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    Dal matrimonio tra Cina e Serbia nasce lo Shenzhen: in panchina Branko Kovacevic

    Di Redazione
    C’è una… strana coppia all’origine della nuova realtà del volley femminile cinese: la squadra di Shenzhen avrà come “sponsor” nientemeno che la Federazione della Serbia, almeno a quanto riportato dai media locali. Quello che è certo è che la grande città ai confini con Hong Kong (che in passato ha ospitato le gare interne di Guangdong e Bayi) vuole una formazione competitiva, guidata da due allenatori che provengono proprio da Belgrado: Branko Kovacevic, storico assistente di Zoran Terzic in nazionale e tecnico dello ZOK Zeleznicar, e il suo vice Milan Gesic (CT della Serbia Under 19).
    Dello staff dovrebbe far parte anche Shao Shuai, formatosi in Giappone come allenatore della squadra universitaria di Asahi, che ha già lavorato con la nazionale cinese e con il Liaoning. Sul fronte giocatrici non c’è ancora nulla di definito, ma è naturale pensare che anche in questo senso l’intento sia quello di attingere al filone serbo: il sogno dello Shenzhen sarebbe quello di riportare in Cina Brankica Mihajlovic, che ha già giocato nel paese asiatico nel 2016-2017 con il Tianjin. LEGGI TUTTO

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    Wang Baoquan, il timoniere del Tianjin: “Ho cambiato filosofia, ora sono meno rigido”

    Di Alessandro Garotta
    Esistono parole straniere, intraducibili in italiano, che hanno il potere di riassumere in poche lettere una sensazione, uno stato d’animo, un concetto. Yuanfen, per esempio, è una parola cinese che descrive una relazione dettata dal destino, un’affinità predestinata, due amori nati per incontrarsi. Più precisamente, viene usata per identificare due persone che non sono mai state a conoscenza l’una dell’altra, ma che per una pura coincidenza dovuta al destino finiscono per incontrarsi e fare grandi cose insieme. Yuanfen, in un certo senso, è il magico legame tra l’allenatore – ed ex giocatore della nazionale cinese – Wang Baoquan e il Tianjin, che tanti anni fa si sono presi per mano e non si sono più lasciati. 
    Il suo percorso nel mondo della pallavolo, i segreti dei suoi successi, il bilancio del campionato appena vinto: sono alcuni dei temi affrontati dal coach del Tianjin nel corso di un’intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS.
    Mr.Wang, per cominciare le chiedo: come si è avvicinato alla pallavolo? 
    “Fin da bambino sono sempre stato un grande appassionato di sport; in particolare praticavo atletica leggera e basket. Non ero abbastanza alto per la pallacanestro ma mi distinguevo per un buon salto, e così venni notato da un coach di pallavolo e chiamato nella sua squadra. Questa scelta si rivelò la migliore perché da lì ebbe inizio la mia carriera da giocatore, che mi ha portato a vestire la maglia del Tianjin per ben 18 anni, diventare capitano della nazionale cinese e vincere un Campionato Asiatico“. 
    Foto Tianjin Bohai Bank
    Com’è nata invece l’idea di allenare? 
    “Per amore della pallavolo. Dopo aver smesso di giocare, sono stato l’assistente di tre grandi commissari tecnici della nazionale cinese, come Lang Ping, Hu Jin e Chen Zhonghe. Grazie a loro ho acquisito un importante bagaglio di conoscenza, che vent’anni fa mi ha permesso di diventare capo allenatore della squadra femminile del Tianjin“.
    Come mai scelsero proprio lei? E che squadra trovò? 
    “Semplicemente perché la dirigenza vide in me la persona giusta per ricoprire il ruolo di allenatore. All’epoca, trovai una squadra già molto forte, con atlete consapevoli di poter raggiungere l’obiettivo del club, che era di giocare le migliori partite possibili. Dentro e fuori dal campo, le ragazze erano molto unite e nulla poteva fermarle“. 
    Sotto la sua guida, il Tianjin è diventata la squadra più forte in Cina. Qual è il segreto dei suoi successi? 
    “Prima di tutto, direi il sostegno degli sponsor e della dirigenza a ogni livello. Ma sono state altrettanto importanti la coesione dello staff tecnico e la dedizione delle giocatrici. Io sono solo un coach e mi limito ad allenare“. 
    Foto Tianjin Bohai Bank
    Com’è cambiato negli anni il suo approccio nel coaching? 
    “All’inizio, la mia filosofia era abbastanza rigorosa: tutte le giocatrici dovevano stare ai miei ordini. Ora è più equilibrata e tranquilla, anche se non mancano delle regole ferree. E nel caso in cui le atlete dovessero essere scontente possono venire a parlare con me dopo l’allenamento“. 
    In questa stagione ha guidato il Tianjin al suo tredicesimo titolo nella SuperLeague cinese. Quali emozioni ha provato dopo la vittoria? 
    “Sensazioni contrastanti. Mi sono venuti alla mente i ricordi del primo campionato vinto e ho pensato con estrema gratitudine alla mia famiglia, a cui devo tanto per questi anni. Allo stesso tempo, però, c’era la consapevolezza che una volta scesi dal podio saremmo ripartiti da zero; quindi, stavo già pensando al futuro e a quale direzione avrebbe preso il club“.
    Qual è stata la chiave per avere la meglio sul Jiangsu in finale? 
    “Nella serie con il Jiangsu abbiamo vinto grazie all’attacco e al muro, giocando ad un livello molto alto e con grande spirito combattivo. La squadra ha dimostrato una grande unità: questa è da sempre la nostra forza“.
    Wang Baoquan con Zhu Ting (Foto Tianjin Bohai Bank)
    Cosa ne pensa della decisione della CVA di disputare il campionato con la formula della “bolla”?
    “Era la prima volta che una Federazione sceglieva questo sistema per giocare un campionato e senza dubbio ai tempi del Covid-19 era la soluzione migliore. Penso che si sia rivelata una sfida per la tenuta fisica della squadra, brava a superare ogni ostacolo, e un test per le giocatrici, specialmente per le più giovani“.
    Quali sono i suoi piani futuri? Sarà lei ad assumere la guida della nazionale femminile cinese dopo le Olimpiadi di Tokyo? 
    “È molto improbabile. Mi sto avvicinando ai 60 anni e la forma fisica non è più delle migliori. In futuro, farò quel che mi sarà possibile, continuando a dare il mio contributo al mondo della pallavolo“. 
    Zhu Ting – che quest’anno ha vestito la maglia del Tianjin – tornerà a giocare in Europa dopo le Olimpiadi? 
    “Al momento non ho modo di confermarlo, anche perché dipende dalla situazione legata all’epidemia“. 
    E per quanto riguarda il futuro di Li Yingying? 
    “Credo che farà le sue valutazioni in base alle esigenze del Tianjin, della nazionale cinese e alla crescita personale“. LEGGI TUTTO

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    Matt Anderson operato di appendicite: “Ho pensato a cosa mi serve per essere migliore”

    Di Redazione
    Matt Anderson, schiacciatore classe 1987, è stato operato di appendicite qualche giorno dopo esser rincasato dalla Cina. Il racconto dalle parole dello stesso giocatore, che sceglie Instagram per affidare i suoi pensieri sull’importanza della “Health care”.
    “What a year. After some time in China, I decided to return home to my family and start to pay more attention to my mental health. Something that is dear to me much like my family and volleyball career but that I also let slip to the back burner and when I left for my pro season it was plenty apparent. Immediately after I got back home, we went to a place on the beach to do some deep thinking and communicating about what makes us most happy and turn our directives towards that. The day before I was to return to it, bam I was hit with appendicitis! One emergency appendectomy, a crazy hairdo and some more scars(little ones)!!! It changes our plans. It gives me more time to think about what I need to do to be a better husband, father, teammate, friend and citizen of the world. Hope everyone has a great weekend and Go Bills!”
    “Cha anno che è stato. Dopo un periodo passato in Cina, ho deciso di tornare a casa dalla mia famiglia e iniziare a prestare più attenzione alla mia salute mentale. Qualcosa che mi è caro, tanto quanto la mia famiglia o la mia carriera pallavolistica, ma che ho anche trascurato ultimamente e quando sono partito per la mia stagione professionistica era più che ovvio. Subito dopo essere tornato a casa, siamo andati in un posto sulla spiaggia per fare un po’ di meditazione e comunicazione su cosa ci rende più felici e cercare di rivolgerci le nostre direttive. Il giorno prima di tornarci, bam sono stato colpito dall’appendicite! Un’appendicectomia di urgenza, dei pazzi capelli e qualche cicatrice in più (piccola!). Questo ha cambiato i nostri piani. Mi ha dato più tempo per pensare a cosa mi serve per essere un miglior marito, padre, compagno di squadra, amico e cittadino del mondo. Vi auguro un buon weekend e forza Bills!”
    (Fonte: Instagram Matt Anderson) LEGGI TUTTO

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    Un Mondo di Volley: il Fakel festeggia, si fermano Cina e Corea

    Di Stefano Benzi
    Nuova tappa del nostro viaggio settimanale tra i campionati internazionali. Molti tornei hanno rallentano il ritmo durante le feste consentendo alcuni recuperi, altri si sono fermati quasi del tutto (Germania, Francia, Turchia), quasi a prendere la rincorsa per i mesi di gennaio e febbraio, che offriranno un calendario fittissimo nel quale torneranno anche Coppe nazionali e internazionali.
    POLONIAPur con diverse gare ancora da recuperare il campionato di PlusLiga tira il fiato. Bottino pieno dello Skra Belchatow, che recupera e vince due match con Czarni Radom e GKS Katowice: ma la vittoria più importante è quella dello Zaksa Kedzierzyn Kozle che batte in trasferta (1-3) il Verva Varsavia conquistando la quindicesima vittoria consecutiva. Lo Jastrzebski Wegiel, intanto, torna in seconda posizione agganciando il Trefl Gdansk grazie al successo sull’Asseco Rzeszow. Il Verva di Anastasi è solo ottavo: 4 gare da recuperare ma ben 19 punti di ritardo dalla vetta.
    In Tauron Liga due soli match recuperati: significativo il successo del Chemik Police che dopo tanti alti e bassi batte in quattro set l’Energa MKS Kalisz e si riaffaccia nella parte sinistra della classifica. Nell’unico altro recupero completato comoda vittoria del Palac Bydgoszcz sul campo del Pila, fanalino di coda.
    RUSSIAArchiviata la Coppa nazionale, la Superleague russa offre subito un altro colpo di scena, la seconda sconfitta consecutiva in campionato dello Zenit Kazan (la terza considerando anche la semifinale di Coppa), battuto sul campo del Lokomotiv Novosibirsk per 3-1. Una squadra emotivamente fragile, imprecisa, capace di bruciare in modo allucinante ben 11 set point. Ne approfitta il Fakel Novy Urengoy, che soffre fino al quinto set sul campo della Dinamo Lo e festeggia così l’uscita dall’ospedale di Camillo Placì, dopo quasi un mese di ricovero per il Covid-19. I conti, in realtà, al momento bisogna farli con la Dinamo Mosca che batte 3-1 l’Ural Ufa, è terza, e ha ben quattro partite da recuperare. Due sconfitte in sette giorni per il Belogorie Belgorod di Nelli che trova il campo con sempre maggiore difficoltà: pesantissima la battuta d’arresto sul campo del Gazprom-Ugra Surgut, ultimo in classifica ma rilanciato da due vittorie di fila. 
    Campionato femminile praticamente fermo. Posticipate due gare in programma, tra cui il big match tra Dinamo Mosca e Dinamo Kazan a causa di nuovi casi di positività nella squadra della capitale, che prima della sosta aveva vinto comodamente il recupero con il Tulitsa Tula (3-1). Doppio successo per la Dinamo Krasnodar che ora è seconda in classifica.
    GERMANIABundesliga maschile ferma. Due sole partite femminili anticipando il 13esimo turno: vittorie del Nawaro Straubing sul Wiesbaden e del VfB Suhl, in cinque set sul Vilsbiburg. Calendario spezzatino con diversi recuperi in programma fino alla fine del mese.
    BRASILEFermo il campionato maschile che riparte questa settimana. In Superliga femminile si recuperano alcune gare: tornano a macinare punti, ma restano distanziate dalla coppia formata da Osasco e Minas, Praia Clube e Sesc RJ Flamengo, ma anche il Sesi Bauru, che in un giro di scontri diretti conquistano una vittoria e soffrono una sconfitta a testa.
    COREA DEL SUDRitmo blando anche in Corea del Sud, dove i campionati sono stati sospesi per un fine settimana a causa della positività di un operatore televisivo. Nel torneo maschile i KAL Jumbos di Santilli sono in forte flessione dopo una lunga serie di risultati eccellenti. La sconfitta al tie-break contro il Kepco Vixtorm brucia anche per via di molti errori soprattutto in un estenuante terzo set. Il torneo è ancora molto lungo e sta per arrivare il nuovo acquisto Yosvany Hernandez, ma intanto i KAL Jumbos perdono il primo posto in classifica a vantaggio dei KB Stars, che battono senza difficoltà in tre set il Woori Card grazie a un Noumory Keita sempre devastante, 35 punti.
    In campo femminile le Heungkuk Life Pink Spiders subiscono la terza sconfitta al termine di una partita al quinto set contro la Hyundai E&C Hillstate, nella quale non bastano i 30 punti di Kim Yeon-Koung. Rimangono 7 i punti di vantaggio di dotazione per le Pink Spiders, che devono tuttavia cominciare a guardarsi le spalle dal GS Caltex, che batte per 3-1 l’IBK sfoggiando una Lutz ad alto livello. Si allontana invece l’obiettivo play off per il KGC Ginseng Corporation, sconfitto dall’Expressway malgrado il recupero di Diouf dopo un infortunio alla mano.
    CINANuova sospensione per la Superleague maschile che sarebbe dovuta iniziare il 13 gennaio: la CVA ha ufficialmente rinviato l’inizio del campionato dopo i focolai di Covid-19 scoppiati proprio nella provincia di Hebei, sede designata della competizione. Una decisione che rischia di avere riflessi pesanti anche sul mercato internazionale. LEGGI TUTTO

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    Cina: di nuovo rinviato l’inizio della Superleague maschile

    Di Redazione
    Non c’è pace per la Superleague maschile cinese. Dopo l’edizione 2019-2020, di fatto saltata a causa della pandemia di coronavirus e recuperata tra agosto e settembre senza giocatori stranieri, anche il campionato 2020-2021 rischia di non essere disputato, sempre per via dell’emergenza sanitaria che sta causando grande preoccupazione in Cina.
    La stagione si sarebbe infatti dovuta disputare in una “bolla” a Qinhuangdao, proprio nella provincia di Hebei, dove si sono sviluppati negli ultimi giorni nuovi focolai di Covid-19. Per il momento la Chinese Volleyball Association ha annunciato il rinvio a data da destinarsi della competizione, che avrebbe dovuto prendere il via mercoledì 13 gennaio.
    Lo spostamento del torneo potrebbe riflettersi anche sul futuro dei (pochi) giocatori stranieri che avrebbero dovuto partecipare alla Superleague: Matt Anderson e Marko Sedlacek nello Shanghai, Saeid Marouf e Uros Kovacevic nel Beijing.
    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: la nazionale torna al lavoro. Ecco le convocazioni di Lang Ping

    Di Redazione
    Non c’è riposo, come al solito, per la nazionale femminile della Cina: a meno di due settimane dalla fine del campionato, la squadra di Jenny Lang Ping è già pronta a rimettersi al lavoro in vista del grande obiettivo delle Olimpiadi di Tokyo. Il lungo collegiale inizierà il 6 gennaio a Pechino e nell’elenco delle convocate ci sono tutte le protagoniste della recente Superleague. Nessuna particolare sorpresa, se non si vuole considerare tale l’esclusione di Zeng Chunlei, peraltro deludente nel suo campionato al Beijing.
    Queste le giocatrici selezionate: Liu Xiaotong (Beijing), Yao Di, Li Yingying e Wang Yuanyuan (Tianjin), Ding Xia, Yan Ni, Hu Mingyuan e Liu Yanhan (Liaoning), Gao Yi (Shanghai), Zhang Changning, Gong Xiangyu, Diao Linyu e Ni Feifan (Jiangsu), Lin Li (Fujian), Wang Mengjie e Yang Hanyu (Shandong), Zhu Ting (Henan), Li Yao (Guangdong) e Yuan Xinyue (Bayi).
    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: il Tianjin si conferma campione. 3-1 allo Jiangsu in Gara 3

    Di Redazione
    Alla fine i pronostici sono rispettati: è il Tianjin a laurearsi campione di Cina per il secondo anno consecutivo, confermandosi di gran lunga la squadra più titolata nella Superleague femminile (13 vittorie). Ma mai come stavolta Zhu Ting e compagne hanno sudato freddo, aggiudicandosi il trofeo in rimonta sullo Jiangsu dopo aver perso la prima sfida della serie decisiva; e con un aiuto probabilmente determinante fornito dall’assenza della palleggiatrice avversaria Diao Linyu, il cui infortunio alla caviglia in Gara 2 ha cambiato la storia della sfida.
    Lo Jiangsu, peraltro, non si arrende senza lottare: Gara 3 si chiude sul 3-1 (25-16, 23-25, 25-21, 25-21) benché l’allenatore Cai Bin avesse deciso con una mossa coraggiosa (e un po’ folle) di privarsi di una delle sue migliori attaccanti, Gong Xiangyu, spostandola in palleggio al posto dell’infortunata Diao. La scelta in parte ha anche pagato, visto che l’altra bomber Zhang Changning (30 punti con il 45%) è stata discretamente supportata da Xu Ruoya (20).
    Foto CVA
    Il Tianjin però ha fatto meglio delle avversarie a muro, con 12 punti di squadra, e soprattutto in ricezione: praticamente perfette sia Zhu Ting, che chiude con 26 punti, il 60% di perfezione e 4 muri, sia Li Yingying, autrice di 30 punti con il 68% di ricezione perfetta e 3 block. L’unico momento di vera incertezza nel quarto set, quando lo Jiangsu risale dal 20-17 al 20-19, ma non riesce a completare la rimonta: il Tianjin allunga di nuovo e dal 22-20 piazza la fuga decisiva per la vittoria.
    Si conclude così una stagione da record, durata poco più di un mese e interamente disputata nella bolla di Jiangmen: ora le principali protagoniste riprenderanno ad allenarsi con la nazionale in vista dell’ambitissimo traguardo olimpico. Per le pochissime straniere si accende invece l’interesse del mercato: Lippmann interessa alla Lokomotiv Kaliningrad, Rabadzhieva ha offerte da Brasile e Russia, e resta il mistero su Robinson (mentre Larson giocherà nel campionato professionistico USA).
    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: il Tianjin pareggia i conti in finale. Diao Linyu infortunata

    Di Redazione
    Il Tianjin raddrizza la serie decisiva della Superleague femminile e in Gara 2 restituisce allo Jiangsu il 3-1 del giorno precedente: 23-25, 25-19, 25-13, 25-18 i parziali a favore della squadra di Zhu Ting. Ma le brutte notizie per le sfidanti non finiscono qui: nel finale di primo set si infortuna seriamente alla caviglia l’alzatrice della nazionale Diao Linyu, la cui assenza agevola indubbiamente la rimonta delle campionesse in carica e potrebbe indirizzare definitivamente la finale nella loro direzione. Infortunata anche la centrale Wang Chenyue, ma il problema sembra essere di minore entità.
    Senza la sua palleggiatrice titolare lo Jiangsu fatica parecchio in attacco, con Zhang Changning ferma al 23% (13 punti) e Gong Xiangyu al 32% (11); 10 i muri-punto messi a segno dal Tianjin, 4 dei quali della scatenata Zhu Ting, che mette a tabellino 28 punti malgrado una prestazione tutt’altro che impeccabile in ricezione. Come al solito protagonista anche Li Yingying con 24 punti e il 53% di perfezione in seconda linea. Domani mattina, alle 12.30 italiane, la decisiva Gara 3 che assegnerà il titolo.
    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO