. La sua vittoria non è solo un trionfo personale, ma anche un simbolo di superamento delle barriere e di inclusione nello sport. La storia di Narker è una fonte di ispirazione per atleti e appassionati in tutto il mondo, dimostrando che con determinazione e talento, si possono raggiungere vette inimmaginabili.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    WTA 125 Limoges: Il Tabellone di Qualificazione. Nessuna italiana presente

    Susan Bandecchi nella foto

    WTA 125 Limoges – Tabellone Qualificazione – hard(1) Kathinka Von Deichmann vs Bye(2) Susan Bandecchi vs (WC) Tiphanie Lemaitre (3) Nahia Berecoechea vs (WC) Aravane Rezai (4) Alana Smith vs Veronika Podrez

    CENTRE – ore 12:00(2) Susan Bandecchi vs Tiphanie Lemaitre Inizio 12:00(3) Nahia Berecoechea vs Aravane Rezai Non prima 14:00(4) Alana Smith vs Veronika Podrez LEGGI TUTTO

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    Swiatek: “Nei processi decisionali non siamo interpellate. Nastro pro Ucraina? L’ho tolto perché ormai generava più sentimenti negativi”

    Iga Świątek

    Iga Świątek è felice del suo 2023, annata diversa dal 2022 ma molto positiva, anzi forse superiore per le difficoltà attraversate. Continua a chiedere maggior presenza delle tenniste nei processi decisioni in seno alla WTA, e ha affermato di aver tolto la coccarda in sostegno dell’Ucraina perché in patria ha ricevuto molte critiche al riguardo e ormai il sentimento che provocava era più negativo che positivo. Questo il succo di una lunga intervista rilasciata dalla campionessa polacca al magazine del suo paese SuperExpress. Riportiamo parte del pensiero della n.1 al mondo.
    “Meglio 2022 o 2023? È difficile fare paragoni. Nel 2022 tutto filava liscio, l’annata è iniziata questa serie di 37 vittorie consecutive e sinceramente non so come sia successo. Ho vinto il Roland Garros, sapevamo cosa puntavamo e lo abbiamo raggiunto senza grossi problemi. Quest’anno è stato diverso perché ho avuto due infortuni gravi che avrebbero potuto tenermi fuori per un periodo più lungo se li avessimo gestiti male. Ci sono stati molti alti e bassi per quanto riguarda la mia forma e la rivalità con Aryna Sabalenka è diventata molto intensa. Per questo ci sono state sicuramente molte più sfide, e il fatto di tornare in testa alla classifica nell’ultimo torneo con un vantaggio di punti così piccolo mi è sembrato quasi impossibile, non credo che cose del genere succedano spesso nello sport. In fin dei conti, viste le difficoltà, tutto questo mi ha reso più orgogliosa di quest’ultima stagione”.
    In Polonia non sono mancate le critiche per l’assenza di Iga alle finali di BJK Cup, soprattutto da parte della Radwanska, altro monumento del tennis nazionale. Così risponde Swiatek: “Le critiche non mi hanno offesa perché non mi importava molto. Ognuno di noi ha carriere completamente diverse e vengono gestite in modo diverso. Anche se abbiamo avuto lo stesso allenatore (Tomasz Wiktorowski), a volte prendiamo decisioni diverse. Agnieszka ha sicuramente meritato molto, grazie a lei la nazionale polacca ha ottenuto grandi risultati e – come ha detto – è stata sempre a disposizione. È solo che, visti i progressi che ho fatto e il fatto che sono il numero 1, ho molte responsabilità anche fuori dal campo. Andate a vedere dalle statistiche, è stata la seconda stagione in cui ho giocato più partite nel tour. Mi rendo conto che a volte, purtroppo, dovrò prendere decisioni del genere, soprattutto con i due tornei in due continenti diversi a due giorni di distanza. Queste decisioni sono state sicuramente impegnative e difficili. Spero che la WTA torni al sistema che esisteva ai tempi di Agnieszka e che sia più favorevole per quanto riguarda il programma, le date e i luoghi delle gare. Sfortunatamente, ho dovuto prendere tali decisioni negli ultimi due anni. Considerando che ora sono sana e vedendo come sto affrontando la situazione, penso che queste siano state decisioni giuste e ragionevoli, anche se emotivamente difficili”.
    Il Natale è alle porte, ecco il regalo ricevuto che Iga non scorderà mai: “Ricordo quando mio padre mi comprò un grammofono con degli altoparlanti enormi quando avevo 18 anni. È stato un regalo fantastico. Sono sicura che ce ne sono stati molti altri belli, solo che ora non riesco a ricordare. Ma questo grammofono mi è rimasto impresso nella memoria e penso che resterà con me per sempre”.
    Dopo la lettera scritta dalle top player alla WTA chiedendo molti cambiamenti, le cose non sembrano essersi mosse ancora nella direzione voluta dalle giocatrici. “Il problema principale è che molte decisioni sono state prese a nostra insaputa e senza il nostro coinvolgimento. E adesso è difficile negoziare con le varie istituzioni una volta prese queste decisioni e firmati i contratti. Tuttavia, ci aspettiamo ancora che ci sia un cambiamento e che vengano introdotte delle regole che renderanno un po’ più facile per noi vivere sul tour e che ci possano consentire di rimanere in salute più a lungo, e anche di avere anche un maggiore equilibrio nella vita. Ecco perché continuiamo a parlare con la WTA e la cosa più importante è che siamo unite in ciò che vogliamo. Purtroppo capita spesso di sbattere la testa contro il muro. Spero che la prossima stagione, con la nostra attività e iniziative, otterremo un po’ di più delle cose di cui hanno bisogno le giocatrici. È tutto complesso, queste sono anche decisioni aziendali e talvolta politiche. Tuttavia, penso che passo dopo passo potremo avere un grande impatto se la WTA sarà disposta a collaborare”.
    Fanno notare alla polacca che negli ultimi tornei della stagione è scomparsa la coccarda pro Ucraina che aveva indossato per tanto tempo. Così Iga spiega la scelta di toglierla: “Penso che questo nastro mi abbia aiutato molto all’inizio, quando volevo dimostrare che sono coerente nel ricordare gli ucraini e ciò che sta accadendo, perché dopo tutto la memoria della società è corta. Ma recentemente c’è stato molto odio e molti commenti diventati giudizi. La gente è arrivata addirittura a dire che non sono polacca. Penso che il nastro abbia iniziato a generare più emozioni negative che reazioni positive e per questo abbiamo deciso che il nastro non era più l’idea migliore. Tuttavia, intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina e penso che questa sia la cosa più importante. E con quello che è già successo, indossando il nastro e con la partita di beneficenza a Cracovia, spero di aver incoraggiato i polacchi ad aiutare. Del resto non c’era bisogno di incoraggiamenti, perché come nazione eravamo davvero uniti e abbiamo fatto molto” conclude Swiatek.
    Un’intervista molto interessante, nella quale Iga va in profondità su molti temi, dimostrando la propria personalità. Un carattere da vera n.1
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO