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    Toniutti dopo il successo dello Zaksa: “Che emozione, è fantastico vincere così”

    Di Redazione Difficile trovare le parole, per i giocatori dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle, dopo la vittoria nella sfida da brividi con lo Zenit Kazan nella semifinale di ritorno di Champions League: un successo storico, che proietta i polacchi alla prima finale di sempre: “È stata una partita piena di emozioni – dice il palleggiatore Benjamin Toniutti a Sportowe Fakty – era successo anche contro la Lube, ma mercoledì questa sensazione è stata ancora più forte perché abbiamo giocato ben sei set. Abbiamo dimostrato di essere molto forti mentalmente”. Prima di raggiungere l’obiettivo lo Zaksa ha fallito ben 7 match point, tra quarto set e tie break: “Era una situazione molto difficile. Non voglio mentire: ci siamo demoralizzati, perché abbiamo pensato ‘accidenti, stiamo facendo di tutto per vincere e non riusciamo a mettere giù l’ultima palla. Ma siamo rimasti in gioco fino alla qualificazione ed è fantastico“. Un risultato che dà ancora più soddisfazione perché ottenuto contro una corazzata come Kazan: “In alcuni momenti – ricorda il palleggiatore – abbiamo anche fatto buone scelte a muro contro Mikhaylov, ma lui riusciva sempre a mettere giù ogni palla. Quando c’è un giocatore di questo livello dall’altra parte della rete devi accettare che vada così. Ho visto le statistiche, ed entrambe le squadre si sono comportate bene: è una bella sensazione aver vinto una partita così“. Sensazioni condivise anche da Lukasz Kacmarek: “Sono le più grandi emozioni che abbia provato nella mia vita, ma spero di averne di ancora più grandi in futuro. È stata una partita straordinaria, da montagne russe. Gli avversari hanno un’esperienza straordinaria, leggere quanti titoli hanno vinto e quante finali hanno disputato ci fa girare la testa. I pronostici erano tutti per loro, mentre per me e Kamil Semeniuk questa è stata la prima partita con una posta in palio così alta“. (fonte: Sportowe Fakty) LEGGI TUTTO

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    Quinta finale di Champions League per Trento

    Di Redazione Il rapporto fra Trentino Volley e le competizioni europee sarà sempre particolarmente speciale e ricco di momenti di straordinario significato. Il risultato ottenuto ieri sera al PalaBarton ha infatti permesso alla Società di via Trener di continuare a tenere aperta l’incredibile saga continentale che dal 2009 la contraddistingue. Il Club del Presidente Mosna ieri ha infatti staccato ufficialmente il pass per quella che sarà la sua ottava finale europea di sempre, la tredicesima internazionale, la quinta solo in Champions League. L’atto conclusivo del massimo torneo continentale, in programma sabato primo maggio all’AGSM Forum di Verona, sarà quindi l’ennesimo appuntamento con la storia per un sodalizio già capace di conquistare cinque volte il titolo mondiale per Club, tre volte la Champions League ed in una circostanza la CEV Cup. L’album dei ricordi legato alle manifestazioni CEV diventa sempre più ricco di pagine: la prima è quella legata alla serata del 5 aprile 2009 a Praga, quando opposta all’Iraklis Thessaloniki la formazione gialloblù si impose per 3-1 conquistando il titolo di Campione d’Europa dopo aver superato in semifinale Macerata nel derby tricolore, la seconda invece è riferita al 2 maggio 2010 e al successo nettissimo sulla Dinamo Mosca all’Atlas Arena di Lodz, la terza, indimenticabile, è legata al 27 marzo 2011 e al 3-1 imposto in finale al Kazan presso il PalaOnda di Bolzano mentre la più recente è riferita al successo al tie break di Istanbul del 27 marzo 2019 sui padroni di casa del Galatasaray, che è valsa la vittoria della CEV Cup. Nelle stagioni 2014/15, 2015/16 e 2016/17, le uniche tre sconfitte accusate in una finale continentale, rimediate solo al golden set contro la Dinamo Mosca l’11 aprile 2015 e con il Tours il 15 aprile 2017 in CEV Cup e solo al tie break ancora contro il Kazan a Cracovia (Polonia) nella 2016 CEV Champions League.Lasciando il discorso legato alla singola manifestazione, va sottolineato come quella appena conquistata sia la trentacinquesima finale di sempre per Trentino Volley; nel computo si segnalano anche i ventidue ultimi atti disputati in campo nazionale: 8 Finali scudetto (2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015 e 2017), 7 di Coppa Italia (2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016, 2017) 7 Supercoppa Italiana (2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015 e 2018). Il bilancio nelle partite che assegnano un titolo vede la formazione gialloblù vittoriosa in diciotto circostanze su trentaquattro: la particolarità sta nel fatto che Trentino Volley sino ad oggi ha vinto nove delle dodici finali internazionali a cui ha preso parte. All’incredibile ruolino di marcia, oltre alle Champions (2009, 2010 e 2011) vanno infatti aggiunte anche cinque finali del Mondiale per Club, le prime quattro giocate a Doha contro il Belchatow (3-0 l’8 novembre 2009 e 3-1 il 21 dicembre 2010), Jastrzebski (3-1, il 14 ottobre 2011) e Cruzeiro (19 ottobre 2012, 3-0) e l’ultima a Czestochowa (2 dicembre 2018) contro Civitanova. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Solè: “Siamo delusi, ci credevamo. Ora testa al campionato”

    Di Redazione Non riesce alla Sir Sicoma Monini Perugia l’ennesima grande impresa in Champions League.I Block Devils sognano la rimonta per due set e tre quarti, poi l’Itas Trentino reagisce, vince in volata il terzo parziale e si impone di prepotenza anche nel quarto staccando il biglietto per la finale di Verona. Nell’ininfluente tie break, con le squadre rivoluzionate, Perugia coglie la platonica vittoria del match. È questa la stringata sintesi della serata del PalaBarton nel ritorno della semifinale di Champions. Una serata amara per i colori bianconeri. Una serata di certo radicalmente diversa da quella della sfida d’andata perché Perugia stavolta è scesa in campo concentrata e volitiva, convinta di poter ribaltare una situazione complicatissima. E per due set abbondanti ci era anche riuscita con un gioco corale e con battuta ed attacco che giravano a mille. Il terzo parziale, quello a conti fatti risultato decisivo, è vissuto sul filo dell’equilibrio fino al 22-22. La zampata decisiva è stata della squadra ospite ed il 23-25 finale ha probabilmente deciso la qualificazione perché poi nel set successivo Trento è volata, mentre Perugia ha accusato il colpo commettendo 12 errori diretti. I 9 ace (3 per Plotnytskyi e Leon), i 12 muri vincenti (3 di Ricci) ed il 53% finale in attacco di squadra non rendono meno amara la conclusione dell’avventura europea di Perugia che esce di scena ad un passo dalla finale.Resta, questo sì, la prestazione fornita per larga parte del match dalla squadra. Una prestazione da cui, smaltita l’ovvia delusione del momento, i Block Devils devono ripartire perché tra due giorni si torna a giocare con gara 1 di semifinale playoff contro Monza. Sebastian Solè (Sir Sicoma Monini Perugia): “Stava andando come volevamo, anche il terzo set lo abbiamo giocato bene e quella era forse l’occasione da cogliere. Peccato perchè ci credevamo e stasera chiaramente siamo delusi. Ma sono anche orgoglioso di quello che abbiamo fatto perchè siamo stati sempre lì. Adesso dobbiamo pensare al campionato”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Champions, blackout Perugia: non basta il 3-2, Trento vola in finale

    Di Redazione La Sir Sicoma Monini Perugia vede sfuma l’occasione del Golden Set nella semifinale di CEV Champions League, dopo due set che sembravano aver indirizzato il match. La determinazione dei ragazzi della Trentino Itas, trascinati da un ispiratissimo Nimir Abdel-Aziz, porta ad una grande rimonta sul taraflex del Pala Barton: i trentini, dopo il 3-0 dell’andata, si aggiudicano i due set necessari per il passaggio del turno e si conquistano l’accesso alla finale di CEV Champions League che si giocherà il 1° maggio contro lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle di Grbic. Trento torna così in finale dopo 5 anni: l’ultima volta era stata nella stagione 2015-2016. La cronaca:Lorenzetti conferma lo schieramento già visto in campo sei giorni fa alla BLM Group Arena nella gara d’andata; la Trentino Itas inizia il match con Giannelli in regia, Nimir Abdel-Aziz opposto, Lucarelli e Michieletto in posto 4, Lisinac e Podrascanin al centro, Rossini libero. La Sir Sicoma Monini Perugia risponde con Travica al palleggio, Ter Horst opposto, Leon e Plotnyskyi schiacciatori, Ricci e Solé centrali, Colaci libero. L’inizio gialloblù è promettente; due muri (di Michieletto su Ter Horst e Lisinac su Ricci) offrono subito uno spunto esterno (3-1), ma Perugia ci mette poco a recuperare il disavanzo con Solé (6-6). Trento opera un altro strappo con altri due block del centrale serbo (12-10), ma anche in questo caso i padroni di casa risalgono la china con Plotnytskyi (13-13) e poi mettono la freccia proprio con le battute del suo martello mancino (14-18). La Trentino Itas ha ancora energie e argomenti per provare ad invertire nuovamente la tendenza e con Nimir si riporta a meno uno (20-21). Nel finale il muro di Solé su Lisinac riallarga il margine (20-23), che la Sir Sicoma protegge sino in fondo con due cambiopalla (22-25). La seconda frazione si apre nel segno dell’equilibrio; sino all’8-8 di fatto si vedono soli cambiopalla, poi gli umbri accelerano con Leon ed un errore di Lisinac (8-10, time out di Lisinac). Alla ripresa la situazione peggiora perché gli ace di Leon (su Michieletto) e Ricci (su Rossini) permettono a Perugia di volare sul +4 (11-15). Ci pensa poi una nuova pesantissima rotazione di Plotnytskyi (13-20) a chiudere di fatto il discorso relativo al secondo parziale, che i gialloblù cedono sul 17-25.  Nel terzo set la Trentino Itas prova a rialzarsi e a reagire, spinta in avanti dal muro di Podrascanin su Ter Horst (4-2) e dall’ace di Lucarelli (7-6). La Sir Sicoma Monini reagisce con Leon (10-10) e poi con Ricci che piazza due block costringendo Lorenzetti a spendere un time out sul 10-12. Alla ripresa però è ancora Solé a fare la voce grossa (12-15); Trento non ci sta e con Nimir e Lisinac ottiene la parità a quota (18-18), portando la contesa verso lo sprint che è di grande intensità. Nimir lancia sul +2 i suoi grazie ad un ace su Colaci (22-20), Ricci con un altro muro pareggia subito i conti (22-22); l’opposto olandese di Trento graffia ancora (24-22) e Podrascanin mette a segno il 25-23 che porta la contesa al quarto set (1-2). Galvanizzata dalla vittoria del precedente parziale, la Trentino Itas parte a razzo nel quarto set (10-7 e poi 12-7) grazie all’efficacia a rete di Nimir e agli errori di Muzaj, schierato titolare sin dall’inizio da Vital Heynen. I gialloblù ci credono sempre di più, volano sulle ali dell’entusiasmo (17-10) anche perché Perugia sembra essere sempre più spuntata. La formazione umbra reagisce sino al 18-15, poi lascia spazio ai gialloblù che non concedono più nulla e chiudono il discorso qualificazione già sul 25-17 con un attacco di Lisinac.Nel quinto set Lorenzetti lascia spazio alla panchina, modificando per cinque settimi il suo sestetto. Perugia prende in fretta il largo e vince già per 6-15 ma alla fine a festeggiare è solo la Trentino Itas. Sir Sicoma Monini Perugia-Trentino Itas 3-2 (25-22, 25-17, 23-25, 17-25, 15-6)Sir Sicoma Monini Perugia: Piccinelli (L), Ricci 7, Vernon-Evans 0, Travica 1, Ter Horst 15, Leon Venero 21, Zimmermann 0, Solè 11, Russo 3, Colaci (L), Muzaj 5, Plotnytskyi 14. N.E. Sossenheimer, Atanasijevic. All. Heynen. Trentino Itas: Cortesia 0, Argenta 2, Michieletto 9, Sperotto 0, Rossini (L), Santos De Souza 11, Giannelli 2, Kooy 0, Abdel-Aziz 17, Sosa Sierra 1, Podrascanin 5, Lisinac 8, De Angelis (L). All. Lorenzetti. Arbitri: Maroszek, Cesare (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa l’ha fatto ancora: Zenit battuto al Golden Set ed è finale

    Di Redazione Per la prima volta nella sua storia lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle approda alla finale della Champions League maschile, e lo fa nel modo più spettacolare ed emozionante possibile. Sconfitta in casa dallo Zenit Kazan per 2-3, lo stesso punteggio dell’andata (17-25, 25-16, 25-21, 28-30, 18-20), la squadra polacca si dimostra ancora una volta infallibile nel Golden Set, che già l’aveva premiata contro Civitanova: il 15-13 vale la qualificazione alla Super Final del 1° maggio a Verona, dove lo Zaksa – dopo aver eliminato le due finaliste del 2019 – troverà la vincente tra Perugia e Trento. Dopo la sfida thrilling di Kazan, quella che va in scena in terra polacca è un’altra battaglia: lo Zaksa va nettamente sotto in ricezione nel primo set, ma reagisce con un secondo parziale perfetto (25-12) e vince con un buon margine anche il terzo. Nel quarto la squadra di Grbic si porta avanti 21-18 e ha ben cinque occasioni per chiudere, tutte annullate: alla fine la spunta lo Zenit sul 28-30, esattamente come all’andata ma a parti invertite. Si va al tie break: lo Zaksa ha altri due match point (14-13, 15-14), ma non li sfrutta e cede ai vantaggi. L’incredibile rimonta dei russi si ferma però al Golden Set, in cui la squadra polacca si fa riavvicinare dall’11-7 al 12-11, chiudendo però al secondo tentativo dopo quasi 3 ore di lotta. Una prestazione ancora una volta di altissimo livello quella di Toniutti e compagni, che fanno meglio dei rivali al servizio (8 ace) e in ricezione, reggendo il ritmo in attacco e a muro: 21 punti a testa per Semeniuk e Kaczmarek, 13 per il centrale David Smith (9 su 12 in attacco e 2 muri). Allo Zenit non bastano la prova super di Mikhaylov (27 punti con il 68%) e quella più che buona di Ngapeth (22), anche perché Bartosz Bednorz stecca la partita e viene sostituito da Voronkov dopo il terzo set. Quella di Verona sarà dunque la prima finale senza Kazan dal 2015 (anche se lo scorso anno la squadra russa era già stata eliminata prima della sospensione per la pandemia). Grupa Azoty Kedzierzyn Kozle-Zenit Kazan 2-3 (17-25, 25-16, 25-21, 28-30, 18-20) Golden Set 15-13Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle: Zatorski (L), Kaczmarek 21, Kochanowski 8, Rejno ne, Toniutti, Staszweski ne, Kluth 1, Sliwka 17, Semeniuk 21, Smith 13, Depowski ne, Prokopczuk, Zawalski ne, Banach (L) ne. All. Grbic.Zenit Kazan: Voronkov 9, Surmachevskiy, Volvich 6, Alekno, Volkov 6, Ngapeth 22, Bednorz 7, Krotkov (L) ne, Butko 2, Kononov ne, Zemchenok 1, Smolyar ne, Golubev (L), Mikhaylov 27. All. Alekno.Arbitri: Kovar e Mezoffy (Ungheria).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Zaksa: battute vincenti 8, battute sbagliate 19, attacco 55%, ricezione 45%-22%, muri 5, errori 31. Zenit: battute vincenti 5, battute sbagliate 18, attacco 56%, ricezione 41%-22%, muri 10, errori 31. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Il sogno di Busto Arsizio sfuma in semifinale contro un VakifBank stellare

    Di Eugenio Peralta Non si ripete il miracolo dell’andata per la Unet E-Work Busto Arsizio: la squadra biancorossa si arrende in tre set al VakifBank Istanbul nella semifinale di ritorno e vede svanire il sogno della qualificazione alla Super Final di Champions League femminile. A Verona, il 1° maggio, sarà la squadra di Giovanni Guidetti a sfidare l’A.Carraro Imoco Conegliano nella sfida più attesa tra le due grandi corazzate del volley europeo. La partita della E-Work Arena ristabilisce probabilmente rapporti di forza più simili a quelli effettivi tra le due squadre, anche se per Busto la punizione è davvero severa: tramortita dal parziale di 0-9 che apre l’incontro, la squadra di Musso di fatto non riesce mai a rialzarsi, punita dalle straordinarie potenza e lucidità delle turche ma anche da errori banali e da un atteggiamento troppo remissivo. La serata da incubo delle “Farfalle” è certificata dai numeri di Alessia Gennari (33% di ricezione positiva), Alexa Gray (17% in attacco) e Jovana Stevanovic, ma è tutta la squadra a steccare completamente la gara: tra le poche a salvarsi c’è Ana Escamilla, subentrata nel terzo set a Gray. Dall’altra parte c’è, in poche parole, una macchina perfetta: terrificante al servizio con Gabi e Rasic, letale in attacco con Isabelle Haak (26 punti con il 56%) e Michelle Bartsch, guidata da una Maja Ognjenovic che ha sepolto sotto un macigno le insicurezze dell’andata, la squadra turca sembra giocare a un ritmo doppio rispetto alle avversarie. La doppia sfida con Busto dimostra che metterla in difficoltà è possibile, ma anche che la risposta può essere molto dura da assorbire: alla Unet E-Work, che aveva già compiuto una serie di fantastiche imprese per arrivare fin qui, forse non si poteva chiedere di più. I SESTETTI – Formazioni tipo per entrambe le squadre. Busto Arsizio si presenta con Poulter in palleggio, Mingardi opposta, Stevanovic e Olivotto al centro, Gray e Gennari in banda e Leonardi libero; risponde il Vakif con Ognjenovic in diagonale a Haak, Rasic e Gunes centrali, Gabi e Bartsch schiacciatrici di posto 4 e Aykac come libero. 1° SET – Nei primi 3 scambi ci sono due errori di Busto con Mingardi e Gray, intervallati dall’attacco vincente di Haak (0-3); poi arrivano anche due ace di Gabi per lo 0-5 e Musso deve subito fermare il gioco. Al rientro il parziale continua: Stevanovic sbaglia, Haak imperversa in attacco e a muro e arriva un nuovo time out sullo 0-9. I primi due punti biancorossi arrivano con Mingardi e un errore di Bartsch (2-9), subito però il Vakif risponde con i muri di Rasic e Haak per il 2-12. La supremazia delle turche continua ad apparire schiacciante e Gabi firma anche il 4-16, poi Haak allunga ancora (6-19). Nel finale Busto dà segnali di risveglio, prima con il muro di Olivotto e poi con gli attacchi di Mingardi (12-21), ma le ospiti conducono in porto il set senza problemi sul 13-25. 2° SET – Il parziale sembra da subito più equilibrato, con Gray e Stevanovic efficaci in attacco; i mani out di Bartsch e Gabi regalano però il primo break al Vakif (3-5). Il pallonetto vincente di Haak apre la strada a un altro allungo sul servizio firmato da Gabi e dalla stessa svedese, che porta Musso al time out sul 4-9. Mingardi prova a rispondere (6-10), ma Gray sbaglia e Bartsch infierisce per il 7-14; Musso ferma di nuovo il gioco. Al rientro l’ace di Gunes e l’errore di Olivotto portano il punteggio sul 7-16; la centrale esce per lasciare il posto a Herrera Blanco, che firma il muro del 10-17. L’errore di Haak e il muro vincente di Mingardi riavvicinano la Unet E-Work (13-18), ma Gunes tiene avanti il Vakif (14-20). Haak allunga di nuovo con due attacchi consecutivi (15-23), Gunes a muro si procura il set point e Bartsch chiude i conti sul 15-25. 3° SET – Rientra Olivotto nel sestetto di Busto, che sigla il primo punto con Mingardi: per la prima volta nel match la squadra di casa si porta avanti (3-1) grazie alla stessa opposta, che impallina Bartsch con un ace. Immediato però arriva il controbreak del Vakif: prima la stessa Bartsch pareggia, poi Rasic e Haak firmano il 3-6. Gray prova a tenere la Unet E-Work in quota (5-8), ma Rasic colpisce con l’ace del 6-10 e Musso deve sostituire proprio la schiacciatrice canadese con Escamilla. La spagnola contribuisce a tenere a galla Busto (8-12) ma solo per poco: il servizio di Gabi vale l’8-15 e il Vakif dilaga con il muro di Rasic (9-17). Haak fa il bello e il cattivo tempo in attacco (10-19), Escamilla è tra le ultime ad arrendersi e firma il muro del 13-20. Poi Haak con un muro vincente porta il punteggio sul 14-23, Olivotto manda out concedendo il match point e la chiusura è affidata a Bartsch (15-25). Unet E-Work Busto Arsizio-VakifBank Istanbul 0-3 (13-25, 15-25, 15-25)Unet E-Work Busto Arsizio: Poulter, Olivotto 1, Gennari 2, Bonelli ne, Gray 5, Leonardi (L), Mingardi 16, Piccinini ne, Cucco (L) ne, Stevanovic 3, Escamilla 3, Bulovic ne, Herrera Blanco 1. All. Musso.VakifBank Istanbul: Orge (L) ne, Ozbay ne, Senoglu ne, Aykac (L), Akman ne, Gurkaynak ne, Ismailoglu ne, Gabi 10, Haak 26, Bartsch 15, Yilmaz ne, Rasic 4, Ognjenovic 1, Gunes 5. All. Guidetti.Arbitri: Wolf (Svizzera) e Goncalves (Portogallo).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Busto A.: battute vincenti 1, battute sbagliate 2, attacco 25%, ricezione 37%-13%, muri 5, errori 14. Vakif: battute vincenti 6, battute sbagliate 6, attacco 50%, ricezione 50%-26%, muri 8, errori 12. LEGGI TUTTO

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    Novara, Hancock: “Match complicato con Conegliano. Dobbiamo lavorare per migliorarci”

    Di Redazione Dopo poco più di 22 mesi dal trionfo di Berlino la Igor “abdica” dal trono d’Europa: le azzurre vengono sconfitte per 3-0 nel ritorno della semifinale di Champions League da Conegliano e mancano così la qualificazione per le Superfinals del 1 maggio a Verona. Oggi il ritorno dell’altra semifinale tra Busto Arsizio e Vakifbank per definire chi contenderà alle venete di Santarelli il massimo trofeo europeo. Micha Hancock (palleggiatrice Igor Gorgonzola Novara): “E’ stato un match complicato, si è visto che abbiamo avuto diverse difficoltà nel corso della partita. Ora dobbiamo lavorare per migliorare la nostra pallavolo e speriamo di poterci misurare ancora con Conegliano nelle finali Scudetto”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO