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    Tom Dumoulin, il retroscena sul ritiro momentaneo e le dichiarazioni sui prossimi obiettivi

    Tom Dumoulin torna ufficialmente a correre dopo lo stop che si era preso a gennaio per decidere il suo futuro personale e professionale.In un’intervista a Het Nieuwsblad ha rivelato un retroscena sul suo ritiro: “Il problema degli ultimi tre anni è stato che avevo perso il piacere di lavorare e di correret. Avevo dimenticato cosa mi piaceva e cosa non mi piaceva. Ora lo so di nuovo. Quel periodo senza gare è stato molto istruttivo per me. So di nuovo che tipo di corridore è Tom Dumoulin. Cosa succederà dopo Tokyo, non lo so ancora. Forse tornerò a fare classifica nei Grandi Giri. Forse voglio pormi altri obiettivi, o forse non voglio più essere un corridore”.

    Tom Dumoulin e la partecipazione al Giro di Svizzera
    Tom Dumoulin riprende la corsa al Giro di Svizzera e pensa alle Olimpiadi di Tokyo. Su queste ultime ha chiosato: “Il mio piano è di essere bravo a Tokyo come lo ero prima. Credo che sia possibile, altrimenti non avrei iniziato questo piano. Ovviamente tutto dovrà andare al posto giusto e ci si può chiedere se avrò abbastanza tempo per arrivare al mio livello migliore, ma sono fiducioso che funzionerà. Devo dire che sono rimasto scioccato quando sono tornato in sella per la prima volta dopo alcuni mesi senza allenamento. Dopo due settimane, ho fatto un test e sono rimasto sorpreso dal risultato. Il talento non è certo scomparso. Questo è anche il motivo per cui ho fatto delle Olimpiadi di Tokyo un obiettivo”. LEGGI TUTTO

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    Fabio Aru e il sogno Olimpico: “Se dimostrerò….penso che Cassani non avrà problemi a portarmi”

    Fabio Aru e il sogno Olimpico alle porte per il quale nutre ancora qualche speranza. Il suo racconto è affidato ad un’intervista rilasciata ai microfoni di Cyclingpro. Il corridore ora si trova impegnato al Giro del Delfinato e su Tokyo ha affermato: “Verso i Giochi anche questa è una preparazione molto buona, con Delfinato e Tour. Se dimostrerò di andare forte in salita penso che Cassani non avrà problemi a portarmi”.

    Fabio Aru e il sogno Olimpico passando per il Giro del Delfinato
    Nel Giro del Delfinato il corridore sardo della Qhubeka Assos Fabio Aru sta tenendo il passo dei migliori e in queste ultime tappe dovrà confrontarsi con le tanto attese montagne. Queste ultime saranno un vero e proprio banco di prova verso il Tour de France. Sulla sua condizione fisica il corridore ha invece precisato: Ho avuto bisogno di molto tempo. Però piano piano inizio a stare sempre meglio. Avevo bisogno di un po’ di gare quest’anno e anche il Delfinato è una di queste”.Non resta quindi che attendere la fine del Delfinato e il Tour per comprendere quali saranno le scelte del ct Davide Cassani in vista delle Olimpiadi di Tokyo in programma nel mese di luglio. LEGGI TUTTO

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    Il Delfinato, attesa per Fabio Aru. Iniziano le montagne

    Il Giro del Delfinato entra nel vivo con le tappe di montagna. Questa mini corsa a tappe sta dando risposte molto positive al Cavaliere dei Quattro Mori Fabio Aru. Fino ad oggi infatti, il corridore è stato sempre con i migliori anche se le frazioni non hanno presentato difficoltà altimetriche particolarmente importanti. La sua prestazione è stata negativa invece nella cronometro individuale dove ha maturato un ritardo di 1’34” dal kazako Alexey Lutsenko vincitore della crono. Attualmente il villacidrese occupa il 32mo posto in classifica generale e ha un ritardo di 1’35” dall’austriaco Lukas Poestlberger, 1’34” dal kazako Alexey Lutsenko, 1’29” da Kasper Asgreen, e 1’21” da Geraint Thomas.

    Il Giro del Delfinato, attesa per Fabio Aru
    Il vero Fabio Aru inizieremo a vederlo nella giornata di oggi, quando inizieranno le vere e proprie montagne del Giro del Delfinato. Oggi, infatti, si correrà la sesta tappa: un percorso di  167 km da Loriol-sur-Drome a Le Sappey-en-Chartreuse. Per i corridori ci sarà da scalare  il Col de Porte. Sabato e Domenica saranno altri due giorni importanti di montagne che daranno una risposta al Cavaliere dei Quattro Mori. Dopo queste prove, ci sarà la decisione finale se prender parte al prossimo Tour de France in partenza alla fine del mese di giugno. LEGGI TUTTO

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    Froome potrebbe non correre il Tour de France. Le parole di Rik Verbrugghe

    Froome potrebbe non correre il Tour de France 2021.  Il kenniano bianco è impegnato in questi giorni nel Giro del Delfinato, ma la forma fisica sembra ancora lontana dall’essere al top. Il direttore sportivo Rik Verbrugghe, già dalla settimana scorsa, aveva dichiarato a La Derniere Heure che “la presenza di Froome al Tour non è scontata”.

    Froome potrebbe non correre il Tour. Le dichiarazioni
    Verbrugghe ha aggiunto su Froome: “È un grande campione per il quale ho molto rispetto, ma la sua partecipazione al Tour de France non è in alcun modo assicurata. Mi aspetto che durante il Delfinato arrivi qualche risposta.  Ha avuto una progressione costante sin dall’inizio della stagione, ma mi piacerebbe che i suoi miglioramenti siano più evidenti”. Si prospettano tempi duri per il corridore dell’Israel? Per scoprirlo non resta che attendere la fine del Delfinato per capire se arriverà qualche risposta in positivo. Ricordiamo che il britannico già ad inizio stagione, aveva più volte apertamente dichiarato che tra i suoi obiettivi stagionali c’era la vittoria del quinto Tour de France. La Grande Boucle prenderà il via intorno alla fine del mese di giugno per una tre settimane di corse che si preannuncia entusiasmante e ricca di colpi di scena. LEGGI TUTTO

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    Egan Bernal e i racconti della bicicletta

    La fortuna migliore che possa toccare a un grande campione è quella di essere pedinato da un grande cronista. Dal punto di vista di Egan Bernal, una sterminata orda di giornalisti brulicanti fornisce versioni diverse della sua ascesa. Le storie più affascinanti, quelle che fanno la fortuna del campione, le tramandano quelli che non si limitano a raccontare l’evento, ma il modo in cui lo hanno vissuto. In questo, Gianni Mura si è ritagliato un ruolo da maestro. A un anno dalla sua scomparsa, si coglie l’occasione di ricordare uno dei più grandi autori di racconti della bicicletta.
    Egan Bernal, il futuro è arrivato
    Il 27 luglio 2019, Gianni Mura corrispondeva da Tignes gli aggiornamenti sul Tour 2019: «Succede di tutto, anche troppo». Il maltempo a 37 km dal traguardo, le cronache di chi ha mollato per i dolori alle cosce, gli imprevedibili e spaventevoli scherzi del «Dio del ciclismo» che «sotto una canicola senza precedenti dal 1873, ha spedito sulla corsa una tempesta di grandine, più due frane sulla strada».
    Mura ci racconta di quando il direttore del Tour Christian Prudhomme e il direttore di corsa Thierry Gouvenou, decisero di interrompere la tappa a causa della grandine che aveva coperto le strade di Val d’Isère, trasformando il paesaggio in una «cartolina di Natale». Quando i corridori furono informati della decisione, Egan Bernal non capì, perché lui l’inglese non lo parlava.

    «mi parlavano in inglese, non capivo perché dovessimo fermarci. Me l’hanno spiegato in spagnolo e allora ho tirato i freni»

    Non essendoci stato alcun ordine di arrivo, il vincitore venne stabilito sui tempi registrati in cima a Col de l’Iseran. Quel giorno, il Dio del ciclismo non si era risparmiato di eleggere la nuova maglia gialla. Il suo nome era Egan Bernal, che in quella edizione sarebbe riuscito a proclamarsi il primo colombiano nella storia a vincere il Tour de France e il più giovane vincitore dal Dopoguerra.

    «sapevo che se avessi fallito avrei compromesso il podio, ma se fosse andata bene potevo vincere il Tour»

    La gioia invisibile
    Le gioie più grandi sono le più difficili da esprimere. Non perché sia difficile – oltreché inutile – trovare le parole, ma perché il più delle volte sei arrivato stremato al traguardo, qualunque esso sia nella vita. Dopo la vittoria del Giro d’Italia, Egan Bernal si è presentato stravolto ai microfoni.

    «scrivere il mio nome su questo trofeo, alla fine è come rimanere nella storia. Il mio nome resterà per sempre»

    Sono le parole di un campione che ci ha abituati alla mitezza del suo temperamento. A 24 anni, Bernal ricorda di quando da liceale aveva pensato a un futuro come giornalista, salvo poi diventare il protagonista delle loro cronache.
    È uno di quei campioni che al trono del vincitore preferisce la trattoria dove festeggiare la vittoria, è uno di quei campioni che sono chiamati a far pesare sulla giovane età l’esperienza di chi ha vinto tutto. Non stupisce che abbia già accennato al sogno di ritirarsi un giorno a far vita di campagna. Egan Bernal è uno di quei campioni che trae la forza dalla fede, dagli affetti e dalle gambe.

    «la mia forza arriva da Dio»

    Per Bernal, il Giro d’Italia non è solamente il Giro. Ha vinto dove ha vissuto per due anni. Nel 2019, Gianni Mura ci ricordava come il ciclista colombiano avesse abitato ai piedi dell’Etna. Lì si era formato il legame con l’Italia, dove ha imparato la lingua e ricevuto l’affetto degli italiani. Ci ricordava inoltre che alla trattoria Buasca di Cuorgnè ha la sua sede il Bernal Fan Club Italia.
    Egan Bernal non ha intenzione di ritirarsi adesso, la campagna può attendere. Alla trattoria Buasca resta viva la speranza di tornare a brindare. LEGGI TUTTO

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    Chris Froome: “Non sono preoccupato”

    Chris Froome è alle prese con il Giro del Delfinato e anche in questa mini corsa a tappe sta affrontando alti e bassi. Questa corsa per il britannico sarà utile per portarlo il più in forma possibile verso il Tour de France che rappresenta di fatto il suo vero e proprio obiettivo di questa stagione ciclistica.

    Chris Froome parla della sua forma fisica. Le dichiarazioni
    Chris Froome è tornato a parlare della sua condizione fisica in questo impegnativo Giro del Delfinato che sta per giungere al termine. Ai microfoni di Cyclinpro, il britannico si è espresso sulla sua forma fisica:  “La forma è buona mi sento come se le cose stessero andando nella giusta direzione. Questa settimana mostrerà molto di più, una volta che arriveremo alle grandi montagne. Non sono preoccupato del tempo che ho perso ieri. Il mio obiettivo? Mi piacerebbe vedere una progressione rispetto alle corse che ho fatto finora e vedere molto del lavoro fatto in allenamento tradursi in corsa”.
    Per gli appassionati di ciclismo e i tifosi dei rispettivi corridori non resta che seguire queste ultime frazioni del Giro del Delfinato, per scoprire sia il vincitore sia se il corridore britannico Chris Froome riuscirà ad esser protagonista di un recupero in questa corsa. LEGGI TUTTO

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    Nibali rischia Tokyo. Cassani: “Situazione delicata”. Le dichiarazioni

    Nibali rischia Tokyo. Cassani potrebbe cambiare i piani in vista dell’Olimpiade che inizierà nel mese di luglio. I due hanno avuto un colloquio nelle scorse ero e sembra proprio che il ct Davide Cassani sia orientato verso altre scelte. Nello specifico, probabilmente la formazione potrebbe girare intorno a Damiano Caruso, con Gianni Moscon, Alberto  Bettiol, Davide Formolo e Giulio Ciccone che dovrebbero completare la selezione- Se così fosse, Lo Squalo dello Stretto andrebbe ad occupare la posizione di riserva.

    Nibali rischia Tokyo. Le dichiarazioni di Cassani
    Cassani si è così espresso sulla situazione ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Voglio portare la formazione migliore come a Rio 2016. In Brasile, Nibali veniva dalla vittoria del Giro, adesso purtroppo la sua situazione è molto più delicata, e per colpe anche non sue. Vincenzo è un patrimonio del nostro ciclismo: non lo so, vediamo come sta nei prossimi giorni e quali sensazioni potrà avere. La decisione arriverà per il Tricolore di Imola il 20 giugno”.Sembrerebbe Vincenzo Nibali non abbia preso di buon grado queste dichiarazioni in quanto l’Olimpiade di Tokyo è stato da sempre uno dei suoi obiettivi quando la stagione è stata pianificata diversi mesi fa. Non resta che attendere ancora qualche settimana per capire come si evolverà la vicenda e quale sarà la decisione definitiva di Cassani. LEGGI TUTTO

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    Giro del Delfinato, vince la tappa 3 Colbrelli. Bene Fabio Aru

    Giro del Delfinato in corso di svolgimento con la terza tappa vinta da Sonny Colbrelli. Finalmente per il corridore dopo due secondo posto è tempo di trionfo. Infatti, il bresciano della Bahrain-Victorious ha vinto la volata su Aranburu e McNulty.Queste le sensazioni di Colbrelli al termine della tappa: “Sono molto contento, dopo due secondi posti oggi sono riuscito a cogliere una grande vittoria, sono contento e ringrazio la squadra. L’ultimo chilometro era davvero duro, è partito fortissimo Kwiatkowski e io gli sono stato a ruota, poi è partito Aranburu e, dico la verità, ho fatto fatica a saltarlo. Però alla fine è andata bene”.

    Giro del Delfinato, ottima prova per Fabio Aru
    Fabio Aru in questo Delfinato continua a mostrare segni di grande miglioramento. In queste prime tre frazione il Cavaliere dei Quattro Mori sta tenendo il passo dei migliori. Nella tappa odierna, il villacidrese, ha tagliato il traguardo al 49esimo posto con lo stesso tempo del vincitore. In classifica generale rimane sempre a 24″ dal leader Postlberger  e si trova attualmente al 33° posto. Il vero e proprio scossone alla classifica generale inizierà ad arrivare domani, mercoledì 2 giugno quando si correrà la cronometro individuale da Firminy a Roche La Moliere. Il percorso sarà di 16,4 km. LEGGI TUTTO